venerdì 14 gennaio 2022

TARGA COMMEMORATIVA PER SERGIO DE ANTONI

 

Sul finire del 2020 a causa del Covid, tra le prime vittime della pandemia a Chioggia, Sergio De Antoni. Il Covid l’aveva contratto con molta probabilità durante una cena tra rappresentanti delle categorie della pesca, dopo la quale in molti sono rimasti contagiati, incluso Michele Boscolo Marchi, presidente del Co.Ge.Vo. di Chioggia. Entrambi erano stati dirottati all’ospedale di Dolo ma mentre Marchi è riuscito a venirne fuori, De Antoni con ce l’ha fatta. Per il suo fisico le conseguenze del virus sono state devastanti. Aveva 59 anni ed era un punto di riferimento per tutto il mondo della pesca chioggiotto oltre che colonna portante della cooperativa Mare Azzurro. 
Nel movimento cooperativo aveva collaborato fin dagli inizi della sua carriera professionale, ricoprendo vari incarichi. Era stato anche membro della Direzione Nazionale di Legacoop Agroalimentare Pesca. Al momento della sua scomparsa ricopriva il ruolo di vicepresidente di Legacoop Agroalimentare Nord Italia e membro del GAC di Chioggia.
Una persona curiosa, attenta, studiosa delle normative che regolano il settore della pesca e della legislazione. Comprensivo delle difficoltà che vivevano i soci della cooperativa per la quale lavorava, la Coop. Mare Azzurro. Sapeva dell'importanza della cooperazione in questo settore, quello della pesca, sempre in conflitto. Con lui il mondo della pesca ha perso, a Chioggia, un punto di riferimento, come lo è stato per il mondo della cooperazione.
Con l’ultimo consiglio comunale del 2021, svoltosi il 27 dicembre, il Consigliere Lucio Tiozzo aveva proposto nell’Ordine del Giorno una targa commemorativa a lui dedicata proprio per ciò che rappresentava non solo per il mondo dell’ittico, ma per i singoli pescatori che a lui facevano riferimento. 
La targa commemorativa proposta da Tiozzo andrebbe fatta affiggere nel punto più in vista e frequentato del Mercato Ittico all’Ingrosso. Ma un’altra proposta ha seguito questa, sempre da parte del consigliere PD, e cioè quella di verificare l’opportunità di chiedere a SST, che gestisce il mercato, e alla Fondazione della Pesca di attivare una borsa di studio per i figli dei pescatori che frequentano le scuole superiori o l'università con profitto.

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