venerdì 30 luglio 2021

FERMO PESCA BIOLOGICO 2021 VERSO GLI STATI GENERALI

OGGETTO: inizio fermo pesca biologico 2021. Il settore ittico in agitazione verso gli Stati Generali

 

Dal 31 luglio al 5 settembre la Pesca in alto Adriatico si ferma e non sarà possibile consumare prodotto fresco nostrano per oltre un mese.

Con Decreto Prot. Interno N.0229107 del 18/05/2021, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha individuato i periodi di interruzione temporanea obbligatoria continuativa delle attività di pesca per periodi consecutivi per l'Annualità 2021. Si tratta di un provvedimento che regola la pesca durante i periodi riproduttivi dei principali organismi marini oggetto di commercializzazione. Esso si concentra principalmente su alcuni sistemi di pesca (reti a strascico, reti a divergenti e reti volanti) per garantire la salvaguardia della fauna marina.

 

In particolare, per la zona di riferimento di Chioggia (Compartimenti marittimi compresi tra Trieste e Ancona) l’arresto temporaneo delle attività di pesca esercitata mediante l’utilizzo di attrezzi trainanti (rapidi, volanti, divergenti) relativamente all’area dell’Alto Adriatico, denominata zona Fao 17, coinvolgerà Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

 

Emanuele Mazzaro - amministratore unico di S.S.T. spa società servizi territoriali & direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia commenta:

Anche per quest’anno il fermo pesca giunge in un momento delicatissimo. Tutto il settore ittico è in agitazione permanente e la manifestazione di Venezia del 12 giugno è stato solo uno dei primi tasselli di una serie d’iniziative di sensibilizzazione e ‘pressing istituzionale’ che ci porterà alla celebrazione degli Stati Generali della Pesca per fine autunno a Chioggia”.






 

Il decreto ministeriale è stato sottoscritto dal sottosegretario - il Senatore Francesco Battistoni - che ha fatto visita di recente a tutti i luoghi simbolici della pesca a Chioggia.  Continua Mazzaro: “Durante l’incontro con il sottosegretario abbiamo potuto cogliere l’attenzione del Governo – concentrato sulle questioni Covid – anche sul destino della pesca italiana. Ho personalmente espresso alle istituzioni la mia preoccupazione verso un approccio di certa politica/informazione che rischia di minare alla base la sopravvivenza economica delle imprese del settore, che nel nostro territorio rappresentano un’eccellenza ‘storica’ oltre che economica e qualitativa”.

E conclude: “In questo periodo di ferma il Mercato sarà comunque sempre aperto. La fornitura di prodotto sarà garantita dalla piccola pesca e dalle importazioni nazionali ed estere, che pur non rappresentando la nostra peculiarità, potranno – perlomeno – soddisfare il consumo locale e il settore horeca.”.

 

Ufficio stampa, via G.Poli 1 Chioggia (Ve)

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martedì 27 luglio 2021

FAI CISL CONTRO LA RIDUZIONE DELL'INDENNITÀ DI PESCA

Non è sicuramente un periodo positivo per la marineria italiana in generale e in particolare per i pescatori di Chioggia che rappresentano con i colleghi di Mazara del Vallo le due più importanti realtà economiche d’Italia del comparto pesca. Infatti se da una parte le norme per la riduzione dello sforzo di pesca introdotte dai regolamenti europei vogliono salvaguardare gli stock ittici fortemente a rischio dall’altra parte non vengono preservati i redditi delle famiglie dei pescatori. Infatti come spiega Sandro Marangon operatore della FAI CISL l’indennità per il fermo pesca è stata addirittura ridotta da 30 euro al giorno a 27,57. Ma non si tratta solo della esiguità di un contributo economico così basso che non può certo permettere il mantenimento di una famiglia ma è il fatto che i pescatori non vengono considerati come altre categorie economiche che godono di ammortizzatori sociali molto più importanti. “La fai cisl - prosegue Marangon - da tempo chiede che venga istituito un ammortizzatore sociale stabile che intervenga non solo per il fermo pesca ma anche per tutti quei momenti in cui i nostri pescatori si ritrovino con buste paghe ridotte”. “Se si è arrivati a decidere di salvaguardare l’ambiente con la riduzione dello sforzo di pesca allora sarebbe anche giusto preservare il reddito dei pescatori che hanno la stessa dignità delle altre categorie lavoratrici” è la logica conclusione del ragionamento di Marangon assicurando che la FAI CISL non resterà a guardare.

