lunedì 7 febbraio 2022

TUTTI UNITI AL FIANCO DEI PESCATORI


Gli stessi venditori di carburante alle pompe, le cui aziende si trovano sui canali adiacenti e vicini al mercato ittico e la cui clientela è composta quasi esclusivamente da moto pescherecci, o comunque da barche da lavoro, confermano l’aumento sconsiderato del gasolio, continuo nel suo stillicidio.

L’aumento del carburante non riguarda solo i pescatori. Può esser causa di una minore solvibilità e qualcuno potrebbe avere maggiori difficoltà a pagare eventuali debiti contratti per rifornire l’attività di ciò che è necessario per uscire in mare.


Ma l’aumento del gasolio alla pompa provoca danni anche alla stessa categoria dei fornitori di carburante. Se dovesse fermarsi la pesca prima del fermo biologico per agitazioni, verrebbero anche loro danneggiati; vedrebbero infatti un drastico calo delle vendite. L’indotto, anche quello del rifornimento, è strettamente legato al settore principe del territorio, proprio la pesca. Come le tessere di un domino, se crolla uno gli altri gli vanno dietro. 

In solidarietà al settore anche il Mercato Ittico, il quale all’iniziativa farà da cornice, interverrà.

Non può far mancare il suo sostegno all’iniziativa in cui il mercato stesso viene per forza di cose direttamente coinvolto, soprattutto in quanto le ragioni che stanno facendo scaturire l'agitazione sono sacrosante, conferma Emanuele Mazzaro, direttore del Mercato. 

Le aziende ora non hanno la forza per sostenere questo aumento di prezzi, prosegue. Si parla di un aumento di circa il 60% che avrà come conseguenza il blocco del settore con tutte le ripercussioni ben immaginabili sulla filiera e sull’economia di Chioggia e delle altre città costiere che vivono di pesca. 

Venerdì 11 alle ore 12 anche le sirene della sala d’aste del Mercato si uniranno a quelle dei pescatori e a quelle dei trasportatori del settore, conclude l’avvocato.

Ora più che mai il settore deve rimanere unito per salvare la pesca. 

#salviamolapesca


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