domenica 23 gennaio 2022

MOSE AGONIA CONTINUA MA LA MARINERIA AGIRÀ PER VIE LEGALI

 


I giudici contabili della sezione di controllo del Veneto, Corte dei Conti, hanno di fatto congelato i 538 milioni di euro che il Ministero alle infrastrutture aveva sbloccato in modo che il Consorzio Venezia Nuova potesse pagare i debiti e riprendere i lavori per portare a termine il MO.S.E. Atto firmato lo scorso settembre che avrebbe sbloccato i fondi del Cipess e permesso l’avvio del cantiere. 

12 gli errori formali riscontrati nell’atto bocciato che va riscritto dal Provveditorato alle Opere pubbliche e dal Ministero. Un allungamento dei tempi necessari non solo per completare il Mo.S.E. ma anche per dare il via a tutte le opere di compensazione , tra le quali il porto rifugio e e le conche di navigazione, intervento questo richiesto a gran voce da tutta la marineria chioggiotta e che lo stesso sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, dopo aver sentito il MISE aveva dato per certo potessero vedere l’inizio dei lavori il prossimo marzo.

E pensare che il completamento doveva precedere la messa in funzione del Mo.S.E. proprio in funzione della sicurezza dei marinai e dei pescatori occupati nel comparto. 

La categoria dei pescatori ha già interpellato a suo tempo un avvocato per tutelarsi dalle giornate perse a causa dell’attività del Mo.S.E., non si sa ancora se intenda o meno procedere per vie legali. Si tratta dell’ennesima delusione per una categoria che sente sempre parlare e proporre molto ma che, in concreto, resta sempre con gli annosi problemi irrisolti.



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