Ascoltando chi esce in mare, o percorre le acque della laguna per lavoro, tutti i settori della pesca stanno soffrendo.
Anche i molecanti quest’anno si possono dire più che insoddisfatti della situazione.
Non ci sono granchi in laguna, niente granchi , niente moleche.
Non c’è un motivo specifico, gli stessi suppongono una serie di concause, il cambiamento climatico, le alte temperature, ai venti e alle conseguenti correnti.
L’ultima è stata una stagione che hanno definita disastrata per il comparto della pesca lagunare, e pur non avendo a che fare con la pesca di mare, si rendono conto che neppure in quel settore la situazione sia rosea dai prezzi troppo bassi a cui va venduto il pesce tra i box del mercato ittico, un prezzo basso che “non permette di andare da nessuna parte”.
Un prezzo troppo basso solo per il pescatore che lo cattura perchè poi, arrivando tra i banchi al minuto, percorrendo la filiera, il prezzo sale abbondantemente per il cliente finale.
L’ultimo predatore, il granchio blu, nonostante la sua voracità non è l’unico artefice della mancanza di granchi in laguna.
Il problema maggiore sono gli ctenofori, le noci di mare, l’acqua grossa, come è conosciuta agli addetti del mestiere.
Da qualche anno hanno invaso la laguna, si nutrono di plancton, entrano nelle reti e bloccano l’attività di pesca.
Chi pesca in laguna rischia di doversi fermare anche per un paio di mesi, infatti questa specie comincia ad apparire non appena l’acqua si fa più calda allontanandosi in mare non appena di raffredda.
Sono vari i motivi di questa crisi nel settore, accumulati e ogni anno sembra se ne aggiungano di nuovi. Inutile chiedersi come mai il settore non sia appetibile per le nuove generazioni.
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