OGGETTO: inizio fermo pesca biologico 2021. Il settore ittico in agitazione verso gli Stati Generali
Dal 31 luglio al 5 settembre la Pesca in alto Adriatico si ferma e non sarà possibile consumare prodotto fresco nostrano per oltre un mese.
Con Decreto Prot. Interno N.0229107 del 18/05/2021, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha individuato i periodi di interruzione temporanea obbligatoria continuativa delle attività di pesca per periodi consecutivi per l'Annualità 2021. Si tratta di un provvedimento che regola la pesca durante i periodi riproduttivi dei principali organismi marini oggetto di commercializzazione. Esso si concentra principalmente su alcuni sistemi di pesca (reti a strascico, reti a divergenti e reti volanti) per garantire la salvaguardia della fauna marina.
In particolare, per la zona di riferimento di Chioggia (Compartimenti marittimi compresi tra Trieste e Ancona) l’arresto temporaneo delle attività di pesca esercitata mediante l’utilizzo di attrezzi trainanti (rapidi, volanti, divergenti) relativamente all’area dell’Alto Adriatico, denominata zona Fao 17, coinvolgerà Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Emanuele Mazzaro - amministratore unico di S.S.T. spa società servizi territoriali & direttore del Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia commenta:
“Anche per quest’anno il fermo pesca giunge in un momento delicatissimo. Tutto il settore ittico è in agitazione permanente e la manifestazione di Venezia del 12 giugno è stato solo uno dei primi tasselli di una serie d’iniziative di sensibilizzazione e ‘pressing istituzionale’ che ci porterà alla celebrazione degli Stati Generali della Pesca per fine autunno a Chioggia”.
Il decreto ministeriale è stato sottoscritto dal sottosegretario - il Senatore Francesco Battistoni - che ha fatto visita di recente a tutti i luoghi simbolici della pesca a Chioggia. Continua Mazzaro: “Durante l’incontro con il sottosegretario abbiamo potuto cogliere l’attenzione del Governo – concentrato sulle questioni Covid – anche sul destino della pesca italiana. Ho personalmente espresso alle istituzioni la mia preoccupazione verso un approccio di certa politica/informazione che rischia di minare alla base la sopravvivenza economica delle imprese del settore, che nel nostro territorio rappresentano un’eccellenza ‘storica’ oltre che economica e qualitativa”.
E conclude: “In questo periodo di ferma il Mercato sarà comunque sempre aperto. La fornitura di prodotto sarà garantita dalla piccola pesca e dalle importazioni nazionali ed estere, che pur non rappresentando la nostra peculiarità, potranno – perlomeno – soddisfare il consumo locale e il settore horeca.”.
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