venerdì 28 maggio 2021

AL MERCATO ITTICO UN'AREA TRANSENNATA RACCOGLIERÀ I RIFIUTI DELLA PESCA E DEGLI OPERATORI. MA SERVE ANCORA UN CASSONETTO COMPATTATORE

Una soluzione provvisoria è stata escogitata, all'esterno del mercato ittico all'ingrosso, per raccogliere i rifiuti prodotti dalle attività di pesca, come le cassette di polistirolo che spesso il vento disperde in laguna. Un'area circoscritta è stata transennata e messa a disposizione di pescatori e operatori del mercato, là dove Veritas aveva installato un compattatore, poi messo fuori uso durante i lavori di ripavimentazione. L'iniziativa è della società partecipata SST, che dirige il mercato, e intende evitare appunto che gli scarti tornino nell'acqua: non di rado, infatti, il polistirolo arriva fino alle sponde meridionali del Lusenzo, nei pressi degli istituti scolastici di Borgo San Giovanni. Resta comunque evidente e problematica l'assenza del cassonetto compattatore, molto utilizzato e che aveva in buona parte risolto il problema.

FORZA ITALIA: «UN DEFIBRILLATORE ANCHE AL MERCATO ITTICO ALL'INGROSSO DI CHIOGGIA, AIUTEREBBE A SALVARE VITE IN CASO D'INFARTO»

Il responsabile Pesca per Forza Italia a Chioggia, Elio dall'Acqua, chiede l'installazione di un defibrillatore semiautomatico anche al mercato ittico all'ingrosso, oltre ai due che negli scorsi giorni hanno trovato dimora in piazza Italia a Sottomarina e (prossimamente) sotto il municipio. «Con rammarico, da due anni cade nel vuoto la richiesta che ho avanzato quale consigliere nella commissione di mercato», commenta Dall'Acqua.
Che prosegue: «Sicuramente il posizionamento deve essere accompagnato da persone formate ad usarlo, perché è vero che questi dispositivi non necessitano di personale sanitario per l’utilizzo, ma necessitano comunque di un corso per sapere come vanno usati. Ritengo che il mercato del pesce all’ingrosso sia un luogo di lavoro molto frequentato e, in caso di bisogno, uno strumento del genere potrebbe veramente rivelarsi fondamentale per salvare vite umane.
Quindi mi auguro - conclude Elio dall'Acqua - che presto venga accolta la richiesta dei pescatori, con installazione e relativa formazione all'utilizzo di questo strumento, il quale in determinate circostanze potrebbe rivelarsi fondamentale. Purtroppo in questi anni è capitato che alcuni pescatori avessero subìto un infarto, proprio nella sede del mercato. Mi piace pensare che, se capitasse di nuovo, un defibrillatore potrebbe salvare una vita».

martedì 25 maggio 2021

PESCA ECCEZIONALE AL LARGO DI MALAMOCCO: UN'IMBARCAZIONE CHIOGGIOTTA CATTURA 12 QUINTALI DI SPINAROLI ENORMI

Non credevano ai propri occhi, la scorsa settimana, i pescatori dell'Orgoglio, imbarcazione appartenente alla flotta marittima di Chioggia, quando ritirando le reti nella zona della "Carega" a Malamocco, a 10 miglia in direzione nordest rispetto a Chioggia, si sono imbattuti in un branco di spinaroli di notevoli dimensioni, alcuni dei quali pesanti anche 25 o 30 kg.
In tutto 12 quintali di pesce, issato a bordo e recapitato al mercato ittico: lo stesso è accaduto anche ad alcuni colleghi di Pila, segno della pescosità dell'Adriatico in quel punto e della presenza di numerosi branchi di squalidi commestibili (i popolari "cagnolini"). Il video che i pescatori hanno girato all'interno dello scafo ha fatto in questi giorni il giro delle messaggerie Whatsapp cittadine.

domenica 23 maggio 2021

L’ARTIGIANO “POCI” RESTAURA UN BELLISSIMO BRAGOZZO DI 80 ANNI, E LANCIA L’APPELLO: «VENGA ORMEGGIATO NEL CANAL VENA»

Renzo Lombardo, ex infermiere da poco in pensione, è conosciuto da tutti come "Poci". Oltre ad essere una delle "colonne" di tanti presepi (Don Bosco e San Giacomo), è un artista che ha a cuore il patrimonio storico della tradizione chioggiotta: il bragozzo oggetto delle sue attenzioni ha ottant'anni ed è di proprietà di Claudio Perini, un chioggiotto che lavora e risiede a Vicenza, ma ha talmente a cuore la sua città natale da prendersi in carico i costi di manutenzione di uno degli ultimi bragozzi tradizionali.

