Questa mattina, presso la sala d’aste del Mercato Ittico all’Ingrosso di Chioggia, messa gentilmente a disposizione da parte del direttore Emanuele Mazzaro, si è tenuta una riunione urgente che aveva lo scopo di aggiornare gli equipaggi delle unità da pesca della marineria di Chioggia delle decisioni prese il giorno prima, venerdì, presso la sala d’aste del Mercato Ittico di Ancona.
Sono intervenuti, presumibilmente non invitati, anche alcuni rappresentanti di altre marinerie presenti ieri ad Ancona. Tra di loro Francesco Calderoni, una delle persone più rispettate nell’ambiente della pesca, in grado di girare per l’Italia a incontrare le varie marinerie, sentendone il disappunto e facendosene portavoce.
Anche lui era presente ad Ancona, dove il clima si era già dimostrato teso.
Nell’incontro precedente che si era tenuto a Civitanova Marche la decisione presa dalla categoria delle marinerie di Italia era di rimanere fermi per protesta contro il caro gasolio questa settimana per riprendere il mare lunedì prossimo, dopodomani.
Ma ad Ancona ieri il fronte, partito così unito, si era già spezzato, con alcune marinerie pronte a tornare in mare ed altre pronte a continuare lo sciopero in quanto il prezzo del gasolio, una delle motivazioni del malessere, continua ad aumentare.
Chi vuol tornare in mare lo fa in quanto la parola che si dà, la si deve rispettare, per un fattore di credibilità, in quanto quello che si decide lo si deve mantenere.
La riunione di oggi, decisa all’ultimo minuto, è stata prevista in quanto le idee partite ieri da Ancona venissero diffuse tra la marineria di Chioggia, rese note, discusse e venisse presa una decisione a loro riguardo.
L’arrivo di Calderoni ha presumibilmente cambiato le dinamiche della discussione.
L’idea di Penzo Roberto, portavoce delle decisioni discusse ad Ancona, era di metterne a parte la marineria, ragionarci, decidere se lunedì tornare in mare come promesso o continuare con il fermo.
La presenza di Calderoni ha probabilmente infiammato gli animi, sollevato dubbi, dividendo di fatto la marineria di Chioggia tra chi vuol tornare a lavorare e chi vuole continuare con il fermo.
Ma dal comportamento della flotta di Chioggia a quanto pare stanno dipendendo altre flotte, che attendono una decisione definitiva per seguirla.
A quanto pare, dalle considerazioni fatte, Chioggia è all’ombelico del mondo, come l’ha definita Zennaro Gimmy, armatore, in quanto tutto l'alto Adriatico sembra dipendere dalle sue decisioni.
Pescatori quindi divisi su due fronti. Tra coloro che vogliono tornare in mare senza se e senza ma e tra coloro che vorrebbero che il fermo proseguisse per ulteriori 48 ore per accodarsi, sostenere e dare forza allo sciopero dei trasportatori a cui si è data notizia in queste ultime ore.
A riguardo però c’è giunto però un comunicato, avvisando che il fermo annunciato per lunedì per l’autotrazione racchiude pochi mezzi, le sigle più importanti non partecipano. Questo passo indietro riguardante lo sciopero dei trasporti dovrebbe essere l’ago della bilancia che fa spostare la decisione verso il tornare a prendere il mare senza procrastinare.
In questo momento, qualunque decisione si prenda deve essere presa in modo corale e unanime. La potenza che assume una voce unita è senza pari. In qualsiasi campo di battaglia, anche sindacale, disgregare una compagine porta solo al fallimento.
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