venerdì 4 febbraio 2022

CONTE - INACCETTABILE IL SISTEMA DI SANZIONI PROPOSTO IN COMMISSIONE EUROPEA

“In commissione Pesca al Parlamento europeo, siamo riusciti a far passare l'obiezione per rigettare l'atto delegato del Feampa con cui la Commissione Ue intende rivedere il sistema di sanzioni nel settore.

Come ho denunciato per prima mesi fa, il problema grave è che, per come è stato elaborato l'atto, si puniranno anche quei pescatori che commettono infrazioni di lieve entità, spesso dovute a meri errori burocratici, senza fare distinzione tra chi ha davvero fatto il furbetto e merita di essere punito, e i lavoratori onesti, i quali, anche per una infrazione involontaria, potrebbero perdere i fondi Ue.

Questo per noi è inaccettabile perché significa non rispettare il principio di proporzionalità della sanzione, e colpirebbe ancora di più una categoria alle prese con i gravi rincari dei costi dell’energia e le altre problematiche lasciate aperte da politiche sbagliate decise proprio in sede Ue. Ecco perché sono soddisfatta che la nostra obiezione sia passata in commissione Pesca.

Adesso la battaglia si sposta nella plenaria del Parlamento europeo di febbraio e auspico che lo stesso approccio di buon senso che ha unito i diversi Gruppi sia confermato”.

Lo dice l’eurodeputata della Lega e capogruppo di Identità e democrazia in commissione Pesca al Parlamento europeo, Rosanna Conte.


Sembra quindi che l’Unione Europea continui ad accanirsi contro il mondo della pesca. 

Il fatto che l'atto sia stato rigettato non è ancora una vittoria, ma intanto sembra sia stato fatto un passo verso la tutela di un mestiere che trova sempre più ostacoli. È ora necessario che in Commissione Plenaria sia confermato il rigetto e ci si augura che gli altri Paesi, che vedono messe in pericolo le loro flotte, continuino a costituire un fronte unito e compatto.


L'intento sembra essere voler punire le infrazioni anche di lieve entità, incluse quelle che si possono commettere involontariamente come può succedere anche compilando un modulo, provocando la perdita dei fondi FEAMPA, anche in modo retroattivo, e per la durata fino a 12 mesi, con conseguenti difficoltà per chi si dovesse ritrovare senza i fondi ottenuti su cui faceva affidamento.

Le norme che si vogliono far applicare e che si susseguono facendo pressione nel settore creano un clima di incertezza e di scoramento nei lavoratori nel mondo della pesca. 

I pescatori vogliono rispettare le norme che vengono loro imposte, ma queste devono essere chiare e non devono essere mutevoli nel tempo. In queste condizioni il mestiere non è più appetibile, c’è troppa pressione, troppa incertezza, e viene a mancare quella sicurezza necessaria che renda possibile il ricambio generazionale grazie al quale si porterebbe avanti la professione.

La perdita dei fondi FEAMP potrebbe portare gli armatori a decisioni anche drastiche, quale il disarmo del motopeschereccio o la scelta verso sistemi di pesca meno normati. 
Ora si vogliono coinvolgere le associazioni di categoria, le alleanze e le cooperative ad attivarsi perché i loro Paesi, quelli che sarebbero più toccati, quali Francia, Spagna e Portogallo, siano fermi e irremovibili sulla decisione da prendere. 
Questa è l'ennesima tessera di un puzzle che sta soffocando il settore ittico, dopo l'aumento dei carburanti e le altre imposizioni normative rilasciate dall'UE in materia riduzione dello sforzo di pesca. 

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