lunedì 30 dicembre 2019

NUOVI CONTRIBUTI DELL'UNIONE EUROPEA PER LA SALA ASTE E L'ILLUMINAZIONE DEL MERCATO ITTICO ALL'INGROSSO: E SE VERRÀ TRASLOCATO?

Il Comune di Chioggia in questi giorni è risultato assegnatario di un finanziamento totale di 813mila euro grazie al nuovo bando del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) 2014/2020, misura 1.43 “Porti, luoghi di sbarco, sale per la vendita all’asta e ripari di pesca”. Il contributo concesso per il 50% proviene da finanziamenti comunitari, per il 35% dal Fondo statale di Rotazione e per il 15% dalla Regione del Veneto. Il progetto riguarda sostanzialmente il raffrescamento e l'informatizzazione della sala aste, l'implementazione dell'illuminazione interna ed esterna del mercato ittico all'ingrosso: i lavori inizieranno indicativamente a febbraio, per concludersi entro 18 mesi.
«Grazie a questo intervento rispondiamo alle esigenze dei pescatori – spiega l'assessore alla Pesca e alle Partecipate Daniele Stecco – che da tempo chiedono una migliore illuminazione esterna dei piazzali, per lavorare con più sicurezza anche nelle ore notturne. Inoltre, con l'adeguamento del sistema di luci anche all'interno della sala d'aste, il pesce e i suoi colori naturali saranno più visibili, migliorando la percezione della qualità del prodotto anche per gli addetti ai lavori».

domenica 29 dicembre 2019

UFFICIALE LA DEROGA EUROPEA, I PESCATORI DELL'ADRIATICO POTRANNO RACCOGLIERE VONGOLE ANCHE DI 22 MILLIMETRI

Diventa ufficiale la deroga concessa ai pescatori dell'Adriatico, di poter raccogliere le vongole fino a 22 millimetri di taglia, rispetto al limite imposto dall'Unione Europea a 25 millimetri per gli altri mari. Sono infatti scaduti i termini entro cui il Parlamento europeo poteva opporsi a questa deroga: «Se non ci sono stati ostacoli a Bruxelles - afferma la deputata Rosanna Conte - il merito è anche del lavoro che la Lega abbiamo avviato fin dal primo giorno, in particolare in commissione Pesca, dove sono coordinatrice per il gruppo Identità e Democrazia».
Un lavoro proseguito anche in Italia, dove - continua Conte - «grazie alle pressioni mie e della Lega si è evitata una beffa che avrebbe danneggiato non poco i pescatori: i tempi burocratici, infatti, avrebbero comportato un ritardo nell'attuazione della nuova deroga. In sostanza, il rischio era di fermare la pesca delle vongole per diversi giorni. Per fortuna, in seguito al nostro appello, il ministero ha pubblicato un decreto che ha evitato questo vuoto normativo: dal 1° gennaio 2020 le attività dei pescatori di vongole potranno proseguire senza intoppi. Sono fiera di essere riuscita, in questi primi mesi da eurodeputata, a ottenere una vittoria concreta e importante per la pesca italiana. Ma questa è solo la prima di una serie di battaglie che abbiamo già intrapreso nel nome della difesa e della promozione dei pescatori, e contro le assurde regole e limitazioni che ancora l'Europa impone».

venerdì 27 dicembre 2019

COLPO DI GRAZIA AL COMPARTO DELLE VONGOLE DI MARE: DISTRUTTO L'80% DELLE RISORSE, IL CO.GE.VO. INTENZIONATO A PROTESTARE A VENEZIA PER I FONDI

I vongolari del CoGeVo sono allo stremo. Le recenti piogge e mareggiate, che fanno il paio con l'acqua alta eccezionale di novembre, hanno distrutto quasi per intero il prodotto seminato nel mare antistante Sottomarina: i calcoli del consorzio parlano dell'80% di vongole, finite spiaggiate in secca.
In un articolo pubblicato dalla Nuova Venezia di oggi, a firma di Daniele Zennaro, il presidente Michele Boscolo Marchi accusa anche l'inquinamento dei fiumi quale causa della moria della risorsa: «Inoltre - racconta - i fondi regionali arrivano per lo più alle imprese del comparto turistico». Marchi non esclude l'agitazione delle 163 imbarcazioni facenti parte del CoGeVo, che potrebbero mobilitarsi in massa protestando a Venezia.

