martedì 31 marzo 2020

L'EURODEPUTATO BARTOLO (PD) A ROSANNA CONTE: «ABBIAMO SBLOCCATO 37 MILIARDI DI FONDI ANCHE PER LA PESCA, LA LEGA AVREBBE FATTO PERDERE TEMPO»

Pietro Bartolo, esponente del PD nella commissione Pesca del Parlamento europeo, risponde alla leghista Rosanna Conte in merito all'utilizzo dei fondi del FEAMP per indennizzare la pesca durante la presente emergenza da Coronavirus. «È con grande stupore che leggo quanto pubblicato da alcuni esponenti leghisti, i quali accusano il Partito Democratico di aver impedito ai pescatori italiani di ricevere sostegno finanziario da parte dell’Unione Europea. Quanta falsità... È vero l’esatto contrario!».
Spiega l'onorevole Bartolo: «Giovedì scorso abbiamo votato un provvedimento che sblocca 37 miliardi di fondi destinati, tra gli altri, al comparto pesca italiano. Fondi che servivano subito, il più in fretta possibile, come chiedeva il grido disperato del settore ittico. Ecco, la Lega ha pensato bene di intralciare il processo di approvazione di un testo così urgente presentando emendamenti i quali, se approvati, avrebbero costretto il Parlamento a negoziare ulteriormente il testo con il Consiglio e poi, in caso di buon esito, a votarlo nuovamente in un'altra sessione plenaria, allungando oltremodo i tempi, senza sapere quando i fondi sarebbero stati disponibili. Questo è il motivo per cui la stragrande maggioranza del Parlamento si è espressa contro».
Secondo l'eurodeputato democratico, «il PD ha già fatto tantissimo per sostenere i pescatori, come dimostrato dalle misure inserite dal governo all’interno del decreto Cura Italia. Tra cui un fondo da 100 milioni a sostegno delle imprese agricole e per l’arresto temporaneo dell’attività di pesca, lo stanziamento di 100 milioni di euro per favorire l’accesso al credito delle imprese agricole e della pesca attraverso il fondo di garanzia ISMEA, l'incremento del Fondo indigenti di 50 milioni di euro per assicurare la distribuzione delle derrate alimentari. Misure a cui vanno aggiunte quelle di carattere generale relative ai lavoratori, alla sospensione di versamenti tributari, previdenziali e assistenziali. Senza contare l'innalzamento della soglia de minimis a 120mila euro da parte della Commissione. Tutte misure che hanno ricevuto il plauso delle associazioni di categoria».
Osserva Bartolo: «La Lega, in un momento così delicato che richiederebbe unità, mente sapendo di mentire, con l’aggravante di strumentalizzare la situazione drammatica in cui versa il settore ittico per qualche pugno di like. Questo è inaccettabile anche per chi ormai ha da tempo fatto l’abitudine con la meschina retorica leghista. Io, da parte mia, assieme alla delegazione del PD e al gruppo dei Socialisti e dei Democratici, continuo a lavorare affinché vengano presentate al più presto misure aggiuntive in sostegno al settore ittico. Ci sono sicuramente i margini per aiutare ulteriormente il comparto, di certo non quelli per perdere ulteriore tempo in polemiche sterili». COMMISSIONE PESCA PARLAMENTO EUROPEO

lunedì 30 marzo 2020

L'EUROPARLAMENTARE LEGHISTA CONTE ACCUSA: «I FONDI DEL FEAMP NON POTRANNO ESSERE UTILIZZATI PER COMPENSARE LA PESCA, PD E M5S I RESPONSABILI»

