giovedì 13 agosto 2020

«LA ZONA A TRAFFICO LIMITATO PENALIZZA I PESCATORI», DICE L'ARMATORE ELIO DALL'ACQUA: SOLO UN'AUTO E UNO SCOOTER PER BARCA POTRÀ ACCEDERE ALLE RIVE

Dopo i rilievi del consorzio tra i pescivendoli al minuto, anche alcuni armatori stanno ponendo al Comune le proprie osservazioni relative all'approvazione in giunta del progetto per la prossima zona a traffico limitato nel centro storico di Chioggia. Elio dall'Acqua, rappresentante della Cooperativa Clodiense e del consorzio Armatori e Pescatori, si dice «sorpreso» dell'estensione della ZTL lungo le rive di canal Lombardo e di canal San Domenico.
Al momento, peraltro, nelle due fondamente è consentito il transito ma non il parcheggio: anche se tanti paiono non curarsene, trasgredendo la norma spesso e volentieri. «Circa il 90% delle imbarcazioni da pesca - spiega Dall'Acqua - ormeggia nell'area che sarà soggetta alle nuove limitazioni, ma la delibera consente soltanto ad una autovettura e ad un ciclomotore per ogni barca di poter accedere ai varchi, che saranno controllati con un sistema di riconoscimento delle targhe. Una decisione simile comporta un disagio enorme per i pescatori».
Uno scafo di medie dimensioni vede impegnato infatti un equipaggio di almeno quattro persone, numero che cresce per i natanti più grandi: molti, secondo Dall'Acqua, si troveranno impediti a raggiungere la propria imbarcazione servendosi dell'automobile, pur abitando a Sottomarina, a Borgo San Giovanni o nelle frazioni: «Come arriveranno al lavoro nelle giornate invernali o di brutto tempo?», si chiede l'armatore. Vale ricordare al proposito che da anni, all'isola dell'Unione, sono stati istituiti i parcheggi convenzionati e gestiti dalla società partecipata SST.
Il rappresentante della Cooperativa Clodiense annovera anche le attività svolte a terra, con spostamenti al mercato, e quelle nei giorni di pausa, tra l'aggiustamento delle reti, la scorta, il controllo e la manutenzione dei pescherecci. «Questa brutta novità - commenta Elio dall'Acqua - è stata decisa evidentemente da chi non ha molta dimestichezza con la marineria. Sono decisioni non condivise, che non agevolano un settore già in crisi e lo penalizzano tramite ulteriori difficoltà. Contiamo vivamente in un ravvedimento che ci tenga in considerazione».

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