mercoledì 29 aprile 2020

L'EUROPARLAMENTARE ROSANNA CONTE SCRIVE ALL'UNIONE EUROPEA: «CONSENTIRE LA RIDUZIONE DEL FERMO BIOLOGICO, GLI STOCK ITTICI ABBONDANO»

L'eurodeputata della Lega Rosanna Conte scrive alle autorità comunitarie affinché venga consentita la riduzione del periodo di fermo temporaneo per la pesca. «Dal 10 marzo - scrive Conte - la pesca italiana è praticamente ferma in seguito all’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Durante questo periodo, si è notato a vari livelli un ripopolamento dei bacini della Penisola e molte evidenze inducono a pensare che sia in atto una ripresa di diversi stock ittici.
A dispetto di ciò, a partire da fine luglio e fino a metà ottobre, è previsto l’arresto temporaneo per circa duemila imbarcazioni da nord a sud. In altre parole, pur essendoci le condizioni per un ritorno all’attività e nonostante il miglior stato di salute degli stock ittici, migliaia di pescatori rischiano di subire una beffa che si aggiungerebbe ai già pesanti danni economici subiti in questi mesi.
Per tale ragione, ho presentato alla Commissione europea un’interrogazione urgente per valutare, sulla scorta di valide prove scientifiche, una riduzione del periodo di arresto temporaneo. Bruxelles ha detto che dinanzi al Coronavirus avrebbe agito con flessibilità: ebbene, questa è l’occasione di dimostrare attenzione ai tanti piccoli pescatori italiani che, nonostante anni di politiche sbagliate, non hanno mai mollato. E che non intendono farlo neppure dinanzi a questa crisi epocale. La Lega sarà al loro fianco».

mercoledì 22 aprile 2020

VONGOLARI SENZA INDENNIZZO PER IL FERMO DELL'ATTIVITÀ? I DECRETI DEL GOVERNO NON LI CONTEMPLANO

Nel marasma in cui si trovano tante categorie economiche ancora in attesa di percepire l'indennizzo per i fermi cui sono state costrette le proprie attività dal blocco emergenziale, spiccano i vongolari che esercitano la professione in modo legale, e più in generale i pescatori della cosiddetta "piccola pesca", artefici ad esempio dell'allevamento delle moléche.
Fermi dal 10 marzo, i vongolari pare non abbiano ancora percepito alcun indennizzo, dal momento che la categoria specifica non rientra in alcuna di quelle inserite nei decreti del presidente del consiglio Giuseppe Conte. Questi pescatori si sono rivolti sia alla propria cooperativa, che all'assessore regionale Giuseppe Pan, ma nessuno al momento è stato in grado di dare una risposta: e gli operatori del settore si sentono presi in giro un'altra volta.

martedì 21 aprile 2020

IL MALTEMPO RALLENTA LA RIPRESA DELLE ATTIVITÀ DI PESCA. E CHI HA DIRITTO ALLA CASSA INTEGRAZIONE NON RIESCE A RISCUOTERLA NEGLI UFFICI POSTALI

Anche il meteo si mette di mezzo alla ripresa dell'attività ittica. Il forte vento delle ultime ore, con l'accenno di pioggia, ha frenato la ripartenza dei pescherecci a strascico, facendo così in modo che anche le barche che utilizzano i rapidi stiano sfruttando il turno settimanale previsto per le cosiddette "cocce": molti tra gli armatori di queste ultime intendono proseguire lo stop fino al 4 maggio, anche se venerdì la marineria si riunirà attraverso i canali VHF per decidere il da farsi.
Nel frattempo ai pescatori rimasti a terra è arrivata la comunicazione per anticipare in conto corrente l'ammontare della cassa integrazione: disagi vengono però segnalati da coloro che hanno acceso il proprio conto a Poste Italiane anziché in banca. Nel secondo caso non si sono verificati problemi per l'erogazione, nel primo invece gli sportelli postali hano dilazionato il servizio, asserendo di non aver ricevuto comunicazioni ufficiali.
La circostanza va ovviamente a detrimento di coloro che da 35 giorni non hanno preso la via del mare, e che in questo periodo non hanno visto nemmeno un centesimo di contributo: non solo, se la situazione alle Poste non si sblocca, dovranno attendere i tempi di consegna da parte dell'INPS (si parla di settimane, se non di mesi), ma ricevono anche risposte interlocutorie quando si presentano a chiedere ai Servizi Sociali del Comune di essere ammessi al buono spesa alimentare, a fronte di chi rivendica maggiori priorità.

venerdì 17 aprile 2020

MISURE EUROPEE PER LA PESCA, CONTE (LEGA): «POTEVANO ESSERE FATTE PRIMA E MEGLIO, SONO IL MINIMO SINDACALE»