Il pacchetto di misure varato dalla Commissione Europea per la pesca e l'agricoltura non prevede che le compensazioni del FEAMP per il fermo biologico temporaneo possano essere erogate in caso di emergenza sanitaria come quella attuale. Lo afferma l'eurodeputata della Lega Rosanna Conte, contrariata dalle decisioni dei commissari: «Il risultato è che adesso i fondi UE del FEAMP non potranno essere utilizzati per compensare i pescatori, i quali a causa dell'emergenza da Coronavirus e del calo della domanda hanno dovuto interrompere la propria attività».
Spiega la parlamentare: «Secondo il regolamento 717/2014, infatti, gli aiuti de minimis non possono essere erogati per il fermo temporaneo se non per i casi specificati nell'articolo 33 del FEAMP, tra i quali non è prevista l'emergenza sanitaria. Ecco perché la Lega aveva richiesto una modifica in tal senso, quando il testo è passato al Parlamento europeo, chiedendo inoltre l'ampliamento del periodo di copertura economica del fermo, oggi limitato a 6 mesi». Ma i due emendamenti sono stati bocciati, e Conte lancia precise accuse politiche: «Avevamo provato ad aprire gli occhi a PD e M5S, ma siamo stati accusati di essere ignoranti e cinici, con accuse di ostruzionismo. Secondo loro, emendando il testo, si sarebbero rinviate misure giustamente urgenti.
Peccato che si tratti di un falso, dato che -come successo con la questione degli slot aerei- sarebbe bastata una semplice presa d'atto del Consiglio. Evidentemente, chi ignora le procedure legislative europee sono proprio i partiti di governo, che a Bruxelles hanno di fatto depotenziato i provvedimenti già deboli previsti da Roma per la pesca con il decreto Cura Italia». Secondo Rosanna Conte, «pare che adesso a Bruxelles abbiano capito l'inghippo, e stiano cercando di correre ai ripari.
Ma dovremo attendere un secondo pacchetto di misure, di cui ancora non vi è traccia. Se il PD e il M5S, invece di fare inutili polemiche, ci avessero ascoltato, oggi i pescatori avrebbero una risorsa in più per resistere alla crisi. Perché alla fine, la Lega delle accuse e degli insulti se ne cura poco: siamo abituati a riceverli. Ma quello che non possiamo accettare è vedere soffrire i pescatori per colpa dell'arroganza e dell'incompetenza di certa politica».

LA CAPITANERIA DI PORTO DI CHIOGGIA HA RESO OPERATIVE LE MISURE D'EMERGENZA DISPOSTE DAL GOVERNO A FAVORE DELLA MARINERIA

Nell’ambito delle misure adottate dal governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria causata dal diffondersi epidemico del Covid-19, il decreto n.18 del 17 marzo ha stanziato, all’articolo 78, cento milioni di euro per il settore agricolo e della pesca. Nei giorni scorsi il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha impartito disposizioni procedurali per l’accesso ai contributi statali.
L’avvio delle procedure è garantito dalle Capitanerie di Porto su tutto il territorio nazionale, consentendo la capillare vicinanza territoriale al mondo della pesca, che da sempre vede nelle Capitanerie il naturale interlocutore istituzionale dell’utenza marittima per la gestione amministrativa delle pratiche riguardanti la flotta peschereccia nazionale.
Nello specifico, il comandante della Capitaneria di Porto di Chioggia, capitano di fregata Michele Messina, già il giorno successivo alla diramazione delle disposizioni ministeriali ha attivato i propri uffici, consentendo all’utenza l’inoltro delle istanze di accesso ai contributi, e garantendo -anche in un momento difficoltoso, che vede una riduzione significativa del personale preposto- il consueto e qualificato supporto al ceto marittimo e peschereccio, mantenendo la propria funzione di “sportello unico del mare” da sempre svolto.
Mediante l’adozione di misure organizzative più snelle, la gestione delle pratiche amministrative ha privilegiato l’utilizzo di mezzi telematici, nonché di supporto e consulenza telefonica all’utenza, concordando telefonicamente un appuntamento. Ciò in linea con le misure governative di distanziamento sociale e permanenza domiciliare imposte dal governo, e limitando al minimo possibile i contatti diretti e la presenza fisica dell’utenza negli uffici, a tutela della salute dei cittadini, senza far comunque venire meno il servizio reso dall’amministrazione marittima.

