venerdì 15 gennaio 2016
GUARDIA COSTIERA: 135.000 EURO DI SANZIONI PER 6,5 TON DI PESCE SEQUESTRATO
Contrasto alla pesca illegale e controllo sulla filiera ittica:
conclusa l’operazione “Tallone d’Achille”.
È giunta al termine l’operazione di polizia “Tallone d’Achille”, nome in codice dell’attività
iniziata a fine Novembre 2015 e conclusasi nella tarda serata di Domenica 10 Gennaio 2016,
effettuata dai militari della Guardia Costiera del Veneto, su disposizione del Comando
generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, volta al contrasto della
pesca illegale ed al controllo di tutte le fasi della filiera della pesca, dalla cattura alla
commercializzazione, proprio in concomitanza delle festività natalizie, allorquando aumenta a
dismisura la richiesta di prodotto, ad esempio per la preparazione dei cosiddetti “cenoni” e
cresce in maniera esponenziale il rischio di incappare in pesce non idoneo al consumo o
pescato in violazione alle norme in vigore.
Ispezione a pescherecci in fase di pesca, “controlli a tappeto” di esercizi commerciali, grossi
centri di stoccaggio, mercati ittici e rionali, ristoranti e centri commerciali: notevole, dunque, lo
sforzo profuso dalla Direzione Marittima del Veneto che, in aggiunta alle attività di verifica che
vengono programmate durante tutto l’anno, ha messo in campo un ulteriore dispositivo
complesso di controllo che ha visto impiegati 44 militari, 6 unità navali e 7 mezzi terrestri
appartenenti ai Comandi del Veneto - Venezia, Chioggia, Caorle e Jesolo – i quali hanno
operato all’interno delle province del Veneto ed in territori extraregionali come le province di
Mantova, Bergamo e Brescia.
Principale attenzione è stata posta nella tutela del “consumatore finale” mediante la verifica
delle condizioni igienico sanitarie del prodotto, il controllo dello stato di conservazione,
l’eventuale alterazione ed il rispetto della data di scadenza per i prodotti preconfezionati,
attività effettuate in stretta collaborazione con i Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie
Locali. Diverse le azioni volte alla repressione di “frodi in commercio”, anche per le specie
spacciate per prodotto pregiato. Sempre verificata la presenza della documentazione a
corredo comprovante la completa tracciabilità, primo indicatore di qualità, genuinità e
freschezza che deve accompagnare il prodotto in qualsiasi fase della filiera ittica, dalla
dichiarazione di cattura del peschereccio o dalla bolla di importazione per terminare alla
vendita conclusiva al dettaglio ed ancora, la corretta etichettatura riportante quegli elementi di
informazione da riportare al consumatore quali la denominazione commerciale, il metodo di
cattura (pescato o allevato), lo stato del prodotto (congelato o fresco), la zona di cattura.
In conclusione sono stati effettuati 214 controlli, di cui 54 a mare e 160 a terra suddivisi tra
punti di sbarco, grossisti, mercati ittici, grande distribuzione, ristoranti e pescherie. Le
principali infrazioni riscontrate hanno riguardato la completa o parziale assenza dei documenti
comprovanti la tracciabilità dei prodotti e la inesatta o assenza dell’etichettatura degli stessi.
L’attività di controllo ha portato alla comminazione di 34 sanzioni amministrative per un
importo totale di circa 135.000 euro, al sequestro di circa 6,5 tonnellate di prodotto ed al
deferimento di tre persone alla competente autorità giudiziaria.
Venezia, 14 Gennaio 2016
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