giovedì 26 dicembre 2019

PESCHERECCI IN SECCA NEI CANALI DI SAN DOMENICO, URGENTE IL COMPLETAMENTO DELLO SCAVO

Paradossi del meteo. Nei giorni scorsi più volte la città ha affrontato gli effetti della marea eccezionale, andando sott'acqua specie al mattino; eppure, per converso, il deflusso della marea ha portato la quota anche sotto lo zero, lasciando numerose imbarcazioni praticamente in secca. Succede soprattutto nei canali San Domenico interno ed esterno, dove da tre giorni la secca -tipica del periodo- è particolarmente avanzata: «Solitamente questi erano luoghi di alta profondità - racconta Alberto Cavallarin del peschereccio Pioniere - tanto che gli scafi di stazza maggiore ormeggiavano proprio qui». Eppure oggi lo scarso pescaggio di questi fondali è sotto gli occhi di tutti.
La competenza in materia è del Provveditorato alle Opere Pubbliche, l'ex Magistrato alle Acque, eppure - continua Cavallarin - «tanti assessori alla pesca sono cambiati nel tempo, e tutti sono stati messi a conoscenza della questione. La speranza è che dopo gli interventi alla pavimentazione del mercato ittico, ci si ricordi anche di noi». Lo scorso ottobre erano comunque terminati i lavori di scavo del tratto di ingresso al canale San Domenico, mediante il dragaggio e lo scavo di sbancamento del materiale, nonché la successiva risagomatura del fondo, per consentire il passaggio più agevole della flotta peschereccia verso il mercato ittico. Erano state anche riposizionate alcune briccole di ancoraggio, mentre i fanghi sono stati smaltiti, a cura del Provveditorato, all'isola delle Tresse.

giovedì 19 dicembre 2019

DEROGA ALLA TAGLIA DELLE VONGOLE, ROSANNA CONTE (LEGA): "L'UNIONE EUROPEA NON NE RITARDI L'APPLICAZIONE"

L'europarlamentare Rosanna Conte chiede all'Unione Europea di non ritardare nell'applicazione della deroga che consente ai pescatori dell'Adriatico di cogliere vongole di 22 millimetri. «Sebbene sia ormai quasi certo che non vi saranno obiezioni all'iniziativa della Commissione Europea di concedere all’Italia questa deroga - afferma Conte - i tempi burocratici rischiano di ritardarne l’attuazione. Il termine ultimo per presentare obiezioni, infatti, scade il 28 dicembre prossimo. Salvo imprevisti, a quel punto spetterà alla Commissione Europea inviare una comunicazione al governo italiano.
Solo dopo questa comunicazione, il ministero competente potrà procedere alla pubblicazione del decreto ed evitare vuoti normativi. Il problema è che, visto il periodo di feste, questo passaggio si inceppi, con la conseguenza che l’avvio della deroga slitti rispetto alla data prevista, ossia il 1° gennaio 2020. Se così fosse, sarebbe un grave danno per il comparto. Ecco perché ho inviato un'interrogazione urgente alla Commissione Europea, sollecitando una risposta immediata e chiedendo misure specifiche all'indomani del 28 dicembre, per far sì che le marinerie possano iniziare l'anno con una buona notizia. La battaglia della Lega per i pescatori non va mai in vacanza», conclude Rosanna Conte.

sabato 14 dicembre 2019

DOCUMENTARIO DELLA UILA PESCA CON LA MARINERIA DI CHIOGGIA: IL SOTTOSEGRETARIO L'ABBATE, «DISEGNO DI LEGGE PER LA CASSA INTEGRAZIONE AI PESCATORI»

Non era gremito stamane, purtroppo, il cinema Don Bosco per l'incontro organizzato dalla UILA Pesca sul tema "Pescatori protagonisti del futuro". Anche se avrebbe meritato lo fosse: non solo per la presenza del sottosegretario Giuseppe L'Abbate e della segretaria nazionale del sindacato, Enrica Mammucari, ma anche per il prezioso dibattito seguito alla proiezione del docufilm "Pescatori, una vita per il mare" realizzato dalla fondazione Argentina Altobelli in sei marinerie di tutta Italia.