mercoledì 25 marzo 2020

LA CAPITANERIA DI PORTO DI CHIOGGIA NON È CHIUSA: AMMESSO UN INGRESSO PER VOLTA, PREVIO APPUNTAMENTO. SOLLECITO ALLE PRATICHE ONLINE

Nella giornata di ieri, Chioggia Azzurra aveva pubblicato la notizia della consegna, da parte degli armatori della marineria di Chioggia, dei documenti di bordo relativi ai pescherecci, avvenuta per via telematica alla Capitaneria di Porto, mediante posta elettronica certificata.
Nell'articolo stava scritto testualmente «essendo la Capitaneria praticamente chiusa al pubblico in questi giorni»: la circostanza non risponde al vero, dal momento che -come riportato in precedenza, dai primi giorni della crisi- gli uffici di piazzetta Marinai d'Italia ai piedi del Ponte di Vigo sono aperti e funzionano, avendo la cura di limitare a una persona per volta l'accesso dell'utenza.
L'ufficio Pesca della Guardia Costiera riceve telefonicamente per pratiche urgenti ai numeri 041 8942504 oppure 041 5508211: telefonando si possono concordare le modalità assieme al personale. Inoltre, l'invio digitale dei documenti dà all'armatore la certezza della data di ricezione, a partire dalla quale viene conteggiato il "fermo" di nove settimane, e dispensa di compiere spostamenti non necessari, evitando di stare in fila all'esterno.

LA FAI CISL INVOCA RAPIDITÀ PER LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA: «I PESCATORI SONO FERMI DA PARECCHI GIORNI E NON POSSONO ASPETTARE»

Procede l'ammissione della pesca e dell'agricoltura alla cassa integrazione straordinaria prevista dal governo. Ieri infatti è passato in sede di giunta regionale l'accordo-quadro relativo all'ammortizzatore sociale per le due categorie, ma affinché sia efficace bisogna che siano pubblicate le linee guida operative. Pierpaolo Piva della FAI CISL valuta in circa 30 giorni la distanza minima di tempo dalla presentazione della domanda al pagamento da parte dell'INPS: «Abbiamo bisogno di rapidità - dice il sindacalista - perché i pescatori sono fermi da parecchi giorni. Appena escono le linee guida, potranno accedere alla CIG».

martedì 24 marzo 2020

I PESCATORI DI CHIOGGIA E DI TUTTA ITALIA NON RITORNANO IN MARE E CONSEGNANO I DOCUMENTI ALLA CAPITANERIA DI PORTO IN VIA TEMPORANEA

Anche la marineria di Chioggia, come quelle di tutta Italia, ha provveduto in questi giorni a consegnare alla Capitaneria di Porto i documenti di bordo, il libretto di controllo dell'imbarco e del consumo di carburante, a seguito del perdurare della decisione di non affrontare la normale attività in mare. Il decreto Cura Italia attribuisce un fondo di centomila euro per le imprese agricole e della pesca, la cassa integrazione per nove settimane ai dipendenti marittimi.
Già dall'inizio della scorsa settimana i pescherecci chioggiotti si erano fermati, dal momento che a bordo è difficile mantenere le distanze minime di un metro fra tutto l'equipaggio, oltre al fatto che il prodotto rimane invenduto al mercato ittico e i prezzi colano a picco. La stessa pescheria al minuto della città lagunare conta ormai aperti solo tre o quattro banchi.
Il decreto numero 18 del 17 marzo obbliga gli armatori che non svolgono attività in via temporanea ad autocertificare le giornate di inattività e depositare le licenze di pesca, che saranno riconsegnato assieme al resto dei documenti alla ripresa del lavoro. Il passaggio è avvenuto tramite posta elettronica certificata con visto digitale, essendo la Capitaneria praticamente chiusa al pubblico in questi giorni.

