L'eurodeputata Rosanna Conte commenta i dati diffusi dall'Alleanza delle Cooperative della Pesca in occasione dell'assemblea annuale delle coop attive nel settore agroalimentare. «Solo un quarto della produzione ittica nazionale - nota Conte - arriva nei supermercati del Paese. Il resto, dalle vongole del Pacifico al pesce spada della Turchia, arriva dall'estero. Mentre l'export italiano è al palo. Il rischio, come denunciato dalle organizzazioni di settore, è che tra 15 anni la pesca italiana sia prossima all'estinzione.
E questo sarebbe un danno non solo per l'economia, ma anche per l'ambiente marino, visto che i pescatori, a dispetto di certa retorica pseudo-ambientalista, sono i primi baluardi della sostenibilità dei mari. Occorre un piano di rilancio pluriennale che punti sull'innovazione e su una migliore gestione della filiera, e che sfrutti anche il ruolo della pesca nella lotta ai cambiamenti climatici. Il Feamp, in questo, può e deve essere uno degli strumenti centrali. Ma occorre anche che l'UE provveda a tutelare in modo adeguato gli operatori dalla concorrenza sleale di Paesi terzi e da un import selvaggio che spesso mette a rischio la salute dei consumatori europei e gli ecosistemi marini di provenienza, compresi quelli nel Mediterraneo».
mercoledì 30 ottobre 2019
sabato 26 ottobre 2019
NON SOLO "FURBETTI", NEI VERBALI INVIATI AI PESCHERECCI FINISCONO ANCHE QUELLI CON L'AIS GUASTO (MA LA BLUE BOX FUNZIONANTE)
In merito all'articolo pubblicato la scorsa domenica 20 ottobre, relativa ai verbali stilati dalla Capitaneria di Porto di Chioggia ad alcuni pescherecci perché risultava spento il dispositivo di geolocalizzazione AIS a bordo, Chioggia Azzurra ha ottenuto ampie conferme di quanto aveva scritto. Ma intende tornare sull'argomento per delucidare che il frammento di conversazione radio pubblicato (dove la Capitaneria chiede spiegazioni a un comandante, di cui è stata modificata la voce) è stato estratto appunto da un discorso molto lungo tra le due parti, al cui inizio era stato segnalato un guasto all'AIS: «Stavamo navigando a 11 nodi e mezzo - afferma il comandante in questione - assieme ad altre barche che tenevano 10 nodi, ma non stavamo pescando perché non è possibile farlo sopra i 6 nodi».
Anche per il rientro dalle 3 miglia si sono dati casi di verbali inviati automaticamente a chi teneva una velocità inferiore ai 6 nodi, contestati però perché il peschereccio di turno non stava pescando bensì l'equipaggio voleva evitare un inutile stress ai motori. Inoltre, alcuni pescatori fanno notare che a bordo oltre all'AIS esiste anche un altro strumento che segnala la velocità alla Guardia Costiera: si chiama blue box ed è comunemente adoperato.
Anche per il rientro dalle 3 miglia si sono dati casi di verbali inviati automaticamente a chi teneva una velocità inferiore ai 6 nodi, contestati però perché il peschereccio di turno non stava pescando bensì l'equipaggio voleva evitare un inutile stress ai motori. Inoltre, alcuni pescatori fanno notare che a bordo oltre all'AIS esiste anche un altro strumento che segnala la velocità alla Guardia Costiera: si chiama blue box ed è comunemente adoperato.
giovedì 24 ottobre 2019
IL PESCHERECCIO RICCARDO T DEPREDATO DEI FANALI MENTRE ERA IN ACQUA. A PELLESTRINA INIZIA LA RIPARAZIONE
Finalmente il Riccardo T, il peschereccio chioggiotto affondato lo scorso venerdì notte nella laguna davanti a Ca' Roman, è stato tratto a terra ieri dalla liberalità dell'impresa Boscolo Bielo e ha trovato ubicazione nei pressi del cimitero di Pellestrina, in uno spazio individuato dalla Capitaneria di Porto -di concerto con l'amministrazione comunale- e autorizzato dal Provveditorato alle Opere Pubbliche. Già nelle prime ore della mattinata odierna gli operai si sono messi al lavoro per iniziare la lenta e faticosa riparazione del mezzo. Lo spostamento del peschereccio dal luogo dove era arenato ha anche consentito di appurare, a quanto si apprende, che il danno subìto è stato principalmente sul fondale dello scafo: circostanza che accredita la versione del comandante Elio Nordio "Tina", il quale ha sempre sostenuto di aver incocciato in una delle tante brìcole consunte e ormai sommerse che trapuntano la laguna, e delle quali anche il network Azzurra si è spesso occupato. Un aspetto spiacevole, invece, emerge sempre dalle operazioni di recupero: durante i cinque giorni in cui il Riccardo T è rimasto in acqua, vandali e malintenzionati gli si sono avvicinati e lo hanno depredato di fanali, cavi e ogni altro oggetto di bordo ancora funzionante che non era venuto a contatto con l'acqua.
