sabato 5 giugno 2021

SABATO 12 GIUGNO MANIFESTAZIONE DELLE MARINERIE A VENEZIA CONTRO LE RESTRIZIONI EUROPEE, IL MERCATO ITTICO DI CHIOGGIA SOLIDALE CON I PESCATORI

Si accende il dibattito in vista dello sciopero nazionale della pesca, lanciato per sabato 12 giugno dall’Alleanza delle Cooperative italiane. Sta infatti crescendo anche in Veneto, ed in particolar modo a Chioggia, il disagio rispetto alle prospettive di riduzione dello sforzo di pesca previste dalla Commissione Europea (tra il 10% ed il 30% per la pesca a strascico nel mar Mediterraneo occidentale, e per quella demersale e dei piccoli pelagici in Adriatico). Già a dicembre le sirene dei pescherecci della marineria clodiense si erano levate a protesta contro questo scenario, che potrebbe portare con sé effetti devastanti per l’economia del territorio.
Emanuele Mazzaro, amministratore di SST e direttore del mercato ittico all’ingrosso di Chioggia, chiama il settore a raccolta: «Quale simbolo della blue economy adriatica ho accolto di buon grado l’appello dei pescatori dell’Alleanza delle Cooperative. L’intero settore ittico è in subbuglio, e per la mobilitazione del 12 giugno prevedo una pacifica invasione di Venezia, per salvare l’avvenire di migliaia di posti di lavoro, e l’equilibrio economico di un territorio che negli anni è rimasto a galla grazie proprio all’attività della pesca».
Il rischio, secondo il direttore Mazzaro, è che «venga sferrato un colpo letale a moltissime imprese della filiera ittica, che generano quotidianamente ricchezza e sviluppo. Solo in Veneto, nel distretto di Rovigo e Chioggia, sono oltre duemila le aziende con quasi un miliardo di euro di fatturato. Una riconversione in tempi ristretti è pura utopia, e la politica dovrebbe fare quadrato per salvare l’avvenire di migliaia di operatori e famiglie. Invito il presidente della giunta regionale Luca Zaia a partecipare, o quantomeno a lanciare un segnale forte a difesa della pesca, che in Veneto ha una tradizione millenaria».
In questi giorni anche le università italiane – con in prima linea docenti e ricercatori dell’Università degli Studi di Padova, di Napoli, Palermo e del CNR - ha chiarito che esiste una pesca sostenibile, e che in Italia la situazione è radicalmente diversa rispetto a quella descritta da "Seaspiracy", il discusso documentario (andato in onda su Netflix) che secondo Emanuele Mazzaro «criminalizza l’intero settore».

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