mercoledì 12 luglio 2023

PUBBLICATA ON LINE LA CARTA ITTICA REGIONALE DEL VENETO, UN UTILE STRUMENTO PER CHI FA PESCA

La Regione del Veneto ha pubblicato online un nuovo strumento chiamato visualizzatore grafico WebGIS nel Geoportale dei dati territoriali. Questo strumento offre una cartografia interattiva chiamata Carta Ittica Regionale, che fornisce informazioni utili per la pesca amatoriale, dilettantistica, sportiva e per le imprese di pesca professionale e di acquacoltura.

L'obiettivo di questa iniziativa è quello di fornire agli utenti una mappa dettagliata che mostra le aree di pesca, i campi di gara, le zone di semina, le zone di riposo biologico e altre informazioni pertinenti. Grazie a questa cartografia digitale, i pescatori possono accedere facilmente a informazioni raccolte negli anni dagli Uffici pesca regionali, consentendo loro di visualizzare e ottenere informazioni su qualsiasi area di pesca nel territorio regionale con un semplice click dal PC o dallo smartphone.
L'assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, ha sottolineato l'utilità di questo strumento per i pescatori e ha annunciato che sarà presto implementato con tutte le aree in concessione.

L'obiettivo è quello di fornire uno strumento innovativo ed efficace che possa rispondere prontamente alle esigenze degli utenti. La Regione del Veneto ritiene che questa iniziativa possa essere utile anche per le Forze dell'Ordine, la Vigilanza Volontaria e le associazioni che si occupano del contrasto al bracconaggio.
La cartografia è accessibile anche da dispositivi mobili ed è disponibile al link fornito nella nota stampa. Consente agli utenti di visualizzare l'area di pesca in cui si trovano, fornendo informazioni dettagliate.

Inoltre, per le zone lagunari della Laguna di Venezia e del Delta del Po, è possibile visualizzare facilmente le destinazioni d'uso delle diverse aree, inclusi i luoghi adatti alla venericoltura, le aree nursery, le zone di raccolta dei banchi naturali e le aree destinate all'utilizzo di reti fisse e ai bilancioni.




lunedì 26 giugno 2023

PESCA, CONTE (LEGA): "CONSIGLIO UE APPROVA PACCHETTO PESCA, SOLO L'ITALIA DICE NO E TUTELA I PESCATORI”

PESCA, CONTE (LEGA): "CONSIGLIO UE APPROVA PACCHETTO PESCA, SOLO L'ITALIA DICE NO E TUTELA I PESCATORI”
Bruxelles, 26 giu 23 - “Abbiamo ricevuto un mandato chiaro dai nostri pescatori, che la scorsa settimana hanno protestato in tutta Italia: bisogna tutelare il settore da politiche che, in nome di un ambientalismo ideologico, rischiano di far chiudere migliaia di imprese e di colpire la nostra sovranità alimentare. Bene dunque la presa di posizione del governo italiano, che oggi ha detto no al pacchetto sulla pesca approvato dal Consiglio Ue. Questo pacchetto è in parte positivo, perché dice no al Piano d’azione della Commissione europea che limiterebbe la pesca a strascico. Ma purtroppo il pacchetto conteneva anche un riferimento all'ultimo accordo Wto, votato in Plenaria a maggio e criticato solo dalla Lega. Tale accordo prevede di porre fine a tutti i sussidi dannosi alla pesca, all'interno dei quali vengono (erroneamente) considerati anche i sussidi al carburante. Quindi siamo contenti che il Ministro abbia considerato le nostre perplessità e che il Governo si sia ricompattato in sede di Consiglio dicendo un chiaro e forte no al rischio di tassare l'unico aiuto che ha permesso a molte aziende di affrontare e sopravvivere al caro carburante e di mantenere accessibili i prezzi del pescato”. Lo dice l’eurodeputata della Lega, Rosanna Conte, componente della Commissione Pesca e coordinatrice del Gruppo ID.

LA PESCA HA UN FUTURO TROPPO INCERTO, QUALE APPETIBILITÀ PUO' AVERE AGLI OCCHI DI UN GIOVANE?

Le parole che sono state lette ieri, scritte da un ramponante, dure nei confronti della categoria, della politica e dei sindacati e a favore delle limitazioni europee, non sono passate inosservate.

Si è sentito preso in causa Roberto Penzo, Tanfa, nel punto in cui si è fatta notare l’assenza dei pescatori. Tanfa ha voluto precisare che la sua assenza è pesata in primis a lui stesso ma era trattenuto altrove. Tanfa è sempre in prima linea e non crediamo che nessuno abbia pensato a lui alle parole che accusavano i “pescatori assenti”.
Secondo Penzo i ramponanti, categoria di cui fa parte, saranno tra i primi a scomparire, al fianco dello strascico; le intenzioni dell’Europa sembrano essere quelle. Ci sono punti che hanno però bisogno di approfondimento.