Il Parlamento europeo ha varato un pacchetto di aiuti per i pescatori italiani colpiti dalla crisi del coronavirus. «Lo ha fatto con tre settimane di ritardo - commenta Rosanna Conte, eurodeputata leghista - e poteva essere fatto meglio, considerato che è il minimo sindacale da parte dell'Unione».
Il testo prevede l'uso delle risorse del Feamp per sostenere il fermo delle attività di pescatori e acquacoltori causato della pandemia; il sostegno alle associazioni e organizzazioni di produttori per l'ammasso dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, e una maggiore flessibilità di bilancio nella riassegnazione e nella modifica dei programmi operativi.
«Se la Commissione e il Parlamento UE avessero ascoltato la Lega - prosegue Conte - questi aiuti sarebbero potuti partire 3 settimane fa. Inoltre, ci sarebbero state più tutele per i piccoli pescatori: per ottenere i sussidi legati al fermo occorre avere accumulato 120 giorni di attività. Noi abbiamo chiesto una deroga per la pesca artigianale, in modo da abbassare il limite.
Ma anche in questo caso non siamo stati ascoltati e la deroga è stata concessa solo per le nuove imbarcazioni, i nuovi pescatori e i pescatori a piedi che potranno beneficiare degli aiuti del fermo temporaneo in modo proporzionale ai giorni lavorati negli ultimi due anni. Ad ogni modo, la Lega ha responsabilmente scelto di dare il suo ok al testo. Ma la battaglia non finisce qui».
Conclude Conte: «Quelle assegnate all'Italia, Paese che tra l'altro è contributore netto, sono risorse già stanziate per essere utilizzate dai pescatori in tempi ordinari. Oggi ci troviamo in una situazione straordinaria e pertanto servono misure della UE all'altezza della crisi che il settore si trova e si troverà ad affrontare. Di questo, purtroppo, non vi è ancora traccia».

giovedì 16 aprile 2020

PESCATORI IN MARE CON CASCHI, MASCHERINE E GUANTI: MA RISPETTARE LA DISTANZA DI SICUREZZA A BORDO È IMPOSSIBILE

Hanno incontrato soverchie difficoltà, ieri, i pescatori della marineria di Chioggia usciti al lavoro dopo un mese. Dapprima si sono mossi i pescherecci che utilizzano i rapidi, ovvero i ramponi: bardati di caschi, mascherine e guanti, per gli uomini a bordo è stato comunque sostanzialmente impossibile rispettare le distanze di sicurezza, nonostante abbiano provveduto a portare da sé il vitto da casa.
Per quanto riguarda invece le barche che pescano a strascico, lunedì dovrebbe partire una decina di esse per una sortita esplorativa: in questo caso, il problema è dato anche dal tavolo della cernita, dove devono agire quattro pescatori a distanza inferiore al metro.
I temi sono stati analizzati da una riunione a distanza questa mattina, che ha anche fatto il punto della situazione vendite: molti stanno congelando il prodotto perché Paesi come la Spagna -i cui camion erano habitué del mercato ittico all'ingrosso- non stanno importando il pesce adriatico.

mercoledì 15 aprile 2020

I PESCHERECCI "A RAMPONI" SONO RIPARTITI VERSO IL MARE NELLE SCORSE ORE DOPO UN MESE DI STOP VOLONTARIO. UN'ALTRA SETTIMANA PER LO STRASCICO

Sono tornati in mare nelle scorse ore i pescatori della marineria di Chioggia che lavorano con i rapidi, i popolari ramponi. Erano circa 15, nella prima mattinata, i pescherecci operativi al largo, secondo l'attestazione della piattaforma web MarineTraffic: la decisione "esplorativa" degli armatori ha posto fine a un mese di stop volontario, iniziato il 16 marzo scorso. I capitani hanno preso l'impegno di rientrare comunque entro le ore 20.
Per le imbarcazioni che pescano a strascico, invece, l'attesa sarà di un'ulteriore settimana, dal momento che il particolare tipo di prodotto trattato -dai merluzzi alle seppie- ha commercio prevalentemente fuori città. Assieme ai ramponanti, che sfruttano le risorse del fondo marino, sono uscite anche le barche di dimensioni minori, sette delle quali avevano già lavorato la scorsa settimana ancorché senza grandi guadagni.

venerdì 10 aprile 2020

MARTEDÌ TORNANO IN MARE I PESCHERECCI CHIOGGIOTTI CHE USANO I RAMPONI, PER LA PESCA A STRASCICO BISOGNERÀ ATTENDERE UN'ALTRA SETTIMANA

