venerdì 10 aprile 2020

MARTEDÌ TORNANO IN MARE I PESCHERECCI CHIOGGIOTTI CHE USANO I RAMPONI, PER LA PESCA A STRASCICO BISOGNERÀ ATTENDERE UN'ALTRA SETTIMANA

Ore contate per la sosta forzata dei pescatori di Chioggia impegnati coi rapidi (i popolari ramponi), che martedì torneranno in mare per un giorno esplorativo. La decisione è stata presa dagli armatori che ieri mattina si sono collegati all'apposito canale VHF: è stato così stabilito che costoro usciranno per vedere la situazione e la risposta del mercato, rientrando tassativamente alle ore 20. Per i pescherecci a strascico invece, l'attesa è di un'altra settimana, dal momento che il particolare tipo di prodotto trattato -dai merluzzi alle seppie- ha commercio prevalentemente fuori città. Assieme ai ramponanti, che sfruttano le risorse del fondo marino, lavoreranno anche le barche di dimensioni minori, già uscite allo scoperto nei giorni scorsi, in numero di sette: la cui pesca non è stata comunque granché fruttuosa.
La decisione da un lato soddisfa i tanti marinai che in queste settimane si sono recati dal capitano o dall'armatore per chiedere anticipi, dall'altro mette in ambasce coloro che ritengono che a bordo non ci siano le distanze minime per la sicurezza dei lavoratori, specie durante la cernita: i pescatori comunque indosseranno mascherine e guanti, come sta avvenendo nelle altre marinerie adriatiche che -a differenza di quella chioggiotta- non si sono mai fermate. Decisiva sarà, come si diceva, la risposta del mercato: se il frutto non sarà ritenuto soddisfacente da chi pesca, sarà più facile attendere la cassa integrazione e magari l'arrivo dell'indennizzo per il fermo pesca 2019, più volte sollecitato, e che sarebbe sufficiente per consentire agli uomini di mare di "sfangarla" per un altro mese.
D'altro canto ci sono armatori in oggettiva difficoltà, che non potrebbero continuare a soddisfare a lungo le richieste dei sottoposti senza prendere di nuovo la via del mare. Va anche considerato che se le barche stanno ferme in canale corrono il rischio di rovinarsi: ora i riflettori sono puntati sullo scaglionamento degli orari e dei giorni di rientro in porto, per non ritrovarsi tutti allo stesso momento a conferire pesce automaticamente deprezzato. Sempre ammesso di venderne in quantità soddisfacenti: c'è chi auspica convenzioni tra la marineria e le rosticcerie che fanno servizio a domicilio, di modo che queste acquistino solo il prodotto locale pescato dalle barche in uscita.

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