Se l’intento dell’Europa è quello di limitare la pesca professionale in modo drastico, abbattendo lo sforzo di pesca e limitando le attrezzature a quelle meno impattanti, come si porrà nei confronti di coloro che praticano la pesca sportiva, i cui numeri per praticanti e per pescato non hanno nulla da invidiare, proporzionalmente, alla pesca professionale.
Ci sono problemi più attuali che, risolti, permetterebbero alle barche di uscire anche con ciurme al di sotto del tabellare. In questa stagione molti si sbarcano per poter rivolgere la loro attenzione alla pesca delle vongole veraci, molto più remunerativa, lasciando l’equipaggio della barca sguarnito.

Al di sotto di un tot di uomini di equipaggio le barche non possono uscire in mare, ma l’armatore deve comunque dare un minimo garantito all’equipaggio che resta. Un cane che si morde la coda quindi.
Ora però le strumentazioni attuali permettono a un numero minore di uomini di svolgere le stesse mansioni. In questo Penzo è chiaro, i pescatori dovrebbero far fronte comune su richieste propositive sollecitando i sindacati e politica di portare avanti istanze come questa in modo che le barche possano comunque uscire in mare, ripagarsi delle spese e garantire il minimo all’equipaggio.

Non c’è niente di peggio, ci dice, di avere una barca e non poter uscire in mare per mancanza di uomini. E se qualcosa di peggiore c’è, è trovare qualcuno che si presta al lavoro ma che necessita di adeguare le certificazioni per potersi imbarcare, per ottenere le quali serve circa un mese, vanificando l’entusiasmo e accorciando le prospettive di lavoro. La burocrazia dovrebbe permettere agli uffici di svolgere velocemente alcune pratiche e non mettere il bastone tra le ruote. Ma un altro tema è uscito dirompente ed è la mancanza di un ricambio generazionale, non solamente nel mondo della pesca. In questo settore ci sono le scuole adesso che insegnano il mestiere ma questo, più di altri, è un mestiere duro e i giovani non sembra vogliano farlo. Tra l’altro quanta appetibilità può avere un mestiere con futuro così incerto.




sabato 24 giugno 2023

MA SUONARE LE TROMBE FORSE SERVE SOLO A SPAVENTARE I GABBIANI

Questa mattina al mercato ittico all’Ingrosso di Chioggia si sono riunite tutte le forze politiche a tutti i livelli e tutte le sigle sindacali, trasversalmente, a sostegno dei pescatori, del mondo della pesca e di tutto l’indotto che grazie alla pesca sostiene la propria economia.

I pescatori per l’ennesima volta si sentono bersaglio delle direttive europee che vogliono limitare ulteriormente le aree di pesca entro il 2030 per la pesca a strascico, senza considerare le altre limitazioni che saranno applicate prima nel 2024 e poi nel 2026.

Si tratta di scadenze dietro l’angolo, di limiti che vanno a infierire in un settore che è subissato già da molti problemi tra cui la poca attrattività e la mancanza di un ricambio generazionale. Come ha affermato Elio Dall’Acqua, rappresentante degli armatori e di Federpesca, nel 2030 si vuol dare il colpo definitivo a un settore che dovrà prima superare le imposizioni del 2024 e poi quelle del 2026.
Si tratta di un settore trainante per l’economia italiana, veneta e chioggiotta, che coinvolge un alto numero di lavoratori, la cui dismessa avrebbe ripercussioni importanti e catastrofiche su tutto il tessuto sociale ed economico della nostra città in primis.
Da anni i pescatori si attengono a norme sempre più rigide imposte dall’Unione Europea eppure le difficoltà del settore sono sempre più tangibili. Viene il dubbio che il problema non sia la pesca ma che i motivi della minor disponibilità di stock ittici sia dovuta ad altri fattori. L’aumento delle temperature? La presenza di specie aliene? L’inquinamento? O cos’altro? I pescatori chiedono che non ci si accanisca contro questo settore come se possa essere l’unico responsabile di problemi riscontrati nel nostro mare e nei mari europei, ognuno dei quali vive realtà diverse.
Il nostro territorio vive di pesca, attorno ad essa sono nate tradizioni, mestieri, tipicità che ora si esprimono in un food d’eccellenza, in cibo di qualità, controllato, a chilometri zero.

Limitare la pesca nelle realtà costiere europee significa essere costretti ad approvvigionarsi da realtà extra Europa dove le norme da rispettare sono meno rigide per le catture e la tutela per i lavoratori è minore, aprendo varchi per la commercializzazione del cibo sintetico tanto osannato proprio nelle sedi europee.
La domanda che ci si è posti è se queste scelte siano veramente dettate da una strenua volontà a difesa dell’ambiente (cieca di fronte a problemi che non siano legati alla pesca) o se siano spinte da poteri economicamente forti.
Grandi assenti alla manifestazione i pescatori, proprio coloro che dovrebbero essere maggiormente coinvolti. Non si accorgono che il 2030 è alle porte o sono increduli di fronte a certe imposizioni da credere che non sia possibile che vengano messe in pratica.

O forse pensano che manifestare suonando le trombe delle loro barche, per alcuni un debito che nel 2030 non sarà ancora riscattato, serve soltanto a spaventare i gabbiani.




mercoledì 21 giugno 2023

FAI CISL - MOBILITAZIONE CONTRO IL PIANO D'AZIONE UE: SALVIAMO LA PESCA NEL MARE ADRIATICO!