Tra quelle rappresentate nei 50 minuti del filmato anche la pesca di Chioggia, con l'esempio di Denis e Daniele Padoan che raccolgono i rifiuti in mare, Michele Boscolo Marchi e il CoGeVo che coltiva le vongole proteggendo la risorsa e il consumatore, e l'armatore Renzo Zennaro a fare da trait d'union con la storia e la tradizione. Al racconto ha contribuito anche la presentazione del volume "Chioggia, regina dell'Adriatico", scritto dal giornalista Daniele Zennaro e pubblicato dalla UILA Pesca.

In apertura di mattina, il sindaco Alessandro Ferro ha annunciato l'intenzione di ospitare a Chioggia nel 2020 un grande convegno di carattere nazionale relativo alla pesca e al futuro del mare, tra ricerca scientifica e innovazione tecnologica; il sottosegretario L'Abbate ha invece prospettato a gennaio un disegno di legge a sua firma per il riordino normativo del settore ittico, con all'interno un articolo che introdurrebbe la CISOA, cassa integrazione salariale per i 25mila pescatori italiani, quindi un ammortizzatore sociale stabile così come c'è già per gli agricoltori.

Lo strumento è evocato anche da Pierpaolo Piva, segretario della FAI CISL, che si dice parzialmente soddisfatto della conferma nella legge di bilancio degli 11 milioni erogati a rimborso del fermo biologico: «Sono per 30 euro lordi - dice il sindacalista - legati ai giorni di fermo, quindi 23 netti e bisogna considerare che le imprese devono anche versare i contributi. Chiediamo uno strumento strutturato, che sia legato anche alle condizioni meteorologiche. Il fatto che Bruxelles chieda una riduzione dello sforzo di pesca mette a rischio la tenuta occupazionale del settore. Senza contare che per il fermo pesca 2019 non c'è ancora un decreto ministeriale con le modalità di erogazione».

mercoledì 11 dicembre 2019

"PESCATORI PROTAGONISTI DEL FUTURO": SABATO AL TEATRO DON BOSCO DOCUFILM E VOLUME RACCONTANO LE BUONE PRATICHE NELLA MARINERIA DI CHIOGGIA

Sabato mattina al teatro Don Bosco di Chioggia la pesca celebrerà se stessa durante un'iniziativa organizzata dal sindacato UILA Pesca, alla presenza della segretaria nazionale Enrica Mammucari e del sottosegretario di Stato onorevole Giuseppe L'Abbate, oltre che dell'assessore alla pesca Daniele Stecco, del presidente di Federcoopesca Paolo Tiozzo e di Michele Boscolo Marchi, presidente del CoGeVo di Chioggia e Venezia. L'evento, dal titolo "Pescatori protagonisti del futuro" inizierà alle ore 9.30 con la presentazione del volume "Chioggia, la regina dell'Adriatico" a cura di Daniele Zennaro.
Poi la proiezione del docufilm "Pescatori, una vita per il mare", curato dalla Fondazione Argentina Altobelli, che già due mesi fa a Mazara del Vallo aveva ottenuto consensi anche in virtù della narrazione della marineria clodiense. Quindi la consegna degli attestati di partecipazione ai corsi in materia di sicurezza nel luogo di lavoro, la barca: durante tutta la mattina verranno evidenziate le buone pratiche messe in campo dai pescatori chioggiotti.

martedì 10 dicembre 2019

UNA TONNELLATA DI PESCE SENZA DOCUMENTAZIONE DI FILIERA È STATA SEQUESTRATA DALLA GUARDIA DI FINANZA DI CHIOGGIA, MULTE AI TRASPORTATORI

La Guardia di Finanza di Chioggia ha sequestrato circa una tonnellata di prodotti ittici senza documentazione che ne tracciasse la filiera, tra salmoni, aragoste, gamberi, moscardini, canestrelli, granseole e seppie, che venivano trasportate lungo la Romea complessivamente da undici cittadini italiani e cinesi. I controlli per strada hanno riscontrato che il pesce era nascosto dietro altre cassette di merce venduta regolarmente e destinata ai mercati del Veneto. Ai trasportatori sono state comminate sanzioni per migliaia di euro. Nel 2019 le Fiamme Gialle clodiensi hanno sequestrato 5 tonnellate di pesce.