I SINDACATI DELLA PESCA RICEVUTI A ROMA DALLA MINISTRA BELLANOVA: PRIORITÀ L'AMMORTIZZATORE SOCIALE STRUTTURATO COME LA CISOA AGRICOLA
Si è riunito stamane a Roma il tavolo di consultazione permanente della pesca e dell’acquacoltura. Oltre ai sindacati di categoria, erano presenti la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova e il sottosegretario Giuseppe l’Abbate. La FAI CISL, rappresentata dal segretario nazionale Silvano Giangiacomi e dal coordinatore per la pesca Pierpaolo Piva, ha ribadito l’importanza di un ammortizzatore sociale strutturato e stabile come il modello della CISOA agricola, e l’avvio dei percorsi di crescita professionale per avvicinare i giovani alla pesca e all’acquacoltura. La ministra ha manifestato grande attenzione ai due settori: secondo Teresa Bellanova, «è importante la valorizzazione del pescato per migliorare la tracciabilità dal mare alla tavola». Per quanto riguarda la tutela del reddito dei pescatori, l'esponente del governo ha evidenziato essere una priorità, anche se rimane consapevole delle criticità delle risorse.
martedì 22 ottobre 2019
ISPEZIONE DEI VIGILI DEL FUOCO AL PESCHERECCIO RICCARDO T, AFFONDATO NELLA LAGUNA DI CA' ROMAN: DOMANI L'INIZIO DEL RECUPERO?
Alle ore 14 di oggi i vigili del fuoco di Chioggia si sono recati nel tratto di laguna antistante Ca’ Roman per ispezionare il relitto del peschereccio Riccardo T, affondato nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. L’iniziativa è della Capitaneria di Porto di Chioggia ed è necessaria alla messa in sicurezza dello scafo e dell’ambiente circostante dalla continua fuoriuscita di nafta.
Il comandante dell’imbarcazione, Elio Nordio, ha fornito un disegno con le indicazioni utili per individuare i boccaporti e bloccare l’uscita del carburante. Il recupero del Riccardo T dovrebbe teoricamente iniziare domani, ma ci sono stati troppi colpi di scena negli ultimi giorni per essere sicuri.
Il comandante dell’imbarcazione, Elio Nordio, ha fornito un disegno con le indicazioni utili per individuare i boccaporti e bloccare l’uscita del carburante. Il recupero del Riccardo T dovrebbe teoricamente iniziare domani, ma ci sono stati troppi colpi di scena negli ultimi giorni per essere sicuri.
lunedì 21 ottobre 2019
PESCHERECCIO AFFONDATO, LOTTA CONTRO IL TEMPO: DAI SERBATOI ESCE NAFTA, RISCHIO DISASTRO ECOLOGICO
Quella del peschereccio Riccardo T, arenatosi nella notte tra giovedì e venerdì davanti a Ca' Roman dopo aver urtato una bricola, appare come la storia infinita. Stamane infatti avrebbero dovuto aver luogo le operazioni di recupero, ma sono state rinviate: emergono infatti nuovi aspetti che rendono ulteriormente complessa la vicenda. In primis, le analisi effettuate all'ospedale di Chioggia rivelano che i valori alcoolici nel sangue di Elio Nordio detto Tina, il capobarca del peschereccio, erano elevati nelle ore immediatamente successive al sinistro. Questa circostanza influisce sui due procedimenti aperti dalla Capitaneria di Porto di Chioggia nei suoi confronti, anche se si tratta di un limite facilmente sorpassabile da chiunque si metta in mare la notte per lavoro. Inoltre, uno degli altri due marinai a bordo stava lavorando senza che la sua assunzione fosse prima stata regolarizzata. Altra questione cruciale, quella della bricola urtata: secondo Elio "Tina" si trattava di un relitto ormai sommerso, ed è pronto a dimostrare -una volta compiuto il recupero- che in loco sussiste appunto l'ormeggio sotto il livello dell'acqua; i rilievi, invece, indicano che sia stato proprio il Riccardo T a scontrarsi con l'oggetto galleggiante ancorato al fondale, che in quello specchio di laguna non è certo alto.
Più di tutto, preoccupa la fuoriuscita di carburanti nautici come la nafta dal serbatoio transennato: già sono state segnalate chiazze durante il weekend, si parla di centinaia di litri destinati a sversare in acqua con conseguente disastro ecologico se la barca non venisse recuperata al più presto. Le principali imprese specifiche del territorio sono pronte a intervenire, a quanto pare non così i cantieri: il sindaco, la giunta e il consiglio comunale sono stati informati del rischio, e la stessa Capitaneria si sta adoperando per trovare una maniera di mettere in sicurezza il Riccardo T. Preferenziale appare l'intervento dei vigili del fuoco in situazione d'emergenza, utilizzando anche le navi delle imprese di dragaggio, e reperire un cantiere che sia disponibile ad accogliere il relitto da restaurare (o al peggio da rottamare) in tempi ragionevoli, senza lasciarlo attendere oltre per capienza esaurita nei rimessaggi. In questo caso è lotta contro il tempo: il peschereccio giace in acque di pertinenza del Comune di Venezia, quindi urge attivare la procedura di protezione civile da parte dell'ente più opportuno.