venerdì 16 luglio 2021

REGIONE VENETO: 900.000 EURO AGLI ALLEVAMENTI DI MOLLUSCHI PER I DANNI DELL’ACQUA ALTA E DEL MALTEMPO

La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera ad un protocollo d’intesa tra Regione, Veneto Agricoltura e i Consorzi CO.GE.VO. di Venezia e Chioggia, per il ripopolamento dei molluschi bivalvi, a seguito dei gravi danni di impoverimento della specie causati dalla tempesta Vaia del 2018 e, poi, dall’eccezionale acqua alta del 2019. Eventi meteo-marini eccezionali, che hanno provocato effetti negativi allo status originario dei fondali marini, con danni importanti ai banchi naturali di questa specie. Il provvedimento condiviso e approvato tra gli Enti interessati, prevede uno stanziamento da parte della Regione, per il triennio 2021-2022-2023, un importo massimo di 600mila euro (200mila per ciascuna annualità), ai quali si aggiungono ulteriori 100mila euro all’anno stanziati dall’Agenzia Veneto Agricoltura, con l’obiettivo di avviare una serie di progettualità ed interventi atti a mitigare i danni subiti dai popolamenti naturali dei molluschi bivalvi in mare, riattivandone anche la loro riproduttività.
“Dopo i 900 milioni di euro utilizzati in qualità di Commissario per gli interventi urgenti di protezione civile in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici di Vaia – ha dichiarato il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia – si aggiungono oggi ulteriori importanti ristori per un settore, quello della pesca e dell'acquacoltura, che rimane strategico per il Veneto. Parlo di una delle regioni italiane in cui è più diffusa la raccolta e la commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi. Una regione in cui il mondo legato alla pesca e agli allevamenti ittici conta circa 3000 imprese con oltre 7000 dipendenti, con un valore della produzione annuale di circa 150 milioni di euro”.
Nel protocollo d’intesa e negli interventi economici sono stati coinvolti anche i Consorzi CO.GE.VO alla luce del fatto che, nel 2019, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo ha rinnovato loro, ancora per altri cinque anni, l’affidamento in via esclusiva della tutela e della gestione della pesca dei molluschi bivalvi. “Si tratta di un importante protocollo – ha aggiunto l’Assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari - che mette a sistema diverse competenze tecniche e scientifiche, oltre a risorse umane e fondi. Un’intesa che vede insieme, per la prima volta, la Regione del Veneto, Veneto Agricoltura ed i Consorzi per la Gestione e la Tutela della Pesca dei Molluschi Bivalvi, in una progettualità triennale a garanzia della tutela del patrimonio ittico nei compartimenti marittimi di Chioggia e di Venezia. Azioni concrete e sinergiche, che permetteranno il ripopolamento degli ecosistemi marini e favoriranno la competitività delle imprese e delle filiere produttive.

