martedì 23 maggio 2023

CO.GE.VO. - MARCHI - LE VONGOLE RILASCIATE SULLA NOSTRA COSTA STANNO CRESCENDO BENE, ORA LA NATURA DEVE FARE IL SUO CORSO

23 maggio 2023

La semina di vongole che l’anno scorso era stata portata qua, davanti alla costa di Sottomarina raccolta da altri tratti dell’Adriatico si sta sviluppando, viene monitorata e la sua crescita sta rispettando le aspettative.

Non ci sono stati problemi che abbiano messo a rischio la risorsa, ci informa il presidente del Co.Ge.Vo, consorzio gestione Molluschi bivalvi, Michele Boscolo Marchi, si deve solo attendere che la natura faccia il suo corso, pertanto di deve aspettare ancora prima di poterle pescare.

Ora la flotta si dirigerà verso sud, nei pressi di Porto Levante per le battute di pesca dove si è potuto verificare che la misura del prodotto è corretta.




giovedì 18 maggio 2023

TROPPI CANTIERI APERTI AL MERCATO ITTICO

Lavori al Mercato Ittico all’Ingrosso di Chioggia, forse troppi sono i cantieri aperti contemporaneamente.

Un cantiere si trova all’interno dello stabilimento per le migliorie che si stanno apportando e che riguardano gli impianti, gli altri sono all’esterno e creeranno disagio ai pescatori nella fase di ormeggio nello scarico delle cassette del pesce ma anche ai facchini che dovranno praticare slalom con i muletti per spostarsi per le aree del Mercato.
Andiamo per ordine. Si sta creando un’isola ecologica nel posto in cui si trovavano i due scarrabili nei quali veniva deposto il materiale di scarto, area in cui andavano depositate anche cordami e reti dismesse oltre che altro materiale proveniente dalle imbarcazioni mentre si stanno sostituendo le bitte vetuste con altre più adeguate alla stazza attuale dei motopescherecci e ai diametri del cordame necessario per l’ormeggio.
Ciò significa che i motopescherecci non potranno più ormeggiare lungo tutta la fondamenta ma dovranno lasciarne un tratto libero durante l’esecuzione dei lavori. Ora le barche occupano di fatto tutta la fondamenta, ormeggiate di bordo, in alcuni tratti con due o tre barche affiancate.
Ora che lo spazio in lunghezza si riduce le barche dovranno “concentrarsi in un’area più corta. Immaginatevi i marinai arrivare al mercato e dover scaricare quintali di pesce passamano per la larghezza di quattro o cinque barche facendo attenzione, giorno o notte che sia, che le barche non accozzino le une alle altre, che le cassette non scivolino e che gli uomini non si facciano male. Una fase di scarico che diventa lunga e rischiosa.
Sono già stati fatti sopralluoghi per vedere se è possibile trovare altre soluzioni ma sembrerebbe che non ce ne siano, ma il fattore sicurezza è fondamentale che deve essere garantita ai lavoratori, sicurezza che qui verrebbe a mancare.
Per quanto riguarda il lavoro dei facchini anche questo andrebbe rallentato dai cantieri posti sul percorso di transito, si devono evitare i cantieri e anche il via vai di persone che tra i cantieri si muovono.
Se non si trovano soluzioni alternative, ben studiate a tavolino, la vita per chi lavora al mercato fino al termine dei cantieri, potrebbe diventare un’agonia lenta e rischiosa.




MALTEMPO - QUANTI DANNI AVRÀ SUBITO IL MONDO DELLA PESCA ?

 18 maggio 2023

Il maltempo di questi giorni ha visto abbattersi su tutta l’Italia millimetri e millimetri di pioggia con violenza inaudita e conseguenze nefaste soprattutto in alcune aree, provocando danni su una buona parte del territorio, dall’entroterra alla costa.

