lunedì 5 dicembre 2016

UN PESCATORE: DICIAMO SÌ ALLE REGOLE, MA I DOPPI CONTROLLI PENALIZZANO L'ATTIVITÀ



Riceviamo questa mail da un pescatore di Chioggia e la pubblichiamo.

La scorsa settimana le forze dell'ordine -Guardia di Finanza, Carabinieri, Guardia Costiera, pare addirittura la Forestale- hanno effettuato un giro di vite nei confronti della marineria chioggiotta, sia in mare che una volta raggiunta la riva. Alcune imbarcazioni sono state controllate anche due volte, nonostante le ore contate da dedicare all'effettiva attività di calo delle reti: se vieni fermato in mare durante la battuta di pesca, le devi tirare su per consentire il controllo delle misure. E due ore di controllo, com'è accaduto, fanno perdere l'intera battuta. Non sono mancati casi assurdi, come quello di un pescatore multato con 2500 euro per avere con sé una quantità molto modica di capesante sotto misura, che stava portando a casa per cena. C'è chi si è visto sanzionare per non aver ancora redatto il “diario di bordo” con la comunicazione di ciò che era stato pescato, in quanto non sempre è facile scriverlo mentre si è in mare -non ci sono dei segretari a bordo- e una volta attraccati in banchina non sempre c'è posto, per cui appena si sbarca si cerca di adempiere a questa procedura. Siamo perfettamente consapevoli che le regole e i controlli devono continuare a esistere e a vigere per i pescatori come per tutte le categorie, ma non siamo ladri né spacciatori. Anzi, siamo a suggerire anche per le barche da pesca l'adozione di un bollino dopo il primo controllo, come accade d'estate per i diportisti, di modo da non far perdere ulteriore tempo né a chi lavora nel mare né a chi è chiamato a controllare.
Grazie per la pubblicazione
(lettera firmata)


(immagini di repertorio)

venerdì 2 dicembre 2016

FERMO BIOLOGICO: LA DOMANDA PRESENTATA IN RITARDO TOGLIE LA CASSA INTEGRAZIONE 2015 A 60 PESCATORI


Sono ben 60 i pescatori cui la presentazione in ritardo della domanda di cassa integrazione sta togliendo il beneficio conseguente al fermo biologico. Undici i pescherecci coinvolti, con i rispettivi armatori, costretti a non avvalersi dell'indennizzo che solitamente viene impiegato per la manutenzione in cantiere. Tutto nasce dallo sforamento dei termini -il 31 agosto 2015- validi per la richiesta, da parte dello studio commercialistico cui si appoggiano queste aziende. Le domande pertanto non sono state accettate, i pescatori lo hanno appreso solo un mese fa, quando al reeto della marineria sono stati liquidati i pagamenti. L'indennizzo -oltre ai 45 giorni di fermo estivo- copre anche i mancati incassi relativi al quarto giorno di pesca che, durante le prime dieci settimane di ripresa dell'attività, non viene effettuato per via dell'obbligo di pescare solo tre giorni. I marinai in questione lamentano l'ammanco di circa 2500 euro per persona.