venerdì 11 giugno 2021

MANIFESTAZIONE DELLA PESCA SABATO MATTINA A VENEZIA: PARTENZA ALLE 8.30 DAL MERCATO ITTICO DI CHIOGGIA, PRESIDIO ALLE ZATTERE DALLE 10.30

Domani, sabato 12 giugno, a partire dalle ore 10.30 lungo la Fondamenta delle Zattere a Venezia avrà la manifestazione nazionale della pesca, promossa dal coordinamento dei pescatori interno all’Alleanza delle Cooperative italiane. Il settore ittico nazionale e veneto si è sollevato in prospettiva della riduzione dello sforzo di pesca, prevista per il futuro imminente dalla Commissione Europea (tra il 10% ed il 30% per la pesca a strascico nel mar Mediterraneo occidentale e nell'Adriatico).
È prevista una pacifica invasione del capoluogo lagunare da parte dei pescherecci di numerose marinerie, con in prima fila quella di Chioggia, la quale già a dicembre aveva fatto risuonare le sirene dei propri pescherecci per contrastare uno scenario che si prevede tragico per l'economia del mare. Emanuele Mazzaro, amministratore di SST e direttore del mercato ittico all’ingrosso di Chioggia, giungerà a Venezia a bordo di un peschereccio, assieme ai principali rappresentanti delle istituzioni e del distretto ittico del Veneto.
«Lo scenario che abbiamo di fronte è molto grave», commenta Mazzaro. «La pesca italiana rischia concretamente di subire un colpo mortale, in grado di far collassare attività che fino ad oggi sono state emblema stesso di un territorio, sopra il quale si è investito sempre poco. L’intero settore ittico è in agitazione, e prevedo una grande mobilitazione a Venezia, ma anche a Mazara del Vallo e in tutti le altre banchine dei porti italiani dove i pescatori sono stati e sono le sentinelle del mare, i "custodi dell’Adriatico come li abbiamo definiti a Chioggia»
I pescherecci chioggiotti partiranno dalla banchina del mercato ittico verso le ore 8.30 del mattino, accompagnati dai rappresentanti delle istituzioni di categoria, che in questi giorni hanno già partecipato a un flash mob spontaneo in tutta Italia. «La pesca - conclude Mazzaro - non può e non deve essere criminalizzata da burocrazie che non vivono e non conoscono il mare. Il rischio è fare un regalo enorme alle multinazionali e ai Paesi che da sempre sfruttano le risorse marine senza alcun limite o freno. La pesca italiana e adriatica rappresenta invece- un valore aggiunto per tutto il territorio, anche in termini turistici e gastronomici».

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