giovedì 30 dicembre 2021

PESCA: FLAI FAI E UILA LANCIANO IL GRIDO D’ALLARME

Sembra che il lavoro delle categorie della pesca abbiano ben poco valore, come il futuro delle stesse, a quanto viene affermato nel comunicato stampa emesso dai sindacati. 

La riduzione dello sforzo di pesca che verrà applicata nel 2022 si tradurrà in una riduzione delle giornate di attività. Ciò non potrà far altro che portare all’estinzione una parte del comparto italiano della pesca con ripercussioni devastanti in tema di occupazione.

Un settore che sta collassando, sottolinea Piva, per il quale nessuno sta facendo nulla se non molto poco.

Ridurre l’attività di molti giorni prevedendo la CISOA, estendendola alla pesca, senza intervenire a coprire i periodi di fermo significa dare poco valore al lavoro dei pescatori.Secondo Piva, oggi la CISOA, Cassa Integrazione Salariale Operai Agricoli, è una scatola vuota che non copre i giorni di fermo pesca. Questi ultimi per il momento vengono pagati ancora a 30 euro lordi a giornata, essendo ottimisti, in quanto quest’anno sono stati ulteriormente ridotti. 

Ma come si comportano gli altri Paesi Europei? La Spagna, a fronte della prospettiva della diminuzione delle giornate di pesca metterà in campo ulteriori aiuti portando a 50 euro giornalieri il sussidio per ogni giorno di fermo pesca. Alla categoria serve un ammortizzatore sociale funzionale come serve che vengano riconosciuti il lavoro usurante, le malattie professionali e come diventa necessaria  per la categoria l’applicazione del Testo Unico sulla Sicurezza. Misure che si richiedono da anni, continua Piva, per dare la giusta dignità al lavoro e per rispondere alla mancanza del ricambio generazionale, altro tema irrisolto per il comparto.

La sostenibilità economica e sociale della pesca devono avere la stessa dignità della sostenibilità ambientale, conclude il comunicato.Questa da sempre considera la pesca un settore importante per l’economia italiana e per il mantenimento di una tradizione dovuta proprio alla sua conformazione geografica, che fa della  pesca una risorsa importante.I sindacati, attraverso Piva, chiede meno chiacchiere alle istituzioni e maggior concretezza per dare una risposta ferma agli imbarcati e al settore della pesca.

 




giovedì 16 dicembre 2021

Il Deputato PD Nicola Pellicani , ha sollevato alla Camera i problemi che tengono in scacco la marineria chioggiotta: le conche di navigazione del Mo.S.E. e l’emergenza lavorativa.

Il Governo, dimostrando finalmente attenzione per i pescatori, ha assunto impegni per riprendere i lavori per la realizzazione delle conche e la loro messa in operatività ma ha altresì annunciato l’arrivo di importanti provvedimenti per sostenere i lavoratori del settore ittico.

Nei prossimi giorni sarà approvata la legge di bilancio in cui si parla di riforma  della cassa integrazione per il settore agricolo. Questa sarà estesa anche ai pescatori per i periodi diversi dal fermo biologico.

Nella stessa legge di bilancio un altro provvedimento verrà previsto per la categoria, si tratta un finanziamento nel caso in cui il lavoro debba essere sospeso temporaneamente in forma obbligatoria e non obbligatoria.

Il Governo ha decretato la fine dei lavori per il sistema Mo.S.E. entro il 31 dicembre del 2023.

I lavori sull'infrastruttura sono bloccati da mesi ma ora, a sentire  il Ministero delle Infrastrutture, Il Provveditorato alle Opere Pubbliche e il Concessionario Consorzio Venezia Nuova stanno cercando di attuare misure che possano portare alla conclusione delle conche in tempi certi per permettere il transito dei motopescherecci in entrata e in uscita dal porto anche a paratie sollevate. Da 20 anni sono aperti i cantieri del Mo.S.E. e le conche non sono ancora complete, quella di Malamocco è stata addirittura costruita male. 

Per portarle a termine servono interventi importanti legati all’impiantistica e ora, per rendere possibile i sollevamenti,si devono mobilitare decine di tecnici rendendo l’operazione molto costosa infatti le operazioni di sollevamento delle barriere costano 350mila euro cadauna.

 


martedì 14 dicembre 2021

STATI GENERALI DELLA PESCA: COINVOLTA TUTTA LA FILIERA CHE PARLA DI SOSTENIBILITÀ

Si sta svolgendo a Chioggia, all'Auditorium San Nicolò la seconda parte del Kick off Day degli Stati Generali della Pesca iniziato questa mattina e che ha visto partecipare molti tra gli esponenti più in vista, di partito e non, che confermano che la pesca e i pescatori vivono un momento di difficoltà che si protrae ormai da anni e che deve essere interrotto. All’invito presentato dagli SGP hanno risposto esponenti di tutti gli ambiti, a cominciare dalle sigle sindacali del settore agroalimentare, dai politici, dagli amministratori oltre alla parte maggiormente coinvolta, quella dei pescatori. Di questa, nonostante sia la parte più interessata in quanto toccata direttamente dalle problematiche del settore, era presente solo una piccola rappresentanza, ciò in quanto il lunedì per i motopescherecci è giornata lavorativa e quasi la totalità degli armatori e dei pescatori ha dovuto rinunciare all’incontro per motivi di lavoro. Molto soddisfatti i presenti per l’organizzazione dell’evento, il quale non dovrebbe interessare solo il comparto ittico clodiense, ma tutti i componenti del settore GSA17 per la pesca a strascico del Distretto del Nord Adriatico, quella che sta subendo azioni limitanti e restrittive da parte della Commissione Europea. L’incontro ha visto coinvolta tutta la filiera, dalla pesca vera e propria all’HoReCa ricordando che se si parla di sostenibilità, l’ambiente è solo una parte del contesto, non sono infatti da tenere in minor considerazione la sostenibilità economica e sociale. Solo dalla costruzione di un equilibrio che veda coinvolte le tre parti in modo non prevaricante si può parlare di sostenibilità. La giornata di oggi è stata una presentazione di quello che sarà trattato a maggio nelle quattro giornate che vedranno protagoniste oltre alla marineria di Chioggia, quella di Caorle, di Porto Tolle e di Venezia. L’inizio di un percorso che dovrà rendere partecipe tutto il mondo della pesca e l’acquacoltura, in un momento delicato legato anche alla Pandemia, come ha affermato Dolfin, consigliere regionale, il quale ribadisce che la tutela dell’ambiente ora passa anche sopra alla tutela dei lavoratori, con il rischio del collasso del settore ittico. Un sistema che non può essere criminalizzato e lasciato alle lobby. Non ci si può permettere il lusso di lasciare a se stessa la filiera ittica. Questa, secondo Dolfin, è la madre delle battaglie che deve sostenere il mondo della pesca, non a salvaguardia del singolo pescatore ma per salvare le economie che con il pescato vivono e prosperano. Le politiche ambientali devono convivere con le politiche sociali, conclude Dolfin, ricordando Chioggia quale capitale della pesca che oggi si vede contrastata anche dalla gestione del Mo.S.E. Sul fatto che gli Stati Generali della Pesca di maggio siano stati spezzettati tra quattro location e non incentrati solo a Chioggia è caduta la considerazione fatta da Lucio Tiozzo, consigliere Comunale PD, il quale ha affermato che decidere di spalmarli tra 4 marinerie non ha fatto altro che togliere la supremazia della flotta di Chioggia, la quale è tangibile, sono i numeri che parlano. Pesca e acquacoltura sono tradizioni del nostro territorio, e come tali vanno difese, come le altre tradizioni delle quali l’Unione Europea sta dimenticando. Le peculiarità territoriali sono i distinguo, quelle che fanno la differenza tra un territorio e l’altro e che rendono il Made in Italy l’eccellenza che tutti conosciamo, un patrimonio inestimabile, che va tutelato. Ed è questa la base da cui si dovrà partire perché la voce di una categoria unita su tutti i fronti riesca a farsi sentire nelle alte sfere europee. Ma come poter portare istanze se è lo stesso Ministero ad essere assente, come fa notare polemicamente qualcuno. Ora le colpe del depauperamento delle specie marine viene fatta ricadere tutta sui pescatori, e si continua a voler diminuire lo sforzo di pesca per preservare gli stock ittici, senza che ci siano studi a dimostrarlo, ma, come afferma l’Eurodeputata Conte, si deve tener conto di tutta una serie di altri fattori che vanno a incidere sugli stessi, dall’inquinamento, anche urbano, al cambiamento climatico oltre ad altri fenomeni più o meno naturali.

