Questa notte e stamattina le paratoie del Mose sono rimaste ancora sollevate alla bocca di porto del Lido e a quella di Malamocco, in ragione del rischio di acqua alta che avrebbe potuto invadere la laguna e la città di Venezia. Ieri la comunicazione del Consorzio Venezia Nuova alla Capitaneria di Porto del capoluogo, che avvertiva del solo possibile rialzo delle barriere del Lido: il messaggio però prevedeva lo standby delle squadre al lavoro, pronte nel caso ad attivare il Mose anche a Malamocco (com'è in effetti avvenuto) e a Chioggia.
Nell'ultimo caso, invece, le paratoie sono rimaste abbassate, dal momento che il rischio per la laguna sud era affievolito: solo che un probabile difetto di comunicazione tra gli enti, connaturato all'incertezza o meno del sollevamento, ha fatto sì che gli uomini della Guardia Costiera abbiamo pattugliato il canale che divide la diga di Sottomarina da quella di Ca' Roman, fermando i pescherecci che stavano per uscire in mare e non consentendo di rientrare (prima delle ore 14) a chi era andato a pescare già la scorsa notte.
Elio dall'Acqua, armatore ed esponente di Federpesca, è arrabbiato davanti le telecamere di Chioggia Azzurra: «Non è possibile rimanere in balia di questa incertezza, visto che chi deve dare notizie certe non le fornisce per tempo. Ennesimo giorno di lavoro andato perduto per qualcuno, e sono i giorni decisivi dell'anno. La marineria potrebbe a questo punto anche adire le vie legali». Intanto il centro maree di Venezia prevede possibili rialzi mareali di qui fino al 4 gennaio, con eventuale nuovo sollevamento del Mose.
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