sabato 5 marzo 2022

SI DEVE CALMIERARE IL PREZZO DEL GASOLIO


Elio dall’Acqua, armatore della Jolly ci ha reso noto l’importante incontro che si è tenuto oggi sabato 5 marzo a Civitanova Marche dove hanno partecipato ben 6 armatori della flotta di Chioggia e che ha visto la partecipazione delle principali flotte dell’Adriatico.

Si tratta di Zennaro Gimmy, armatore della coppia volante Audace e Profeta, portavoce delle volanti; Penzo Roberto, armatore dell’Albino Tanfa, portavoce della marineria clodiense; Elio Dall'acqua, armatore del Jolly, portavoce della marineria clodiense; Padoan Denis, armatore del Superbo, come supporto; Padoan Daniele, comandante del Superbo, come supporto e Daniele Colombo, comandante dell’Annalaura, in supporto.

Tema della giornata il caro-gasolio, la piaga che in questo momento sta flagellando tutte le economie, non solo la pesca, ma che in questo settore riporta conseguenze catastrofiche. 


Il costo del carburante è quello che maggiormente incide sulle spese d’esercizio di un’impresa che fa pesca, basti pensare che una giornata di lavoro può arrivare a costare anche 1.500 euro di gasolio alle imbarcazioni di stazza maggiore. L’aumento del prezzo di gasolio alla pompa, sia per la variante che va utilizzata per le barche da lavoro che per quello da autotrazione, ha subito aumenti esagerati in questi ultimi tempi, raggiungendo prezzi esorbitanti.

Ciò che non riescono a spiegarsi gli armatori, i quali guardano con maggior attenzione l’aumento, è che nel 2008, anno buio per il prezzo del gasolio, questo al barile era molto più alto di quanto non lo sia ora, 154 dollari al barile del 2008 contro i 114 dollari al barile attuali, ma il prezzo attuale alla pompa è superiore oggi di un 40% rispetto al prezzo in vigore quell’anno. Un aumento che non sembra volersi fermare ma riserva spiacevoli sorprese giorno dopo giorno.

Pescare non è un’attività certa. Chi esce in mare non sa se quel giorno le reti si riempiranno o meno ma la spesa per il gasolio resta sicura. Come sono certi gli altri costi dell’impresa.

La paga del marinaio dipende dal guadagno effettivo dell’unità da pesca, maggiori sono le spese, maggiormente lo rosicano e al marinaio potrebbe restare una paga ridicola se non ci fosse il minimo garantito. Un settore che non conosce la cassa integrazione, che ora paga un ammortizzatore, la CISOA, nato per il mondo contadino e non ancora adeguato al mondo della pesca e che per il momento rappresenta solo un costo.

Oggi a Civitanova Marche si è deciso di indire uno sciopero delle marinerie alle quali tutte hanno deciso di aderire, a partire da quelle del Friuli Venezia Giulia per arrivare in Puglia, e toccare alcune marinerie del Tirreno. 

Come ci ha anticipato Francesco Calderoni, Presidente delle Marinerie d’Italia, lo sciopero previsto partirà lunedì, e si tratterà di una settimana di protesta a cui aderiranno tutte le marinerie, con un programma che sarà reso noto lo stesso giorno. Al momento l’accordo consiste nel consegnare i documenti in Capitaneria di Porto senza effettuare però lo sbarco degli uomini a bordo. Calderoni lunedì stesso chiederà un incontro con il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Francesco Battistoni. 

Alla riunione di oggi, a sostenere il settore che vede impegnati i pescatori di Civitanova Marche era presente il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, a testimoniare l’importanza del settore pesca nel PIL regionale. 

Andare a Roma all’incontro con il sottosegretario non sembra entusiasmare la categoria. Per motivi logistici si pensa che molti armatori non aderirebbero anche a causa dei costi dello spostamento. Molte barche hanno perso dai 10 ai 20 giorni di attività a causa del Covid e in molte imbarcazioni lavorano intere famiglie. In questo frangente al nucleo familiare non è arrivato nessun reddito, nessun aiuto, nessun ammortizzatore sociale e andare a Roma rappresenta un costo per alcuni non indifferente.

La categoria è consapevole di mettere in difficoltà il mondo che gravita attorno alla pesca, dal Mercato Ittico, al Mercato al Minuto, agli Ho.Re.Ca,, ci informa Roberto Penzo dell’Albino Tanfa, ma in fondo il caro-carburanti è un problema che, chi più chi meno, include tutti. Andare da Battistoni non vede tutti unanimi. 

Ora al settore non servono parole ma servono fatti. Il comparto a Chioggia include tante tipologie di pesca e il problema coinvolge tutti anche non tutti allo stesso modo. L’idea sarebbe di far salire a bordo di una 15ina di barche il maggior numero di pescatori e rivolgersi verso Venezia.

La categoria non sembra avere nessuna intenzione di fare ora la voce dura, anche in vista della Candidatura della città a Capitale italiana della Cultura 2024 ma vuol comunque far sentire le proprie ragioni e le proprie, serie, preoccupazioni. Andare a Venezia con 15 imbarcazioni sarebbe un evento che richiamerebbe la stampa e la giusta attenzione dei media. 

Il Presidente della Regione Marche si è preso in carico di portare avanti la causa dei suoi pescatori, a rappresentarli ai piani alti e a fare da portavoce. I pescatori chioggiotti e veneti in generale si chiedono se il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sia disponibile ad agire nello stesso modo, visto e considerato che a suo tempo ha preso in carico altre questioni  promosse dal settore agricoltura e pesca. 

Il prezzo del gasolio ora potrebbe essere calmierato solo da una importante e radicale azione esercitata dal governo.

Per il momento si vedrà cosa comporterà questa settimana di sciopero e poi si deciderà come muoversi 


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