A proposito della questione, l'eurodeputata Rosanna Conte parla di «disastro per la pesca italiana, con l'economia ferma da tempo e così il commercio ittico. Ancora non si conosce quanti dei 100 milioni di euro stanziati per l'agricoltura e la pesca andranno effettivamente ai lavoratori del mare, non c'è stata dal governo la chiarezza necessaria. Andare a pesca non è stato vietato, ma non conviene farlo».

sabato 21 marzo 2020

ROSANNA CONTE (LEGA) TROVA INSUFFICIENTI LE MISURE EUROPEE E NAZIONALI DI SOSTEGNO AL SETTORE PESCA NEL CONTRASTO AL CORONAVIRUS

L'onorevole Rosanna Conte, europarlamentare della Lega, commenta criticamente le misure europee e nazionali a sostegno della pesca durante l'emergenza da Covid-19. «Sono insufficienti - dice Conte - perché le marinerie italiane vanno urgentemente aiutate a superare questo momento di grande difficoltà. I pescatori hanno bisogno di misure in grado di fronteggiare una crisi in atto già da tempo nel settore, anche a causa di norme europee che non hanno tenuto nella dovuta considerazione le peculiarità della pesca adriatica».
È necessario, secondo Conte, che il FEAMP possa sostenere il fermo temporaneo causato da crisi sanitarie, abbattendo il limite temporale di sei mesi nonché le limitazioni finanziarie previste dal regolamento: «Stiamo lavorando - sostiene la parlamentare europea - affinché queste modifiche vengano inserite nel pacchetto di riforme di alcuni regolamenti comunitari volti a mobilitare gli investimenti per far fronte agli effetti del Covid-19. Queste riforme verranno votate con procedura d’urgenza la prossima settimana e ci aspettiamo che le modifiche al FEAMP vengano avanzate anche dall’Italia».
Per quanto riguarda, invece, il livello nazionale, le misure prese dal Governo nel decreto Cura Italia secondo Rosanna Conte «non sono sufficienti a fronteggiare le gravi conseguenze negative sul comparto. L'istituzione di un fondo da 100 milioni a sostegno delle imprese agricole e per l'arresto temporaneo dell'attività di pesca, infatti, vedrà solo una parte residuale delle risorse andare alle imprese della pesca. Per noi è necessario procedere alla sospensione delle scadenze e dei pagamenti, nonché ad interventi di semplificazione amministrativa. Inoltre, i pregressi fermi pesca devono essere saldati velocemente per consentire ai pescatori di poter contare su liquidità da reinvestire in questa situazione di difficoltà».

mercoledì 18 marzo 2020

CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA PER LA PESCA NEL DECRETO "CURA ITALIA": FUNZIONA COME UN FERMO PESCA STRAORDINARIO DI NOVE SETTIMANE

All'interno del decreto Cura Italia, pubblicato nella notte dalla Gazzetta Ufficiale, è stato inserito anche un articolo che istituisce la cassa integrazione in deroga per il settore della pesca, in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Si tratta di un fermo pesca straordinario con una durata massima di 9 settimane: ai lavoratori saranno riconosciuti i contributi figurativi e l’80% della retribuzione calcolata sul minimo monetario garantito.
Il sindacato FAI CISL, che da sempre auspica l'adozione di un ammortizzatore sociale strutturato per il settore, è soddisfatto per questo risultato: «Questo ammortizzatore - dice il coordinatore nazionale Pierpaolo Piva - va a tutelare un settore già martoriato da tanti problemi, e che con questa emergenza sanitaria rischiava di affondare. Per far fronte ai danni diretti e indiretti derivanti dall’emergenza da Covid, e per assicurare la continuità aziendale delle imprese agricole della pesca e dell’acquacoltura, il Ministero ha istituito un fondo con una dotazione di 100 milioni per l’anno 2020».
Altre novità: nel decreto Cura Italia è bloccato ogni licenziamento per motivi economici per 60 giorni, vengono attribuiti 100 euro pro quota a coloro che in marzo hanno lavorato, 600 euro di indennità per gli operatori stagionali in agricoltura, la cassa integrazione in deroga per gli operai agricoli, 15 giorni di permessi retribuiti al 50% per chi si è dovuto trattenere a casa per la cura di figli fino a 12 anni (o 600 euro per pagare le baby sitter),12 giornate in più di permessi L104 per marzo e aprile, il periodo di quarantena per Covid è coperto dall'indennità di malattia, lo stop e il rinvio dei mutui per la prima casa, il prolungamento a 128 giorni della domanda per l'assegno NASPI di disoccupazione.