L’acqua ha riempito fiumi che si sono riversati in mare portando con sè tutto ciò che hanno trovato nel loro percorso, dagli alberi abbattuti, ai detriti dilavando la terra di tutti i prodotti chimici e non che vengono utilizzati in agricoltura per rendere più fertile la terra e per proteggere i raccolti dagli insetti.
L’acqua ha letteralmente ripulito tutto ciò che ha trovato sul suo percorso ma tutto ciò che ha trovato lo ha rilasciato in mare. Sull’alto Adriatico sfociano Po, Adige Brenta, Isonzo, Tagliamento, Piave, Reno, Savio, solo per nominarne alcuni. Tutti questi in questi giorni stanno riversando non solo acqua dolce ma anche una miscellanea di prodotti che vanno ad alterare quello che l’habitat della fauna marina.
È la preoccupazione del rappresentante dei pescatori e degli armatori Elio Dall’Acqua, che ci chiede cosa troveranno in mare non appena potranno riprendere a uscire per le battute di pesca, non appena il mare si quieterà.
La tempesta Vaia da dimostrato quanto connessi sono gli ambienti terrestri e marini quando le condizioni meteo sono critiche e quanto importanti sono i danni che subisce anche l’ambiente marino dai disastri meteo che colpiscono l’entroterra.
La preoccupazione di Dall’Acqua non riguardano solamente che fine faranno i banchi di pesci, dove si sposteranno alla ricerca di una salinità non corrotta dalla troppa acqua dolce dovuta alle precipitazioni, banchi che certamente saranno già alla ricerca di un habitat più adatto.
La preoccupazione immediata che unisce tutte le marinerie come ci dice Dall’Acqua e come ci conferma Michele Boscolo Marchi, presidente dei Co.Ge.Vo è la presenza di detriti galleggianti che sono stati trascinati a valle dalla forte corrente dei fiumi, tra questi anche grossi tronchi. Navigare diventa un pericolo costante , soprattutto nelle ore notturne quando la visibilità è ridotta.

I detriti galleggianti viaggiano a pelo d’acqua con il rischio, in caso di impatto, della rottura dell’elica con l’ipotesi peggiore dell’urto con lo scafo che potrebbe portare a conseguenze disastrose tra cui è contemplabile anche l'affondamento del motopesca. Questo è già accaduto, ci ricorda Marchi, nel 2018, quando il Mp Federico III° è entrato in collisione con un grosso detrito galleggiante.

L’urto ha messo in serio pericolo la vita del Comandante e dell’equipaggio, Il sinistro in quell’occasione non è stato neppure risarcito.
I danni che potrebbero subire le vongole, ci spiega Marchi, non li si possono vedere nell’immediatezza, le conseguenze delle precipitazioni eccessive li si vedranno nelle prossime settimane quando i fiumi avranno scaricato in mare tutta la massa d’acqua e d’altro.





giovedì 11 maggio 2023

PESCA, CONTE (LEGA) MOSTRA RETE A STRASCICO ALLA COMMISSIONE UE: NO A DERIVE IDEOLOGICHE, ASCOLTATE IL GRIDO D’ALLARME DEI NOSTRI PESCATORI

Strasburgo, 11 mag 23 - “Commissario, le mostro un pezzo di rete che i nostri pescatori usano per lo strascico in Italia.

Vede la grandezza delle maglie? Sa che l’impatto sui fondali del nostro strascico non è come quello dei pescherecci extra-Ue? Ha sentito le sirene dei pescatori che hanno manifestato in tutta Europa?”.

Con queste parole, oggi al Parlamento europeo, l’eurodeputata della Lega Rosanna Conte ha contestato il Piano d’azione della Commissione europea che prevede la messa al bando della pesca a strascico.

Nel corso di un dibattito alla presenza del commissario Ue alla Pesca Virginijus Sinkevicius, Conte ha preso la parola mostrando un pezzo di rete a strascico usata in Italia.

“Questo Piano d’azione è un boomerang – ha detto l’eurodeputata della Lega - In nome di un ambientalismo ideologico, volete vietare la pesca a strascico praticata da ben 2088 imbarcazioni italiane.

Ci chiedete di rinunciare al 20% della flotta italiana e a intere filiere ittiche per far spazio al pesce importato da Paesi terzi che nemmeno rispettano le nostre stesse regole e standard, o peggio per rifilarci il pesce prodotto in laboratorio.

È questo quello che volete veramente per il futuro alimentare dell’Ue?”, ha aggiunto.

