In attesa che la legge SalvaMare venga approvata anche alla camera, il Decreto Legge 197 dell’8 novembre 2021 sta contribuendo a contrastare l’impatto prodotto dai rifiuti marini.
Il decreto recepisce una Direttiva Europea, la 883 del 2019, che fa riferimento agli impianti portuali di raccolta su cui va conferito il rifiuto prodotto dalle navi, i quali sono considerati rifiuti speciali ad eccezione dei rifiuti prodotti dai passeggeri e dall’equipaggio e dei rifiuti accidentalmente pescati che sono da considerarsi rifiuti urbani. Questa definizione fa sì che il rifiuto ripescato vada a considerarsi al pari del rifiuto urbano e quindi smaltito come tale.
Sono da considerarsi tali, urbani quindi, anche i rifiuti raccolti sulle spiagge durante le campagne di pulizia.
Lo stesso decreto definisce che le Autorità competenti deputati alla gestione del rifiuto a livello comunale stipulino accordi di programma in cui definire le modalità di raccolta, trasporto e conferimento del rifiuto, coprendo il costo del servizio con le entrate generate da sistemi di finanziamento alternativi o provenienti dall'Unione Europea. Il costo potrebbe essere quindi coperto dalla TARI, o da finanziamenti quali il FEAMP oltre che finanziamenti a carattere nazionale o regionale. Il costo del servizio di gestione rifiuto non cadrebbe più quindi sul soggetto che il rifiuto lo ha raccolto.
Il decreto legge così esposto permette quindi di gestire e promuovere le attività di fishing for litter.
Inoltre con la Direttiva SUP vengono messe al bando le plastiche monouso entro il 31 dicembre del 2024. Entro quella data i rifiuti che derivano dalle attrezzature atte alla pesca contenenti plastica andranno gestiti attraverso appositi sistemi: saranno i produttori delle stesse attrezzature a coprire i costi della raccolta differenziata quando l’attrezzatura andrà dismessa, i quali comprenderanno il trasporto, il trattamento e le misure di sensibilizzazione.
Annualmente verrà inoltre previsto un minimo di raccolta di attrezzatura da pesca dismessa contenente plastica da inviare al riciclaggio. Tale minimo dovrà essere fissato, per l’Italia, dal Ministero della Transizione Ecologica. Queste azioni dovrebbero eliminare il problema delle reti fantasma.
Si resta ora in attesa dell’approvazione alla Camera della legge SalvaMare.
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