La proposta di legge "Disciplina del pescaturismo, ittiturismo e delle attività connesse alla pesca professionale e all'acquacoltura" discussa nel Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia intende sostenere norme che vadano a inserirsi nella normativa nazionale e regionale in modo da dare risposte agli operatori del settore ittico.
La normativa intende promuovere il prodotto ittico locale, sviluppare pratiche di produzione sostenibili e valorizzare il prodotto-vallivo lagunare oltre che le tipicità regionali, incluse le manifatture. L’intento è di voler introdurre una disciplina delle attività che alla pesca sono connesse. Come leggiamo su triesteallnews si vogliono diversificare e ampliare i contesti in cui si possa espandere il settore della pesca, il quale ora sta vivendo una fase di criticità importante.
Il tutto tenendo conto dell’Agenda 2030 che tra i suoi fini ha la conservazione di oceani, mari e delle risorse marine, della possibilità di creare sinergie tra le aziende ittiche, agroalimentari e turistiche diffuse nelle zone costiere e nell’entroterra, e della possibilità di attività di pescaturismo anche dalle rive.
Il pescaturismo diventa un nuovo modo di fare attività turistica, svolgendo attività di pesca ma anche attività didattiche-formative e somministrazione del prodotto ittico, prevedendo il ricorso a aziende ittiche facenti parte del Distretto di pesca nord Adriatico e a aziende agricole che producano prodotti tipici e tradizionali della regione.
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