“Ieri l’abbiamo detto forte e chiaro con un flash mob al Parlamento europeo che ho voluto promuovere in segno di solidarietà con i nostri pescatori, ma anche per tutti quei cittadini che vogliono continuare a consumare pesce italiano ed europeo, che è sinonimo di qualità e sicurezza.

Noi difenderemo la nostra economia del mare da quella che oggi è una minaccia, ma che potrebbe concretizzarsi in norma un domani.

Sarebbe il caso che la Commissione guardasse in faccia i pescatori e le loro famiglie prima di condannarli con le queste proposte scellerate”, ha concluso Rosanna Conte, unica coordinatrice italiana in commissione Pesca al Parlamento Europeo.




mercoledì 10 maggio 2023

I PESCATORI EUROPEI DIFENDONO LA PESCA

10 maggio 2023

La scorsa settimana i pescatori di tutta Europa hanno protestato contro le politiche Europee che stanno mettendo a rischio il futuro del settore.

L’atto sotto “accusa” è il "Piano d'azione per la protezione degli ecosistemi marini" della Commissione europea che mira a vietare la pesca di fondo nel 30% dei nostri mari. La protesta messa in atto dai pescatori, simbolica, è costituita nel far sentire le sirene dei pescherecci all’unisono.

Un grido d’allarme da parte di un settore che sta scomparendo e che i pescatori sperano si senta e gli si presti ascolto e che vengano fermate le politiche che stanno innescando una crisi nel settore. Se il piano d'azione della Commissione europea e la legge sul ripristino della natura saranno attuati come proposto, l'Europa rischia il 25% della sua produzione di pesce, 7.000 imbarcazioni e 20.000 pescatori e donne.
Negli ultimi vent’anni a protezione dell’ambiente marino e per il recupero degli stock ittici sono stati fatti numerosi sforzi, sostenibilità degli stock ittici sbarcati nell’Atlantico, riduzione delle emissioni dei gas serra, riduzione delle aree di pesca e minor capacità di cattura, si parla del 30% di giornate in mare in meno nel settore strascico negli ultimi quattro anni e la chiusura di aree alla pesca.
Il settore è al limite della soglia minima di sostenibilità economica ma sembra, a dire dei rappresentanti del settore, che per la Commissione Europea ciò non sia sufficiente. Le politiche che l’UE sta mettendo in atto sta mettendo in ginocchio il settore togliendo qualsiasi prospettiva per il futuro.
Di questo passo, in futuro, si potranno consumare solo prodotti ittici provenienti da Paesi terzi, i cui standard ambientali e sociali sono quasi sempre inferiori a quelli dell'UE.
È tempo, come afferma il settore, che l'UE ripensi alla provenienza dei prodotti ittici ricordando al Commissario che nel suo mandato deve cercare di mantenere la redditività della flotta e di massimizzare la produzione alimentare nell'UE, come chiaramente indicato nei trattati istitutivi dell'UE".






giovedì 4 maggio 2023

PIVA FAI CISL: PESCA A STRASCICO A RISCHIO

2 maggio 2023

ETF il sindacato europeo della pesca ha indetto per questa settimana una mobilitazione contro un provvedimento della commissione europea dal titolo” Proteggere e ripristinare gli ecosistemi Marini per una pesca sostenibile”. Cosa vuol dire? Vuol dire che la Commissione Europea vuole estendere le aree protette dal 12 al 30% ,questo significherebbe che entro il 2030 la pesca a strascico andrebbe a collassare, creando grossi problemi occupazionali.

Pescatori e loro famiglie che rischiano di perdere il posto di lavoro e questo è inaccettabile, è inaccettabile perché stiamo parlando di un settore che ha già i suoi problemi, è da anni che aspettiamo un ammortizzatore sociale strutturato.

E ad oggi non c’è ancora il decreto attuativo se a questo si aggiunge anche la commissione europea con questi provvedimenti il settore rischia di morire.

A partire proprio dalla pesca a strascico.

Ricordo che i tre pilastri della politica comune della pesca sono: sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Ad oggi l’economica e il sociale vengono abbattuti con questo provvedimento e questo non va assolutamente bene. È per questo che a giugno organizzeremo una giornata di mobilitazione contro un provvedimento che noi giudichiamo inaccettabile.