sabato 11 dicembre 2021

MOSE: IERI APERTURA MODULARE, LIDO E MALAMOCCO CHIUSE, CHIOGGIA APERTA.

Il sistema Mo.S.E. è un sistema a paratoie mobili modulari, ed è in questo che sta la sua ingegnosità. Infatti la sua struttura permette che non sia indispensabile sollevare tutte le 78 paratoie contemporaneamente ma che lo si possa fare a seconda delle esigenze sulle bocche di porto dove siano necessarie. Non tutte le acque alte si formano allo stesso modo e nella stessa area, a seconda dei venti e di altre variabili alcune acque alte possono salire dalla bocca di porto di Chioggia, altre da quelle del Lido o di Cavallino Tre Porti. Il sistema permette quindi di poter agire solo sull’area di interesse in quel momento lasciando le altre bocche di porto abbassate in modo da permettere la circolazione dei natanti, proteggendo comunque i centri dalle acque alte e dai danni ad esse conseguenti. A quanto afferma Dolfin, consigliere regionale, sembra che ora, finalmente, la gestione del Mo.S.E. stia iniziando ad essere utilizzato per come è stato ideato. Infatti nella giornata di ieri il Centro Maree di Venezia lo dava come attivo ma alla bocca di porto di Chioggia le paratoie erano e sono rimaste nei loro alloggiamenti. In questo modo l’accesso alle acque interne della laguna era comunque consentito. Dolfin , a riguardo esprime quindi soddisfazione, pur rammaricandosi dei problemi di comunicazione che continuano a persistere tra la Control Room e i pescatori i quali erano informati che il sistema fosse attivo ma non erano informati della navigabilità dei canali e quindi della possibilità di uscire dal porto, nonostante l’informazione in loro possesso. La mancanza di comunicazione colpisce non solo le barche da pesca ma tutte le imbarcazioni che per poter effettuare il loro lavoro devono uscire in mare o rientrare in porto: burci, navi mercantili, imbarcazioni da diporto. Secondo Dolfin i pescatori farebbero benissimo a chiedere i danni per le giornate di pesca perse. In tutto ciò ricordiamo che il sistema Mo.S.E. non è ancora collaudato e non è ancora stato consegnato, ma è ancora in corso d’opera, quindi in fase ancora di rodaggio, seppure non è giusto che, della calibrazione di alcune procedure, ne subiscano le conseguenze alcuni settori lavorativi.

venerdì 10 dicembre 2021

ZAIA: ‘STATI GENERALI PESCA IL 13.12 A CHIOGGIA E A MAGGIO IN TUTTO IL VENETO . LA SODDISFAZIONE DEGLI ORGANIZZATORI.

Un percorso importante quello che comincerà lunedì prossimo 13 dicembre, con la giornata di lancio degli Stati Generali della Pesca del Veneto e del Distretto del Nord Adriatico.

La Regione Veneto tramite il suo governatore, Zaia, nel promuovere la manifestazione, è consapevole del ruolo di cui verrà investita la città di Chioggia. 

A Maggio gli Stati Generali Pesca inizieranno e copriranno i principali luoghi della pesca professionale: Chioggia, Caorle, Porto Tolle e Venezia.

L’avv. Emanuele Mazzaro, direttore del Mercato Ittico all’Ingrosso di Chioggia,ringraziando Zaia per il riconoscimento, ha voluto commentare l’umanità che riveste tutti coloro che occupano un posto nella filiera ittica i quali, nonostante il periodo di insicurezza, hanno continuato a compiere il proprio dovere, continuando a generare ricchezza e sviluppo.

Tutte le istituzioni, conclude Mazzaro, dovrebbero farsi paladine delle battaglie a difesa della Pesca, nell’interesse della collettività, un interesse che alcuni paesi e nazioni al mondo sono arrivati a tutelare anche con provvedimenti vigorosi.

Il mondo della Pesca, ha affermato, è depositario di tradizioni e caratteri identitari legati alle tradizioni marinare dell’Italia e del Veneto, che con la Serenissima Repubblica di Venezia ha scavato un profondo solco nella storia del bacino del Mar Mediterraneo, tanto da appellare il suo Mare, l’Adriatico, Golfo di Venezia.

Conclude, Mazzaro, affermando che il futuro della Pesca riguarda tutti coloro che abitano questi territori.

“La Pesca è Ricchezza, la Pesca è Cultura, la Pesca è Cucina, la Pesca è il Mare che noi amiamo senza riserve.”

 


mercoledì 8 dicembre 2021

PESCATORI BLOCCATI IN PORTO PARATOIE DEL MOSE ABBASSATE IN RITARDO CAUSA CONDIZIONI DI MAREA

Questa mattina le barche erano pronte a partire, ma all'uscita dal porto si sono trovate le barriere del Mo.S.E. sollevate. Impossibilitati ad andare in mare i pescatori hanno pensando di recarsi alla Capitaneria di Porto e di chiedere un risarcimento per la giornata di pesca persa. Troppo poche le ore di lavoro che gli sarebbero rimaste per poter raggiungere il punto deciso per calare le reti, effettuare le operazioni di pesca e ritornare al porto, in quanto alle 22 di questa sera si prevede un ulteriore sollevamento delle paratoie a protezione dell’acqua alta. Il dubbio era che fosse un problema tecnico ad impedire alle paratoie di abbassarsi o che fosse la situazione di acqua alta a costringere le paratoie a rimanere sollevate per un tempo maggiore del previsto. Sembra che non ci sia alcun problema tecnico che impedisca un corretto funzionamento del Mo.S.E. ma una marea molto sostenuta che sta calando molto lentamente. L’abbattimento delle paratoie era previsto alle ore 8, a seguire sarebbe stato fornito l'orario sulla transitabilità dei canali. Certo è il problema di comunicazione che ha fatto sì che le marinerie non siano state informate della situazione. Il sindaco, interpellato dalle marinerie su come comportarsi a seguito della situazione incresciosa che si è venuta a creare, ha invitato gli armatori a soprassedere sul voler andare per vie legali per questa occasione. La politica di dialogo appena intrapresa ne verrebbe compromessa.

venerdì 3 dicembre 2021

ARMELAO INCONTRA IL MINISTRO PATUANELLI: GESTIONE DELLO SFORZO DI PESCA CON UN MONTE DI 72 ORE

 

La realtà della laguna veneta e del fenomeno delle acque alte è una cosa talmente specifica del nostro territorio che per altre realtà sembra inconcepibile. Un conto è vedere la foto di Piazza San Marco colma d’acqua e un conto è avere un’attività in quella piazza, Vedere la situazione in un’immagine o viverla sono due cose notevolmente diverse. 

