Nuovi ormeggi e nuova isola ecologica: il Mercato ittico vuole andare oltre la pandemia, con strutture che garantiscano la sicurezza e il rispetto dell’ambiente. Per i centro nevralgico del settore ittico, a Chioggia, il 2022 inizia, quindi, con una serie di sfide e progetti che il suo direttore, Emanuele Mazzaro, ha tutte le intenzioni di portare a termine.
Il punto di partenza è la continuità dell'attività del mercato che è stata garantita «grazie al lavoro di squadra di tutti gli operatori» per due anni difficili, il 2020 e il 2021, durante i quali altre realtà economiche, soprattutto nel settore alimentare, si sono fermate.
La pandemia è costata caro: una perdita di fatturato del 19% nel 2020 rispetto al 2019, ma subito seguita da un recupero del 12% nel 2021 rispetto al 2020.
E nel 2022? «Registriamo una diminuzione dello sforzo di pesca e un mantenimento dei prezzi rispetto all'anno scorso. Il fatturato di gennaio 2022 è sui livelli di gennaio 2021 – risponde Mazzaro – ma l'anno scorso i ristoranti erano chiusi, quest'anno sono aperti, quindi ci sono ancora strascichi, probabilmente legati alle quarantene e altre misure di contenimento, che ci penalizzano. Ma contiamo di recuperare ancora nei prossimi mesi».
La direzione del Mercato, però, non si limita ad aspettare gli eventi; ci sono già nuovi progetti pronti a partire. «Abbiamo concorso a due bandi Feamp – aggiunge Mazzaro – ottenendo i finanziamenti per altrettanti interventi: l'isola ecologica e le bitte».
Il problema dei rifiuti del mercato è annoso: i cassoni, in passato, predisposti da Veritas per la differenziata, si trovavano all'aperto e ci veniva buttato dentro di tutto, anche da parte di chi, con il Mercato, non c'entrava nulla, come dimostra, spiega Mazzaro, il fatto che «al lunedì mattina i cassoni traboccavano di rifiuti ma, di domenica, il Mercato è chiuso».
Inoltre parte dei rifiuti, soprattutto le cassette di polistirolo, per effetto del vento, finiva in acqua
La nuova isola ecologica sarà chiusa sorvegliata da telecamere all'interno e all'esterno, e potranno entrare solo gli operatori di mercato con apposito badge. Entro fine febbraio inizieranno i lavori.
Altro grosso problema è quello delle bitte di ormeggio che, ormai, sono inadatte alle cime utilizzate dai pescherecci. Il secondo contributo Feamp permetterà di ripristinare la struttura delle rive, danneggiata dal tempo, anche sotto il pelo dell'acqua e realizzare nuove bitte più “solide” delle attuali. Qui i tempi saranno più lunghi ma l’intervento è indispensabile per la sicurezza degli ormeggi.
Il punto di partenza è la continuità dell'attività del mercato che è stata garantita «grazie al lavoro di squadra di tutti gli operatori» per due anni difficili, il 2020 e il 2021, durante i quali altre realtà economiche, soprattutto nel settore alimentare, si sono fermate.
La pandemia è costata caro: una perdita di fatturato del 19% nel 2020 rispetto al 2019, ma subito seguita da un recupero del 12% nel 2021 rispetto al 2020.
E nel 2022? «Registriamo una diminuzione dello sforzo di pesca e un mantenimento dei prezzi rispetto all'anno scorso. Il fatturato di gennaio 2022 è sui livelli di gennaio 2021 – risponde Mazzaro – ma l'anno scorso i ristoranti erano chiusi, quest'anno sono aperti, quindi ci sono ancora strascichi, probabilmente legati alle quarantene e altre misure di contenimento, che ci penalizzano. Ma contiamo di recuperare ancora nei prossimi mesi».
La direzione del Mercato, però, non si limita ad aspettare gli eventi; ci sono già nuovi progetti pronti a partire. «Abbiamo concorso a due bandi Feamp – aggiunge Mazzaro – ottenendo i finanziamenti per altrettanti interventi: l'isola ecologica e le bitte».
Il problema dei rifiuti del mercato è annoso: i cassoni, in passato, predisposti da Veritas per la differenziata, si trovavano all'aperto e ci veniva buttato dentro di tutto, anche da parte di chi, con il Mercato, non c'entrava nulla, come dimostra, spiega Mazzaro, il fatto che «al lunedì mattina i cassoni traboccavano di rifiuti ma, di domenica, il Mercato è chiuso».
Inoltre parte dei rifiuti, soprattutto le cassette di polistirolo, per effetto del vento, finiva in acqua
La nuova isola ecologica sarà chiusa sorvegliata da telecamere all'interno e all'esterno, e potranno entrare solo gli operatori di mercato con apposito badge. Entro fine febbraio inizieranno i lavori.
Altro grosso problema è quello delle bitte di ormeggio che, ormai, sono inadatte alle cime utilizzate dai pescherecci. Il secondo contributo Feamp permetterà di ripristinare la struttura delle rive, danneggiata dal tempo, anche sotto il pelo dell'acqua e realizzare nuove bitte più “solide” delle attuali. Qui i tempi saranno più lunghi ma l’intervento è indispensabile per la sicurezza degli ormeggi.
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