Il 23 giugno, sindacati e associazioni di categoria organizzeranno una mobilitazione contro il piano d'azione dell'Unione Europea che comporterà la graduale scomparsa della pesca a strascico dal nostro mare Adriatico entro il 2030. Nonostante il mare Adriatico sia di dimensioni più contenute rispetto ad altri mari, non si sta tenendo in considerazione l'impatto sociale ed economico di questa misura, che comporterà una significativa perdita di posti di lavoro. Inoltre, il piano si basa su dati scientifici errati e ci renderà totalmente dipendenti da paesi extraeuropei per l'approvvigionamento ittico, paesi che non rispettano adeguatamente le norme sulla sicurezza. È fondamentale dire "no" a questo nuovo piano d'azione europeo. Invito tutti a partecipare al mercato ittico all’ingrosso il 30 giugno, ore 10.30 per sostenere il futuro della pesca e salvare la nostra industria, uniti e insieme. Pierpaolo Piva (Fai Cisl)

martedì 20 giugno 2023

LE MARINERIE ITALIANE SI MOBILITANO CONTRO IL PIANO UE

Le marinerie italiane si stanno preparando a manifestare il proprio dissenso nei confronti del Piano d'azione dell'Unione Europea che impone una serie di misure radicali per il settore della pesca.

L'appuntamento è fissato per venerdì 23 giugno, con una serie di iniziative promosse dalle principali organizzazioni rappresentative delle cooperative, delle imprese e dei lavoratori del settore ittico. Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca sono tra le organizzazioni che si schierano contro il Piano proposto dal Commissario per la Pesca e l'Ambiente Virginijus Sinkevicius.

Tale piano prevede una drastica limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza tenere conto dell'impatto sociale ed economico sulle imprese, i lavoratori e i territori, basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati.

Secondo le associazioni e i sindacati del settore, il Piano porterà a una completa dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento di prodotti ittici. L'obiettivo della mobilitazione è salvaguardare un settore che garantisce la sicurezza alimentare e un approvvigionamento equo, salutare e sostenibile di prodotti ittici freschi con elevati standard di qualità, che rispettano le norme di tracciabilità e certificazione europee. Tuttavia, la mobilitazione mira anche a garantire un futuro per migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori.
Le varie sigle sottolineano che lo smantellamento della pesca a strascico comporterebbe un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la legislazione italiana in materia di ambiente, sicurezza e lavoro. In Italia, la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia, con 2088 unità e circa 7000 lavoratori.

Contribuisce al 30% degli sbarchi e al 50% dei ricavi nel settore ittico nazionale. A livello europeo, la pesca a strascico rappresenta il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici e il 38% dei ricavi, coinvolgendo oltre 7.000 imbarcazioni. La protesta delle marinerie italiane si fa portavoce delle preoccupazioni e delle sfide che il settore affronta di fronte a un Piano d'azione che potrebbe mettere a rischio la sostenibilità economica e sociale della pesca italiana, nonché la qualità e la tracciabilità dei prodotti ittici sul mercato nazionale.




giovedì 8 giugno 2023

MARCO DOLFIN: FASOLARI "FRIEND OF THE SEA", UN PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO PER L'O.P. CHIOGGIOTTA

Marco Dolfin, consigliere regionale dell'Intergruppo Lega-Liga Veneta, capo dipartimento pesca per il partito in regione, esprime grande soddisfazione per il prestigioso riconoscimento ottenuto dall'Organizzazione di Produttori della Pesca di Fasolari dell'Alto Adriatico, conosciuta come "I Fasolari".

L'organizzazione, con sede a Chioggia, ha ricevuto la certificazione di sostenibilità Friend of the Sea®, confermando così il loro impegno nel promuovere la tradizione della raccolta di molluschi con un forte focus sulla sostenibilità ambientale e sulla qualità del prodotto, a vantaggio dei consumatori.

Essere riconosciuti come Friend of the Sea®, "amici del mare", rappresenta un segno di rispetto nei confronti del mare.

Inoltre, valorizzare il prodotto dei fasolari, prodotto del mare molto apprezzato dagli intenditori di tutto il mondo, contribuisce a far conoscere ancora di più la tradizione veneziana legata alla pesca.

Questo prestigioso riconoscimento, unito agli sforzi promozionali come la partecipazione alle Sagre del Pesce e a importanti manifestazioni internazionali come il Vinitaly, offrirà nuove opportunità di crescita ai pescatori e produttori locali, consentendo loro di espandere ulteriormente la loro attività e di condividere la ricchezza della tradizione veneziana con un pubblico sempre più ampio.





giovedì 1 giugno 2023

PESCA, CONTE LEGA: TELECAMERE A BORDO E PIÙ SANZIONI, ACCORDO UE VA FERMATO

Bruxelles, 31 mag 23 - “Dopo 5 anni di negoziati, ieri sera a Bruxelles è stato raggiunto l'accordo sulla revisione del regolamento Controlli della pesca.