Ora lo scafo è in cantiere all'isola dei Saloni, ma tra un mese sarà pronto: Perini e "Poci" chiedono all'amministrazione di assegnargli un posto barca (naturalmente a pagamento) all'interno del canal Vena, meglio se nelle vicinanze dei bragossi ormeggiati all'esterno del Museo civico, quale biglietto da visita per la città. Un percorso in qualche modo agevolato è previsto anche dal regolamento, che dà la priorità alle imbarcazioni di carattere storico: l'appello è rivolto anche all'amministratore di SST, Emanuele Mazzaro, che ha la competenza riguardo gli ormeggi nel canale.

giovedì 20 maggio 2021

SCIOPERO DELLE MARINERIE ITALIANE IL 12 GIUGNO CONTRO LA RIDUZIONE DELLO SFORZO DI PESCA

Il prossimo 12 giugno le marinerie d'Italia si fermeranno per una giornata di protesta. L'agitazione è stata indetta dall'Alleanza delle Cooperative italiane della Pesca, in accordo con analoghe associazioni di categoria in Francia e in Spagna: il clou saranno le due manifestazioni nazionali a Venezia e a Mazara del Vallo. Al centro delle recriminazioni degli uomini del mare, la richiesta europea di ridurre lo sforzo di pesca: secondo l'Alleanza delle Cooperative, questo rappresenterebbe la fine di molte imprese adriatiche e mediterranee. «Non è solo la pesca a ridurre gli stock ittici nel mare - sostiene l'organizzazione - ma anche altri fattori, come i cambiamenti climatici. Quella della Commissione Europea è una persecuzione ai danni del comparto».
Anche la politica si schiera dalla parte dei pescatori e del loro sciopero: «Prendo le distanza - afferma la consigliera regionale Erika Baldin - da chi pensa che i pescatori siano i nemici del mare, perché è vero proprio il contrario. L'Europa si occupi di risolvere le emergenze ambientali, l'Italia investa una parte del Recovery Plan per rinnovare la flotta peschereccia con motori ecologici, perché la sostenibilità deve andare di pari passo con la giustizia sociale».

mercoledì 19 maggio 2021

IL MERCATO ITTICO DI CHIOGGIA ADERISCE ALLA PETIZIONE DEI SINDACATI DELLA PESCA PER PROTEGGERE LE MARINERIE SICILIANE

Il mercato ittico all’ingrosso di Chioggia ha aderito ufficialmente alla petizione, lanciata unitariamente da FAI CISL, FLAI CGIL e UILa Pesca, per richiedere un intervento deciso del Ministro degli Esteri e del governo italiano nel Canale di Sicilia. L’iniziativa vuole sollecitare il governo Draghi affinché vigili sulla sicurezza degli operatori e delle operatrici del settore e delle imbarcazioni che tutti i giorni svolgono la propria attività lavorativa in quelle acque, rischiando sempre di più la propria incolumità. Nonostante le rassicurazioni elargite dopo il sequestro dei 18 pescatori di Mazara del Vallo, la situazione è rimasta pressoché invariata: l’episodio avvenuto lo scorso 6 maggio è l’ennesimo atto ostile che innalza ancora di più il livello di allarme.
Emanuele Mazzaro, direttore del mercato ittico, ringrazia i sindacati: «Questa petizione è indicativa del livello di pericolo che i pescatori italiani affrontano ogni giorno in acque internazionali. Chioggia e la sua marineria sono vicine e solidali con gli amici di Mazara del Vallo, con i quali abbiamo già condiviso la pena e l’ansia del sequestro in Libia dei 18 pescatori rapiti l’anno scorso. La pesca italiana sta già vivendo i gravi riflessi della crisi legata alla pandemia, e il settore ittico ha bisogno di essere salvaguardato anche di fronte a complessi scenari di crisi come quelli che sta vivendo il Mediterraneo in questi mesi».

lunedì 17 maggio 2021

RIPRISTINATE LE 11 BOE DI ORMEGGIO ALLE TEGNÙE, MESCALCHIN AI PESCATORI DI FRODO: «EVITATE DI ANCORARE E GETTARE RETI NEI PRESSI»