martedì 17 marzo 2020

ASTENSIONE DALLA PESCA, A BORDO NON SI RIESCE A RISPETTARE LE DISTANZE. IL DIRETTORE DEL MERCATO DENUNCIA ALCUNI COMMENTATORI: «SPARGONO FAKE»

Continua l'astensione volontaria della marineria clodiense dall'attività di pesca, già praticata anche ieri. Gran parte del prodotto al mercato rimane invenduta, a causa della chiusura di ristoranti e dei blocchi di frontiera al trasporto verso l'estero, pertanto gli armatori hanno deciso di lasciare i pescherecci alla riva: inoltre, raccontano alcuni di essi, è difficile rispettare le distanze di un metro, stabilite dal decreto governativo. Nelle cuccette infatti i pescatori dormono vicini, e non vi sono garanzie riguardo la salute di eventuali frequentazioni esterne antecedenti: per questo i comandanti, responsabili della sicurezza del proprio equipaggio, hanno contribuito alla decisione di non partire.
Dal canto suo, il direttore del mercato ittico all'ingrosso Emanuele Mazzaro ha manifestato l'intenzione di denunciare alcuni commentatori della pagina facebook di Chioggia Azzurra, che sotto un post relativo alla volontà di tenere aperto il mercato, rispettando le norme di sicurezza, avevano riportato di alcuni ipotetici casi di Coronavirus che si sarebbero verificati tra gli operatori della struttura. Si tratta di notizie assolutamente non confermate, anzi smentite dallo stesso direttore, che intende così tutelare la professionalità e la reputazione di chi vi lavora.

lunedì 16 marzo 2020

LA POLITICA SI MOBILITA PER LA PESCA: MOVIMENTO 5 STELLE E FRATELLI D'ITALIA CHIEDONO LA CASSA INTEGRAZIONE E INTERVENTI IN SEDE EUROPEA

La situazione della pesca a Chioggia, in epoca di Coronavirus, preoccupa anche le forze politiche. Una nota del Movimento 5 Stelle chiede all'assessore Daniele Stecco un intervento verso i ministeri preposti per sostegni concreti e urgenti: uno su tutti, la cassa integrazione per i pescatori, da parificare alla CISOA degli agricoltori.
«Comprendiamo che il governo debba tutelare la salute dei cittadini e allo stesso tempo limitare i danni per l'economia - firma il capogruppo del M5S in consiglio comunale a Chioggia, Paolo Bonfà - ma oggi ci sono interi comparti che stanno lavorando senza avere guadagni, o addirittura avendo come conseguenza delle perdite economiche. Alcune categorie stanno continuando il proprio lavoro per approvvigionare il Paese di beni di prima necessità, a dispetto dei propri interessi economici. Tra questi comparti vi sono anche la pesca e il relativo indotto: ci auguriamo che il governo capisca che se la pesca non sarà sostenuta adeguatamente vi saranno risvolti critici, come un fermo obbligatorio. Per questo chiediamo con forza che vengano messi a disposizione adeguati strumenti di ammortizzazione sociale».
Dal canto suo Sergio Berlato, europarlamentare di Fratelli d'Italia, ha sottoposto un'interrogazione alla Commissione Europea per salvaguardare il settore ittico: nelle intenzioni del promotore, la Commissione dovrebbe stanziare almeno 50 milioni per i pescatori italiani, al fine di fronteggiare la drastica riduzione di attività e la drammatica riduzione di reddito di tutti i segmenti produttivi. Berlato ha inoltre chiesto che vengano assicurati i finanziamenti necessari a favorire la liquidità alle imprese, impedendone la chiusura. Anche Fratelli d'Italia auspica l'estensione della CIGS in deroga a tutti i pescatori, operanti in qualunque ambito (acque marine, interne e lagunari), a qualunque titolo imbarcati (anche proprietari e caratisti), indipendentemente dal loro numero (anche sotto i 5 dipendenti).

