Le difficoltà dovute al caro-gasolio stanno coinvolgendo tutte le regioni costiere, e leggiamo che la Puglia sta muovendosi in via autonoma.
Anche se ieri la giunta regionale riunitasi non ha discusso sull’argomento che gravita attorno all’aumento dei costi dell’energia, l’assessore regionale all’agricoltura aveva paventato la possibilità di approvare una delibera per dare respiro ai settori che stanno soffrendo a causa del caro energia.
Però, per evitare che la delibera venga impugnata dal TAR da qualche categoria che si potrebbe ritenere insoddisfatta, l’assessore ha ritenuto più opportuno pensare a una norma di legge.
Come leggiamo sul Corriere del Mezzogiorno su un articolo pubblicato oggi, promuovere una legge significa coinvolgere nella discussione anche le minoranze.
La legge che verrebbe costituita dovrebbe contrastare le tre principali emergenze in capo all’assessorato regionale pugliese: il caro-gasolio che coinvolge autotrasporti e pescherecci, il caro bollette, che vede coinvolti tutti indistintamente e il prezzo del latte, che attualmente è antieconomico per i produttori.
L’assessore sta pensando a un testo con cui poter erogare un sostegno una-tantum alle imprese colpite dal caro energia.
La Regione dovrebbe poi trovare fondi per poter finanziare gli altri interventi che potrebbero provenire dal bilancio autonomo, che è governabile totalmente dalla regione, dal PSR, fondi provenienti dall’Unione Europea per il Piano di Sviluppo Rurale e dal FEAMP, fondo europeo per la politica marittima.
I fondi totali necessari si aggirerebbero secondo la Regione dai 10 ai 12 milioni di euro e lo studio è stato dibattuto tra gli assessorati pugliesi di agricoltura e bilancio.
I fondi UE, come sono i PSR e i FEAMP, dovrebbero servire a coprire investimenti e non sussidi e indennizzi. Per ovviare l’assessore all’agricoltura ha chiesto una deroga a Bruxelles per poterli usare per sostenere le imprese in difficoltà, con la stessa logica con cui furono utilizzati i fondi per sostenere le imprese durante le prime ondate covid.
Ieri l’assessore aveva avuto modo di incontrare i rappresentanti delle marinerie, rassicurandoli.
Giovedì intanto ci dovrebbe essere un’audizione in Regione ma un accordo di massima potrebbe arrivare già in giornata.
Sono intervenuti a riguardo i due parlamentari Lacarra, che ha proposto lo scostamento di bilancio per una cifra di 20 miliardi, e Scagliusi che chiede un intervento sulle imposte optando per un ricalcolo dell’IVA e una rimodulazione delle accise. Inoltre, quest’ultimo, ritiene si debba intervenire anche sui produttori dei carburanti che oggi stanno incamerando profitti extra di notevole entità, come riporta il servizio.
Quindi, nonostante altri vocali stiano diffondendo tra le marinerie la notizia che la Puglia abbia già sistemato la situazione, decidendo di far pagare ai pescatori il gasolio a 0.75 euro al litro, accollandosi la differenza tra questa cifra e l'effettivo importo pagato, non c'è ancora nulla di scritto, non sul web, e sembra sia ancora tutto in divenire.
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