Lo stesso dicasi quando si vede una foto delle barriere del Mo.S.E. sollevate e quando ci si trova a bordo della barca che deve rientrare in porto. Vedere la foto o vivere la situazione sono due cose completamente diverse.

Probabilmente nei ministeri e nei tavoli di discussione, nelle commissioni o in qualsiasi altro ambito sia stata portata l’emergenza che vede il Mo.S.E. contrapporsi alla pesca non si riesce a misurarsi con empatia alla situazione che vivono i pescatori. 

Questi devono poter uscire dal porto per lavorare e devono essere sempre nelle condizioni di poter rientrare in sicurezza. In attesa del porto rifugio e delle conche di navigazione si devono trovare soluzioni alternative.

Il sindaco, che per se ha tenuto il referato alla pesca, ha chiesto al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Patuanelli e al Sottosegretario di Stato Battistoni che il comparto chioggiotto possa gestire la pesca non attraverso un numero di giornate settimanali  ma attraverso un numero di 72 ore settimanali nel periodo in cui è più frequente il fenomeno delle acque alte, dal 15 ottobre al 15 aprile.

Ciò permetterebbe agli operatori di organizzarsi a seconda delle condizioni meteomarine previste, certi di non perdere giornate di pesca inutilmente al sopravvenire delle acque alte e del conseguente e necessario, talvolta salvifico, sollevamento delle barriere.



giovedì 2 dicembre 2021

“NO ALLA DIMINUZIONE INDISCRIMINATA DELLO SFORZO PESCA IN ALTO ADRIATICO” NUOVO APPELLO DAL MERCATO ITTICO ALL’INGROSSO DI CHIOGGIA

La situazione della Pesca in Europa ed in Adriatico diventa ogni giorno più scottante: in Veneto ed in particolar modo a Chioggia – capitale adriatica del settore ittico -sta crescendo il disagio rispetto alle prospettive ventilate di riduzione dello sforzo pesca. Le ipotesi di riduzione delle giornate di pesca ventilate dall’UE per il 2022, emerse al tavolo di consultazione della pesca e dell’acquacoltura del Mipaaf, con la proposta di attribuzione di un plafond massimo di lavoro all’anno per ogni peschereccio, non soddisfa le esigenze dei pescatori, e delle principali sigle delle categorie economiche e sociali coinvolte. Le sirene dei pescherecci di tutta Italia e della marineria clodiense sono - infatti – pronte a squillare contro questo scenario che potrebbe portare con sé effetti devastanti per l’economia del territorio. Emanuele Mazzaro - amministratore unico di S.S.T. spa società servizi territoriali & direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia a dieci giorni dallo svolgimento a Chioggia del Kick off day Stati Generali Pesca di lunedì 13 dicembre interviene con decisione in merito:
“La situazione è allarmante e critica: da una parte c’è un’importante fetta dell’economia delle comunità costiere già in sofferenza per due anni di pandemia, dall’altra un muro di gomma fatto di burocrazie che non comprendono le dinamiche socioeconomiche legate a decisioni radicali di questo genere. E chi paga non è solo il pescatore, ma sarà soprattutto il consumatore e il Pil dello Stato. Le istanze a sostegno del mare e dell’ecosistema sono fondate e rispettabili, - ma non bisogna assumere posizioni ideologiche in merito.” E continua: “E’ fondamentale soppesare entrambi i piatti della bilancia, perché se si parla di sostenibilità della pesca e di blue economy è necessario allo stesso modo tenere in considerazione la ricaduta in termini socio-economici di un ridimensionamento così accentuato dell’attività di pesca in Italia.” Conclude Mazzaro: “Si rischia di dare un colpo letale a tutte le imprese della filiera ittica che generano quotidianamente ricchezza e sviluppo. Solo in Veneto nel distretto di Rovigo e Chioggia sono oltre duemila le aziende con quasi un miliardo di fatturato. Una riconversione in tempi ristretti è pura utopia e la politica deve fare quadrato per salvare il futuro di migliaia di operatori e famiglie. Mi associo insieme ai principali players del settore agli sforzi che in questi giorni stanno facendo l’On. Lorenzo Viviani e l’On. Rosanna Conte della Commissione Pesca Pech: per vincere questa partita c’è bisogno di unità e compattezza.”

MARCO DOLFIN: L’EUROPA DEVE SMETTERE DI ACCANIRSI CONTRO IL SETTORE PESCA

Marco Dolfin, consigliere Regionale della Lega, aggiunge le sue preoccupazioni a quelle che la politica locale sta manifestando per il decremento dello sforzo di pesca imposto dalla Commissione Europea nell’ordine del 15% per la pesca a strascico. Si tratta di una misura eccessiva, non suffragata da evidenze scientifiche che si va ad aggiungere a una precedente riduzione dello sforzo di pesca del 10%, accettata dalle marinerie del Distretto della Pesca del Nord Adriatico.

Quello di cui ora non si tiene conto è l’equilibrio tra i fattori in cui la pesca agisce: ambiente, economia e socialità. Il fattore che da questa situazione risente maggiormente è il fattore umano.

Tra le proposte che il Distretto della Pesca, attraverso gli assessori regionali, vuole sottolineare al governo, italiano ed europeo, è in primis riportare l’attenzione anche sui pescatori e sugli armatori.

Inoltre per 5 anni il numero delle giornate aggiuntive al fermo pesca dovrebbe essere congelato e verificato l’impatto e l’efficacia delle misure di contenimento. dovrebbero essere prese in carico misure che tengano conto dei cambiamenti climatici, delle modifiche della salinità dell’acqua, dell’equilibrio tra le specie marine.

La politica deve agire a sostegno del settore, non limitarsi ad agire in modo restrittivo.

La pesca è ancora un settore strategico per l’economia nazionale e per le città costiere. 

Un altro fattore da tenere in debita considerazione sarebbe l’impatto che le grandi infrastrutture  previste per l’alto Adriatico possono avere nel mondo della pesca, a partire dalle trivelle, alle pale eoliche, ai porti off-shore. 

Da tenere da conto anche la lunghezza fuori tutto delle imbarcazioni da pesca in modo da diversificare le misure di contenimento a seconda delle metodologie di pesca.

Marco Dolfin  conclude ringraziando l’assessore regionale Corazzari per l’impegno con cui il Veneto, regione capofila del Distretto, continuerà a difendere la categoria dei lavoratori impegnati nel comparto ittico e le loro famiglie. 