STAMANE SI È FERMATA L'ATTIVITÀ DI PESCA A CHIOGGIA E NELL'ALTO ADRIATICO: GUADAGNI TROPPO ESIGUI CON RISTORANTI E FRONTIERE CHIUSE ALL'AUTOTRASPORTO

L'effetto Coronavirus si fa sentire anche nell'economia del mare. Questa mattina la gran parte dei pescherecci di Chioggia, se non tutti, è rimasta ancorata alla riva, evitando di recarsi al lavoro: nei giorni scorsi infatti notevoli quantità di merce al mercato ittico all'ingrosso sono andate invendute, e quindi non hanno coperto i costi delle uscite e delle spedizioni. Le rappresentanze sindacali hanno già paventato la possibilità di chiedere l'applicazione di un fermo biologico anticipato straordinario.
Anche altre marinerie dell'Alto Adriatico hanno adottato la stessa decisione, non condivisa però nel centro-sud, dove applicazioni come Marine Traffic rilevano il normale funzionamento dell'attività di pesca. Ma anche in queste realtà la tensione nei pescatori è divisa tra chi vuole prendere lo stesso la via del mare per riuscire a guadagnare qualcosa, e chi teme in primis per la salute di se stesso e dei propri cari: la polemica nell'ambiente peschereccio, e il fastidio per decisioni non unitarie, rimbalza anche attraverso le pagine facebook della categoria.
Nei giorni scorsi molti armatori di Chioggia hanno sottoscritto una petizione al direttore del mercato ittico Emanuele Mazzaro, al fine di chiudere la struttura data la penuria di affari; ma il direttore, contrario alla serrata, ha rimesso le firme nelle mani del sindaco. Il rischio è che, con l'astensione della marineria di Chioggia, al mercato figuri solo prodotto congelato d'importazione.

domenica 15 marzo 2020

DISTANZE RISPETTATE AL MERCATO ITTICO ALL'INGROSSO, MA ALCUNI ARMATORI NE CHIEDONO LA CHIUSURA PER LA SCARSITÀ DI AFFARI: CONTRARIO IL DIRETTORE MAZZARO

Sono entrate in vigore anche al mercato ittico all'ingrosso di Chioggia, e vengono visibilmente rispettate, le norme che regolano l'afflusso e lo limitano a 250 persone, tra operatori e commercianti, oltre alla distanza di almeno un metro tra le persone. Nonostante queste disposizioni, che consentono al mercato di proseguire nell'attività di servizio, la chiusura di ristoranti e frontiere fa sì che una buona parte del pescato rimanga invenduta. E c'è chi chiede di anticipare il fermo biologico della pesca, mentre anche imprese storiche come la CAM sono costrette alla cassa integrazione per i propri dipendenti.
Nelle scorse ore un gruppo di armatori della marineria clodiense, conferitori al mercato, ha compilato una petizione e l'ha consegnata al direttore Emanuele Mazzaro, per chiedere la chiusura immediata della struttura dato il perdurare dell'emergenza. Mazzaro, interpellato da Chioggia Azzurra, prende atto della richiesta proveniente da una parte della marineria e la girerà al sindaco Alessandro Ferro, titolato nel caso a poter prendere una decisione in merito: «Personalmente non sono d'accordo di chiuderlo - dice il direttore - perché è un dovere civile e sociale andare avanti finché le regole vocate alla salute pubblica sono rispettate. Se non lo saranno più, sarò il primo a voler chiudere».