Non possiamo dirci soddisfatti delle nuove norme che verranno imposte ai nostri pescatori. Su tutte, le telecamere a bordo (CCTV) che dovranno essere installate obbligatoriamente sulle imbarcazioni a partire da 18 metri lunghezza fuori tutto che presentano seri rischi sull’applicazione dell’obbligo di sbarco.

Ci siamo sempre opposti a questo inaccettabile ‘Grande Fratello’ a discapito dei pescatori, peraltro con una tecnologia che è già superata”. Lo dice l’eurodeputata della Lega Rosanna Conte dopo l’accordo raggiunto da Commissione, Consiglio e Parlamento Ue sulla riforma del regolamento Controlli per la pesca.

“Anche sul margine di tolleranza non possiamo dirci soddisfatti, poiché non viene lasciata sufficiente flessibilità – continua Conte, che è stata relatrice del testo per il suo gruppo, Identità e democrazia - Le stime dei quantitativi in chilogrammi di pesce registrate nella dichiarazione di trasbordo non dovranno eccedere il 10% rispetto a quanto viene sbarcato o ispezionato.

Nel caso di catture accidentali, il margine di tolleranza sarà così basso che andrà a pieno discapito della pesca multispecie frequente nel Mediterraneo. È oggettivamente difficile quantificare esattamente il pescato di specie miste e piccoli pelagici, quindi questa stretta esporrà i pescatori a sanzioni più frequenti”.

“L'unica nota di merito è riferita alla tracciabilità, in quanto verranno garantite ai consumatori maggiori sicurezza e informazioni sul prodotto ittico – prosegue l’eurodeputata della Lega - Sicuramente siamo riusciti a migliorare molti punti rispetto alla proposta iniziale della Commissione, ma questo non basta.

Ci opporremo al voto in plenaria al Parlamento europeo per esprimere il nostro dissenso e difendere le legittime istanze dei pescatori e di milioni di famiglie che vivono onestamente di pesca”, conclude Conte.




martedì 23 maggio 2023

CO.GE.VO. - MARCHI - LE VONGOLE RILASCIATE SULLA NOSTRA COSTA STANNO CRESCENDO BENE, ORA LA NATURA DEVE FARE IL SUO CORSO

23 maggio 2023

La semina di vongole che l’anno scorso era stata portata qua, davanti alla costa di Sottomarina raccolta da altri tratti dell’Adriatico si sta sviluppando, viene monitorata e la sua crescita sta rispettando le aspettative.

Non ci sono stati problemi che abbiano messo a rischio la risorsa, ci informa il presidente del Co.Ge.Vo, consorzio gestione Molluschi bivalvi, Michele Boscolo Marchi, si deve solo attendere che la natura faccia il suo corso, pertanto di deve aspettare ancora prima di poterle pescare.

Ora la flotta si dirigerà verso sud, nei pressi di Porto Levante per le battute di pesca dove si è potuto verificare che la misura del prodotto è corretta.




giovedì 18 maggio 2023

TROPPI CANTIERI APERTI AL MERCATO ITTICO

Lavori al Mercato Ittico all’Ingrosso di Chioggia, forse troppi sono i cantieri aperti contemporaneamente.

Un cantiere si trova all’interno dello stabilimento per le migliorie che si stanno apportando e che riguardano gli impianti, gli altri sono all’esterno e creeranno disagio ai pescatori nella fase di ormeggio nello scarico delle cassette del pesce ma anche ai facchini che dovranno praticare slalom con i muletti per spostarsi per le aree del Mercato.
Andiamo per ordine. Si sta creando un’isola ecologica nel posto in cui si trovavano i due scarrabili nei quali veniva deposto il materiale di scarto, area in cui andavano depositate anche cordami e reti dismesse oltre che altro materiale proveniente dalle imbarcazioni mentre si stanno sostituendo le bitte vetuste con altre più adeguate alla stazza attuale dei motopescherecci e ai diametri del cordame necessario per l’ormeggio.
Ciò significa che i motopescherecci non potranno più ormeggiare lungo tutta la fondamenta ma dovranno lasciarne un tratto libero durante l’esecuzione dei lavori. Ora le barche occupano di fatto tutta la fondamenta, ormeggiate di bordo, in alcuni tratti con due o tre barche affiancate.
Ora che lo spazio in lunghezza si riduce le barche dovranno “concentrarsi in un’area più corta. Immaginatevi i marinai arrivare al mercato e dover scaricare quintali di pesce passamano per la larghezza di quattro o cinque barche facendo attenzione, giorno o notte che sia, che le barche non accozzino le une alle altre, che le cassette non scivolino e che gli uomini non si facciano male. Una fase di scarico che diventa lunga e rischiosa.
Sono già stati fatti sopralluoghi per vedere se è possibile trovare altre soluzioni ma sembrerebbe che non ce ne siano, ma il fattore sicurezza è fondamentale che deve essere garantita ai lavoratori, sicurezza che qui verrebbe a mancare.
Per quanto riguarda il lavoro dei facchini anche questo andrebbe rallentato dai cantieri posti sul percorso di transito, si devono evitare i cantieri e anche il via vai di persone che tra i cantieri si muovono.
Se non si trovano soluzioni alternative, ben studiate a tavolino, la vita per chi lavora al mercato fino al termine dei cantieri, potrebbe diventare un’agonia lenta e rischiosa.




