mercoledì 12 luglio 2023

PUBBLICATA ON LINE LA CARTA ITTICA REGIONALE DEL VENETO, UN UTILE STRUMENTO PER CHI FA PESCA

La Regione del Veneto ha pubblicato online un nuovo strumento chiamato visualizzatore grafico WebGIS nel Geoportale dei dati territoriali. Questo strumento offre una cartografia interattiva chiamata Carta Ittica Regionale, che fornisce informazioni utili per la pesca amatoriale, dilettantistica, sportiva e per le imprese di pesca professionale e di acquacoltura.

L'obiettivo di questa iniziativa è quello di fornire agli utenti una mappa dettagliata che mostra le aree di pesca, i campi di gara, le zone di semina, le zone di riposo biologico e altre informazioni pertinenti. Grazie a questa cartografia digitale, i pescatori possono accedere facilmente a informazioni raccolte negli anni dagli Uffici pesca regionali, consentendo loro di visualizzare e ottenere informazioni su qualsiasi area di pesca nel territorio regionale con un semplice click dal PC o dallo smartphone.
L'assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, ha sottolineato l'utilità di questo strumento per i pescatori e ha annunciato che sarà presto implementato con tutte le aree in concessione.

L'obiettivo è quello di fornire uno strumento innovativo ed efficace che possa rispondere prontamente alle esigenze degli utenti. La Regione del Veneto ritiene che questa iniziativa possa essere utile anche per le Forze dell'Ordine, la Vigilanza Volontaria e le associazioni che si occupano del contrasto al bracconaggio.
La cartografia è accessibile anche da dispositivi mobili ed è disponibile al link fornito nella nota stampa. Consente agli utenti di visualizzare l'area di pesca in cui si trovano, fornendo informazioni dettagliate.

Inoltre, per le zone lagunari della Laguna di Venezia e del Delta del Po, è possibile visualizzare facilmente le destinazioni d'uso delle diverse aree, inclusi i luoghi adatti alla venericoltura, le aree nursery, le zone di raccolta dei banchi naturali e le aree destinate all'utilizzo di reti fisse e ai bilancioni.




lunedì 26 giugno 2023

PESCA, CONTE (LEGA): "CONSIGLIO UE APPROVA PACCHETTO PESCA, SOLO L'ITALIA DICE NO E TUTELA I PESCATORI”

PESCA, CONTE (LEGA): "CONSIGLIO UE APPROVA PACCHETTO PESCA, SOLO L'ITALIA DICE NO E TUTELA I PESCATORI”
Bruxelles, 26 giu 23 - “Abbiamo ricevuto un mandato chiaro dai nostri pescatori, che la scorsa settimana hanno protestato in tutta Italia: bisogna tutelare il settore da politiche che, in nome di un ambientalismo ideologico, rischiano di far chiudere migliaia di imprese e di colpire la nostra sovranità alimentare. Bene dunque la presa di posizione del governo italiano, che oggi ha detto no al pacchetto sulla pesca approvato dal Consiglio Ue. Questo pacchetto è in parte positivo, perché dice no al Piano d’azione della Commissione europea che limiterebbe la pesca a strascico. Ma purtroppo il pacchetto conteneva anche un riferimento all'ultimo accordo Wto, votato in Plenaria a maggio e criticato solo dalla Lega. Tale accordo prevede di porre fine a tutti i sussidi dannosi alla pesca, all'interno dei quali vengono (erroneamente) considerati anche i sussidi al carburante. Quindi siamo contenti che il Ministro abbia considerato le nostre perplessità e che il Governo si sia ricompattato in sede di Consiglio dicendo un chiaro e forte no al rischio di tassare l'unico aiuto che ha permesso a molte aziende di affrontare e sopravvivere al caro carburante e di mantenere accessibili i prezzi del pescato”. Lo dice l’eurodeputata della Lega, Rosanna Conte, componente della Commissione Pesca e coordinatrice del Gruppo ID.

LA PESCA HA UN FUTURO TROPPO INCERTO, QUALE APPETIBILITÀ PUO' AVERE AGLI OCCHI DI UN GIOVANE?

Le parole che sono state lette ieri, scritte da un ramponante, dure nei confronti della categoria, della politica e dei sindacati e a favore delle limitazioni europee, non sono passate inosservate.

Si è sentito preso in causa Roberto Penzo, Tanfa, nel punto in cui si è fatta notare l’assenza dei pescatori. Tanfa ha voluto precisare che la sua assenza è pesata in primis a lui stesso ma era trattenuto altrove. Tanfa è sempre in prima linea e non crediamo che nessuno abbia pensato a lui alle parole che accusavano i “pescatori assenti”.
Secondo Penzo i ramponanti, categoria di cui fa parte, saranno tra i primi a scomparire, al fianco dello strascico; le intenzioni dell’Europa sembrano essere quelle. Ci sono punti che hanno però bisogno di approfondimento.