PESCATORE AVVERTE UN MALORE IN MARE, LA GUARDIA COSTIERA LO SOCCORRE A 7 MIGLIA E LO TRASPORTA A VIGO: RICOVERATO AL PRONTO SOCCORSO

Questa mattina attorno alle 8 la Guardia Costiera di Chioggia ha soccorso in mare, alla distanza di 7 miglia dalla costa, un marinaio che aveva avvertito un malore a bordo del peschereccio Augusta Zennaro.
Velocemente la vedetta lo ha trasportato fino al pontile di piazza Vigo, dove lo attendevano i sanitari del 118 già allertati in codice rosso.

Una volta saliti a bordo per verificare lo stato di salute del pescatore, medici e infermieri lo hanno condotto in ambulanza al Pronto Soccorso dell'ospedale di Chioggia, dove anche nel pomeriggio risulta ancora ricoverato in condizioni che sono state definite tranquillizzanti.

martedì 3 dicembre 2019

PARLAMENTO EUROPEO, VIA LIBERA ALLA DEROGA PER LA PESCA DELLE VONGOLE DI 22 MILLIMETRI NEL MARE ADRIATICO

La commissione Pesca del Parlamento Europeo ha dato il via libera alla pesca di vongole dal diametro di 22 millimetri nel mare Adriatico. Lo hanno reso noto gli europarlamentari Pietro Bartolo e Giuseppe Ferrandino del Partito Democratico, precisando che «all'interno della commissione Pesca erano stati sollevati dubbi riguardo la legittimità della deroga concessa all'Italia, ma queste resistenze sono state superate. Si è così chiusa la lunga diatriba tra Italia e Spagna».
Con gli esponenti del PD polemizza Rosanna Conte della Lega: «Il rinnovo della deroga non ha ancora trovato obiezioni al Parlamento europeo e oggi, stando al calendario delle riunioni, era l'ultima occasione. Ma prima di cantare vittoria attenderei il 28 dicembre, ossia la data ultima effettiva per opporsi. Non ho molta fiducia nei confronti del gruppo dei Socialisti e Democratici, che di fatto ha minacciato di bloccare la deroga sotto la spinta delle lobby spagnole: tra le loro fila, c'è appunto il PD, i cui deputati si sono contraddistinti per le assenze in riunioni chiave della commissione Pech, quando io e altri colleghi italiani, facendo sistema, abbiamo difeso le istanze delle marinerie italiane. I lavoratori si difendono sempre e a gran voce, senza nascondersi dietro giochi di potere di altri Stati e intestandosi vittorie di battaglie condotte da altri, come stanno facendo loro».

venerdì 29 novembre 2019

RIPRESI DALLE TELECAMERE GLI INCIVILI CHE CONTINUANO A INQUINARE IL MERCATO ITTICO NONOSTANTE IL NUOVO COMPATTATORE

Questa mattina, al mercato ittico di Chioggia, l'assessore alla pesca e ai mercati Daniele Stecco, l'assessora ai lavori pubblici Alessandra Penzo e l'amministratore della società partecipata SST Emanuele Mazzaro hanno relazionato in merito ai lavori di sistemazione del pavimento esterno alla struttura, finanziati dalla Regione Veneto e praticati con un materiale appositamente selezionato da Mapei per la zona e per recare il minor intralcio continuo agli operatori.

Nell'occasione Mazzaro è tornato anche sulla novità delle ultime ore, ovvero l'addio definitivo ai cassoni di scarico delle cassette in polistirolo, abitualmente usate nei pescherecci e al mercato, e l'arrivo di un eco-compattatore negli orari dalle 5 alle 9 e dalle 15 alle 18. L'ottima iniziativa, che ha il merito di togliere la possibilità alle cassette di volare in laguna col vento, presenta tuttavia due inconvenienti.

Il primo, già segnalato, è che proprio la scorsa notte (la prima, tendenzialmente, senza i cassoni) alcuni incivili hanno lasciato all'esterno del mercato alcuni sacchetti di immondizia colmi di cassette. La società SST assicura che, in forza delle immagini videoregistrate dalle telecamere a circuito, i trasgressori saranno individuati e sanzionati.

