La situazione della pesca a Chioggia, in epoca di Coronavirus, preoccupa anche le forze politiche. Una nota del Movimento 5 Stelle chiede all'assessore Daniele Stecco un intervento verso i ministeri preposti per sostegni concreti e urgenti: uno su tutti, la cassa integrazione per i pescatori, da parificare alla CISOA degli agricoltori.
«Comprendiamo che il governo debba tutelare la salute dei cittadini e allo stesso tempo limitare i danni per l'economia - firma il capogruppo del M5S in consiglio comunale a Chioggia, Paolo Bonfà - ma oggi ci sono interi comparti che stanno lavorando senza avere guadagni, o addirittura avendo come conseguenza delle perdite economiche. Alcune categorie stanno continuando il proprio lavoro per approvvigionare il Paese di beni di prima necessità, a dispetto dei propri interessi economici. Tra questi comparti vi sono anche la pesca e il relativo indotto: ci auguriamo che il governo capisca che se la pesca non sarà sostenuta adeguatamente vi saranno risvolti critici, come un fermo obbligatorio. Per questo chiediamo con forza che vengano messi a disposizione adeguati strumenti di ammortizzazione sociale».
Dal canto suo Sergio Berlato, europarlamentare di Fratelli d'Italia, ha sottoposto un'interrogazione alla Commissione Europea per salvaguardare il settore ittico: nelle intenzioni del promotore, la Commissione dovrebbe stanziare almeno 50 milioni per i pescatori italiani, al fine di fronteggiare la drastica riduzione di attività e la drammatica riduzione di reddito di tutti i segmenti produttivi. Berlato ha inoltre chiesto che vengano assicurati i finanziamenti necessari a favorire la liquidità alle imprese, impedendone la chiusura. Anche Fratelli d'Italia auspica l'estensione della CIGS in deroga a tutti i pescatori, operanti in qualunque ambito (acque marine, interne e lagunari), a qualunque titolo imbarcati (anche proprietari e caratisti), indipendentemente dal loro numero (anche sotto i 5 dipendenti).
Nessun commento:
Posta un commento