Più di tutto, preoccupa la fuoriuscita di carburanti nautici come la nafta dal serbatoio transennato: già sono state segnalate chiazze durante il weekend, si parla di centinaia di litri destinati a sversare in acqua con conseguente disastro ecologico se la barca non venisse recuperata al più presto. Le principali imprese specifiche del territorio sono pronte a intervenire, a quanto pare non così i cantieri: il sindaco, la giunta e il consiglio comunale sono stati informati del rischio, e la stessa Capitaneria si sta adoperando per trovare una maniera di mettere in sicurezza il Riccardo T. Preferenziale appare l'intervento dei vigili del fuoco in situazione d'emergenza, utilizzando anche le navi delle imprese di dragaggio, e reperire un cantiere che sia disponibile ad accogliere il relitto da restaurare (o al peggio da rottamare) in tempi ragionevoli, senza lasciarlo attendere oltre per capienza esaurita nei rimessaggi. In questo caso è lotta contro il tempo: il peschereccio giace in acque di pertinenza del Comune di Venezia, quindi urge attivare la procedura di protezione civile da parte dell'ente più opportuno.
domenica 20 ottobre 2019
SPENGONO L'AIS PER PESCARE SOTTO COSTA, "FURBETTI" VERBALIZZATI DALLA CAPITANERIA DI PORTO
Nei giorni scorsi, e fin dal rientro in mare dopo il fermo biologico della pesca, è stato rilevato che ad un certo numero di pescherecci appartenenti alla marineria di Chioggia “sparisce” misteriosamente il segnale dell’AIS, il sistema di identificazione automatica che consente alle Capitanerie di Porto di rintracciare via radio l’imbarcazione ovunque si trovi, e che è stato fondamentale anche la notte di venerdì nel caso riguardante l’affondamento del Riccardo T.
Una disfunzione tecnica collettiva o non piuttosto un atto volontario, orientato a uscire anticipatamente per pescare entro le tre miglia dalla costa, dove sarebbe vietato? La domanda è retorica, perché anche in assenza di ammissioni ufficiali da parte della Guardia Costiera, alcuni verbali sono stati scritti. Sono anzi altri pescatori a denunciare il fenomeno, che tra gli effetti ha anche la diminuzione del prezzo del pesce al mercato: pare infatti che, complice una situazione meteorologica con temperature che perdurano miti, la fauna ittica si stia rifugiando verso la riva e non si avventuri in mare aperto.
Una disfunzione tecnica collettiva o non piuttosto un atto volontario, orientato a uscire anticipatamente per pescare entro le tre miglia dalla costa, dove sarebbe vietato? La domanda è retorica, perché anche in assenza di ammissioni ufficiali da parte della Guardia Costiera, alcuni verbali sono stati scritti. Sono anzi altri pescatori a denunciare il fenomeno, che tra gli effetti ha anche la diminuzione del prezzo del pesce al mercato: pare infatti che, complice una situazione meteorologica con temperature che perdurano miti, la fauna ittica si stia rifugiando verso la riva e non si avventuri in mare aperto.
sabato 19 ottobre 2019
ARRIVANO I RIMBORSI PER IL FERMO BIOLOGICO DELLA PESCA 2018, QUEST'ANNO LI EROGA LA CAPITANERIA DI PORTO DI VENEZIA
Sono finalmente arrivati i rimborsi per il fermo biologico della pesca adriatica nel 2018. Da ieri si sono "aperti" i rubinetti, dopo che già lo scorso luglio il Ministero per le Politiche Agricole e la Pesca aveva destinato i fondi: quest'anno a erogare i contributi ai marinai non sarà più l'INPS, come avveniva in precedenza, bensì la Capitaneria di Porto di Venezia, attraverso bonifici bancari. I pagamenti andranno completati entro un periodo che si stima di 15 giorni.
«È una battaglia vinta dal sindacato - dice Pierpaolo Piva della FAI CISL - ma ora vogliamo vincere la guerra, ovvero ottenere un ammortizzatore sociale strutturato». Piva, che si dice soddisfatto per il restringimento dei tempi di corresponsione (i rimborsi del 2017 erano infatti arrivati a marzo 2019), sarà giovedì 24 al Ministero per un incontro al quale potrebbe partecipare anche la ministra Teresa Bellanova.
