giovedì 2 luglio 2020

DUE BANDI DI FINANZIAMENTO DALLA REGIONE PER LE IMPRESE DI PESCA ALLE VONGOLE A VENEZIA, CHIOGGIA E NEL DELTA: RESTANO APERTI UN MESE

Da domani, venerdì 3 luglio le imprese di pesca alle vongole nei comparti marittimi di Venezia e di Chioggia, e gli allevamenti di vongole veraci di Porto Viro e Rosolina possono presentare domanda per ottenere gli aiuti straordinari stanziati dalla Regione Veneto per i Consorzi dell’Alto Adriatico, a seguito dalle mareggiate dell’autunno scorso e della morìa di vongole verificatasi nei primi tre mesi del 2020. Il Bollettino Ufficiale della Regione pubblica i due bandi.
«La Regione Veneto ha attivato un intervento straordinario e di emergenza pari a 800mila euro, con risorse del proprio bilancio – dichiara l’assessore regionale alla Pesca, Giuseppe Pan – in ragione dell’alto valore economico del settore, che conta oltre 200 imprese, centinaia di pescherecci e un significativo indotto non solo in termini di occupazione e di fatturato, ma anche di gestione ambientale della risorsa naturale dei fondali adriatici e di valorizzazione turistica. Al duplice evento calamitoso, che ha colpito pescherecci e allevamenti di vongole del Veneto causando pesanti cali produttivi (il 30% della merce vendibile), rispondiamo con un aiuto diretto alle singole imprese, in deroga al regime degli aiuti comunitari».
I due bandi, uno per le 163 imprese dei Co.Ge.Vo. di Venezia e di Chioggia, e uno il Consorzio Delta Nord, restano aperti sino al 2 agosto. Il primo mette a disposizione 600mila euro per le imprese con motopescherecci con draghe o turbosoffianti iscritte alle Capitanerie di Porto dei comparti marittimi di Venezia e Chioggia. Il secondo bando, da 200mila euro, è rivolto agli allevamenti delle lagune di Caleri, Marinetta e di Rosolina, che nei primi tre mesi di quest’anno hanno registrato una anomala morìa di vongole, con perdite dal 20 al 100% della produzione, a causa delle elevate temperature dell’acqua e di una intensa fioritura di microalghe. Le risorse saranno assegnate alle imprese in proporzione al numero degli addetti all’attività di acquacoltura.
«L’intervento regionale prevede che i beneficiari delle sovvenzioni regionali – conclude Pan – siano chiamati a collaborare con i rispettivi consorzi nelle operazioni di ripristino ambientale e di ricostituzione della risorsa naturale o delle aree "nursery". La Regione intende così valorizzare l’attività di pesca e di acquacoltura e l’esperienza dei Consorzi anche come presidio di salvaguardia dell’ambiente costiero e di tutela delle risorse del mare».

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