giovedì 15 luglio 2021

MAZZARO (MERCATO ITTICO): BASTA CAMPAGNE DISCRIMINATORIE CONTRO LA PESCA

OGGETTO: Gabanelli (Dataroom Corriere.it) attacca pesca italiana sconsideratamente. Da Chioggia: ‘Basta campagne discriminatorie contro un settore già in crisi.’ Lo scorso 13 luglio nella rubrica Dataroom del Corriere della Sera usciva un articolo di Domenico Affinito dall’eloquente titolo: “La pesca a strascico inquina come il traffico aereo: emissioni per un miliardo di Co2.” L’articolo corroborato da video introduttivo di 3 minuti della nota giornalista d’inchiesta (celebre con report su Rai3) Milena Gabanelli che non fa mistero delle proprie posizioni e con abile professionismo presenta la pesca a strascico e la pesca in generale come il Male assoluto per mari e oceani. Anche sulla pagina social ufficiale di facebook Dataroom di Milena Gabanelli – come un disco rotto – sono già stati pubblicati in questi giorni oltre dieci post anti-pesca, la quasi totale programmazione dei contenuti. Ma, da Chioggia – capitale della Pesca dell’Adriatico – si levano già i primi segnali di dissenso a quella che in molti vedono come l’ennesima provocazione contro l’intero settore ittico.
Emanuele Mazzaro Direttore del Mercato Ittico all’ingrosso – definito la Wall Street dell’Adriatico – commenta laconicamente: “Ci aspetteremmo maggiore coerenza ed approfondimento da una giornalista così preparata e celebre. Una professionista come lei dovrebbe analizzare problematiche così vaste senza pregiudizi quasi ideologici. Criminalizzare un settore come la Pesca – strategico per l’economia ed il benessere dell’intera nazione – rischia solamente di danneggiare ulteriormente un settore che sta già vivendo una profonda crisi e sofferenza che non deriva solo dalla pandemia e dai lockdown.” Il 12 giugno scorso a Venezia era stata proprio una flottiglia di pescherecci chioggiotti a gettare l’ancora a Fondamenta Zattere per protesta contro norme europee troppo stringenti e denunciando la prossima ulteriore diminuzione dello sforzo di pesca come vera e propria pietra tombale di migliaia di aziende e posti di lavoro.
Continua Mazzaro: “Campagne mediatiche di questo genere rischiano di dare un colpo mortale a tutte le imprese della filiera ittica che generano quotidianamente ricchezza e sviluppo. Solo in Veneto nel distretto di Rovigo e Chioggia sono tremila le aziende con quasi un miliardo di fatturato. Una riconversione in tempi ristretti è pura utopia e il mondo dell’informazione dovrebbe cercare equilibrio e non sensazionalismo per avere qualche like in più.” E conclude a proposito di pesca sostenibile: “E’ fondamentale soppesare entrambi i piatti della bilancia, perché se si parla di sostenibilità della pesca e di blue economy (termine coniato dal discusso economista Gunter Pauli), è necessario allo stesso modo quantificare cosa possa significare in termini socio-economici un ridimensionamento così accentuato dell’attività di pesca in Italia.”

mercoledì 7 luglio 2021

EUROPARLAMENTARE CONTE: CHIESTI SOSTEGNI CONCRETI PER LA PESCA E L'ACQUACOLTURA

Dopo l’entrata in vigore delle nuove misure europee finalizzate alla diminuzione dello sforzo di pesca per la salvaguardia degli stock ittici (a rischio estinzione) la (poca) fiducia da parte della marineria italiana nei confronti delle istituzioni europee non era certamente aumentata, semmai era crollata del tutto. Bisogna però segnalare che ci sono europarlamentari italiani che oltre ad aver partecipato alle recenti manifestazioni nazionali di protesta in prima persona hanno anche lavorato nei palazzi europei per portare a casa dei risultati per la marineria italiana. Tra questi L’On. Rosanna Conte, che durante la seduta plenaria di ieri ha elencato i progressi fatti a risposta delle richieste presentate dal mondo della pesca e dell'acquacoltura, pur mantenendo un equilibrio con le necessità di tutela ambientale, sociale ed economica. Si riferisce in particolar modo a sostegni mirati ai giovani, all'acquacoltura, al supporto per il fermo temporaneo fino a 12 mesi, a facilitazioni per ottenere crediti e per fare affidamento su strumenti assicurativi in caso di eventi eccezionali. Agli armatori verrà data la possibilità di ammodernare i pescherecci, aumentando la stazza lorda e renderli più sicuri e confortevoli. Verrà data inoltre la possibilità di finanziare la costruzione di porti per agevolare la piccola pesca. Si tratta di un primo passo per tutelare la nostra pesca e la nostra acquacoltura, afferma la Conte, riuscendo a salvaguardare le comunità costiere italiane, la biodiversità marina e la sicurezza alimentare. Ringraziando i colleghi per la collaborazione che è sfociata in questo nuovo FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, Pesca e Acquacoltura), nonostante la riduzione del budget, passa la palla agli Stati Membri e alle Regioni.