Ore contate per la sosta forzata dei pescatori di Chioggia impegnati coi rapidi (i popolari ramponi), che martedì torneranno in mare per un giorno esplorativo. La decisione è stata presa dagli armatori che ieri mattina si sono collegati all'apposito canale VHF: è stato così stabilito che costoro usciranno per vedere la situazione e la risposta del mercato, rientrando tassativamente alle ore 20. Per i pescherecci a strascico invece, l'attesa è di un'altra settimana, dal momento che il particolare tipo di prodotto trattato -dai merluzzi alle seppie- ha commercio prevalentemente fuori città. Assieme ai ramponanti, che sfruttano le risorse del fondo marino, lavoreranno anche le barche di dimensioni minori, già uscite allo scoperto nei giorni scorsi, in numero di sette: la cui pesca non è stata comunque granché fruttuosa.
La decisione da un lato soddisfa i tanti marinai che in queste settimane si sono recati dal capitano o dall'armatore per chiedere anticipi, dall'altro mette in ambasce coloro che ritengono che a bordo non ci siano le distanze minime per la sicurezza dei lavoratori, specie durante la cernita: i pescatori comunque indosseranno mascherine e guanti, come sta avvenendo nelle altre marinerie adriatiche che -a differenza di quella chioggiotta- non si sono mai fermate. Decisiva sarà, come si diceva, la risposta del mercato: se il frutto non sarà ritenuto soddisfacente da chi pesca, sarà più facile attendere la cassa integrazione e magari l'arrivo dell'indennizzo per il fermo pesca 2019, più volte sollecitato, e che sarebbe sufficiente per consentire agli uomini di mare di "sfangarla" per un altro mese.
D'altro canto ci sono armatori in oggettiva difficoltà, che non potrebbero continuare a soddisfare a lungo le richieste dei sottoposti senza prendere di nuovo la via del mare. Va anche considerato che se le barche stanno ferme in canale corrono il rischio di rovinarsi: ora i riflettori sono puntati sullo scaglionamento degli orari e dei giorni di rientro in porto, per non ritrovarsi tutti allo stesso momento a conferire pesce automaticamente deprezzato. Sempre ammesso di venderne in quantità soddisfacenti: c'è chi auspica convenzioni tra la marineria e le rosticcerie che fanno servizio a domicilio, di modo che queste acquistino solo il prodotto locale pescato dalle barche in uscita.

lunedì 6 aprile 2020

STANOTTE TORNERANNO IN MARE ALCUNI PESCHERECCI DI CHIOGGIA, DA DOMANI IL MERCATO ITTICO RIAPRIRÀ LA SECONDA ASTA POMERIDIANA

Un segnale di speranza arriva dal mercato ittico all'ingrosso di Chioggia, che da domani riaprirà i propri battenti anche al pomeriggio, per la seconda delle normali aste di vendita del prodotto. La struttura osserva da tempo tutte le regole per il distanziamento e la protezione degli operatori, dei commercianti e della merce.
Nel frattempo anche la marineria si sarebbe decisa ad allentare la propria autosospensione dall'attività, perdurante dal 16 marzo, e già questa sera dovrebbero mettersi in mare le prime imbarcazioni; mercoledì 1° aprile era stato il peschereccio Nonna Gina a rompere l'embargo per dirigersi a pescare. La decisione di tornare al lavoro è stata comunicata alla Capitaneria di Porto.

sabato 4 aprile 2020

ERIKA BALDIN (M5S): «PER IL RITORNO IN MARE SERVE UNA POSIZIONE UNITARIA DELLA MARINERIA DI CHIOGGIA, PENSANDO ALLA SOSTENIBILITÀ FUTURA DELLA PESCA»

Nella polemica a più parti sull'uso dei fondi europei FEAMP destinati alla pesca nell'emergenza da Coronavirus, interviene anche la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin. «In un momento così particolare e delicato la critica ci può stare. L'attacco strumentale, di bassa... lega, proprio no», dice Baldin rivolta all'eurodeputata salviniana Rosanna Conte. «Gli attacchi dei giorni scorsi degli esponenti locali della Lega - ribatte l'esponente stellata - sono risultati fuori tempo, penosi e sballati.
Infatti la Commissione Europea, nel secondo pacchetto di modifiche al FEAMP, ci ha ascoltato, accogliendo gran parte delle misure di sostegno proposte dal Movimento 5 Stelle. Determinante e rassicurante per i pescatori il via libera al rimborso del fermo pesca temporaneo a causa della pandemia». Baldin auspica che le misure facciano effetto velocemente: «La marineria di Chioggia attende risposte rapide.
Per questo chiediamo che anche la Lega, nel Parlamento europeo, non faccia ostruzionismo e lavori con senso di responsabilità per approvare rapidamente questo pacchetto, nella prossima seduta plenaria tra due settimane». 


