sabato 28 maggio 2022
CRISI DELLA PESCA: TENSIONI A CESENATICO, DELEGAZIONE CHIOGGIOTTA MINACCIATA PESANTEMENTE
Ieri, venerdì 27 maggio, era stata organizzata un'assemblea al Palazzo del Turismo di Cesenatico da parte delle associazioni Legacoop Agroalimentare, Fedagripesca e AGCI Agrital, nelle loro sezioni emiliano-romagnole.
Lo scopo era informare e condividere con i pescatori della regione ciò che è stato fatto in questi mesi, gli impegni del governo, i risultati ottenuti, i nodi da sciogliere ma anche per raccogliere le proposte dei pescatori.
Sono state invitate delegazioni di Chioggia, Viareggio e Livorno ma si sono presentati anche una 50ina di pescatori, quasi tutti marchigiani, che non hanno consentito di realizzare una serena e pacata assemblea. Anzi è stato necessario sospenderla dagli stessi organizzatori a causa delle forti pressioni ricevute e delle tensioni che si sono venute a creare.
La delegazione di Chioggia è stata scortata fino all’uscita della città di Cesenatico, uno dei dirigenti è stato accerchiato da un piccolo gruppo di facinorosi nel bar di fronte al palazzo del turismo.
Le forze dell'ordine hanno saputo gestire le tensioni in atto, riporta la nota scritta dagli organizzatori, la quale sottolinea che tanti armatori e Comandanti in Emilia-Romagna vorrebbero tornare in mare già dalle ore 24 di domani ma le minacce subite glielo stanno impedendo.
Minacce non da poco conto, del tipo “… omissis.. ti diano fuoco alla barca… quando rientri in porto ti prendiamo tutto il pesce e lo buttiamo nel porto… omissis”, che hanno anche intimidito chi avrebbe voluto dire la propria opinione ma non ha potuto farlo.
Con la nota si chiede un intervento urgente per garantire protezione e sicurezza a chi vuole riprendere ad andare in mare, bisogna assolutamente evitare possibili disordini e turbamenti dell’ordine pubblico nei porti.
A quanto afferma la nota ci sono sospetti che frange presenti nelle marinerie tengano informato il gruppo di facinorosi marchigiani e viene chiesto che i porti dell’Emilia Romagna vengano presidiati e vigilati, soprattutto nei momenti di disormeggio, ormeggio e durante lo sbarco del pescato, oltre che nei momenti dedicati al commercio sui mercati.
A prova di ciò ci sono video, vocali e post che circolano in maniera virale sui cellulari di chi fa parte del settore e i facinorosi la loro opera di dissuasione la stanno già facendo da tempo girando per i porti di tutta Italia dalla costa orientale a quella occidentale tenendo in ostaggio le imprese del settore e il sistema produttivo e commerciale.
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