martedì 27 luglio 2021

FAI CISL CONTRO LA RIDUZIONE DELL'INDENNITÀ DI PESCA

Non è sicuramente un periodo positivo per la marineria italiana in generale e in particolare per i pescatori di Chioggia che rappresentano con i colleghi di Mazara del Vallo le due più importanti realtà economiche d’Italia del comparto pesca. Infatti se da una parte le norme per la riduzione dello sforzo di pesca introdotte dai regolamenti europei vogliono salvaguardare gli stock ittici fortemente a rischio dall’altra parte non vengono preservati i redditi delle famiglie dei pescatori. Infatti come spiega Sandro Marangon operatore della FAI CISL l’indennità per il fermo pesca è stata addirittura ridotta da 30 euro al giorno a 27,57. Ma non si tratta solo della esiguità di un contributo economico così basso che non può certo permettere il mantenimento di una famiglia ma è il fatto che i pescatori non vengono considerati come altre categorie economiche che godono di ammortizzatori sociali molto più importanti. “La fai cisl - prosegue Marangon - da tempo chiede che venga istituito un ammortizzatore sociale stabile che intervenga non solo per il fermo pesca ma anche per tutti quei momenti in cui i nostri pescatori si ritrovino con buste paghe ridotte”. “Se si è arrivati a decidere di salvaguardare l’ambiente con la riduzione dello sforzo di pesca allora sarebbe anche giusto preservare il reddito dei pescatori che hanno la stessa dignità delle altre categorie lavoratrici” è la logica conclusione del ragionamento di Marangon assicurando che la FAI CISL non resterà a guardare.

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