«È una battaglia vinta dal sindacato - dice Pierpaolo Piva della FAI CISL - ma ora vogliamo vincere la guerra, ovvero ottenere un ammortizzatore sociale strutturato». Piva, che si dice soddisfatto per il restringimento dei tempi di corresponsione (i rimborsi del 2017 erano infatti arrivati a marzo 2019), sarà giovedì 24 al Ministero per un incontro al quale potrebbe partecipare anche la ministra Teresa Bellanova.
ANCHE LA MARINERIA DI CHIOGGIA PROTAGONISTA DEL DOCUMENTARIO "PESCATORI", PRESENTATO IERI A MAZARA DEL VALLO
Una delegazione della marineria chioggiotta è presente in questi giorni a Mazara del Vallo per la presentazione del documentario "Pescatori" di Enrico Ventrice, su impulso della Fondazione Argentina Altobelli. Nel filmato anche le immagini che riguardano i pescatori chioggiotti: nel porto siciliano sono presenti tra gli altri il Co.Ge.Vo. con il presidente Michele Boscolo Marchi, Diego Padoan del Salvador I, Daniele Padoan del peschereccio Drago, Denis Padoan del peschereccio Superbo (citato quale esempio di sicurezza e comfort a bordo), Renzo Zennaro per le questioni storiche e culturali.
Una rappresentanza di UIL Pesca la quale ha incontrato anche i vertici sindacali con il segretario generale della UIL Carmelo Barbagallo e la segretaria di categoria Enrica Mammucari, mentre nell'attesa di proiettare la pellicola a Chioggia (probabilmente a fine novembre), la delegazione clodiense ha avuto anche uno scambio con il sottosegretario alle politiche agricole e alla pesca Giuseppe L'Abbate.
Una rappresentanza di UIL Pesca la quale ha incontrato anche i vertici sindacali con il segretario generale della UIL Carmelo Barbagallo e la segretaria di categoria Enrica Mammucari, mentre nell'attesa di proiettare la pellicola a Chioggia (probabilmente a fine novembre), la delegazione clodiense ha avuto anche uno scambio con il sottosegretario alle politiche agricole e alla pesca Giuseppe L'Abbate.
venerdì 18 ottobre 2019
PESCHERECCIO CHIOGGIOTTO SI SCHIANTA SUGLI SCOGLI DI CA' ROMAN E VA A FONDO, IL COMANDANTE SALVATO IN EXTREMIS
Uno schianto nella notte negli scogli di Ca' Roman e affonda il Riccardo T, peschereccio della marineria chioggiotta comandato da Elio Nordio detto Tina. L'impatto è avvenuto attorno alle 2 dopo che gli addetti alla sicurezza di Safety Sub, che stavano navigando nei pressi, avevano notato che la barca stava procedendo a zig zag, come se fosse stato perso il controllo del timone: il Riccardo T stava tornando dalla battuta di pesca in mare, in condizioni di nebbia e probabilmente con gli strumenti tecnici di visibilità fuori uso. Allora Michele Zennaro e Nicola Guatti Zuliani, i due marinai a bordo della Zio Tore di Safety Sub, si sono avvicinati a tutta velocità avendo il presagio dell'emergenza, e in quel mentre il peschereccio chioggiotto è andato a fracassarsi contro la scogliera interna di Ca'Roman.
L'equipaggio dello Zio Tore, dopo aver contattato la Capitaneria di Porto, si è affiancato al Riccardo T per recuperare i pescatori, uno dei quali era caduto in acqua: restava ancora da salvare il comandante, poiché Elio Nordio era rimasto bloccato nella cabina con la porta chiusa, ed è stato trovato in un angolo forse sotto choc o per l'effetto di un colpo subìto. A Guatti sono occorsi venti minuti per rompere il vetro della plancia con il martelletto e portare in salvo il 67enne Elio "Tina": il valoroso soccorritore, nella circostanza, si è anche ferito a un occhio. «Il comandante era davvero in pericolo di vita», afferma Andrea Bortolotto, il responsabile di Safety Sub nell'elogiare l'elevata professionalità e generosità del suo personale, che si trovava in zona per adempiere a un altro servizio.
Non si esclude che il Riccardo T, imbarcazione lunga 19 metri, dopo la pesca abbia voluto rientrare sùbito nonostante le condizioni meteorologiche e tecniche precarie, anziché ormeggiarsi a una brìcola e gettare l'àncora fino allo schiarire: nel tragitto potrebbe aver incocciato contro un'altra brìcola, posta a distanza di 25 metri l'una dall'altra. Ora è il momento della ricostruzione dei fatti: il recupero si annuncia difficile, così l'eventuale riparazione dello scafo. Nel 2003 il Riccardo T era stato protagonista della straordinaria pesca di uno squalo femmina lungo otto metri, a 14 km al largo di Chioggia, ora esposto al Museo di zoologia adriatica Giuseppe Olivi.
