giovedì 2 settembre 2021

LETTERA APERTA AL FUTURO SINDACO DI CHIOGGIA

LETTERA APERTA AL FUTURO SINDACO DI CHIOGGIA Alla cortese attenzione dei candidati alla carica di sindaco del comune di Chioggia dei candidati alla carica di consigliere comunale di Chioggia Caro futuro sindaco di Chioggia, Caro consigliere comunale, ti scrivo per farti i miei più sinceri auguri per lo svolgimento di questo importante appuntamento elettorale che vedrà l’intera comunità clodiense chiamata a designare la prossima amministrazione della nostra città. Chioggia è una realtà particolarissima e speciale che possiede un enorme patrimonio storico, artistico, ecologico, economico ed anche umano da tutelare e salvaguardare con coraggio e determinazione: la nostra è sicuramente una delle città più belle e rappresentative del Veneto e dell’intera costa adriatica; importante meta turistica balneare e capitale naturale della pesca italiana. Sarai chiamato a difendere interessi nevralgici di una comunità che per troppi anni è stata considerata superficialmente la ‘cenerentola’ del Veneto, schiacciata tra le spire burocratiche di una città metropolitana di Venezia che ha assorbito enormi attenzioni ed il ritardo storico in cui è stato relegato il Veneto del sud per decenni; con problematiche non più derogabili riguardanti viabilità, infrastrutture e politiche dell’occupazione. Chioggia è uno dei centri più popolosi del Veneto – con circa 50mila residenti – eppure non le è mai stata riconosciuta la dignità di capoluoghi di provincia ben più piccoli e – di certo – meno rappresentativi dal punto di vista artistico e storico-culturale. Chioggia è senza ombra di dubbio la capitale della pesca in alto Adriatico: i pescatori hanno fatto la storia di questi luoghi fin dall’antichità, creando un’economia del mare che ha generato sviluppo e benessere per secoli ancor prima che nel mondo del mainstream si parlasse di blue economy.
Oggi il settore della pesca vive uno stato di profondo disagio, causato da stringenti politiche della commissione europea che rischiano di minare alle fondamenta la sopravvivenza stessa di centinaia d’imprese e migliaia di addetti che solo nel distretto ittico di Chioggia e Rovigo generano quasi 1 miliardo di euro all’anno di fatturato. La Pesca è l’anima di Chioggia: la tradizione è ancora forte e viva e contraddistingue questa città per valori positivi e solidali; città aperta, città accogliente e curiosa, piena di storie da raccontare ai tanti visitatori e a tutti coloro che non hanno ancora avuto la fortuna e l’occasione di conoscerla ed apprezzarla. L’economia del mare è uno dei temi fondamentali affrontati su scala globale. Anche da noi è necessaria una riflessione puntuale sul presente e sul futuro di tutte quelle attività che per secoli hanno forgiato l’essenza stessa e la matrice della realtà cittadina. Oggi la pesca è messa spesso alla berlina da improvvisati inquisitori che favoleggiano – a volte anche su pagine di importanti quotidiani nazionali, su canali tv o nel web – notizie infondate volte a colpire l’immaginario collettivo dell’opinione pubblica criminalizzando l’intero settore e tutta la categoria dei pescatori. Abbiamo visto documentari holliwoodiani denunciare la pesca come madre di ogni male degli oceani e dei mari, senza alcun dibattito, in modo fazioso e superficiale; dimenticando che i pescatori sono diventati, anche loro malgrado, gli unici guardiani o, meglio, veri e propri custodi dei mari; silenziose sentinelle che tutelano nei fatti la biodiversità battendo i flutti con le loro imbarcazioni spesso in modo eroico.

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