«Siamo anche noi preoccupati per le conseguenze del fermo pesca aggiuntivo, per un settore già in difficoltà prima della pandemia». Il sentimento è espresso dai consiglieri regionali Jonatan Montanariello e Francesca Zottis, a proposito della richiesta giunta dalle Regioni del nordest per incontrare il ministro Patuanelli: «Un ulteriore taglio alle giornate di lavoro - commentano i due esponenti dell'opposizione - rischia di essere il colpo letale. È necessario trovare un equilibrio tra produttività e sostenibilità, senza creare altri danni al comparto. Sosteniamo pienamente le istanze del Distretto di pesca nord Adriatico, è una battaglia trasversale che non ha assolutamente colore politico».
Proseguono Montanariello e Zottis: «La pesca è fondamentale per l’economia veneta, così come per tante comunità costiere e dovrebbe essere aiutata, pur nel rispetto della sostenibilità ambientale. Non possiamo permetterci di perdere ulteriore occupazione: già adesso le imprese stanno scontando un calo di fatturato del 20%. Prima di prendere decisioni quantomeno affrettate, sarebbe bene coinvolgere la pesca professionale. Certo è singolare che vengano aumentate le giornate di fermo pesca per tutelare le risorse ittiche, e poi venga dato il via libera alle perforazioni per la ricerca di idrocarburi nell'alto Adriatico: è una contraddizione evidente, che suona come un’ulteriore beffa per i lavoratori del comparto ittico».
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