Se l’intento dell’Europa è quello di limitare la pesca professionale in modo drastico, abbattendo lo sforzo di pesca e limitando le attrezzature a quelle meno impattanti, come si porrà nei confronti di coloro che praticano la pesca sportiva, i cui numeri per praticanti e per pescato non hanno nulla da invidiare, proporzionalmente, alla pesca professionale.
Ci sono problemi più attuali che, risolti, permetterebbero alle barche di uscire anche con ciurme al di sotto del tabellare. In questa stagione molti si sbarcano per poter rivolgere la loro attenzione alla pesca delle vongole veraci, molto più remunerativa, lasciando l’equipaggio della barca sguarnito.

Al di sotto di un tot di uomini di equipaggio le barche non possono uscire in mare, ma l’armatore deve comunque dare un minimo garantito all’equipaggio che resta. Un cane che si morde la coda quindi.
Ora però le strumentazioni attuali permettono a un numero minore di uomini di svolgere le stesse mansioni. In questo Penzo è chiaro, i pescatori dovrebbero far fronte comune su richieste propositive sollecitando i sindacati e politica di portare avanti istanze come questa in modo che le barche possano comunque uscire in mare, ripagarsi delle spese e garantire il minimo all’equipaggio.

Non c’è niente di peggio, ci dice, di avere una barca e non poter uscire in mare per mancanza di uomini. E se qualcosa di peggiore c’è, è trovare qualcuno che si presta al lavoro ma che necessita di adeguare le certificazioni per potersi imbarcare, per ottenere le quali serve circa un mese, vanificando l’entusiasmo e accorciando le prospettive di lavoro. La burocrazia dovrebbe permettere agli uffici di svolgere velocemente alcune pratiche e non mettere il bastone tra le ruote. Ma un altro tema è uscito dirompente ed è la mancanza di un ricambio generazionale, non solamente nel mondo della pesca. In questo settore ci sono le scuole adesso che insegnano il mestiere ma questo, più di altri, è un mestiere duro e i giovani non sembra vogliano farlo. Tra l’altro quanta appetibilità può avere un mestiere con futuro così incerto.




sabato 24 giugno 2023

MA SUONARE LE TROMBE FORSE SERVE SOLO A SPAVENTARE I GABBIANI

Questa mattina al mercato ittico all’Ingrosso di Chioggia si sono riunite tutte le forze politiche a tutti i livelli e tutte le sigle sindacali, trasversalmente, a sostegno dei pescatori, del mondo della pesca e di tutto l’indotto che grazie alla pesca sostiene la propria economia.

I pescatori per l’ennesima volta si sentono bersaglio delle direttive europee che vogliono limitare ulteriormente le aree di pesca entro il 2030 per la pesca a strascico, senza considerare le altre limitazioni che saranno applicate prima nel 2024 e poi nel 2026.

Si tratta di scadenze dietro l’angolo, di limiti che vanno a infierire in un settore che è subissato già da molti problemi tra cui la poca attrattività e la mancanza di un ricambio generazionale. Come ha affermato Elio Dall’Acqua, rappresentante degli armatori e di Federpesca, nel 2030 si vuol dare il colpo definitivo a un settore che dovrà prima superare le imposizioni del 2024 e poi quelle del 2026.
Si tratta di un settore trainante per l’economia italiana, veneta e chioggiotta, che coinvolge un alto numero di lavoratori, la cui dismessa avrebbe ripercussioni importanti e catastrofiche su tutto il tessuto sociale ed economico della nostra città in primis.
Da anni i pescatori si attengono a norme sempre più rigide imposte dall’Unione Europea eppure le difficoltà del settore sono sempre più tangibili. Viene il dubbio che il problema non sia la pesca ma che i motivi della minor disponibilità di stock ittici sia dovuta ad altri fattori. L’aumento delle temperature? La presenza di specie aliene? L’inquinamento? O cos’altro? I pescatori chiedono che non ci si accanisca contro questo settore come se possa essere l’unico responsabile di problemi riscontrati nel nostro mare e nei mari europei, ognuno dei quali vive realtà diverse.
Il nostro territorio vive di pesca, attorno ad essa sono nate tradizioni, mestieri, tipicità che ora si esprimono in un food d’eccellenza, in cibo di qualità, controllato, a chilometri zero.

Limitare la pesca nelle realtà costiere europee significa essere costretti ad approvvigionarsi da realtà extra Europa dove le norme da rispettare sono meno rigide per le catture e la tutela per i lavoratori è minore, aprendo varchi per la commercializzazione del cibo sintetico tanto osannato proprio nelle sedi europee.
La domanda che ci si è posti è se queste scelte siano veramente dettate da una strenua volontà a difesa dell’ambiente (cieca di fronte a problemi che non siano legati alla pesca) o se siano spinte da poteri economicamente forti.
Grandi assenti alla manifestazione i pescatori, proprio coloro che dovrebbero essere maggiormente coinvolti. Non si accorgono che il 2030 è alle porte o sono increduli di fronte a certe imposizioni da credere che non sia possibile che vengano messe in pratica.

