mercoledì 10 maggio 2023

I PESCATORI EUROPEI DIFENDONO LA PESCA

10 maggio 2023

La scorsa settimana i pescatori di tutta Europa hanno protestato contro le politiche Europee che stanno mettendo a rischio il futuro del settore.

L’atto sotto “accusa” è il "Piano d'azione per la protezione degli ecosistemi marini" della Commissione europea che mira a vietare la pesca di fondo nel 30% dei nostri mari. La protesta messa in atto dai pescatori, simbolica, è costituita nel far sentire le sirene dei pescherecci all’unisono.

Un grido d’allarme da parte di un settore che sta scomparendo e che i pescatori sperano si senta e gli si presti ascolto e che vengano fermate le politiche che stanno innescando una crisi nel settore. Se il piano d'azione della Commissione europea e la legge sul ripristino della natura saranno attuati come proposto, l'Europa rischia il 25% della sua produzione di pesce, 7.000 imbarcazioni e 20.000 pescatori e donne.
Negli ultimi vent’anni a protezione dell’ambiente marino e per il recupero degli stock ittici sono stati fatti numerosi sforzi, sostenibilità degli stock ittici sbarcati nell’Atlantico, riduzione delle emissioni dei gas serra, riduzione delle aree di pesca e minor capacità di cattura, si parla del 30% di giornate in mare in meno nel settore strascico negli ultimi quattro anni e la chiusura di aree alla pesca.
Il settore è al limite della soglia minima di sostenibilità economica ma sembra, a dire dei rappresentanti del settore, che per la Commissione Europea ciò non sia sufficiente. Le politiche che l’UE sta mettendo in atto sta mettendo in ginocchio il settore togliendo qualsiasi prospettiva per il futuro.
Di questo passo, in futuro, si potranno consumare solo prodotti ittici provenienti da Paesi terzi, i cui standard ambientali e sociali sono quasi sempre inferiori a quelli dell'UE.
È tempo, come afferma il settore, che l'UE ripensi alla provenienza dei prodotti ittici ricordando al Commissario che nel suo mandato deve cercare di mantenere la redditività della flotta e di massimizzare la produzione alimentare nell'UE, come chiaramente indicato nei trattati istitutivi dell'UE".






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