Il secondo, di più difficile soluzione, riguarda quei pescatori -e non sono pochi- che hanno l'abitudine di lavorare a orari non congruenti rispetto l'arrivo del compattatore, con il rischio che le cassette in polistirolo (o, sperabilmente, in materiali diversi) non abbiano un luogo di stoccaggio in attesa che facciano le 5 del mattino, quando appunto l'operatore sarà in loco. Importante intanto sarebbe, e vale per tutta la città, procedere con maggior determinazione e precisione alla raccolta differenziata dei rifiuti.

giovedì 28 novembre 2019

ADDIO CASSETTE DI POLISTIROLO “VOLANTI” IN LAGUNA, AL MERCATO ITTICO ARRIVA L’ECO-COMPATTATORE: UN CAMBIAMENTO EPOCALE

Finalmente le cassette di polistirolo usate per inscatolare il pesce al mercato ittico all'ingrosso di Chioggia non prenderanno più la strada della laguna e dei canali, in corrispondenza dei colpi di vento. La società partecipata SST, che gestisce il mercato, ha infatti adottato assieme a Veritas un eco-compattatore operativo negli orari di mercato, ovvero dalle 5 alle 9 e dalle 15 alle 18, rimuovendo così il sistema che era posizionato lungo la fondamenta San Domenico, dal quale spesso le cassette si sollevavano per finire in acqua e fino ai margini del Lusenzo.
Una battaglia che ha visto Chioggia Azzurra in prima linea nelle segnalazioni, per un cambiamento che viene definito «forse traumatico ma epocale» da Emanuele Mazzaro, amministratore di SST: i lavori in corso per la nuova pavimentazione esterna (che verranno illustrati domani mattina) sono stati l'occasione per ripensare la logistica del plesso. «Mettiamo in conto alcune difficoltà - continua sicuro Mazzaro - ma andremo avanti con la sperimentazione». La società partecipata del Comune sta anche valutando con Veritas l'istituzione di una sorta di ecocentro ittico, con possibile guardia e controllo 24 ore su 24 per evitare conferimenti inquinanti esterni.

venerdì 22 novembre 2019

RIDUZIONE DEGLI ORARI DI PESCA, IL COMANDANTE DELLA CAPITANERIA SMENTISCE LE COOP: SOLO 22 BARCHE SCELGONO LE 72 ORE, IN 60 PER I 4 GIORNI

Franco colloquio, questa mattina alla Capitaneria di Porto, tra Chioggia Azzurra e il comandante del Compartimento Marittimo, capitano di fregata Michele Messina, in seguito all’articolo pubblicato ieri e relativo al rammarico di gran parte della marineria per la mancata ordinanza che avrebbe recepito un accordo vocato a ridurre lo sforzo di pesca a 72 ore settimanali prima dell’imposizione europea.
Il comandante Messina ha specificato, norme alla mano, i termini della questione: il decreto ministeriale 173 emanato lo scorso 30 aprile, infatti, fornisce le indicazioni tecniche alla disciplina della navigazione peschereccia dopo il 18 novembre. Il provvedimento nazionale lascia libertà di scelta tra lavorare 4 giorni oppure coprirne 5 ma in non più di 72 ore: e i pescatori comunicano la propria decisione alla Capitaneria. Ora, il capitano di fregata Messina –che ha ereditato la vertenza dal predecessore, comandante Chiarelli, già in stato avanzato all’atto del suo insediamento il 9 settembre scorso- sottolinea che, stando ai dati raccolti nei terminali della Capitaneria, solo 22 pescherecci hanno indicato le 72 ore in 5 giorni, mentre ben 60 (su 112) hanno preferito continuare con 4 giorni lavorativi. Questo dato pare smentire la ricostruzione effettuata ieri da Marco Spinadin, presidente di Confcooperative, che parlava della quasi totalità dei pescatori orientata alle 72 ore.
In ogni caso, il comandante Messina ritiene impugnabile la delibera regionale che aveva chiesto alla Capitaneria di Porto di emanare l’ordinanza di accoglimento del regime a 5 giorni, conseguente all’accordo tra le cooperative: la delibera veneta infatti contrasta con il decreto legislativo nazionale, che ha predominanza di applicazione ove sia assente una deroga in una materia specificamente assegnata alla disciplina statale. «Successivamente alle sedute della commissione di studio – conclude il capitano di fregata Michele Messina – si sono registrati anche alcuni casi di pescatori che si sono recati alla Capitaneria per chiedere di non essere obbligati a passare alle 72 ore in 5 giorni».

