mercoledì 18 marzo 2020

CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA PER LA PESCA NEL DECRETO "CURA ITALIA": FUNZIONA COME UN FERMO PESCA STRAORDINARIO DI NOVE SETTIMANE

All'interno del decreto Cura Italia, pubblicato nella notte dalla Gazzetta Ufficiale, è stato inserito anche un articolo che istituisce la cassa integrazione in deroga per il settore della pesca, in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Si tratta di un fermo pesca straordinario con una durata massima di 9 settimane: ai lavoratori saranno riconosciuti i contributi figurativi e l’80% della retribuzione calcolata sul minimo monetario garantito.
Il sindacato FAI CISL, che da sempre auspica l'adozione di un ammortizzatore sociale strutturato per il settore, è soddisfatto per questo risultato: «Questo ammortizzatore - dice il coordinatore nazionale Pierpaolo Piva - va a tutelare un settore già martoriato da tanti problemi, e che con questa emergenza sanitaria rischiava di affondare. Per far fronte ai danni diretti e indiretti derivanti dall’emergenza da Covid, e per assicurare la continuità aziendale delle imprese agricole della pesca e dell’acquacoltura, il Ministero ha istituito un fondo con una dotazione di 100 milioni per l’anno 2020».
Altre novità: nel decreto Cura Italia è bloccato ogni licenziamento per motivi economici per 60 giorni, vengono attribuiti 100 euro pro quota a coloro che in marzo hanno lavorato, 600 euro di indennità per gli operatori stagionali in agricoltura, la cassa integrazione in deroga per gli operai agricoli, 15 giorni di permessi retribuiti al 50% per chi si è dovuto trattenere a casa per la cura di figli fino a 12 anni (o 600 euro per pagare le baby sitter),12 giornate in più di permessi L104 per marzo e aprile, il periodo di quarantena per Covid è coperto dall'indennità di malattia, lo stop e il rinvio dei mutui per la prima casa, il prolungamento a 128 giorni della domanda per l'assegno NASPI di disoccupazione.

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