 

mercoledì 1 dicembre 2021

TAVOLO DELLA PESCA: COME GESTIRE AL MEGLIO LO SFORZO DI PESCA

IL giorno 24 novembre si è tenuto il tavolo di Consultazione della Pesca e dell'acquacoltura dal quale è emersa la proposta per il 2022, di attribuire ad ogni peschereccio di un plafond di giornate massime di attività di pesca all’anno. Per le GSA 17 e 18 il numero massimo delle giornate di pesca è già stato fissato, Per le altre GSA è necessario attendere l’esito del Consiglio dei Ministri UE della Pesca che si terrà il prossimo 12 e 13 dicembre. Per le GSA 9,10 e 11 il calcolo è stato fatto tenendo conto del numero massimo di giorni di sforzo di pesca fissati dalla bozza di regolamento Tac & Quota Mediterraneo 2022 sia per i demersali che per i gamberi di profondità, elaborata dalla Commissione europea cui spetta l’iniziativa legislativa in ambito Ue. Le tabelle tengono conto i giorni di attività per i pescherecci autorizzati alla pesca a strascico per il target demersali e per il target gamberi di profondità. Per le GSA 17 e 18 le tabelle delineanti i giorni di pesca distinguono i pescherecci a seconda che utilizzino le reti trainate o le sfogliare e i rapidi. Per le GSA 16 e 19 si tiene conto delle riduzioni del 3% per la GSA 16 e 8% per le GSA 19 comunicate a Bruxelles a febbraio 2019.
Altre ipotesi di gestione sono sul tavolo e andranno vagliate con il Consiglio che si terrà a Bruxelles il 12 e 13 dicembre prossimi. Il Tavolo Pesca si è riunito questa mattina e tra le richieste la possibilità di valutare la possibilità di attribuire i giorni sul criterio della storicità relativa, barca per barca. Ci sarà poi la possibilità di autorizzare il trasferimento di quota parte dei giorni di attività da un’unità ad un’altra appartenente allo stesso segmento. Per le GSA 9,10 e 11 è obbligatorio esercitare l’attività di pesca per un massimo di 5 giorni la settimana e di 15 ore di pesca al giorno.

NUOVA EVENTUALE RIDUZIONE GIORNATE DI PESCA. ASSESSORE CORAZZARI, MISURA DEL TUTTO INACCETTABILE PER MODALITA’ E PER DRAMMATICO PERIODO IN CUI VIVONO LE IMPRESE

“Il Distretto di Pesca del Nord Adriatico esprime grandissima preoccupazione per il perseguimento da parte dell’Unione Europea di politiche mirate alla riduzione dello sforzo di pesca consentito di almeno il 15 per cento nell'ambito del Piano di gestione del Mediterraneo occidentale. L'eventuale applicazione di tale misura risulta completamente avulsa dalla realtà dell'Adriatico Settentrionale e dal drammatico contesto in cui si trovano ad operare le imprese di pesca di Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia”. Così l’assessore veneto alla Pesca Cristiano Corazzari, in qualità di coordinatore del Distretto di Pesca del Nord Adriatico, di cui fanno parte le Regioni di Veneto, Emilia-Romagna, Frilui-Venezia Giulia, commenta la notizia della proposta da parte dell’Unione Europea di ridurre ulteriormente il plafond di giornate a disposizione delle imbarcazioni italiane per la pesca a strascico nel 2022. 

“Nel 2019 e nel 2020 i Piani di gestione relativi alla GSA 17 ‘Mar Adriatico centro-settentrionale’ e alla GSA 18 ‘Mar Adriatico meridionale’ avevano previsto una riduzione dello sforzo di pesca del 10 per cento, misura accettata responsabilmente dalle marinerie italiane – prosegue l’assessore Corazzari - L'eventuale ulteriore riduzione ora proposta risulta del tutto inaccettabile, sia per le modalità con cui tale proposta viene avanzata, sia per il periodo drammatico che le imprese di pesca stanno vivendo a causa della fortissima riduzione dei consumi legata all'emergenza sanitaria in atto”.

Lo scorso 23 aprile 2021, il Comitato di Gestione del Distretto di pesca del Nord Adriatico, composto dagli Assessori alla Pesca delle tre regioni coinvolte, aveva formalmente approvato, ai sensi dell’articolo 4 del D.M. 23 febbraio 2010, un documento sulla grave situazione venutasi a creare, chiedendo al Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali di farsi parte attiva per salvaguardare la specificità delle imprese di pesca dell’Adriatico centro-settentrionale. Il documento fissa i seguenti punti:

  • La salvaguardia delle risorse ittiche e l’applicazione del principio dello sviluppo sostenibile non possono essere attuate soltanto attraverso una progressiva e costante riduzione delle giornate di pesca. Risulta opportuno rivedere il meccanismo alla base delle politiche europee di gestione della pesca orientato prevalentemente a comprimere l’attività degli operatori, in carenza di evidenze scientifiche aggiornate che dimostrino come la riduzione dello sforzo di pesca consenta di tutelare maggiormente la fauna marina.

  • L’opportunità e la necessità a che le misure gestionali definite dai provvedimenti a carattere europeo e nazionale prevedano fin dall’inizio dei meccanismi di valutazione

 

  • dei loro effetti sulla matrice ambientale nonché sulla sostenibilità economica e sociale, basati su dati di tipo tecnico e scientifico, che consentano di adattare e rimodulare le misure predefinite alla luce dei riscontri ottenuti con un approccio dinamico.  


Va peraltro rimarcato che la sostenibilità prevista dalle vigenti normative europee si regge su tre pilastri: sostenibilità ambientale, sostenibilità economica e sostenibilità sociale, tre aspetti che devono tenersi in equilibrio. 


Il Distretto di pesca del Nord Adriatico, rinnova le richieste avanzate al Governo Italiano e all’Unione Europea:

  • di mitigare l’approccio della politica comune della pesca rispetto alla tutela del mare, ristabilendo un equilibrio maggiore tra le tre componenti della sostenibilità (economica, sociale ed ambientale), difendendo così il diritto al lavoro dei pescatori e degli armatori italiani;

  • per l’area dell’alto-medio Adriatico, 5 anni di congelamento del numero delle giornate di fermo pesca aggiuntive. In questo periodo di tempo verificare gli impatti delle misure di contenimento fino ad ora prese e sperimentare modelli di gestione sostenibile da un punto di vista ambientale, sociale ed economico, al contempo misurare la diminuzione dello sforzo di pesca e i trend delle catture prima di programmare ulteriori giorni di fermo.

  • di verificare lo stock assessment del 2020 in tempi rapidi e affrontare in modo adeguato le accelerazioni dei cambiamenti climatici e le interazioni tra temperatura, salinità, acidificazione e competizione tra specie.

  • che il sostegno alla pesca sia preso in considerazione come settore strategico delle comunità costiere e delle loro economie. Dare un sostegno dovrebbe essere una priorità da parte della Commissione Europea, proprio per mitigare gli effetti di queste misure di contenimento dello sforzo di pesca e dei cambiamenti climatici.

  • che le opere infrastrutturali e con finalità energetiche programmate nel medio-alto Adriatico (trivelle, parchi eolici, porti offshore), con prevedibili ripercussioni sulla risorsa ittica e sui sedimenti, prevedano il coinvolgimento del mondo della pesca professionale con un approccio complessivo eco-sistemico.

  • di valutare l’opportunità di modificare le classi di lunghezza FT delle navi da pesca al fine di applicare le più opportune misure di mitigazione in maniera diversificata e puntuale per le diverse metodologie di pesca.





martedì 23 novembre 2021

MAURO ARMELAO A ROMA PER I PESCATORI

Nei prossimi giorni il sindaco Mauro Armelao si recherà a Roma a portare all’attenzione delle autorità competenti i problemi della marineria chioggiotta di cui si è fatto portavoce. 

I pescatori stanno ora apportando le ultime modifiche al documento che il sindaco stesso ha chiesto di preparare, in cui la categoria ha intenzione di esprimere le proprie richieste e le proprie perplessità.

