mercoledì 9 marzo 2022

OGGI LA CONSEGNA DELLE LICENZE DAGLI ARMATORI AL SINDACO - NON SI PUO' LAVORARE COSI'


Questa mattina, giovedì 10 marzo, davanti al municipio di Chioggia ci sarà il completamento della manifestazione che il mondo della pesca ha iniziato con la discussione all’Auditorium lunedì scorso.

In occasione di quella giornata, dopo che il settore ha reso note le motivazioni della chiusura per una settimana a causa del caro gasolio, era stata decisa la consegna simbolica delle licenze di pesca delle unità appartenenti alla flotta, al sindaco Mauro Armelao, il quale accoglierà i pescatori insignito della fascia tricolore.

Sembra che non solo i pescatori di Chioggia parteciperanno alla manifestazione ma aderiranno anche i vongolari del comparto ittico clodiense appartenenti al Co.Ge.Vo, Consorzio Gestione Molluschi Bivalvi, ma parteciperanno anche alcuni esponenti della flotta peschereccia del Delta del Po, accompagnati da Luigino Pela e inoltre ci saranno anche armatori della flotta di Caorle.


Probabilmente il sindaco sarà affiancato dal Presidente del Consiglio Beniamino Boscolo.

Le marinerie unite nello stesso gesto rendono ancora più forte il messaggio che la pesca vuole lanciare, la richiesta d’aiuto che desidera essere accolta. 

Sembra intanto che il mondo politico stia recependo il messaggio. La pesca nella filiera alimentare è essenziale, quanto l’agricoltura e l’allevamento.

Questo momento di crisi energetica così a ridosso di una crisi pandemica, sta causando vittime: sono gli imprenditori che hanno investito nelle loro attività ittiche, agricole e dell’allevamento e che ora stanno facendo i conti con il prezzo del carburante necessario per mantenerle. 

Proprio ieri in un telegiornale locale veniva accennato che alcuni allevatori si sono trovati costretti a mandare al macello vacche gravide in quanto il costo per il loro mantenimento avrebbe superato di gran lunga il guadagno che ne avrebbero ricavato. 


Le federazioni che trasversalmente si occupano di pesca e di agricoltura vedono quanto questo rincaro stia toccando i reparti legati all’alimentare e della discrepanza tra il prezzo di vendita del produttore e il prezzo di vendita al mercato. Gli addetti ai lavori  parlano di una differenza che dimostra che il guadagno non è alla produzione, che ne esce penalizzata, talvolta al limite del costo della produzione, ma nel percorso di distribuzione e vendita. Una giusta ridistribuzione del guadagno potrebbe essere un primo passo per garantire la sopravvivenza del settore


Nessun commento:

Posta un commento