L'equipaggio dello Zio Tore, dopo aver contattato la Capitaneria di Porto, si è affiancato al Riccardo T per recuperare i pescatori, uno dei quali era caduto in acqua: restava ancora da salvare il comandante, poiché Elio Nordio era rimasto bloccato nella cabina con la porta chiusa, ed è stato trovato in un angolo forse sotto choc o per l'effetto di un colpo subìto. A Guatti sono occorsi venti minuti per rompere il vetro della plancia con il martelletto e portare in salvo il 67enne Elio "Tina": il valoroso soccorritore, nella circostanza, si è anche ferito a un occhio. «Il comandante era davvero in pericolo di vita», afferma Andrea Bortolotto, il responsabile di Safety Sub nell'elogiare l'elevata professionalità e generosità del suo personale, che si trovava in zona per adempiere a un altro servizio.
Non si esclude che il Riccardo T, imbarcazione lunga 19 metri, dopo la pesca abbia voluto rientrare sùbito nonostante le condizioni meteorologiche e tecniche precarie, anziché ormeggiarsi a una brìcola e gettare l'àncora fino allo schiarire: nel tragitto potrebbe aver incocciato contro un'altra brìcola, posta a distanza di 25 metri l'una dall'altra. Ora è il momento della ricostruzione dei fatti: il recupero si annuncia difficile, così l'eventuale riparazione dello scafo. Nel 2003 il Riccardo T era stato protagonista della straordinaria pesca di uno squalo femmina lungo otto metri, a 14 km al largo di Chioggia, ora esposto al Museo di zoologia adriatica Giuseppe Olivi.
giovedì 17 ottobre 2019
PESCA, TAVOLO DI CONFRONTO TRA INPS E COOPERATIVE: ERIKA BALDIN (M5S), "ATTEGGIAMENTO POSITIVO, SOLUZIONE VICINA"
«Abbiamo aperto un tavolo per risolvere la questione delle cartelle esattoriali piovute sulla testa degli addetti della piccola pesca. Ritengo che, in tempi brevi, si potrà arrivare ad una soluzione condivisa per evitare il collasso di queste aziende che operano sul territorio clodiense e in tutta Italia». Lo afferma Erika Baldin, consigliera del Movimento 5 Stelle alla Regione Veneto, in seguito all’incontro di mercoledì 16 ottobre al Ministero dei Rapporti con il Parlamento (era presente il ministro Federico d’Incà).
Al tavolo, tra gli altri, Paolo Tiozzo in rappresentanza dell'Alleanza delle Cooperative e il dirigente dell’area di lavoro privati dell’INPS. «Nel corso dell’incontro – prosegue Baldin – si è parlato della possibilità di una circolare interpretativa della legge 250/58, che potrebbe risolvere definitivamente la questione degli arretrati contributivi. Non vogliamo che la pesca trovi ostacoli in questioni burocratiche, le quali vanno risolte subito e in modo definitivo. Ringrazio il ministro Federico D’Incà che ha dato la sua massima disponibilità e si è dimostrato attento ai problemi del territorio, prendendo a cuore una questione fondamentale che riguarda centinaia di lavoratori».
Al tavolo, tra gli altri, Paolo Tiozzo in rappresentanza dell'Alleanza delle Cooperative e il dirigente dell’area di lavoro privati dell’INPS. «Nel corso dell’incontro – prosegue Baldin – si è parlato della possibilità di una circolare interpretativa della legge 250/58, che potrebbe risolvere definitivamente la questione degli arretrati contributivi. Non vogliamo che la pesca trovi ostacoli in questioni burocratiche, le quali vanno risolte subito e in modo definitivo. Ringrazio il ministro Federico D’Incà che ha dato la sua massima disponibilità e si è dimostrato attento ai problemi del territorio, prendendo a cuore una questione fondamentale che riguarda centinaia di lavoratori».
mercoledì 16 ottobre 2019
A BRUXELLES LA FAI-CISL PARLA DI ACQUACOLTURA: "NON POSSIAMO IMPORTARE PRODOTTI EXTRAEUROPEI SENZA CONOSCERE LA SICUREZZA ALIMENTARE"
Anche il coordinatore nazionale del sindacato FAI-CISL settore Pesca, il chioggiotto Pierpaolo Piva, sta partecipando all'incontro del Comitato Consultivo Acquacoltura in corso da ieri a Bruxelles. In tale sede il sindacalista ha evidenziato l’importanza dell’aspetto sociale e occupazionale: la pesca e l’acquacoltura sono settori con specificità diverse, l’acquacoltura ha bisogno di un rilancio e quindi bisogna far crescere le imprese europee attraverso la valorizzazione del prodotto ittico.
«Non possiamo importare prodotti extraeuropei - sostiene Piva - senza una conoscenza adeguata della sicurezza alimentare. La crescita dell’impresa implica anche la crescita occupazionale: innovazione, ricerca e valorizzazione del territorio sono gli obiettivi che permettono di avvicinare i giovani al settore».