giovedì 12 marzo 2020

AL MERCATO ITTICO INGRESSI CONTINGENTATI: POSSONO ENTRARE NON PIÙ DI 140 COMMERCIANTI E 100 OPERATORI

Sarà limitato a un massimo di 250 persone l'accesso alla sala aste del mercato ittico all'ingrosso di Chioggia, dopo le polemiche insorte dalla pubblicazione di alcuni immagini filmate che ritraevano il consueto affollamento notturno, nonostante l'emergenza da Coronavirus.

Anticipata dal direttore Emanuele Mazzaro nel dialogo di ieri con Chioggia Azzurra, l'adozione di queste misure arriva in seguito a una riunione operativa tenuta stamane negli uffici di via Poli: la presenza nella sala da 1300 metri quadri è contingentata ora a 140 commercianti e 100 operatori, i numeri saranno tenuti sotto controllo.

mercoledì 11 marzo 2020

ASSEMBRAMENTI AL MERCATO ITTICO, IL DIRETTORE MAZZARO: «FACCIAMO IL MASSIMO PER RISPETTARE LE REGOLE. SE NON È SUFFICIENTE, CHIUDIAMO»

Questa mattina Chioggia Azzurra ha pubblicato, nella propria pagina fb, alcune immagini girate la scorsa notte all'interno del mercato ittico all'ingrosso di Chioggia, le quali riportano l'assembramento degli operatori e degli acquirenti, come avviene nelle condizioni normali. Dalle immagini si evince come sia assai arduo, per la natura stessa del lavoro, mantenere la distanza minima di un metro tra le persone.

Per questo motivo, davanti alle telecamere, interviene il direttore del mercato Emanuele Mazzaro: «Stiamo facendo di tutto per far osservare le disposizioni governative - esordisce il direttore - e gli stessi provvedimenti che abbiamo emanato, dopo tante riunioni con gli operatori e i pescatori. In questa sede amministrativa tre persone oltre al sottoscritto lavorano alacremente tutti i giorni, di notte e di mattina per creare un nuovo sistema in grado di far funzionare la struttura anche dopo i decreti».

Mazzaro elenca le misure disposte: «È stato contingentato l'accesso a una sola persona per piazzola, entra solo chi ha il tesserino, ci sono controlli precisi nell'intento di formare una coscienza in chi opera. Abbiamo anche eliminato l'asta "a orecchio" per garantire la distanza, e oggi faremo qualcosa di più: chiuderemo tutti gli accessi esterni, si potrà entrare solo dalla porta principale. Inoltre, eviteremo che chi acquista al mattino possa farlo anche al pomeriggio.
Se tutte queste manovre non consentiranno di rispettare le disposizioni, vista la natura stessa del mercato, allora sarà necessario chiudere». Conclude il direttore Mazzaro: «Ciò che non tollero è che qualcuno pensi ci sia stato disinteresse da parte di chi lavora qui, e che anzi ha applicato e disposto tutte le norme possibili».
Dalla politica intanto si levano le voci di coloro che ritengono sia opportuno chiudere tutte le strutture mercatali: non solo quello ambulante del giovedì in corso del Popolo, ma anche quello ittico all'ingrosso e quello ortofrutticolo. La segretaria del Partito Democratico Barbara Penzo e Rifondazione Comunista dicono: «Il caos e il mancato rispetto delle distanze comprovano la necessità di questa sospensione - si legge in una nota - e di applicarla immediatamente.
Già il mercato del modernariato, effettuato domenica scorsa, non avrebbe dovuto svolgersi poiché il decreto che istituiva la zona rossa era già in vigore; così il grande afflusso di turisti. Chiediamo siano sospese tutte le attività che non siano considerate essenziali». Rifondazione auspica che siano garantiti i dispositivi di sicurezza e i controlli per tutte le persone impiegate nella produzione e nei servizi essenziali.

