Per quanto riguarda il contributo necessario come sostegno al reddito degli equipaggi che praticano la pesca marittima, la CISOA, si è espresso anche Antonio Gottardo responsabile del settore agroalimentare per Legacoop che ritiene che ci sia poco da aggiungere di fronte a un sostegno al reddito che non copre i periodi di fermo pesca che sono i periodi in cui gli uomini degli equipaggi hanno maggior necessità di sostegno.
Ci troviamo di fronte a Leggi che poi non trovano applicazione. Ciò a causa di una burocrazia che vede Enti non parlarsi tra loro e che crea solo confusione e incertezza.
Preoccupa, continua Gottardo, lo scollamento tra la norma e la circolare diramata dall’INPS (che impone il pagamento del contributo anche da parte degli armatori entro la giornata di domani)
Negativo, secondo Gottardo equiparare l’imprenditore agricolo e l’imprenditore ittico. Ciò ha fatto perdere la specificità del settore dell'ittico facendo si che le stesse peculiarità di questo comparto siano state inquadrate nel mondo agricolo. Aver omologato la pesca al regime agricolo ha creato troppe distorsioni, conclude Gottardo. La pesca professionale non è agricoltura.
Intanto un armatore, Roberto Penzo ci descrive in concreto a quanto equivale il costo del pagamento della CISOA per mettere in regola l'equipaggio per un armatore, fermo restando che se un lavoratore del mondo della pesca oggi chiedesse il contributo, non gli potrebbe essere erogato, mancando le normative di riferimento.
Penzo, conosciuto come Tanfa, già 4 mesi fa immaginava, al pari di altri armatori, che il contributo sarebbe equivalso a una scatola vuota, come conferma d'altronde lo stesso Piva della FAI CISL. Facendo due conti afferma che più o meno, per il momento, a una unità da pesca standard la CISOA costerà circa 1800 euro l’anno. Potrebbero sembrare pochi come tanti, ma sono un’enormità se si tratta di soldi versati per un sostegno al reddito che non può essere utilizzato in quanto al momento inapplicabile.
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