sabato 17 ottobre 2020

INDENNITÀ PIÙ MAGRE PER IL FERMO PESCA 2019: FAI CISL, «DIPENDE DAI GIORNI DI INATTIVITÀ. SERVE UN AMMORTIZZATORE SOCIALE STABILE PER IL SETTORE»

In questi giorni ai pescatori della marineria di Chioggia, e alle altre che lavorano nell'Adriatico, stanno arrivando le indennità per il fermo biologico relative all'anno 2019. Esse si presentano più contenute rispetto all'anno precedente, circostanza che sta facendo arrabbiare non poco gli uomini di mare: il perché lo comunica Pierpaolo Piva, sindacalista della FAI CISL che sta seguendo la questione.

«Questo dipende dal numero dei giorni di fermo pesca - spiega Piva a Chioggia Azzurra - che sono stati inferiori rispetto al 2018. Allora infatti le "volanti" avevano effettuato 45 giorni di fermo, quindi l'ammontare netto dell'indennità per 30 giorni era poco superiore a mille euro, mentre per le altre barche a strascico i giorni sono stati 61, valevoli un'indennità netta di 1400 euro.
Nel 2019 invece i giorni di fermo sono stati 37 per le volanti e 59 per le altre barche, il che comporta un'indennità netta di 850 euro nel primo caso, di 1362 nel secondo. Senza contare le variabili individuali relative agli assegni familiari, o al fatto che il personale sia rimasto imbarcato per tutto l'anno al servizio dello stesso peschereccio».
Secondo il sindacalista, l'arrabbiatura dei pescatori è legittima: «Negli anni l'indennità è stata ridotta in modo impressionante - continua Piva - se è vero che prima del 2008 arrivava oltre i 2000 euro. Poi fino al 2016 garantiva l'80% sul minimo monetario, ma dal 2017 si è arrivati a percepire 30 euro giornalieri.
Così non va bene, perché se l'Unione Europea chiede la riduzione dello sforzo di pesca, questa non va pagata dal personale imbarcato. I decreti ministeriali devono coprire tutti i giorni in cui i pescatori sono rimasti fermi, dal momento che è già pesante dover attendere un anno per ricevere i soldi. FAI CISL chiede da sempre un ammortizzatore sociale ordinario e stabile negli anni a venire».

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