«Non possiamo importare prodotti extraeuropei - sostiene Piva - senza una conoscenza adeguata della sicurezza alimentare. La crescita dell’impresa implica anche la crescita occupazionale: innovazione, ricerca e valorizzazione del territorio sono gli obiettivi che permettono di avvicinare i giovani al settore».
giovedì 10 ottobre 2019
IL CO.GE.VO. PREMIATO A MATERA DALLA FAI-CISL PER IL PROGETTO DI RICONVERSIONE AMBIENTALE DESTINATO ALLO STOCCAGGIO DEI BIVALVI
Il presidente del Co.Ge.Vo. Michele Boscolo Marchi è stato premiato a Matera durante l'iniziativa FAI Bella l'Italia, curata dalla FAI-CISL per valorizzare il lavoro quale leva dello sviluppo sostenibile e della tutela ambientale. Il Consorzio Gestione Vongole ha conseguito il riconoscimento per il progetto di riconversione ambientale destinato alla raccolta e allo stoccaggio dei bivalvi (vongole di mare e fasolari).
Grazie al contributo della Regione Veneto, nel corso del 2018 il settore ha iniziato il processo di utilizzo di nuovi materiali compostabili ed ecosostenibili, che nei prossimi anni dovrebbero sostituire definitivamente i materiali plastici attualmente in uso. Nella fattispecie, attualmente i pescatori utilizzano sacchi di materiale plastico monouso contenenti i molluschi, che una volta consumati vengono indirizzati alla discarica quale rifiuto speciale.
Grazie al contributo della Regione Veneto, nel corso del 2018 il settore ha iniziato il processo di utilizzo di nuovi materiali compostabili ed ecosostenibili, che nei prossimi anni dovrebbero sostituire definitivamente i materiali plastici attualmente in uso. Nella fattispecie, attualmente i pescatori utilizzano sacchi di materiale plastico monouso contenenti i molluschi, che una volta consumati vengono indirizzati alla discarica quale rifiuto speciale.
POZZANGHERE LUNGO LE BANCHINE DEL MERCATO ITTICO, MAZZARO (SST): "ABBIAMO INSTALLATO I POZZETTI, ORA ANDRANNO LIVELLATE LE PENDENZE"
Nell'edizione odierna di "Succede a Chioggia", il nuovo rotocalco del mattino di Chioggia Azzurra, era stato segnalato il problema delle pozzanghere che si formano lungo le banchine del mercato ittico all'ingrosso e che, rimanendo stagnanti, generano miasmi nauseabondi. A stretto giro, l'amministratore di SST Emanuele Mazzaro comunica che sono stati installati nel perimetro del mercato gli opportuni pozzetti, e quindi sarà possibile sciacquare le banchine stesse; l'opera andrà ora perfezionata livellando le pendenze, ma questo intervento ulteriore non ha ancora una data. Nel frattempo rimane anche insoluta la questione -più volte segnalata da queste pagine- dei bidoni per gli scarti di lavorazione, che rimanendo aperti sono esposti al forte vento di bora, il quale tracima le cassette di polistirolo e le fa finire in laguna.
martedì 8 ottobre 2019
L'EURODEPUTATA CONTE: "I SUSSIDI DEL F.E.A.M.P. ALLA PESCA VANNO DIFESI, NON SONO UN DANNO PER L'AMBIENTE"
«I sussidi ai pescatori, compresi quelli previsti dal nuovo Feamp a sostegno della riqualificazione dei pescherecci, sono misure sacrosante per mantenere in vita un settore che in questi anni ha compiuto enormi sacrifici in nome dell'ambiente e della riqualificazione degli stock. Il decreto legge sul clima, da parte del governo italiano, pare dimenticare tutto questo». A dirlo è l'eurodeputata della Lega Rosanna Conte, che aggiunge: «Misure come le indennità giornaliere nei periodi di fermo, le agevolazioni fiscali, le garanzie ai finanziamenti o ancora l'esenzione dalle accise sui carburanti non possono essere derubricate a "sussidi dannosi per l'ambiente", come l'esecutivo intendere fare».
Prosegue Conte: «I Verdi e alcune ONG europee vorrebbero anche eliminare i sostegni previsti dal nuovo Feamp alla riqualificazione dei pescherecci, che sono fondamentali per dare ai pescatori la possibilità di rinnovare un parco imbarcazioni spesso vecchio di 30 anni, con gravi rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Questo ambientalismo ottuso - conclude l'eurodeputata - non fa bene a nessuno, neppure all'ambiente. Come ho ricordato al prossimo commissario UE Sinkevicius, i pescatori sono le prime vittime dei cambiamenti climatici e di fatto sono baluardi di sostenibilità per i mari. Per questo vanno sostenuti. E sempre per questo, sto lavorando a un testo per spingere il Parlamento europeo a esprimere una posizione chiara circa l'impatto dell'innalzamento delle temperature dell'acqua sugli stock».