Ciò, come da richiesta da parte dello stesso sindaco durante l'incontro che si è svolto poco tempo fa in aula del Consiglio Comunale dove il Sindaco stesso, con alcuni tra assessori e consiglieri, ha incontrato i rappresentanti delle categorie e molti tra gli armatori.

I punti clou che stanno tenendo impegnata l’attenzione dei pescatori vertono attorno al Mo.S.E. e si tratta della sicurezza, delle conche di navigazione  e delle giornate di pesca perse a causa del Mo.S.E.

Un’infrastruttura, questa, di cui la categoria riconosce l’importanza ma che non può essere messa in funzione a discapito dei pescatori, facendo cadere su di loro il disagio provocato dal non completamento dell’opera con le strutture compensative, quali le conche di navigazione.

All’inizio del mese di novembre le barriere del Mo.S.E. sono state sollevate con molta frequenza anche

 


giovedì 18 novembre 2021

IL FATTO NON SUSSISTE: ASSOLTI TRE CAPAROZZOLANTI DOPO CINQUE ANNI

Il reato gli è stato contestato nel 2016, ieri si è concluso il processo, con l’assoluzione dei tre accusati. Nel frattempo ai tre era stato sequestrato il natante e l’attrezzatura, che per cinque anni sono rimasti inutilizzati e che ora, forse, non essendo mai stati sottoposti ad alcuna manutenzione, difficilmente saranno ancora in condizioni tali da poter essere messi in uso. Due fratelli e una terza persona (C.I. C.G. e D.D.) , caparozzolanti, nell’ormai lontano 2016, vennero fermati dalla Polizia Provinciale mentre si trovavano in navigazione nelle acque della laguna nord, con a bordo l’attrezzatura per raspare il fondale e raccogliere i molluschi. Vennero accusati di tentativo di danneggiamento del fondale della Laguna. L’accusa aveva affermato che stavano pescando, descrivendo la scena con due uomini in acqua e uno a bordo. La difesa, rappresentata dall’avvocato Luca Fogo, è riuscita a convincere il giudice, grazie alle foto portate a prova, che l’attrezzatura, la rasca, era troppo pulita per essere stata utilizzata. Tra l’altro a bordo del natante non c’era alcuna cassa per il raccolto e non c’era pescato. Il giudice Bertolo ha assolto i tre in quanto il fatto non sussiste e ha disposto il dissequestro dei beni. Ora i tre, che la giustizia ha riconosciuto innocenti del reato che era stato loro contestato, si ritroveranno sicuramente danneggiati dell’attrezzatura che sarà con molta probabilità inservibile, essendo rimasta in qualche cantiere esposta alle intemperie per cinque, sottolineiamo cinque, anni.

martedì 16 novembre 2021

IL MERCATO ITTICO ACCENDE IN SALA D’ASTE I MAXI LEDWALL

In questa stagione le periodiche acque alte fanno si che le barriere del Mo.S.E. si sollevino ormai con costanza, a proteggere la città dal livello dell’acqua che si solleva ma creando non pochi problemi ai pescatori e di conseguenza alla filiera del settore ittico. Le conche di navigazione, opera incompiuta, sono indirette cause di un problema di sicurezza. Sembra che ora il mondo politico si stia dando da fare per risolvere la situazione in tempi brevi, almeno garantendo un adeguato ristoro per chi dalla situazione si trovi danneggiato, Intanto i pescatori vedono un drastico calo delle giornate di pesca Il 13 dicembre si svolgeranno “Gli Stati Generali della pesca” all’Auditorium San Nicolò, evento storico per il settore ittico clodiense. Mauro Armelao, sindaco e delegato alla pesca, è un attivo sostenitore del settore e durante un consesso in sala comunale ha chiesto alle diverse sigle del comparto un documento unico da portare a Roma il 24 novembre, sperando che ciò possa servire per cominciare a vedere una luce nella difficile situazione che i pescatori vivono in contrasto con l’attività del Mo.S.E. L’Avv. Emanuele Mazzaro, direttore del Mercato Ittico all’ingrosso ha lanciato l’iniziativa che si attuerà domani, mercoledì 17 novembre alle ore 15:00, durante l’asta pomeridiana, e per la quale interverrà il sindaco. In sala d’Aste verranno accesi grandi ledwall su cui scorreranno messaggi raccolti dagli operatori del settore della pesca. Ribadisce Mazzaro che non è corretto che sia la categoria dei pescatori a pagare i ritardi e le inadempienze, rischiando magari la vita rimanendo bloccati fuori dal porto e senza la possibilità di rientrare in acque sicure.

venerdì 5 novembre 2021

ANCHE IL SINDACO ARMELAO AL FIANCO DEL MONDO DELLA PESCA

Anche il sindaco Mauro Armelao si schiera al fianco dei pescatori e del mondo della pesca, contro gli attacchi degli ultimi tempi da parte dei mass media.

Questi sono cominciati con il documentario che è stato trasmesso dalla piattaforma Netflix, ”Seaspiracy”, continuando sulle pagine del Corriere della Sera con la rubrica Dataroom della Gabanelli per terminare su Canale 5, su Striscia la Notizia, dove, in vari interventi, Max Laudadio ha attaccato da più parti le varie attività di pesca, appoggiando anche opinioni tendenziose.

Proprio gli ultimi interventi di Laudadio hanno scatenato proteste da parte del settore ittico e dei pescatori raccolti nel Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia, diretto dall’avvocato Emanuele Mazzaro.

Il neo eletto sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, Lega, definisce una vergogna la modalità con cui viene gestita l'informazione riguardo a un tema così delicato, in maniera faziosa e priva di contraddittorio. 

Armelao, che per sé ha mantenuto la delega alla pesca, afferma che Laudadio si è prestato a un’operazione di demonizzazione del settore ittico, un comparto che fa parte integrante della nostra città e che genera ricchezza e sviluppo.

Chioggia si sta apprestando per ospitare gli Stati Generali della Pesca. Per Chioggia e per molte città costiere la pesca, e la derivante filiera ittica, rappresenta un’importante fetta dell’economia.

Sindaco e amministrazione si schierano compatti al fianco dei pescatori e sostengono che non è accettabile un’informazione schierata su posizioni così palesemente contro la pesca.

Afferma, il sindaco, che al settore devono arrivare scuse ufficiali o gesti tali da appianare questo atteggiamento negativo mostrando il sacrificio che impone il lavoro che fanno i pescatori. Nel caso non ci sia questo cambio di passo si inviterà la cittadinanza a cambiare canale durante la trasmissione o la inviterà a non acquistare i prodotti che la stessa reclamizza.

Ciò per far capire che la pesca italiana va salvaguardata. 

Ultimamente la pesca è  soggetta ad attacchi molteplici dai mass media, con una campagna negativa iniziata dal documentario diffuso dalla piattaforma Netflix, proseguito con le accuse della Gabanelli in una rubrica del Corriere della sera e, per il momento, completata con una serie di servizi per “merito” dell'inviato Max Laudadio sul programma Striscia la Notizia in onda su Canale 5. In quest'ultimo caso si è  trattato di più  puntate monografiche, ognuna dedicata a un diverso argomento, le quali si sono concluse con un'intervista al Dr. Greco dell'Istituto Nazionale Biologia,  Ecologia e Biotecnologie marine della Stazione zoologico Anton Dohrn.

I temi sono stati trattati in modo da causare malumori negli operatori dell'ittico, dando informazioni spesso infondate, con lo scopo di attirare pubblico.

