PRIME SEPPIOLINE A 142 EURO IL KG (E POI A 90): DUE KG DI PRODOTTO PER RIFORNIRE I RISTORANTI DI PRESTIGIO

Lo scorso anno ha fatto scalpore il prezzo di quella che è stata praticamente l'unica, o una delle pochissime, "uscite" delle prelibate seppioline di Chioggia al locale mercato ittico. Il mollusco che tutti si contendono era stato quotato, il 4 luglio 2019, addirittura a 192 euro il kg: cifre mai raggiunte prima e "giustificate", se così si può dire, dalla penuria. Nelle scorse ore, all'arrivo delle primissime casse al mercato, le seppioline hanno raggiunto quota 142 euro, prima di ribassarsi a 90: si tratta di uno o due kg di prodotto in tutto, conteso da commercianti che forniscono ristoranti di prestigio. La minore attività di pesca negli scorsi mesi, causa Covid, lascia pensare che quest'anno ci possa essere una maggior abbondanza di seppioline in questi mesi topici.

OPPORTUNITÀ PER LA PESCA E L'ACQUACOLTURA DI CHIOGGIA GRAZIE AL PROGETTO INVESTINFISH, PER INCREMENTARE IL PROPRIO MERCATO VERSO LA RIPRESA

Nuove possibilità per le imprese ittiche di Chioggia. L'agenzia T2I, che si occupa di trasferimento tecnologico e innovazione, e fa parte del sistema delle Camere di Commercio del Veneto, è capofila del progetto InvestinFish, finanziato dal programma europeo di cooperazione territoriale Interreg tra Italia e Croazia.

All'interno del progetto è in corso la selezione per otto aziende appartenenti al settore della pesca e dell'acquacoltura, che possono avviare percorsi di ripresa dopo l'emergenza da Covid, grazie al supporto di esperti in ambiti quali l'incremento del mercato, i nuovi layout del prodotto e la sostenibilità. Il team collaborerà con T2I e con le aziende stesse, seguendo metodi innovativi e fornendo attività di consulenza ad hoc in base alle esigenze espresse dalle imprese.

Per queste ultime non è previsto alcun costo, le giornate di consulenza gratuite saranno fino a cinque. Per ulteriori informazioni e per le adesioni è possibile consultare il sito del progetto.

RAID DEI BARCHINI DI NOTTE SUL LUSENZO, CON SISTEMI DI PESCA PROIBITI E CHIASSO ASSORDANTE: I RESIDENTI ESASPERATI CHIEDONO AIUTO ALLE FORZE DELL'ORDINE

I residenti dei condomìni che si affacciano sul Lusenzo a Borgo San Giovanni denunciano che da mesi, in orario notturno, alcuni barchini si appostano per pescare con attrezzatura che raschia il fondale lagunare, non consentita. I motori degli scafi, accesi a pieni giri, provocano oltre tutto un rumore assordante: a volte iniziano verso le 22 -come ieri sera, per tre ore- a volte agiscono più tardi.

Nonostante la notte in bianco per il finimondo, gli abitanti della zona affermano che nessuna delle forze dell'ordine contattate (Capitaneria di Porto, Carabinieri e Guardia di Finanza) ha provveduto a un sopralluogo, pur essendo la cosa nota soprattutto alle Fiamme Gialle, a seguito di diverse segnalazioni. Oltre a due barchini, ieri sera, era operativo anche un pescherecchio d'appoggio: il sospetto è che ci sia stata anche una semina di avannotti ittici nelle acque del Lusenzo prospicienti la riva di Borgo San Giovanni.

FRAMMENTI DI UN RELITTO NAUTICO RIMOSSI IERI IN CANAL VENA, ERANO PERICOLOSI PER LA NAVIGAZIONE. MA LO SCAFO RIMANE A FONDO

I vigili del fuoco di Chioggia, supportati dai sommozzatori giunti da Venezia, sono intervenuti ieri in canal Vena nei pressi di Vigo per rimuovere i frammenti di un'imbarcazione affondata lo scorso novembre. I pezzi della barca si erano staccati e costituivano intralcio alla navigazione. Ciò che resta del natante sommerso è stato messo in sicurezza, mentre i frammenti (esposti in banchina dalla polizia locale) sono stati smaltiti da Veritas.

Non è stato possibile rimuovere per intero lo scafo -che ora comunque non costituisce più pericolo per la navigazione, essendo ancorato- poiché si rende necessario un mezzo apposito che sia in grado di prelevarlo. Anche nel canale Perotolo sono affondati e ancora rimangono tre natanti, oltre a quelli ormeggiati a irregolari tubi in ferro: si attende la promessa sistemazione.