Prosegue Conte: «I Verdi e alcune ONG europee vorrebbero anche eliminare i sostegni previsti dal nuovo Feamp alla riqualificazione dei pescherecci, che sono fondamentali per dare ai pescatori la possibilità di rinnovare un parco imbarcazioni spesso vecchio di 30 anni, con gravi rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Questo ambientalismo ottuso - conclude l'eurodeputata - non fa bene a nessuno, neppure all'ambiente. Come ho ricordato al prossimo commissario UE Sinkevicius, i pescatori sono le prime vittime dei cambiamenti climatici e di fatto sono baluardi di sostenibilità per i mari. Per questo vanno sostenuti. E sempre per questo, sto lavorando a un testo per spingere il Parlamento europeo a esprimere una posizione chiara circa l'impatto dell'innalzamento delle temperature dell'acqua sugli stock».
venerdì 4 ottobre 2019
CONCLUSO IERI A CHIOGGIA IL VII SEMINARIO NAZIONALE DEL FLAG E DEI GRUPPI DI AZIONE COSTIERA
Il FLAG GAC Chioggia e Delta del Po è stato la sede del VII seminario nazionale dei FLAG d'Italia, per fare il punto sugli obiettivi da raggiungere e le nuove prospettive. Il Gruppo d’Azione Costiera è un’unità operativa locale che supporta l’azione di attori pubblici e privati nei settori della pesca e dell’acquacoltura che insistono sui territori dei Comuni di Chioggia, Rosolina, Porto Viro e Porto Tolle. La tre giorni del seminario si è conclusa ieri a Chioggia, nella sede di palazzo Grassi, a seguito della visita del mercato ittico al minuto e all'ingrosso: oltre un centinaio i partecipanti iscritti provenienti da tutta Italia e da alcuni paesi della Comunità Europea. Oltre alla Regione del Veneto e ai FLAG italiani, erano presenti rappresentanti dell’Autorità di Gestione FEAMP, la DG Mare, la DG Pesca, l’Autorità Marittima, le Regioni in qualità di organismi intermedi, la rete nazionale dei FLAG italiani e FARNET (organismo di controllo e coordinamento della Commissione Europea per la rete dei FLAG comunitari).
Il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro, in qualità di vicepresidente del FLAG GAC Chioggia Delta del Po, ieri in apertura della terza giornata ha dichiarato: «Mi piace riprendere l'affermazione di un pescatore, che ha definito Chioggia coma la “capitale della pesca”. Senza dubbio è un'economia trainante per il territorio, che merita tutta la nostra attenzione. C'è ancora tanto da fare, ma abbiamo anche il merito di essere il gruppo d'Italia ad avere attuato il 100% delle strategie individuate, presentate e finanziate dall'Unione Europea».
Ha proseguito l'assessore alla pesca e alle politiche comunitarie Daniele Stecco: «Questo è stato un appuntamento importante per il settore della pesca perché abbiamo avuto modo di confrontarci con gli altri Gruppi di Azione Costiera sulle situazioni finanziarie e sulle maggiori criticità: il nostro FLAG è molto preciso e puntuale nelle fasi di attuazione dei progetti, ma è assolutamente necessaria una semplificazione delle procedure di assegnazione e gestione dei fondi. Questo è uno dei temi cardine che porteremo nella programmazione del fondo per la politica marittima e della pesca dell'UE (FEAMP) per il periodo 2014-2020». Il coordinatore della rete nazionale dei FLAG GAC, Angelo Schillaci, ha annunciato che sarà preparato un "Manifesto di Chioggia" con i risultati del seminario, mentre sarà Ferrara ad ospitarne la prossima e ottava edizione, ai primi di marzo 2020.
Il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro, in qualità di vicepresidente del FLAG GAC Chioggia Delta del Po, ieri in apertura della terza giornata ha dichiarato: «Mi piace riprendere l'affermazione di un pescatore, che ha definito Chioggia coma la “capitale della pesca”. Senza dubbio è un'economia trainante per il territorio, che merita tutta la nostra attenzione. C'è ancora tanto da fare, ma abbiamo anche il merito di essere il gruppo d'Italia ad avere attuato il 100% delle strategie individuate, presentate e finanziate dall'Unione Europea».