A riguardo è intervenuto il direttore del Mercato Ittico all'ingrosso di Chioggia, Avv. Emanuele Mazzaro che sottolinea la grande attenzione che si manifesta attualmente attorno al mondo della pesca, economia descritta come criminale che inquina e danneggia il mare, quando, al contrario, sono i pescatori i primi a salvaguardarlo e a controllarne lo stato di salute. Un settore che rappresenta l’8% del PIL nazionale, una filiera che occupa centinaia di migliaia di addetti. 

Rischia di passare un messaggio sbagliato, quello che un’intera categoria dei lavoratori sia equiparabile a una serie di banditi e predoni senza scrupoli.

Continua Mazzaro “Campagne mediatiche di questo genere rischiano di dare un colpo mortale a tutte le imprese della filiera ittica che generano quotidianamente ricchezza e sviluppo”

Sono tremila le aziende che lavorano nel comparto ittico nel distretto ittico di Rovigo e Chioggia, realizzando quasi un miliardo di fatturato.

Mazzaro lancia una sfida a Laudadio, invitando la troupe di Striscia la Notizia per un confronto con i pescatori, in modo da fare chiarezza alle tante ambiguità sollevate.

 



MONTANARIELLO (PD): MOSE, È PASSATO UN ANNO E NON È CAMBIATO NULLA

Nonostante sia passato un anno, riguardo al Mo.S.E. non è cambiato nulla, La situazione di disagio per le attività legate alla pesca non è cambiata e non potrebbe essere diversamente, sostiene il consigliere regionale e comunale Montanariello, PD. Con le barriere del Mo.S.E. sollevate le imbarcazioni non possono uscire ma continuano i ritardi sulla realizzazione delle conche di navigazione e dei porti rifugio. Si sta parlando, continua Montanariello, del comparto trainante dell’economia cittadina che già vive una situazione complicata. Il Mo.S.E. è fondamentale per proteggere la nostra comunità ma oltre ai benefici, con questa modalità, produce pesanti danni, ribadisce Montanariello, sostenendo le preoccupazioni degli operatori del settore. I pescatori devono essere messi in condizione di poter lavorare e di farlo in sicurezza. Le istituzioni non possono far finta che il problema non esista. Per la conca di navigazione alla bocca di porto la città di Chioggia aveva sollecitato già alla prima progettazione del Mo.S.E. E conclude “a distanza di anni, essere ancora al punto di partenza è inaccettabile”

STRISCIA LA NOTIZIA FA UN PROCESSO SOMMARIO ALLA PESCA ITALIANA – ‘LO ASPETTIAMO A CHIOGGIA PER FARGLI VEDERE COS’È REALMENTE LA PESCA SOSTENIBILE’

Ultimamente la pesca è  soggetta ad attacchi molteplici dai mass media, con una campagna negativa iniziata dal documentario diffuso dalla piattaforma Netflix, proseguito con le accuse della Gabanelli in una rubrica del Corriere della sera e, per il momento, completata con una serie di servizi per “merito” dell'inviato Max Laudadio sul programma Striscia la Notizia in onda su Canale 5. In quest'ultimo caso si è  trattato di più  puntate monografiche, ognuna dedicata a un diverso argomento, le quali si sono concluse con un'intervista al Dr. Greco dell'Istituto Nazionale Biologia,  Ecologia e Biotecnologie marine della Stazione zoologico Anton Dohrn.

I temi sono stati trattati in modo da causare malumori negli operatori dell'ittico, dando informazioni spesso infondate, con lo scopo di attirare pubblico.

A riguardo è intervenuto il direttore del Mercato Ittico all'ingrosso di Chioggia, Avv. Emanuele Mazzaro che sottolinea la grande attenzione che si manifesta attualmente attorno al mondo della pesca, economia descritta come criminale che inquina e danneggia il mare, quando, al contrario, sono i pescatori i primi a salvaguardarlo e a controllarne lo stato di salute. Un settore che rappresenta l’8% del PIL nazionale, una filiera che occupa centinaia di migliaia di addetti. 

Rischia di passare un messaggio sbagliato, quello che un’intera categoria dei lavoratori sia equiparabile a una serie di banditi e predoni senza scrupoli.

Continua Mazzaro “Campagne mediatiche di questo genere rischiano di dare un colpo mortale a tutte le imprese della filiera ittica che generano quotidianamente ricchezza e sviluppo”

Sono tremila le aziende che lavorano nel comparto ittico nel distretto ittico di Rovigo e Chioggia, realizzando quasi un miliardo di fatturato.

Mazzaro lancia una sfida a Laudadio, invitando la troupe di Striscia la Notizia per un confronto con i pescatori, in modo da fare chiarezza alle tante ambiguità sollevate. 

 


mercoledì 3 novembre 2021

PIERPAOLO PIVA (FAI-CISL): AMMORTIZZATORI SOCIALI ANCHE PER I PESCATORI

Il consiglio dei ministri ha approvato il DDL Bilancio per il 2022 al cui interno finalmente viene inclusa l’estensione della CISOA  anche ai lavoratori del settore della pesca, nel caso in cui vengano perse giornate di lavoro imputabili a diverse cause.

Si tratta di un passo sicuramente importante in quanto la CISOA - Cassa integrazione salariale operai agricoli - entra nel settore della pesca, un risultato per ottenere il quale il sindacato si è battuto da anni, in modo che i diritti dei lavoratori di questo settore siano equiparati ai lavoratori del settore agricolo.

C’è soddisfazione da parte dal sindacato, anche se si vorrebbe estendere la CISOA anche in altri ambiti, quale il fermo pesca temporaneo, continuativo e non continuativo. Ad oggi infatti, chi è imbarcato, per i giorni di fermo pesca percepisce un’indennità irrisoria, circa 30€ lordi a giornata, importo che quest’anno era anche inferiore. 

Il sindacato, pur rallegrandosi per il risultato, richiede quindi un maggior impegno alla politica per estendere questo ammortizzatore sociale all’interno del fermo biologico.





 

lunedì 1 novembre 2021

VENETO AGRICOLTURA: IL SETTORE ITTICO TIENE MA C’E’ UN CALO COSTANTE

Veneto Agricoltura, l’Osservatorio Socio-Economico della Pesca e dell'Acquacoltura , ha stilato un report riguardante il settore ittico clodiense nel quale è riscontrabile la crisi che sta vivendo la pesca.

La flotta continua a essere la più rappresentativa, con i suoi 220 motopescherecci consiste in un terzo dell’intera flotta veneta, seppur nell’ultimo decennio le sue unità siano calate di oltre un 9% per riprendere di un 0,9% nel solo 2020, nella speranza di una ripresa del settore. 

Sono in calo  le imprese attive nella pesca marittima, 329 quelle operative, in calo del 17,8% rispetto al 2011, ma sono in crescita le imprese attive nell'acquacoltura, ben 128, in crescita del 96,9% rispetto sempre al 2011. In globale, il numero delle imprese nella filiera ittica sono in crescita, lavorano infatti nel settore un totale di 621 aziende.

La forza lavoro è invece in calo di circa il 14,2% nel 2020 rispetto all’ultimo decennio.

In calo lo sbarcato locale al Mercato Ittico, con un depauperamento del 15,5% rispetto al 2019. I prezzi sono invece generalmente in crescita.

