I ramponanti hanno cominciato da questa settimana a uscire in mare anche il sabato e la domenica vista l’avvicinarsi delle festività natalizie.
Non tutta la categoria sembra essere d’accordo, anzi , anche questo sembra essere un motivo di dissapore tra le varie imbarcazioni.
Le motivazioni per non uscire a detta di alcuni è il fatto che il prodotto è già svalutato, ce n’è troppo, e al mercato ittico si rischia di doverlo vendere a troppo basso prezzo o di vederlo invenduto con una perdita, in entrambi i casi, che non viene colmata ma che va ad accentuare il capitolo spesa.
Troppo alto il divario tra quello che viene pagato il pescato al produttore e quello a cui viene venduto al mercato al minuto, ci dicono, facendo apparire il prodotto un cibo, in alcuni casi quasi di lusso, confrontato alla capacità di spesa diminuita che colpisce molte famiglie.
Coloro che chiedono di pescare meno giornate alla settimana e quindi di non uscire il sabato e la domenica, affermano che portando meno prodotto ci sarebbe maggior richiesta e quindi maggiori possibilità di vendere a un prezzo più adeguato.
Prezzo che comunque, ora, sembra essere in linea con quello degli anni precedenti nello stesso periodo, dando un margine leggermente più alto per chi lavora meglio il prodotto.Il problema grosso resta, in ogni caso, il caro gasolio, che si è fermato su valori alti e che influisce molto, assieme agli aumenti subiti dalle cassette per l'imballo e dalle attrezzature, sul bilancio delle attività di pesca
I pescherecci che praticano la pesca con i ramponi sono quelli in numero maggiore e devono lavorare tutti, forse l’unico sistema per portare meno pesce al mercato ittico sarebbe attenersi ai piani di gestione che sono al vaglio di chi di competenza e, una volta attuati, regolerebbero lo sforzo di pesca delle imbarcazioni.
Nessun commento:
Posta un commento