Ha proseguito l'assessore alla pesca e alle politiche comunitarie Daniele Stecco: «Questo è stato un appuntamento importante per il settore della pesca perché abbiamo avuto modo di confrontarci con gli altri Gruppi di Azione Costiera sulle situazioni finanziarie e sulle maggiori criticità: il nostro FLAG è molto preciso e puntuale nelle fasi di attuazione dei progetti, ma è assolutamente necessaria una semplificazione delle procedure di assegnazione e gestione dei fondi. Questo è uno dei temi cardine che porteremo nella programmazione del fondo per la politica marittima e della pesca dell'UE (FEAMP) per il periodo 2014-2020». Il coordinatore della rete nazionale dei FLAG GAC, Angelo Schillaci, ha annunciato che sarà preparato un "Manifesto di Chioggia" con i risultati del seminario, mentre sarà Ferrara ad ospitarne la prossima e ottava edizione, ai primi di marzo 2020.
giovedì 3 ottobre 2019
L'EURODEPUTATA ROSANNA CONTE: "I SEGNALI CHE ARRIVANO DALL'UNIONE EUROPEA NON SONO INCORAGGIANTI PER LA PESCA"
«La pesca merita rispetto e attenzione. E purtroppo i segnali che arrivano dalla Commissione europea di Ursula von der Leyen non sono incoraggianti». Lo dice l’eurodeputata della Lega e coordinatrice della commissione Pesca per il gruppo Identità e Democrazia, Rosanna Conte, intervenuta ieri nell’audizione del commissario designato per ambiente e oceani (delega che comprende anche le politiche per la pesca) il lituano Virginijus Sinkevičius. «Il termine pesca - continua Conte - è persino scomparso dal titolo del portafoglio di Sinkevičius, per far posto a un generico "ambiente e oceani". Mi preme ricordare a Bruxelles che la pesca e i pescatori non sono i responsabili dei cambiamenti climatici, ma semmai le vittime, come dimostrato dal caso delle acciughe nell’Adriatico».
Continua l'eurodeputata: «In quanto custodi dei mari, la UE deve coinvolgere i pescatori nella gestione delle risorse e non imporre leggi dall’alto che troppo spesso si sono rilevate inefficaci per l’ambiente e dannose per l’economia. Nel Mediterraneo i pescatori combattono ogni giorno sfide che spesso vanno oltre le loro capacità di sopravvivenza, mentre nessun freno viene posto alla concorrenza sleale dei prodotti ittici che arrivano da fuori Unione. Tutto questo va affrontato immediatamente. La Commissione rispetti la dignità dei pescatori e il valore della produzione ittica europea».
Continua l'eurodeputata: «In quanto custodi dei mari, la UE deve coinvolgere i pescatori nella gestione delle risorse e non imporre leggi dall’alto che troppo spesso si sono rilevate inefficaci per l’ambiente e dannose per l’economia. Nel Mediterraneo i pescatori combattono ogni giorno sfide che spesso vanno oltre le loro capacità di sopravvivenza, mentre nessun freno viene posto alla concorrenza sleale dei prodotti ittici che arrivano da fuori Unione. Tutto questo va affrontato immediatamente. La Commissione rispetti la dignità dei pescatori e il valore della produzione ittica europea».
mercoledì 2 ottobre 2019
TAGLIA DELLE VONGOLE, L'EUROPARLAMENTARE CONTE DENUNCIA: "LA SPAGNA VUOL FAR SLITTARE LA DEROGA DEI 22 MILLIMETRI, CONTRO I PESCATORI ITALIANI"
L'eurodeputata Rosanna Conte denuncia il fatto che a Bruxelles «le lobby spagnole stanno cercando di far slittare la deroga avanzata dalla Commissione UE che consentirebbe alle imprese italiane di continuare a pescare le vongole al di sotto della taglia minima consentita, ossia da 25 a 22 millimetri». Il Parlamento europeo ha tempo fino al 28 ottobre per decidere se appoggiare o opporsi a questa proroga: «I dati scientifici - afferma Conte - hanno dimostrato che gli stock godono di buona salute e che le pratiche messe in campo dai pescatori dell'Adriatico stanno funzionando, per cui non ci sono ragioni ambientali per opporsi a tale proroga, che durerebbe un anno.
In commissione Pesca al Parlamento europeo, però, la coordinatrice spagnola dei socialisti ha chiesto di rinviare di 2 mesi l'inizio della nuova deroga. Una richiesta non è supportata da alcuna motivazione concreta, se non quella di favorire gli interessi delle imprese spagnole alla vigilia delle elezioni. Ecco perché - conclude la parlamentare - mi opporrò con forza all'ennesimo tentativo di imbrigliare i pescatori italiani con cavilli burocratici privi di qualsiasi fondamento. La Lega non accetterà alcun compromesso al ribasso, ne va del futuro di un settore importante della pesca».
In commissione Pesca al Parlamento europeo, però, la coordinatrice spagnola dei socialisti ha chiesto di rinviare di 2 mesi l'inizio della nuova deroga. Una richiesta non è supportata da alcuna motivazione concreta, se non quella di favorire gli interessi delle imprese spagnole alla vigilia delle elezioni. Ecco perché - conclude la parlamentare - mi opporrò con forza all'ennesimo tentativo di imbrigliare i pescatori italiani con cavilli burocratici privi di qualsiasi fondamento. La Lega non accetterà alcun compromesso al ribasso, ne va del futuro di un settore importante della pesca».
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