domenica 16 gennaio 2022

DA RIFIUTO A RISORSA, ECCO IL PROGETTO DELLA BIO DESIGN FUNDATION


La
Bio Design Fundation (BDF),  creata dal designer Roberto Guerini a maggio dello scorso anno, è un’organizzazione no-profit il cui scopo è sostenere il rapporto tra uomo e ambiente attraverso design e tecnologie, avendo la natura come fonte di ispirazione.

In tal senso la fondazione cerca di dare risposte a problemi ecologici offrendo soluzioni alternative ma concrete nell’ambito della tutela ambientale. Si propone infatti di sensibilizzare la comunità di architetti e ingegneri, nonché quella dei designer e degli artisti sull’effettiva necessità di riutilizzare ciò che attualmente è considerato rifiuto facendolo diventare risorsa, generando reddito e limitando l’impatto ambientale. 

Il principio è ripensare agli oggetti della quotidianità pensando a quello che sarà l’impatto sull’ambiente di un oggetto anche dopo la sua dismissione. La Fondazione si assume un ruolo importante nel contribuire a liberare l’ambiente da rifiuti altrimenti inquinanti.

Il primo progetto è stato presentato e realizzato lo scorso settembre a Chioggia dove è stato siglato un accordo che ha visto coinvolti il Mercato Ittico all’Ingrosso e i pescatori.




Questi ultimi saranno retribuiti dalla Fondazione Bio Design per rifiuti raccolti dal mare e conferiti ai collettori che sono stati posizionati nell’area del mercato.

Ciò va di pari passo con la realizzazione di un termo compattatore mobile che permette di trasformare oggetti realizzati in plastiche diverse separandoli da rifiuti di altra natura e creando nuovi polimeri. Questo permette ai rifiuti di acquistare un valore generando un mercato e mantenendo vivo il ciclo economico del rifiuto stesso.

Tutti coloro che potranno accedere ai siti di raccolta riceveranno un contributo economico per il rifiuto conferito. Sarà quindi possibile fare qualcosa di utile e concreto per l’ambiente raccogliendo la plastica.

Da anni alcuni pescatori di Chioggia partecipano alla raccolta dei rifiuti in mare con le mille difficoltà legate al loro conferimento. Si tratta di una decina di motopescherecci, Albino Tanfa, Bufera, Furia C, Gionni Alberto, Jolly, Mauro II, Perla Nera, Salvador I, Drago/Superbo raccolti nell’iniziativa “Questa barca si prende cura del mare” che ha visto unirsi le forze del Comune di Chioggia e di ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale e che negli anni ha permesso la raccolta di quintali di plastica abbandonate in mare.




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