martedì 20 giugno 2023

LE MARINERIE ITALIANE SI MOBILITANO CONTRO IL PIANO UE

Le marinerie italiane si stanno preparando a manifestare il proprio dissenso nei confronti del Piano d'azione dell'Unione Europea che impone una serie di misure radicali per il settore della pesca.

L'appuntamento è fissato per venerdì 23 giugno, con una serie di iniziative promosse dalle principali organizzazioni rappresentative delle cooperative, delle imprese e dei lavoratori del settore ittico. Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca sono tra le organizzazioni che si schierano contro il Piano proposto dal Commissario per la Pesca e l'Ambiente Virginijus Sinkevicius.

Tale piano prevede una drastica limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza tenere conto dell'impatto sociale ed economico sulle imprese, i lavoratori e i territori, basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati.

Secondo le associazioni e i sindacati del settore, il Piano porterà a una completa dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento di prodotti ittici. L'obiettivo della mobilitazione è salvaguardare un settore che garantisce la sicurezza alimentare e un approvvigionamento equo, salutare e sostenibile di prodotti ittici freschi con elevati standard di qualità, che rispettano le norme di tracciabilità e certificazione europee. Tuttavia, la mobilitazione mira anche a garantire un futuro per migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori.
Le varie sigle sottolineano che lo smantellamento della pesca a strascico comporterebbe un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la legislazione italiana in materia di ambiente, sicurezza e lavoro. In Italia, la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia, con 2088 unità e circa 7000 lavoratori.

Contribuisce al 30% degli sbarchi e al 50% dei ricavi nel settore ittico nazionale. A livello europeo, la pesca a strascico rappresenta il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici e il 38% dei ricavi, coinvolgendo oltre 7.000 imbarcazioni. La protesta delle marinerie italiane si fa portavoce delle preoccupazioni e delle sfide che il settore affronta di fronte a un Piano d'azione che potrebbe mettere a rischio la sostenibilità economica e sociale della pesca italiana, nonché la qualità e la tracciabilità dei prodotti ittici sul mercato nazionale.




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