A Chioggia, davanti al Mercato Ittico all’Ingrosso si trovano ormai da circa un anno un paio di scarrabili, due grandi contenitori di metallo all’interno dei quali i pescatori conferiscono il rifiuto marino che raccolgono in mare aperto e che l’azienda incaricata recupera. Sono stati due i pescatori che hanno dato il via a questa iniziativa, Elio Dall’Acqua e Roberto Penzo, due veterani della pesca impegnati per il bene della categoria e per il bene dell’ambiente.
La ditta addetta si fa carico del prelievo del materiale con un costo a carico della comunità pari a zero, in quanto nessun importo per questo lavoro viene richiesto all’amministrazione comunale.
Non tutti i pescatori partecipano a questa iniziativa di pulizia ma nel tempo sono stati moltissimi quelli che si sono aggiunti ai primi pionieri riuscendo a raccogliere nell’anno e a togliere dal mare 100 tonnellate di marine litter.
Un quantitativo importante di rifiuto che viene tolto dal mare e che rappresenta ancora una goccia rispetto a quello che il mare sta custodendo.
La raccolta dei rifiuti marini è un tema molto discusso in quanto il marine litter è ritenuto un rifiuto speciale, da smaltire in modo ben diverso dal rifiuto domestico e con costi ben diversi a carico di chi provvedeva a raccogliere e riportare in terraferma.
Con il decreto di legge Salvamare il rifiuto marino viene portato al pari del rifiuto domestico, e diventa più facile per i pescatori liberarsi di ciò che viene recuperato in mare senza ricorrere a sanzioni.
Intanto la categoria si sta preparando al rientro dopo il fermo pesca, sapendo già che gli aumenti del gasolio saranno un ostacolo per l’attività e sapendo che tutte le lotte fatte, le istanze presentate, i contatti presi durante il passato governo, ora sono tabula rasa e bisognerà illustrare a nuovi politici la situazione difficile del settore riprendendo ogni argomento e illustrandone le criticità.
Questo mentre imprese che lavorano nella pesca stanno affondando nella crisi che da inizio anno sta tartassando la categoria.
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