MALTEMPO - QUANTI DANNI AVRÀ SUBITO IL MONDO DELLA PESCA ?

 18 maggio 2023

Il maltempo di questi giorni ha visto abbattersi su tutta l’Italia millimetri e millimetri di pioggia con violenza inaudita e conseguenze nefaste soprattutto in alcune aree, provocando danni su una buona parte del territorio, dall’entroterra alla costa.

L’acqua ha riempito fiumi che si sono riversati in mare portando con sè tutto ciò che hanno trovato nel loro percorso, dagli alberi abbattuti, ai detriti dilavando la terra di tutti i prodotti chimici e non che vengono utilizzati in agricoltura per rendere più fertile la terra e per proteggere i raccolti dagli insetti.
L’acqua ha letteralmente ripulito tutto ciò che ha trovato sul suo percorso ma tutto ciò che ha trovato lo ha rilasciato in mare. Sull’alto Adriatico sfociano Po, Adige Brenta, Isonzo, Tagliamento, Piave, Reno, Savio, solo per nominarne alcuni. Tutti questi in questi giorni stanno riversando non solo acqua dolce ma anche una miscellanea di prodotti che vanno ad alterare quello che l’habitat della fauna marina.
È la preoccupazione del rappresentante dei pescatori e degli armatori Elio Dall’Acqua, che ci chiede cosa troveranno in mare non appena potranno riprendere a uscire per le battute di pesca, non appena il mare si quieterà.
La tempesta Vaia da dimostrato quanto connessi sono gli ambienti terrestri e marini quando le condizioni meteo sono critiche e quanto importanti sono i danni che subisce anche l’ambiente marino dai disastri meteo che colpiscono l’entroterra.
La preoccupazione di Dall’Acqua non riguardano solamente che fine faranno i banchi di pesci, dove si sposteranno alla ricerca di una salinità non corrotta dalla troppa acqua dolce dovuta alle precipitazioni, banchi che certamente saranno già alla ricerca di un habitat più adatto.
La preoccupazione immediata che unisce tutte le marinerie come ci dice Dall’Acqua e come ci conferma Michele Boscolo Marchi, presidente dei Co.Ge.Vo è la presenza di detriti galleggianti che sono stati trascinati a valle dalla forte corrente dei fiumi, tra questi anche grossi tronchi. Navigare diventa un pericolo costante , soprattutto nelle ore notturne quando la visibilità è ridotta.

I detriti galleggianti viaggiano a pelo d’acqua con il rischio, in caso di impatto, della rottura dell’elica con l’ipotesi peggiore dell’urto con lo scafo che potrebbe portare a conseguenze disastrose tra cui è contemplabile anche l'affondamento del motopesca. Questo è già accaduto, ci ricorda Marchi, nel 2018, quando il Mp Federico III° è entrato in collisione con un grosso detrito galleggiante.

L’urto ha messo in serio pericolo la vita del Comandante e dell’equipaggio, Il sinistro in quell’occasione non è stato neppure risarcito.
I danni che potrebbero subire le vongole, ci spiega Marchi, non li si possono vedere nell’immediatezza, le conseguenze delle precipitazioni eccessive li si vedranno nelle prossime settimane quando i fiumi avranno scaricato in mare tutta la massa d’acqua e d’altro.





giovedì 11 maggio 2023

PESCA, CONTE (LEGA) MOSTRA RETE A STRASCICO ALLA COMMISSIONE UE: NO A DERIVE IDEOLOGICHE, ASCOLTATE IL GRIDO D’ALLARME DEI NOSTRI PESCATORI

Strasburgo, 11 mag 23 - “Commissario, le mostro un pezzo di rete che i nostri pescatori usano per lo strascico in Italia.

Vede la grandezza delle maglie? Sa che l’impatto sui fondali del nostro strascico non è come quello dei pescherecci extra-Ue? Ha sentito le sirene dei pescatori che hanno manifestato in tutta Europa?”.

Con queste parole, oggi al Parlamento europeo, l’eurodeputata della Lega Rosanna Conte ha contestato il Piano d’azione della Commissione europea che prevede la messa al bando della pesca a strascico.

Nel corso di un dibattito alla presenza del commissario Ue alla Pesca Virginijus Sinkevicius, Conte ha preso la parola mostrando un pezzo di rete a strascico usata in Italia.

“Questo Piano d’azione è un boomerang – ha detto l’eurodeputata della Lega - In nome di un ambientalismo ideologico, volete vietare la pesca a strascico praticata da ben 2088 imbarcazioni italiane.

Ci chiedete di rinunciare al 20% della flotta italiana e a intere filiere ittiche per far spazio al pesce importato da Paesi terzi che nemmeno rispettano le nostre stesse regole e standard, o peggio per rifilarci il pesce prodotto in laboratorio.

