venerdì 29 novembre 2013
CONVEGNO : I LOVE PESCE
--> Un convegno rivolto all'informazione sui valori nutrizionali del pesce,In Italia si consumano 19,5 chili pro capite di pesce all'anno mentre in Europa la media è 22,3 chili e alcuni paesi consumano molto di più, quali il Portogallo sui 60, Spagna 49, Norvegia e Svezia circa 32. Primi tre mesi 2013: -5% consumo pesce, causa crisi Il pesce è un alimento che poco calorico, ricco di omega 3 che proteggono dal rischio cardiovascolare, digeribile perché ha poco tessuto connettivo, ma questo le rende nche facilmente deperibile Fondamentale conservare la catena del freddo per garantire la bontà, anche in senso sanitario, del pesce La salubrità è garantita dai controlli veterinari ma, in fase di commercializzazione, il responsabile è l'Osa (operatore del settore alimentare), il commerciante che deve seguire le prassi di autocontrollo. Pericolo pesci tropicali (ce ne sono di tossici) che arrivano fin qui: in Sicilia si pesca il pesce palla maculato. Pericolo parassiti, anisakis in particolare, presente anche nelle alici (17% degli esemplari), nei totani (22%), nella rana pescatrice (33%) nel pesce san pietro (33%). Cuocere o congelare per evitare rischi Pericolo inquinamento (metalli pesanti, diossine, ecc.) Sasa Raicevich, ricercatore Ispra Politica europea della pesca in fase di riforma Fino al 2012 si è puntato alla conservazione delle specie e dell'ambiente tramite la definizione di quote di cattura, misure tecniche (potenza motori, maglie reti), gestione flotte (rottamazioni), misure finanziarie (aiuti, fermo pesca, ecc.). Risultato non entusiasmante: 95% degli stock ittici sono in sofferenza, meno nel mare del Nord (dove si applica politica quote, di più nel Mediterraneo. Colpa di: politiche contraddittorie, mancanza di gerarchia delle norme, politiche di breve periodo e troppo centralizzate, flotte operanti anche con stock ittici in calo Molte aziende non resisterebbero senza aiuti Ue. Nuova Politica comunitaria della pesca (Pcp) punta su Piani Pluriennali, Regionalizzazione (gestione congiunta del mare da parte delle “regioni” o Stati confinanti). L'obiettivo è la sostenibilità del prelievo degli stock entro il 2015, poi posticipato al 2020, ma anche questa data sembra troppo vicina. Questione controversa: il divieto di rigettare gli scarti (pesci troppo piccoli) portarli a terra, per consumo non umano, impone corsia diversa da pesce “normale” (commercializzazione di taglia adulta) quindi più costosa che dovrebbe essere disincentivo per chi pesca individui giovanili ma si crea anche circuito alternativo per gli scarti che potrebbe indurre qualcuno ad approfittarne.
sabato 16 novembre 2013
COMANDANTE di PESCHERECCIO A 30 MIGLIA RISCHIA GRAVE INFORTUNIO PER UN ALBERO
video girato ieri dal pescatore Diego De Bei dal peschereccio SILVANO BOCOCI
--> Per fortuna possiamo dire che è andata bene, ma non devono aver pensato la stessa cosa gli amici pescatori che mercoledì scorso hanno rischiato un grave infortunio mentre navigavano a circa 30 miglia dalla costa. In questo periodo di maltempo oltre al pericolo, ormai costante, di parti di briccole semi-affioranti si aggiunge quello degli alberi che vengono portati a mare dai fiumi. In pratica mentre la coppia di pescherecci navigava facendo il tipo di pesca così detta " a volante" un albero di notevoli dimensioni è rimasto incastrato nella rete, mentre l'equipaggio cercava il disimpegno avendo ovviamente l'attenzione di creare meno danni possibile all'attrezzatura ( visto anche il periodo economico) si sono create delle oscillazione (causa anche le condizioni del mare che non erano tranquillissime) che hanno fatto sì che il comandante del peschereccio veniva colpito al viso causando una discreta lacerazione al labbro. Immediatamente è stato dato l'allarme alla guardia costiera che ha verificato la situazione autorizzando peraltro la guida del peschereccio ad un marinaio con i titoli, visto che il comandante non era, poverino, in condizione di condurre il peschereccio poi il primo soccorso è stato fatto dall'ospedale di chioggia dove fortunatamente non si sono riscontrati problemi particolarmente gravi. Questo a ricordare quanto, nonostante il costante miglioramento della sicurezza in mare, la professione di pesca ha sempre un notevole rischio. Auguriamo al comandante del peschereccio che possa ristabilirsi quanto prima. foto d'archivio
--> Per fortuna possiamo dire che è andata bene, ma non devono aver pensato la stessa cosa gli amici pescatori che mercoledì scorso hanno rischiato un grave infortunio mentre navigavano a circa 30 miglia dalla costa. In questo periodo di maltempo oltre al pericolo, ormai costante, di parti di briccole semi-affioranti si aggiunge quello degli alberi che vengono portati a mare dai fiumi. In pratica mentre la coppia di pescherecci navigava facendo il tipo di pesca così detta " a volante" un albero di notevoli dimensioni è rimasto incastrato nella rete, mentre l'equipaggio cercava il disimpegno avendo ovviamente l'attenzione di creare meno danni possibile all'attrezzatura ( visto anche il periodo economico) si sono create delle oscillazione (causa anche le condizioni del mare che non erano tranquillissime) che hanno fatto sì che il comandante del peschereccio veniva colpito al viso causando una discreta lacerazione al labbro. Immediatamente è stato dato l'allarme alla guardia costiera che ha verificato la situazione autorizzando peraltro la guida del peschereccio ad un marinaio con i titoli, visto che il comandante non era, poverino, in condizione di condurre il peschereccio poi il primo soccorso è stato fatto dall'ospedale di chioggia dove fortunatamente non si sono riscontrati problemi particolarmente gravi. Questo a ricordare quanto, nonostante il costante miglioramento della sicurezza in mare, la professione di pesca ha sempre un notevole rischio. Auguriamo al comandante del peschereccio che possa ristabilirsi quanto prima. foto d'archivio
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