L'associazione Tegnùe di Chioggia, presieduta da Piero Mescalchin, comunica che tutte e 11 le boe di ormeggio alla Zona di Tutela Biologica delle Tegnùe sono state posizionate. La manutenzione dei percorsi sarà compito ora dei club subacquei, allo scopo di rendere l'immersione più sicura. La situazione sarà costantemente aggiornata nel sito dell'associazione. Mescalchin si rivolge ai pescatori di frodo, ammonendoli almeno ad evitare di ancorare e gettare reti nei pressi delle boe di ormeggio, per non rovinare i percorsi faticosamente costruiti e installati.

venerdì 14 maggio 2021

INAUGURATO IL CENTRO DI SBARCO DEI MOLLUSCHI A PUNTA POLI, CON UN MACCHINARIO CHE RICAVA CARBURANTE DA RIFIUTI MARINI

Ha avuto luogo stamane a punta Poli l'inaugurazione del nuovo centro di sbarco dei molluschi, gestito dalla società partecipata SST. A fare gli onori di casa l'amministratore Emanuele Mazzaro, assieme al sindaco Alessandro Ferro e all'assessore alla Pesca, ai Mercati e alle Società Partecipate Daniele Stecco.

Nella circostanza è stato anche collaudato con esito positivo un prototipo del progetto sperimentale MarGnet, per il riciclaggio dei rifiuti marini, con lo scopo di creare carburante per le imbarcazioni. L'orientamento ambientalista è alla base anche del regolamento del centro, approvato settimane fa dal consiglio comunale di Chioggia.
«La sostenibilità ambientale ed il rispetto per l’ambiente non sono una novità per chi lavora nella blue economy», ha commentato il direttore del mercato ittico -lo stesso Mazzaro- illustrando il progetto di MarGnet, che sarà a disposizione dei pescatori fino a domani (sabato 15) alle ore 12.

Il quale si concentra sulla ricerca di soluzioni a problema dell’accumulo, sul fondale marino, di rifiuti plastici generati da attività come la pesca e l’acquacoltura, creando e testando soluzioni multilivello per monitorare, mappare, prevenire, rimuovere e riciclare rifiuti presenti nei fondali.

lunedì 10 maggio 2021

GLI ARMATORI SOSTENGONO LA CANDIDATURA DI CHIOGGIA A CAPITALE DELLA CULTURA, MA CHIEDONO INTERVENTI PER LO STOCCAGGIO DEI RIFIUTI RECUPERATI

Elio dall'Acqua, con altri armatori della flotta peschereccia di Chioggia, si fa portavoce del Consorzio Armatori Motopescherecci e della Cooperativa Pescatori Clodiense nel sostenere la candidatura della città a capitale italiana della cultura per il 2024. Anche per il settore «è un onore» appoggiare questa evenienza, dopo l'intervento a supporto da parte del direttore del mercato ittico, Emanuele Mazzaro, e dell'assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari.

La candidatura di Chioggia sta incontrando sempre maggiori consensi nel territorio, da numerose associazioni che vedono in questa opportunità un'occasione per emergere. Oltre che dallo stesso consiglio comunale, il quale ha approvato all'unanimità l'ipotesi, dando il via -con il primo atto ufficiale- alla futura costituzione del comitato tecnico per la presentazione del progetto, abbinata all'individuazione di un project manager in grado di dare un indirizzo a tutte le istanze che emergeranno durante la campagna.
La prima marineria dell'Adriatico, pure in un contesto difficile per via dell'emergenza sanitaria, ha continuato a lavorare sostenendo l'economia della città, dove "l'arte della pesca" è anche cultura e tradizione popolare. Lo stesso attrezzo principe del mestiere, la rete, in dialetto viene definito arte: sono diversi i filamenti con cui le reti vengono realizzate, come è diversa la larghezza delle maglie, a seconda del pescato che si vuole imbrigliare e quello che si vuol lasciare libero. Ogni pescatore le prepara a sua discrezione, a seconda del tipo di barca, ma anche della potenza del motore.
Alcuni motopescherecci durante l'anno cambiano tre tipi di arte: per la salvaguardia del mare, negli anni le reti sono cambiate nei materiali, e al giorno d'oggi vengono utilizzate fibre meno inquinanti possibili. Queste accortezze fanno si che la pesca non sia solo un lavoro: Elio dall'Acqua racconta ciò che il settore sta cercando di realizzare per salvaguardare il mare e la risorsa, e per proteggerle dall'inquinamento.
«Due progetti sono al vaglio - spiega l'armatore - il primo intende convertire il polistirolo in gasolio, con processi industriali da attuare al di fuori del territorio. Il secondo invece vedrebbe coinvolti direttamente i pescatori a strascico, i quali dovrebbero contribuire raccogliendo i rifiuti plastici e il polistirolo che vengono issati a bordo assieme al pesce». Alcuni di loro già lo fanno dal 2012: attività per la quale hanno ricevuto un riconoscimento da parte dell'amministrazione comunale.