È questo quello che volete veramente per il futuro alimentare dell’Ue?”, ha aggiunto.

“Ieri l’abbiamo detto forte e chiaro con un flash mob al Parlamento europeo che ho voluto promuovere in segno di solidarietà con i nostri pescatori, ma anche per tutti quei cittadini che vogliono continuare a consumare pesce italiano ed europeo, che è sinonimo di qualità e sicurezza.

Noi difenderemo la nostra economia del mare da quella che oggi è una minaccia, ma che potrebbe concretizzarsi in norma un domani.

Sarebbe il caso che la Commissione guardasse in faccia i pescatori e le loro famiglie prima di condannarli con le queste proposte scellerate”, ha concluso Rosanna Conte, unica coordinatrice italiana in commissione Pesca al Parlamento Europeo.




mercoledì 10 maggio 2023

I PESCATORI EUROPEI DIFENDONO LA PESCA

10 maggio 2023

La scorsa settimana i pescatori di tutta Europa hanno protestato contro le politiche Europee che stanno mettendo a rischio il futuro del settore.

L’atto sotto “accusa” è il "Piano d'azione per la protezione degli ecosistemi marini" della Commissione europea che mira a vietare la pesca di fondo nel 30% dei nostri mari. La protesta messa in atto dai pescatori, simbolica, è costituita nel far sentire le sirene dei pescherecci all’unisono.

Un grido d’allarme da parte di un settore che sta scomparendo e che i pescatori sperano si senta e gli si presti ascolto e che vengano fermate le politiche che stanno innescando una crisi nel settore. Se il piano d'azione della Commissione europea e la legge sul ripristino della natura saranno attuati come proposto, l'Europa rischia il 25% della sua produzione di pesce, 7.000 imbarcazioni e 20.000 pescatori e donne.
Negli ultimi vent’anni a protezione dell’ambiente marino e per il recupero degli stock ittici sono stati fatti numerosi sforzi, sostenibilità degli stock ittici sbarcati nell’Atlantico, riduzione delle emissioni dei gas serra, riduzione delle aree di pesca e minor capacità di cattura, si parla del 30% di giornate in mare in meno nel settore strascico negli ultimi quattro anni e la chiusura di aree alla pesca.
Il settore è al limite della soglia minima di sostenibilità economica ma sembra, a dire dei rappresentanti del settore, che per la Commissione Europea ciò non sia sufficiente. Le politiche che l’UE sta mettendo in atto sta mettendo in ginocchio il settore togliendo qualsiasi prospettiva per il futuro.
Di questo passo, in futuro, si potranno consumare solo prodotti ittici provenienti da Paesi terzi, i cui standard ambientali e sociali sono quasi sempre inferiori a quelli dell'UE.
È tempo, come afferma il settore, che l'UE ripensi alla provenienza dei prodotti ittici ricordando al Commissario che nel suo mandato deve cercare di mantenere la redditività della flotta e di massimizzare la produzione alimentare nell'UE, come chiaramente indicato nei trattati istitutivi dell'UE".






giovedì 4 maggio 2023

PIVA FAI CISL: PESCA A STRASCICO A RISCHIO

2 maggio 2023

ETF il sindacato europeo della pesca ha indetto per questa settimana una mobilitazione contro un provvedimento della commissione europea dal titolo” Proteggere e ripristinare gli ecosistemi Marini per una pesca sostenibile”. Cosa vuol dire? Vuol dire che la Commissione Europea vuole estendere le aree protette dal 12 al 30% ,questo significherebbe che entro il 2030 la pesca a strascico andrebbe a collassare, creando grossi problemi occupazionali.

Pescatori e loro famiglie che rischiano di perdere il posto di lavoro e questo è inaccettabile, è inaccettabile perché stiamo parlando di un settore che ha già i suoi problemi, è da anni che aspettiamo un ammortizzatore sociale strutturato.

E ad oggi non c’è ancora il decreto attuativo se a questo si aggiunge anche la commissione europea con questi provvedimenti il settore rischia di morire.

A partire proprio dalla pesca a strascico.

Ricordo che i tre pilastri della politica comune della pesca sono: sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Ad oggi l’economica e il sociale vengono abbattuti con questo provvedimento e questo non va assolutamente bene. È per questo che a giugno organizzeremo una giornata di mobilitazione contro un provvedimento che noi giudichiamo inaccettabile.




giovedì 20 aprile 2023

MONTANARIELLO - LO STRASCICO DEVE RESTARE NEL PANORAMA DEL MONDO DELLA PESCA

 19 aprile 2023

“Se si confermerà quanto annunciato dal Commissario europeo Sinkevičius, la pesca a strascico è destinata a scomparire, portando, a cascata, alla perdita del 50% dell’attuale fatturato prodotto dal settore ittico”, lo afferma Jonatan Montanariello,

Consigliere Regionale commentando i risultati emersi dai lavori al Consiglio consultivo per il Mediterraneo, in corso a Montpellier, in Francia.

L’Unione Europea vuole bandire la pesca a strascico in più aree, ora in Italia è vietata nel 68% delle aree, ulteriori chiusure potrebbero essere devastanti.

