A Francesco Calderoni, Assessore alla pesca e al commercio di Civitanova Marche, che sabato era arrivato al Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia, sembra inverosimile ciò che durante la riunione è accaduto, e ancora più inverosimile che Chioggia sia promotrice della rottura dello sciopero che si era attuato a livello nazionale per contrastare il caro-gasolio.
Secondo Calderoni, che ha partecipato all’accesa riunione dei pescatori, alla stessa hanno parlato persone che non hanno tra gli interessi principali il mondo della pesca, ma le pompe di gasolio, distributrici per i pescherecci, e chi vende le cassette per le imbarcazioni.
Figure che, a parere di Calderoni non dovrebbero avere nessuna voce in capitolo, soprattutto sulla decisione di continuare o meno lo sciopero.
Calderoni afferma che in questa occasione si sia dovuto confrontare con persone con cui si era già confrontato in passato, sempre per lo stesso motivo del caro-gasolio, ma che, all’epoca, ragionavano da pescatori mentre oggi ragionano da rappresentanti di Federazioni. Di ciò dice di esserne rimasto stupito e sbalordito e di esserci rimasto, moralmente, molto male.
Ora la marineria di Chioggia ha voluto rompere lo sciopero, conclude, delle conseguenze di questa rottura Chioggia si farà una domanda e si dovrà dare una risposta.
Sabato Calderoni, che è Presidente delle Marinerie d’Italia, ha deciso di giungere alla riunione in quanto la marineria di Chioggia è la più importante del centro-nord Italia.
Pescatore, la sua unità da pesca fa parte della flotta di Civitanova Marche, nel 2008 e 2012, durante altri scioperi, si era mosso verso i porti più tentennanti per bloccare le marinerie che volevano rompere lo sciopero prima del termine concordato, tornando all’attività da pesca, ciò per far desistere gli equipaggi ad uscire. A quanto afferma non sembra che questa notte voglia giungere a Chioggia con lo stesso intento.
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