In calo anche la pesca di vongole di mare e fasolari, gestiti dal Consorzio Gestione e Tutela della Pesca dei Molluschi Bivalvi, CO.GE.VO. che registra un 39,9% in meno rispetto al 2019. Il CO.GE.VO riunisce 57 turbosoffianti  e nel 2020 il loro raccolto è stato di 859 tonnellate.

Ora a dicembre si terrà la prima giornata degli Stati Generali della Pesca. Sarà un’occasione per portare alla ribalta le problematiche di un settore che Chioggia vive in primis, ma che riguarda anche altre città costiere dell’Adriatico.

 


domenica 31 ottobre 2021

STATI GENERALI DELLA PESCA: ARMELAO STRONCA I CINQUE STELLE

Prima di dare lezioni, sarebbe bene informarsi. I 5 stelle avrebbero dovuto seguire questo saggio consiglio prima di fare un'ennesima figuraccia sugli Stati  generali della pesca e dell’Europa di Chioggia. Innanzitutto, se proprio vogliono parlare di Europa dovrebbero almeno sapere che il Consiglio dei ministri Ue della pesca si chiama Agrifish e non Eurofish, come da loro dichiarato ripetutamente nelle loro critiche, sollevate perché i due eventi si svolgeranno lo stesso giorno. In secondo luogo, accecati dalla voglia di voler delegittimare il lavoro della nuova amministrazione comunale, hanno dimenticato di essere stati proprio loro a fissare la data degli Stati generali: lo hanno fatto lo scorso giugno, quando erano alla guida della nostra città. E se proprio volevano, potevano dare una occhiata al calendario del Consiglio Ue, che era già online. Infine, se devono prendersela con qualcuno per le difficoltà in cui versa il settore della pesca, i 5 stelle dovrebbero, oltre a ricordarsi di aver governato Chioggia fino a un mese fa, rivolgersi al ministro Patuanelli, che fa parte del loro stesso partito.
E con Patuanelli potrebbero seguire le battaglie della Lega in Europa con la nostra europarlamentare Rosanna Conte, per esempio quella contro le telecamere a bordo dei pescherecci, e magari tirare le orecchie ai loro eurodeputati a 5 stelle che al Parlamento europeo hanno votato a favore di questa sorta di Grande Fratello inserito nel Regolamento Controlli. E con la stessa onorevole Conte avremo modo di confrontarci a breve sulle problematiche del settore considerato il suo costante impegno al riguardo, mentre ai 5 Stelle dico di lasciare stare le sterili polemiche, che non tengono conto del grande lavoro che stanno facendo la direzione del Mercato Ittico di Chioggia e l’amministrazione comunale insieme a tanti altri enti. Il 13 dicembre ci sarà una grande giornata con ospiti illustri che servirà a lanciare gli Stati generali della pesca, la tre giorni che si svolgerà a maggio 2022, stagione più consona a tante attività all’aperto, da fare anche nel Delta del Po e non solo. Chioggia e Delta del Po saranno alleate in questo evento nazionale.

domenica 24 ottobre 2021

CARO GASOLIO, ONERI FISCALI E RIDUZIONE SFORZO DI PESCA: MARINERIA A RISCHIO DEFAULT

Roberto Penzo Tanfa (in piedi) e Elio Dall'Acqua
A Pescara si sono riuniti nei giorni scorsi una sessantina di armatori rappresentanti la flotta della pesca a strascico non solo dell’Abruzzo ma anche altri, provenienti dalle marinerie di Marche, Emilia e Veneto, per discutere sulle problematiche attuali che sta vivendo il settore della pesca e che, se non si troveranno soluzioni ai molteplici problemi, potrebbero essere ridotti sul lastrico. Per la marineria chioggiotta sono intervenuti, in quanto armatori, Elio dall’Acqua e Roberto Penzo detto “Tanfa”. Sono tre i punti che uniscono le marinerie, a cominciare dal caro gasolio, che è aumentato negli ultimi tempi in una maniera insostenibile e che, se dovesse continuare ad aumentare su questo trend, potrebbe costringere molti armatori a non avvicendarsi in mare, soprattutto nei periodi in cui la pesca è meno fruttuosa e la richiesta di pescato meno pressante. Un secondo punto, non meno importante, la questione delle spese, degli oneri fiscali che incidono per 365 giorni annui mentre le giornate effettive di lavoro sono circa 120, un terzo. E terzo punto lo sforzo di pesca, sulla cui diminuzione si è fatta sentire l’Unione Europea diminuendo le giornate lavorative che porteranno i 120 giorni attuali a 90. I piani di gestione dello sforzo di pesca italiano non sembra che abbiano però tenuto conto delle barche che in questi anni sono state demolite, si tratta di un 15% della flotta. Barche che non possono più essere messe nel computo quando si parla di sforzo di pesca. In questi mesi gli armatori riescono a pagare gli uomini in quanto si è ancora in un periodo fruttuoso, sia per quanto riguarda il pescato che la richiesta al mercato, ma, solitamente, a gennaio le cose cambiano, e gli armatori faranno molta più difficoltà a dare, ai marinai, il salario minimo garantito. L’aumento delle spese, del gasolio in primis, la diminuzione dello sforzo di pesca, a quel punto provocheranno un grande problema al settore. La proposta è che le regioni interessate interpellino i propri assessori al settore pesca, per il Veneto si tratta di Cristiano Corazzari, e di creare un tavolo unico di discussione in cui far convergere i problemi che uniscono le marinerie dell’Adriatico e portarle all’attenzione di Roma prima, e di Bruxelles poi. Nel caso in cui la voce del settore sia ancora troppo fievole per far sentire le proprie ragioni e il proprio grido d’aiuto, non è escluso che si faccia sentire mettendo in atto una serie di scioperi generali.

mercoledì 20 ottobre 2021

PESCHERECCI CHIOGGIOTTI NEI GUAI: UNO IN ROTTA VS POLA ALTRO CON PESCATO SEQUESTRATO A CHIOGGIA

IMMAGINE DI REPERTORIO
Nel pomeriggio di oggi personale della capitaneria di porto di Chioggia è intervenuta sulle banchine del mercato ittico e ha posto sotto sequestro il pescato e i rapidi di un peschereccio appena rientrato da una battuta di pesca. Da indiscrezioni è trapelato che al comandante del peschereccio è stata contestata la pesca entro le quattro miglia dalla costa. Nelle scorse settimane in più occasioni abbiamo ricevuto segnalazioni di pescherecci che spegnevano il segnalatore e sparivano dal sito marinetraffic.com inoltre sempre qualche settimane fa per pochissimo non c’è stata una collisione tra un peschereccio che navigava a luci spente in battuta di pesca entro le quattro miglia dalla costa e un altro più piccolo. Proprio nel momento in cui stavamo per pubblicare ci riferiscono che il peschereccio TENACE è in navigazione verso il porto Croato di Pola. C’è un tam tam in corso per radio tra gli equipaggi dei pescherecci chioggiotti secondo i quali il peschereccio sarebbe stato sorpreso in acque territoriali Croate.