Secondo il consigliere l’ipotesi del divieto della pesca a strascico non dovrebbe neppure essere presa in considerazione, questa modalità di pesca non deve uscire dal panorama, sostiene il consigliere ribadendo che l’ambiente va salvaguardato ma è necessario lavorare “per costruire uno scenario nel quale convivano la tutela ambientale e quella degli operatori”.




sabato 15 aprile 2023

REGIONE VENETO E VENETO AGRICOLTURA STUDIANO I FABBISOGNI DELL'ITTICO PER LA PROGRAMMAZIONE

15/4/2023

Al Mercato Ittico all’Ingrosso di Chioggia è iniziata una serie di incontri tecnici aperti agli addetti del settore organizzati da Regione Veneto e Veneto Agricoltura per individuare le necessità del mondo della pesca settore dopo settore.

Sei in totale i focus che coinvolgeranno gli attori principali del settore. Quelli di ieri hanno riguardato la pesca a strascico con le volanti, svoltosi la mattina, e l’allevamento ittico, tenutosi il pomeriggio.

I prossimi saranno sulla trasformazione del prodotto ittico, le draghe idrauliche, la logistica e il mercato e la piccola pesca. Gli incontri in cui andranno evidenziate le necessità dei vari settori, serviranno per avere un quadro più che mai completo per la prossima programmazione FEAMPA.

I punti critici che interessano tutto il settore ittico, l’incidenza del costo carburante, la necessità di effettuare uscite in mare strategiche per la gestione della risorsa e per le politiche di vendita, l’adozione di piani di gestione, la sperimentazione di nuove attrezzature meno impattanti.




venerdì 7 aprile 2023

IN MANO A UNA SOCIETÀ PRIVATA IL CENTRO ITTICO SPERIMENTALE DI VENETO AGRICOLTURA A PELLESTRINA, IN VIA DI RECUPERO

7/4/2023

A Pellestrina si trovava un centro ittico sperimentale un tempo gestito da Veneto Agricoltura che si interessava di riproduzione delle specie ittiche marine.

In seguito le attività sperimentali si sono occupate anche di allevamento di molluschi, attività quindi molto importanti per chi opera e operava allora nel settore ittico lagunare.
Venivano condotte, inoltre attività scientifiche, in collaborazione con istituti di ricerca (Università di Padova-Dipartimenti di Biologia e Scienze Veterinarie Sperimentali, CNR-ISMAR di Venezia, ICRAM) riguardanti il miglioramento delle produzioni di acquacoltura ed il benessere del pesce allevato.
Oggi la struttura è stata presa in carico da parte di una società privata che se ne è aggiudicata la gestione, grazie a questo affidamento la struttura è ora in via di recupero.




giovedì 30 marzo 2023

4000 EURO DI SANZIONE A DUE COMANDANTI CHIOGGIOTTI PRIVI DELLA DOCUMENTAZIONE NECESSARIA AI BIVALVI

 Giovedi, 30 Masrzo 2023

I Carabinieri della motovedetta di Chioggia, nei giorni scorsi effettuando alcuni controlli per verificare il rispetto delle leggi che riguardano il trasporto e il commercio del prodotto ittico, hanno sequestrato 1000 kg di vongole di mare della specie “chamelea gallina”.

Il controllo in questione è stato effettuato nelle prime ore della mattina in località Porto Peschereccio di Scardovari, nel Rodigino; interessate alcune unità da pesca appena rientrate in porto.

Il primo controllo ha interessato un motopesca, chioggiotto il comandante, sulla cui coperta sono stati rinvenuti 42 sacchi di vongole lupini sprovviste della documentazione di legge relativa. Il comandante ha avuto una contravvenzione pari a 2000 euro.

Sempre di Chioggia anche il comandante del secondo motopesca controllato sul cui ponte di coperta sono stati recuperati 45 sacchi di bivalvi lupino prive dell’etichetta di tracciabilità, anche per il secondo comandante è scattata la sanzione di 2000 euro.

Un tonnellata di bivalvi quindi, ancora vitali e rigettati in mare per il ripristino del ciclo vitale.




mercoledì 1 febbraio 2023

INTERVENTO IN MARE DELLA GUARDIA COSTIERA PER IL MALORE DI UN MARITTIMO DEL PESCHERECCIO “FRANCESCO B

 Chioggia, 1 Febbraio 2023

Poco prima delle 11:40 di questa mattina alla Sala Operativa della Capitaneria di porto - Guardia costiera di Chioggia è giunta la segnalazione da parte di un peschereccio con cui si avvisava che un membro dell’equipaggio era stato colto da un malore improvviso e da forti dolori addominali.

Non appena è stata ricevuta la segnalazione la Sala Operativa della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia, ha allertato l’equipaggio della motovedetta S.A.R. “CP 826” e il 118 predisponendo l’uscita in mare della vedetta per il trasbordo e il trasporto a terra dell’uomo, un venticinquenne imbarcato sulla Francesco B.

Contemporaneamente sono stati fatti vari tentativi per mettere in contatto il peschereccio con il personale medico del Centro Italiano Radio Medico (CIRM).

