martedì 14 dicembre 2021

STATI GENERALI DELLA PESCA: COINVOLTA TUTTA LA FILIERA CHE PARLA DI SOSTENIBILITÀ

Si sta svolgendo a Chioggia, all'Auditorium San Nicolò la seconda parte del Kick off Day degli Stati Generali della Pesca iniziato questa mattina e che ha visto partecipare molti tra gli esponenti più in vista, di partito e non, che confermano che la pesca e i pescatori vivono un momento di difficoltà che si protrae ormai da anni e che deve essere interrotto. All’invito presentato dagli SGP hanno risposto esponenti di tutti gli ambiti, a cominciare dalle sigle sindacali del settore agroalimentare, dai politici, dagli amministratori oltre alla parte maggiormente coinvolta, quella dei pescatori. Di questa, nonostante sia la parte più interessata in quanto toccata direttamente dalle problematiche del settore, era presente solo una piccola rappresentanza, ciò in quanto il lunedì per i motopescherecci è giornata lavorativa e quasi la totalità degli armatori e dei pescatori ha dovuto rinunciare all’incontro per motivi di lavoro. Molto soddisfatti i presenti per l’organizzazione dell’evento, il quale non dovrebbe interessare solo il comparto ittico clodiense, ma tutti i componenti del settore GSA17 per la pesca a strascico del Distretto del Nord Adriatico, quella che sta subendo azioni limitanti e restrittive da parte della Commissione Europea. L’incontro ha visto coinvolta tutta la filiera, dalla pesca vera e propria all’HoReCa ricordando che se si parla di sostenibilità, l’ambiente è solo una parte del contesto, non sono infatti da tenere in minor considerazione la sostenibilità economica e sociale. Solo dalla costruzione di un equilibrio che veda coinvolte le tre parti in modo non prevaricante si può parlare di sostenibilità. La giornata di oggi è stata una presentazione di quello che sarà trattato a maggio nelle quattro giornate che vedranno protagoniste oltre alla marineria di Chioggia, quella di Caorle, di Porto Tolle e di Venezia. L’inizio di un percorso che dovrà rendere partecipe tutto il mondo della pesca e l’acquacoltura, in un momento delicato legato anche alla Pandemia, come ha affermato Dolfin, consigliere regionale, il quale ribadisce che la tutela dell’ambiente ora passa anche sopra alla tutela dei lavoratori, con il rischio del collasso del settore ittico. Un sistema che non può essere criminalizzato e lasciato alle lobby. Non ci si può permettere il lusso di lasciare a se stessa la filiera ittica. Questa, secondo Dolfin, è la madre delle battaglie che deve sostenere il mondo della pesca, non a salvaguardia del singolo pescatore ma per salvare le economie che con il pescato vivono e prosperano. Le politiche ambientali devono convivere con le politiche sociali, conclude Dolfin, ricordando Chioggia quale capitale della pesca che oggi si vede contrastata anche dalla gestione del Mo.S.E. Sul fatto che gli Stati Generali della Pesca di maggio siano stati spezzettati tra quattro location e non incentrati solo a Chioggia è caduta la considerazione fatta da Lucio Tiozzo, consigliere Comunale PD, il quale ha affermato che decidere di spalmarli tra 4 marinerie non ha fatto altro che togliere la supremazia della flotta di Chioggia, la quale è tangibile, sono i numeri che parlano. Pesca e acquacoltura sono tradizioni del nostro territorio, e come tali vanno difese, come le altre tradizioni delle quali l’Unione Europea sta dimenticando. Le peculiarità territoriali sono i distinguo, quelle che fanno la differenza tra un territorio e l’altro e che rendono il Made in Italy l’eccellenza che tutti conosciamo, un patrimonio inestimabile, che va tutelato. Ed è questa la base da cui si dovrà partire perché la voce di una categoria unita su tutti i fronti riesca a farsi sentire nelle alte sfere europee. Ma come poter portare istanze se è lo stesso Ministero ad essere assente, come fa notare polemicamente qualcuno. Ora le colpe del depauperamento delle specie marine viene fatta ricadere tutta sui pescatori, e si continua a voler diminuire lo sforzo di pesca per preservare gli stock ittici, senza che ci siano studi a dimostrarlo, ma, come afferma l’Eurodeputata Conte, si deve tener conto di tutta una serie di altri fattori che vanno a incidere sugli stessi, dall’inquinamento, anche urbano, al cambiamento climatico oltre ad altri fenomeni più o meno naturali.

Nessun commento:

Posta un commento