O forse pensano che manifestare suonando le trombe delle loro barche, per alcuni un debito che nel 2030 non sarà ancora riscattato, serve soltanto a spaventare i gabbiani.




mercoledì 21 giugno 2023

FAI CISL - MOBILITAZIONE CONTRO IL PIANO D'AZIONE UE: SALVIAMO LA PESCA NEL MARE ADRIATICO!

Il 23 giugno, sindacati e associazioni di categoria organizzeranno una mobilitazione contro il piano d'azione dell'Unione Europea che comporterà la graduale scomparsa della pesca a strascico dal nostro mare Adriatico entro il 2030. Nonostante il mare Adriatico sia di dimensioni più contenute rispetto ad altri mari, non si sta tenendo in considerazione l'impatto sociale ed economico di questa misura, che comporterà una significativa perdita di posti di lavoro. Inoltre, il piano si basa su dati scientifici errati e ci renderà totalmente dipendenti da paesi extraeuropei per l'approvvigionamento ittico, paesi che non rispettano adeguatamente le norme sulla sicurezza. È fondamentale dire "no" a questo nuovo piano d'azione europeo. Invito tutti a partecipare al mercato ittico all’ingrosso il 30 giugno, ore 10.30 per sostenere il futuro della pesca e salvare la nostra industria, uniti e insieme. Pierpaolo Piva (Fai Cisl)

martedì 20 giugno 2023

LE MARINERIE ITALIANE SI MOBILITANO CONTRO IL PIANO UE

Le marinerie italiane si stanno preparando a manifestare il proprio dissenso nei confronti del Piano d'azione dell'Unione Europea che impone una serie di misure radicali per il settore della pesca.

L'appuntamento è fissato per venerdì 23 giugno, con una serie di iniziative promosse dalle principali organizzazioni rappresentative delle cooperative, delle imprese e dei lavoratori del settore ittico. Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca sono tra le organizzazioni che si schierano contro il Piano proposto dal Commissario per la Pesca e l'Ambiente Virginijus Sinkevicius.

Tale piano prevede una drastica limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza tenere conto dell'impatto sociale ed economico sulle imprese, i lavoratori e i territori, basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati.

Secondo le associazioni e i sindacati del settore, il Piano porterà a una completa dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento di prodotti ittici. L'obiettivo della mobilitazione è salvaguardare un settore che garantisce la sicurezza alimentare e un approvvigionamento equo, salutare e sostenibile di prodotti ittici freschi con elevati standard di qualità, che rispettano le norme di tracciabilità e certificazione europee. Tuttavia, la mobilitazione mira anche a garantire un futuro per migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori.
Le varie sigle sottolineano che lo smantellamento della pesca a strascico comporterebbe un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la legislazione italiana in materia di ambiente, sicurezza e lavoro. In Italia, la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia, con 2088 unità e circa 7000 lavoratori.

Contribuisce al 30% degli sbarchi e al 50% dei ricavi nel settore ittico nazionale. A livello europeo, la pesca a strascico rappresenta il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici e il 38% dei ricavi, coinvolgendo oltre 7.000 imbarcazioni. La protesta delle marinerie italiane si fa portavoce delle preoccupazioni e delle sfide che il settore affronta di fronte a un Piano d'azione che potrebbe mettere a rischio la sostenibilità economica e sociale della pesca italiana, nonché la qualità e la tracciabilità dei prodotti ittici sul mercato nazionale.




giovedì 8 giugno 2023

MARCO DOLFIN: FASOLARI "FRIEND OF THE SEA", UN PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO PER L'O.P. CHIOGGIOTTA

Marco Dolfin, consigliere regionale dell'Intergruppo Lega-Liga Veneta, capo dipartimento pesca per il partito in regione, esprime grande soddisfazione per il prestigioso riconoscimento ottenuto dall'Organizzazione di Produttori della Pesca di Fasolari dell'Alto Adriatico, conosciuta come "I Fasolari".

L'organizzazione, con sede a Chioggia, ha ricevuto la certificazione di sostenibilità Friend of the Sea®, confermando così il loro impegno nel promuovere la tradizione della raccolta di molluschi con un forte focus sulla sostenibilità ambientale e sulla qualità del prodotto, a vantaggio dei consumatori.

Essere riconosciuti come Friend of the Sea®, "amici del mare", rappresenta un segno di rispetto nei confronti del mare.

Inoltre, valorizzare il prodotto dei fasolari, prodotto del mare molto apprezzato dagli intenditori di tutto il mondo, contribuisce a far conoscere ancora di più la tradizione veneziana legata alla pesca.

Questo prestigioso riconoscimento, unito agli sforzi promozionali come la partecipazione alle Sagre del Pesce e a importanti manifestazioni internazionali come il Vinitaly, offrirà nuove opportunità di crescita ai pescatori e produttori locali, consentendo loro di espandere ulteriormente la loro attività e di condividere la ricchezza della tradizione veneziana con un pubblico sempre più ampio.