In questo secondo progetto, il rifiuto così raccolto -oltre al polistirolo di scarto nell'attività di commercio del mercato ittico- andrebbe conferito verso il riciclaggio, in un progetto di economia circolare che a tali scarti darebbe una seconda vita. Sono progetti oggi allo stato di indagine e di studio, ma le marinerie chiedono che possano essere realizzati con urgenza, anche con la collaborazione del Comune. «L'attività di raccolta dei rifiuti, praticata su base volontaria - continua il collega Denis Padoan - stava cominciando a portare buoni frutti. Dopo ogni uscita in mare i pescatori rientravano con sacchi di plastiche che venivano sottratte al mare stesso, e conferite nel cassonetto messo a disposizione da Veritas nell'area del mercato ittico. Cominciavamo a vedere il mare più pulito.
Da due anni però il cassonetto è stato ritirato, e non abbiamo modo di smaltire ciò che recuperiamo. Siamo costretti a rigettare in mare ciò che raccogliamo, e il mare sta riempiendosi nuovamente di sporcizia». Dall'Acqua e Padoan lanciano un appello affinché almeno il cassonetto torni nella sua locazione in fronte al mercato ittico all'ingrosso, in modo che i pescatori virtuosi siano messi nella condizione di poter conferire ciò che raccolgono per il bene del mare, della risorsa e, soprattutto, della comunità.

Per la tutela del mare, il settore della pesca ha subìto molte restrizioni, provenienti negli ultimi anni anche dall'Unione Europea: a partire dal fermo pesca della durata di 60 giorni, al divieto di pesca nelle giornate di sabato e domenica più altre infrasettimanali, oltre ad altre imposizioni atte a ridurre lo sforzo di pesca per tutelare la risorsa. Che, nonostante ciò, viene a mancare comunque.
Il quesito che si pongono i pescatori è quanto utile possa essere la diminuzione dello sforzo di pesca, se non sembra essere questo il motivo per il quale la risorsa viene intaccata: il pescato è ridotto, mentre aumentano le spese "vive" per mantenere in attività i pescherecci. «La situazione - ventilano i due armatori - andrebbe valutata cifre alla mano, cercando soluzioni che non diano esclusivamente la colpa ai pescatori».

martedì 4 maggio 2021

RINNOVATO IL CONTRATTO NAZIONALE AL PERSONALE NON IMBARCATO, DIPENDENTE DA COOPERATIVE, NEL SETTORE ITTICO

Dopo una lunga trattativa, è stato rinnovato il Contratto nazionale per il personale non imbarcato dipendente da cooperative operanti nel settore pesca, maricoltura, acquacoltura e vallicoltura, che era scaduto il 31 dicembre 2017. Il rinnovo, siglato dai sindacati FAI CISL, FLAI CGIL, UILa Pesca e, per la parte datoriale, da Federcoopesca, Confcooperative, AgciAgrital e Legacoop Pesca, coinvolge una vasta ed eterogenea platea di lavoratori.
I sindacati confederali esprimono soddisfazione per un accordo che riconosce alle lavoratrici e ai lavoratori del settore un importante risultato economico, con incrementi dei minimi tabellari superiori a 71 euro lordi, calcolati sul parametro 120 a decorrere dal 1º gennaio 2021, e una tantum pari a 165 euro lordi, in due tranche: la prima di 100 euro a maggio e la seconda di 65 euro ad ottobre 2021. Anche nel territorio clodiense vi sono almeno due importanti imprese alle quali andrà applicato questo contratto nazionale.
Dal punto di vista normativo, l’accordo aggiorna i livelli di classificazione del personale, con l’introduzione di nuove figure che rendono questo contratto più rispondente alle esigenze del settore. Inoltre, è stata ampliata la sfera di applicazione, con l’inclusione dell’ittiturismo, attività complementare alla pesca che rappresenta una importante possibilità di sviluppo del comparto, attraverso la quale i pescatori possono far conoscere l’ambiente in cui la pesca si svolge, in contatto diretto con il consumatore, valorizzando questo antico mestiere e promuovendo allo stesso tempo le tradizioni locali e il rispetto dell’ambiente marino.
In considerazione della scadenza del 31 dicembre 2021, per FAI, FLAI e UILa Pesca «l’impegno è di procedere speditamente al prossimo rinnovo, mettendo al centro del confronto gli strumenti che possano determinare passi in avanti significativi nel welfare, nella conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, nella formazione».