martedì 21 settembre 2021

COLLISIONE SFIORATA LA NOTTE SCORSA: PESCHERECCIO NAVIGAVA CON AIS E LUCI SPENTE A 4 MIGLIA DALLA COSTA

La notte scorsa un piccolo peschereccio abilitato alla pesca fino alle quattro miglia dalla costa ha evitato per pochissimo una collisione devastante con un altro peschereccio che naviga (stava pescando?) entro le quattro miglia dalla costa con luci di posizione e ais spento. Come è noto tranne per alcune eccezioni è assolutamente proibito pescare all’interno delle sei miglia, sono previste sanzioni salatissime e perdita di punti della licenza di pesca per chi viene sorpreso a pescare entro le sei miglia. E’ di oggi la notizia che è saltato l’accordo tra i “ramponanti” di limitare a due le giornate di pesca da questa settimana torneranno a pescare per 60 ore. I motivi che hanno portato alle 60 ore di pesca sarebbero dovute al fatto che alcuni pescherecci continuavano a pescare fregandosene di questo accordo. E’ opinione degli addetti ai lavori che la mancata osservanza di questo accordo porterà, come di consueto, ad una minore retribuzione del pescato. In estrema sintesi più peschi ( e più danneggi la risorsa ittica) e meno ti verrà pagato con tutte le logiche conseguenze. Se questi sono i presupposti le direttive europee che limitano lo sforzo di pesca criticate dalla marineria e da tutti i candidati sindaci di questa tornata elettorale forse non sono poi così sbagliate.

giovedì 2 settembre 2021

LETTERA APERTA AL FUTURO SINDACO DI CHIOGGIA

LETTERA APERTA AL FUTURO SINDACO DI CHIOGGIA Alla cortese attenzione dei candidati alla carica di sindaco del comune di Chioggia dei candidati alla carica di consigliere comunale di Chioggia Caro futuro sindaco di Chioggia, Caro consigliere comunale, ti scrivo per farti i miei più sinceri auguri per lo svolgimento di questo importante appuntamento elettorale che vedrà l’intera comunità clodiense chiamata a designare la prossima amministrazione della nostra città. Chioggia è una realtà particolarissima e speciale che possiede un enorme patrimonio storico, artistico, ecologico, economico ed anche umano da tutelare e salvaguardare con coraggio e determinazione: la nostra è sicuramente una delle città più belle e rappresentative del Veneto e dell’intera costa adriatica; importante meta turistica balneare e capitale naturale della pesca italiana. Sarai chiamato a difendere interessi nevralgici di una comunità che per troppi anni è stata considerata superficialmente la ‘cenerentola’ del Veneto, schiacciata tra le spire burocratiche di una città metropolitana di Venezia che ha assorbito enormi attenzioni ed il ritardo storico in cui è stato relegato il Veneto del sud per decenni; con problematiche non più derogabili riguardanti viabilità, infrastrutture e politiche dell’occupazione. Chioggia è uno dei centri più popolosi del Veneto – con circa 50mila residenti – eppure non le è mai stata riconosciuta la dignità di capoluoghi di provincia ben più piccoli e – di certo – meno rappresentativi dal punto di vista artistico e storico-culturale. Chioggia è senza ombra di dubbio la capitale della pesca in alto Adriatico: i pescatori hanno fatto la storia di questi luoghi fin dall’antichità, creando un’economia del mare che ha generato sviluppo e benessere per secoli ancor prima che nel mondo del mainstream si parlasse di blue economy.
Oggi il settore della pesca vive uno stato di profondo disagio, causato da stringenti politiche della commissione europea che rischiano di minare alle fondamenta la sopravvivenza stessa di centinaia d’imprese e migliaia di addetti che solo nel distretto ittico di Chioggia e Rovigo generano quasi 1 miliardo di euro all’anno di fatturato. La Pesca è l’anima di Chioggia: la tradizione è ancora forte e viva e contraddistingue questa città per valori positivi e solidali; città aperta, città accogliente e curiosa, piena di storie da raccontare ai tanti visitatori e a tutti coloro che non hanno ancora avuto la fortuna e l’occasione di conoscerla ed apprezzarla. L’economia del mare è uno dei temi fondamentali affrontati su scala globale. Anche da noi è necessaria una riflessione puntuale sul presente e sul futuro di tutte quelle attività che per secoli hanno forgiato l’essenza stessa e la matrice della realtà cittadina. Oggi la pesca è messa spesso alla berlina da improvvisati inquisitori che favoleggiano – a volte anche su pagine di importanti quotidiani nazionali, su canali tv o nel web – notizie infondate volte a colpire l’immaginario collettivo dell’opinione pubblica criminalizzando l’intero settore e tutta la categoria dei pescatori. Abbiamo visto documentari holliwoodiani denunciare la pesca come madre di ogni male degli oceani e dei mari, senza alcun dibattito, in modo fazioso e superficiale; dimenticando che i pescatori sono diventati, anche loro malgrado, gli unici guardiani o, meglio, veri e propri custodi dei mari; silenziose sentinelle che tutelano nei fatti la biodiversità battendo i flutti con le loro imbarcazioni spesso in modo eroico.

venerdì 30 luglio 2021

FERMO PESCA BIOLOGICO 2021 VERSO GLI STATI GENERALI

OGGETTO: inizio fermo pesca biologico 2021. Il settore ittico in agitazione verso gli Stati Generali

 

Dal 31 luglio al 5 settembre la Pesca in alto Adriatico si ferma e non sarà possibile consumare prodotto fresco nostrano per oltre un mese.

Con Decreto Prot. Interno N.0229107 del 18/05/2021, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha individuato i periodi di interruzione temporanea obbligatoria continuativa delle attività di pesca per periodi consecutivi per l'Annualità 2021. Si tratta di un provvedimento che regola la pesca durante i periodi riproduttivi dei principali organismi marini oggetto di commercializzazione. Esso si concentra principalmente su alcuni sistemi di pesca (reti a strascico, reti a divergenti e reti volanti) per garantire la salvaguardia della fauna marina.

 

In particolare, per la zona di riferimento di Chioggia (Compartimenti marittimi compresi tra Trieste e Ancona) l’arresto temporaneo delle attività di pesca esercitata mediante l’utilizzo di attrezzi trainanti (rapidi, volanti, divergenti) relativamente all’area dell’Alto Adriatico, denominata zona Fao 17, coinvolgerà Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

 

Emanuele Mazzaro - amministratore unico di S.S.T. spa società servizi territoriali & direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia commenta:

Anche per quest’anno il fermo pesca giunge in un momento delicatissimo. Tutto il settore ittico è in agitazione permanente e la manifestazione di Venezia del 12 giugno è stato solo uno dei primi tasselli di una serie d’iniziative di sensibilizzazione e ‘pressing istituzionale’ che ci porterà alla celebrazione degli Stati Generali della Pesca per fine autunno a Chioggia”.






 

Il decreto ministeriale è stato sottoscritto dal sottosegretario - il Senatore Francesco Battistoni - che ha fatto visita di recente a tutti i luoghi simbolici della pesca a Chioggia.  Continua Mazzaro: “Durante l’incontro con il sottosegretario abbiamo potuto cogliere l’attenzione del Governo – concentrato sulle questioni Covid – anche sul destino della pesca italiana. Ho personalmente espresso alle istituzioni la mia preoccupazione verso un approccio di certa politica/informazione che rischia di minare alla base la sopravvivenza economica delle imprese del settore, che nel nostro territorio rappresentano un’eccellenza ‘storica’ oltre che economica e qualitativa”.

E conclude: “In questo periodo di ferma il Mercato sarà comunque sempre aperto. La fornitura di prodotto sarà garantita dalla piccola pesca e dalle importazioni nazionali ed estere, che pur non rappresentando la nostra peculiarità, potranno – perlomeno – soddisfare il consumo locale e il settore horeca.”.

 

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