Il peschereccio è stato raggiunto dalla motovedetta a circa 10 miglia nautiche al traverso del porto di Chioggia alle 12:16 provvedendo a trasbordo del marinaio trasportato alla banchina d’ormeggio in Piazza Vigo.

Qua si è presa carico del trasporto fino all’ospedale una pattuglia della Capitaneria in quanto le ambulanze erano impegnate in altri interventi.

All’ospedale, ad attendere il marittimo c’era la madre. L’uomo è stato quindi affidato alle cure del personale sanitario.

Eventi simili che si concludono con operazioni svolte come da manuale fanno pensare alle situazioni in cui le cose potrebbero non andare così lisce.

Basti pensare alle paratoie del Mo.S.E. sollevate e al dover svolgere una simile operazione in questo contesto.

Senza la possibilità di usufruire delle conche di navigazione attraverso le quali si procederebbe con troppa lentezza comunque.

Si tratterebbe di una situazione di vera emergenza per l’impossibilità di prestare soccorso in tempi congrui via mare. Si deve pensare seriamente a gestire operazioni di soccorso tramite elicottero, in grado di percorrere distanze in breve tempo senza la preoccupazione di trovare ostacoli nel percorso.

Sono ipotesi già ventilate, andrebbero stilati dei protocolli d’emergenza in grado di contemplare anche questa eventualità.




venerdì 20 gennaio 2023

UE, CONTE (LEGA): BENE RISOLUZIONE EUROCAMERA SU PESCA ARTIGIANALE, ORA COMMISSIONE NON DISTRUGGA I PASSI AVANTI PER IL COMPARTO

Strasburgo, 19 gen 23 - “Al Parlamento europeo abbiamo fatto la nostra parte: la risoluzione sulla piccola pesca costiera votata a Strasburgo riconosce il valore e il ruolo strategico di questo comparto, e contiene importanti proposte che, se adottate, potranno contribuire al suo rilancio.

La Commissione tenga adesso conto di questa posizione, in particolare per quanto riguarda il Regolamento Controlli e la revisione della Politica comune della pesca. Bruxelles non distrugga la pesca artigianale, che è il cuore della pesca europea e ne incarna i valori e le tradizioni più profonde”.

Lo dice l’eurodeputata della Lega e capogruppo di Id in commissione Pesca al Parlamento europeo, Rosanna Conte. “La pesca europea vuole vivere – continua Conte – e per farlo occorrono investimenti e ricambio generazionale.

Per questo, nella risoluzione, abbiamo chiesto e ottenuto di valorizzare giovani e donne; di favorire la vendita diretta per aumentare la redditività dei pescatori e promuovere i prodotti locali; e di destinare i fondi Feampa per ammodernare le imbarcazioni e garantire più sicurezza e agibilità a bordo.

Inoltre, come già fatto in passato in occasione di un report di cui sono stata relatrice, nel testo abbiamo ribadito che l’Ue deve considerare tutti i fattori che impattano sui mari, e non solo la pesca. Tanto più quando parliamo della piccola pesca artigianale, che è sostenibile, selettiva e ha un minore impatto rispetto altre attività marittime”, conclude Conte.




ELIO DALL'ACQUA I PESCATORI HANNO INFORMATO CHI DI DOVERE DELLA SITUAZIONE IN CUI SI TROVA LA MADONNINA

La Madonnina Stella Maris che si colloca sulle bricole tra i canali che portano alla diga sta correndo il rischio, serio, di cadere in acqua a causa del disfacimento delle bricole che la sostengono.

Basta che se ne spezzi una che il peso rischia di sbilanciarsi con la tragica conseguenza di vedere la Madonnina andare a fondo con le conseguenti difficoltà che si verrebbero a creare per il suo recupero.

Oggi ne parlava la Nuova Venezia con un articolo firmato Daniele Zennaro in cui il Presidente di Co.Ge.Vo, Michele Boscolo Marchi, annunciava di essersi già messo in moto per la sostituzione delle bricole.
Ma non solo i vongolari si stanno dando da fare perchè la protettrice di chi esce in mare non corra alcun rischio ma anche la categoria dei pescatori si sta muovendo a riguardo e ce lo ha comunicato Elio dall’Acqua, armatore.
Durante l’ultima riunione che si è tenuta alla Fondazione della Pesca sono stati informati il sindaco e il direttore della Fondazione.
Nell’occasione sono state richieste foto che descrivessero la situazione per rendersi conto del livello di ammaloramento dei pali, ma si è dovuto attendere la giusta condizione di marea per poterle scattare in modo che si vedessero le reali condizioni in cui si trova la bricola.
La situazione di precarietà della statua ora è conosciuta da tutte le persone che possono fare qualcosa. Si prevede, come ha affermato lo stesso Marchi, una spesa di circa 3mila euro.

Ora bisogna solo velocizzare l’intervento prima che una mareggiata porti a termine il lavoro dei cirripedi e dell’insistenza delle onde.

Non tutti i pescatori sono superstiziosi come un tempo ma certamente non sarebbe un segnale visto come beneaugurante la disfatta che potrebbe accadere.