Per quanto riguarda le polemiche e le indecisioni circa la ripresa dell'attività, se scaglionata o per tutto il comparto, secondo Baldin serve una «posizione unitaria della marineria di Chioggia. Questo non è il momento per le fughe in avanti dei singoli, né per le decisioni affrettate e non ponderate. Dobbiamo valutare bene, pensando soprattutto alla sostenibilità futura del settore, vitale per il territorio e per l'intera regione».
Intanto i sindacati FLAI CGIL, FAI CISL e UILa PESCA plaudono alle recenti misure europee, ottenute - sottolinea l'Alleanza delle Cooperative - grazie al governo italiano: l'inserimento della clausola sanitaria al fine di attivare i rimborsi europei da fermo pesca, con la compensazione finanziaria affidata per il 75% all'Unione Europea e per il 25% allo Stato, è un fatto unico senza precedenti che secondo le sigle può aprire al riconoscimento di analoghi provvedimenti in caso di soste forzate da maltempo o calamità naturali.

venerdì 3 aprile 2020

ROSANNA CONTE (LEGA): «SULLA PESCA LA COMMISSIONE EUROPEA RICONOSCE LE RAGIONI DELLA LEGA, SBUGIARDATI PD E MOVIMENTO 5 STELLE»

Non si placa la diatriba tra la Lega, il PD e il Movimento 5 Stelle in sede europea, relativamente al finanziamento dei fondi per la pesca nel caso di fermo forzato. L'eurodeputata leghista Rosanna Conte torna sull'argomento per dire che «tanto tuonò che piovve. Sulla pesca avevamo ragione noi: senza modifiche al regolamento UE, il FEAMP non può essere utilizzato per sostenere i pescatori costretti ad interrompere la loro attività.
Lo avevamo provato a spiegare al Parlamento e, personalmente, avevo cercato fin da subito di far capire che c'era questa necessità, ma evidentemente non c'è peggior sordo di con vuol sentire. Tant'è che, a causa dell'opposizione di PD e 5 Stelle, gli emendamenti che avevamo presentato al riguardo erano stati bocciati. Ora, l'UE ha finalmente riconosciuto l'errore e, ad una settimana dal voto del Parlamento Europeo sulla procedura d’urgenza per l’epidemia da Coronavirus, la Commissione ha compreso la necessità di rivedere i provvedimenti approvati, nel merito dando ragione alla Lega.
I fatti confermano quindi - continua Conte - che gli emendamenti della Lega erano motivati e dimostravano che i testi fossero da perfezionare. La Commissione riconosce la necessità, che assieme a tante Regioni italiane avevamo evidenziato, di modificare e semplificare alcune regole di spesa dei fondi strutturali della UE per rispondere alla crisi in corso, ancor più per la pesca.
L'Europa ha compreso l’errore e avanza proprio quello che noi avevamo chiesto, e che poteva essere già in vigore: mentre ora si dovrà attendere la fine dell’iter legislativo. Ciò dopo una perdita di tempo, inutile e politicamente strumentale che non ha fatto altro che aggravare ulteriormente la situazione già pesante del comparto. La Commissione riconosce dunque la bontà dei contenuti della Lega, mentre M5S e PD ci davano degli irresponsabili: dovrebbero vergognarsi e chiedere scusa agli italiani per le loro bugie e per il loro atteggiamento ipocrita».

mercoledì 1 aprile 2020

ROTTO "L'EMBARGO" NELLA MARINERIA DI CHIOGGIA, IL PESCHERECCIO NONNA GINA SALPA PER RIMETTERSI AL LAVORO. MALUMORE DEI COLLEGHI RIMASTI A TERRA

Il peschereccio Nonna Gina, usualmente ormeggiato in canale San Domenico nei pressi della chiesa e del ponte, ha infranto la decisione assunta lo scorso 16 marzo dagli armatori della marineria clodiense, intenzionati a rimanere a riva dal momento che gran parte del prodotto al mercato rimane invenduta, a causa della chiusura di ristoranti e dei blocchi di frontiera al trasporto verso l'estero, e resta comunque difficile rispettare a bordo le distanze di un metro, stabilite dal decreto governativo.
Il Nonna Gina, nella giornata odierna, è salpato dal proprio abituale ormeggio e ha preso la via del mare, come risulta puntualmente dai tracciati su MarineTraffic e quindi anche alla Capitaneria di Porto. Nel comportamento dell'armatore e del capitano non si riscontra alcunché che violi una legge o un provvedimento, dal momento che il commercio di generi alimentari è consentito e che il mercato all'ingrosso (così come la pescheria al minuto) rimane aperto e in funzione. Tra i pescatori rimasti inattivi, comunque, non viene nascosto un certo malumore per la decisione che ha fatto venir meno la solidarietà di categoria.