«Servono anche - conclude il comunicato - misure adeguate come il "reddito di quarantena" per i lavoratori autonomi, ammortizzatori sociali straordinari anche nelle piccole imprese, il blocco di eventuali sfratti in corso. Il sindaco dovrebbe farsi promotore di questa istanza».

domenica 8 marzo 2020

CAMPAGNA PROMOZIONALE DEL MERCATO ITTICO DI CHIOGGIA (REGOLARMENTE APERTO) PER DIFENDERE IL COMMERCIO DEL PESCE LOCALE DURANTE CORONAVIRUS

Il mercato ittico all'ingrosso di Chioggia lancia una campagna di informazione e promozione destinata a qualificare il prodotto nei giorni dell'emergenza da Coronavirus. "Sano come un pesce" è lo slogan adottato dal direttore Emanuele Mazzaro, e si rivolge agli acquirenti da ogni parte d'Italia e dall'estero: il pesce, i molluschi e i crostacei che vengono trattati nel mercato di Chioggia sono freschi, con alto standard di controlli per la tracciabilità di filiera e in ogni passaggio dal produttore al consumatore finale.
Nei giorni scorsi il mercato ittico ha anche derogato alla tradizionale modalità di asta "ad orecchio", preferendo scrivere le offerte in un foglietto comunicato all'astatore. Il mercato rimane aperto regolarmente, così pure i camion che trasportano prodotto alimentare deperibile per il rifornimento alimentare possono circolare e transitare liberamente nell'area sia in entrata che in uscita.

venerdì 6 marzo 2020

IL PESCHERECCIO STELLA MARIS CATTURA UN ROMBO CHIODATO "RECORD" DI OLTRE 13 KG NEL MARE AL LARGO DI CHIOGGIA

Cattura eccezionale, questa mattina, nel mare al largo di Chioggia. Il peschereccio Stella Maris ha trovato nelle proprie reti un rombo chiodato del peso di 13.3 kg: le dimensioni dell'esemplari sono senza precedenti almeno nell'alto Adriatico (zona FAO 37.1.2), dal momento che gli operatori di Four Fish assicurano che i casi record, finora, ammontavano a pesci di 11.5 kg. Il rombo è stato portato al mercato ittico all'ingrosso di Chioggia, dove è stato pesato e ha riscosso l'ammirazione dei presenti.

LA CAPITANERIA DI PORTO DI CHIOGGIA SEQUESTRA 730 KG DI GRANCHI CHE STAVANO PER ESSERE VENDUTI SENZA ETICHETTE: 1500 EURO DI MULTA

Ieri mattina gli uomini del nucleo Ispettori pesca della Capitaneria di Porto di Chioggia, nell’ambito delle consuete verifiche territoriali, hanno condotto un controllo al punto di sbarco del mercato ittico di Chioggia, rinvenendo 730 kg di granchi vivi contenuti in 10 sacchi, pronti per la vendita ma privi dell'etichetta prescritta. Durante la verifica è stata contestata una violazione amministrativa del valore di 1500 euro, per inosservanza delle norme europea e nazionale quanto alla rintracciabilità di filiera del prodotto ittico. I granchi, pescati in giornata, erano ancora vivi e pertanto rigettati in mare.
«L’attività di vigilanza - ha dichiarato il Comandante della Capitaneria di Porto, capitano di fregata Michele Messina - condotta all’origine della distribuzione, è stata strategicamente prescelta negli ultimi anni dall’autorità marittima di Chioggia per massimizzare le quantità di prodotto ittico introdotte nel mercato, garantendo tutela al consumatore finale. Tali attività proseguiranno incessantemente nei prossimi giorni».