ZENNARO (SPIN OUT): DOPO "SOLI" 25 ANNI ABBIAMO LA CORSIA PER I KITE

Giuseppe Zennaro SPIN OUT
Un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Chioggia, Ufficio Demanio Marittimo, afferma che il Kite surf può essere autorizzato se c’è il rispetto di alcune condizioni. Tra queste la disponibilità di uno spazio a terra dedicato per l’innalzamento o abbattimento del kite e una corsia a mare dedicata per l’uscita, questo durante il periodo di balneazione in modo da tutelare anche la sicurezza dei bagnanti. Come da ordinanza la corsia deve essere ad uso esclusivo, nessun altro vi dovrebbe poter transitare, non i pedalò, non le moto d’acqua. L’’associazione SpiNout, associazione dilettantistica sportiva, nella figura del presidente Giuseppe Zennaro, ha fatto domanda al Comune di Chioggia per poter avere la possibilità di usufruire di un tratto di battigia. Il Comune, sentito il parere favorevole della Capitaneria di Porto, ha quindi dato all’Associazione la possibilità di gestire la corsia dedicata al kite, dopo soli 25 anni da quando sono iniziati i primi approcci. All’Associazione l’onere di mantenere la corsia in buone condizioni, e di ripristinare le boe di segnalazione nel caso in cui il maltempo le sposti dalla loro sede. La corsia rimane pubblica, a disposizione di chiunque voglia esibirsi nelle favolose evoluzioni suggerite dalle correnti dei venti, nel rispetto delle norme di sicurezza di cui tutti gli amanti di questo sport sono a conoscenza. Le regole non sono tantissime ma importanti da rispettare; inutile scendere in acqua se non c’è vento; i primi cento metri si devono percorrere in body drag, poi, rimanendo nella corsia si sale sulla tavola; in corsia chi esce deve sempre dare la precedenza a chi sta rientrando. Regole che i kiters devono rispettare fino al 15 settembre. A Sottomarina il vento fa accorrere kiters da tutto il Veneto, soprattutto quindi in caso di maltempo, dando vita a un tipo di turismo alternativo che vede qualche stabilimento lungimirante attrezzarsi per dare supporto alle attività svolte dagli appassionati.

venerdì 2 luglio 2021

VISITA DEL SOTTOSEGRETARIO ALLA PESCA FRANCESCO BATTISTONI A CHIOGGIA

Ieri c'è stata la visita del Sottosegretario alla pesca Francesco Battistoni, notevolissima e partecipata l'assemblea che si è tenuta a Palazzo Grassi. Allegate le riprese di buona parte del convegno.

giovedì 1 luglio 2021

IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PESCA FRANCESCO BATTISTONI OGGI AL MERCATO ITTICO

Il Sottosegretario alla Pesca Francesco Battistoni è atteso a Chioggia oggi, venerdì 2 luglio nel pomeriggio. Invitato dal Coordinamento nazionale dell’Alleanza delle Cooperative italiane della pesca farà un tour de force nei luoghi simbolo della pesca e della blue economy. Verrà accolto al Mercato Ittico dal Direttore Emanuele Mazzaro.
È un segnale importante di apertura da parte del governo alle istanze dei pescatori e del settore ittico, ora inderogabili, afferma Mazzaro, il comparto dopo la manifestazione alle Zattere a Venezia è ancora in agitazione. Continua affermando che Chioggia è la capitale della pesca nel Mare Adriatico e il distretto ittico di Chioggia e Rovigo ne è il centro nevralgico. Il Mare è la nostra ricchezza, prosegue Mazzaro, e la Pesca la nostra Bandiera. L’occasione per un confronto tra le diverse anime del settore ittico lo si avrà a dicembre, agli Stati Generali della Pesca. Negli ultimi 3 anni lo sforzo di pesca è stato ridotto del 20%, mentre nell’ultimo decennio il 16% della flotta è andato in demolizione, periodo nel quale a Chioggia hanno chiuso più di un centinaio di imprese. Le decisioni europee rischiano di acuire la crisi colpendo il settore ittico italiano e in particolare quello chioggiotto in maniera letale. Ora si deve agire in modo compatto per ottenere risultati oggettivi. Dopo aver visitato il mercato ittico, il Sottosegretario verrà accolto a bordo di un peschereccio, visiterà la sede locale del Consorzio di gestione della pesca dei molluschi bivalvi e terminerà la visita con un incontro con le categorie presso la sede dell’Università di Padova e Museo della Pesca di Chioggia.