giovedì 21 novembre 2019

PESCA SOSTENIBILE, LA MARINERIA PROVA AD ANTICIPARE L'EUROPA E A RIDURRE LO SFORZO A 72 ORE: MA LA CAPITANERIA, LEGGE ALLA MANO, DICE DI NO

Meno ore divise in più giorni di pesca, un’alta probabilità che il prezzo al mercato aumenti, per la soddisfazione di un’intera categoria portante. Tutto era pronto, a Chioggia e nelle altre marinerie venete, per la sperimentazione assoluta di un nuovo sistema in ottemperanza a quanto chiede l’Unione Europea a partire dal 2020: ma lo sforzo semestrale delle cooperative di pesca trova lo scoglio della Capitaneria di Porto di Chioggia, che non firma l’ordinanza apposita in quanto viene rilevato un contrasto con la disciplina legislativa ministeriale della “giornata di pesca”. E così, complice anche il cambio di governo avvenuto a fine estate, tutto torna di nuovo in alto mare: per la delusione dei pescatori, che già assaporavano la possibilità di trascorrere più tempo in famiglia durante le prossime feste natalizie.
La questione, molto complessa, è quella che origina dai decreti europei intercorsi tra la fine dello scorso anno e l’inizio di quello che sta andando a concludere, che dal prossimo anno impongono la riduzione dell’8% rispetto alle 160 giornate di pesca attuali, ovvero 12 giorni in meno poi ritoccati in base alle classi di grandezza tra barche diverse. In previsione del futuro incremento dei giorni di riposo per l’ulteriore 8%, che avrebbe significato depennare 26 giorni dal calendario ittico rischiando di andare sotto quota 130 giornate (il punto di non ritorno per la sostenibilità di un’azienda), le cooperative del settore come le chioggiotte Mare Azzurro, Confcooperative e Federpesca avevano deciso fin dallo scorso aprile di non farsi trovare impreparate e di anticipare la soluzione della vertenza.
L’accordo era stato trovato attorno a 72 ore settimanali in 5 giorni di uscita, in luogo delle attuali 96 lungo 4 giorni, ed era stato confermato dalla raccolta di firme con consenso pressoché unanime in tutta la marineria clodiense senza distinzioni di stazza. Anzi, la soluzione era stata gradita anche ai restanti comparti veneti, e i dirigenti cooperativi avevano coinvolto anche i pescatori friulani, romagnoli e marchigiani verso una comune disciplina adriatica. Oltre ad essere un modo di ottemperare alle regole dell’Unione Europea, “restituendo” giorni al riposo del mare ma senza gravare sui pescatori, la prospettiva di una riduzione spontanea si sposava anche al fatto che il prodotto, presente nei mercati anche il sabato mattina, avrebbe consentito di compensare il giorno lavorativo in meno.
Nonostante il cambio della guardia al ministero romano, con l’assenza di interlocuzione per oltre un mese, la commissione regionale aveva agevolato il ragionamento delle coop, fino alla delibera valutata positivamente con l’aiuto della Direzione Marittima di Venezia. Ma a pochissime ore da quando il progetto era pronto a decollare, il comandante della Capitaneria di Porto di Chioggia Michele Messina nega l’adozione dell’ordinanza necessaria a instaurare il nuovo regime: quest’ultimo infatti contrasta con la definizione ICCAT della giornata di pesca, ritenuta tale dal momento in cui vengono sciolti gli ormeggi a quando il peschereccio rientra. Secondo il capitano Messina, la firma di un’ordinanza siffatta contrasterebbe con il decreto legislativo ministeriale e quindi sarebbe passibile di annullamento e non solo.
Il comandante ha così informato il livello centrale della sua non volontà in materia, adducendo naturalmente le opportune motivazioni, e da Roma è arrivato appunto il divieto di erogare le 72 ore in 5 giorni, continuando invece con il corrente regime dei 4 giorni lavorativi pieni. «Peccato – afferma Marco Spinadin di Confcooperative – perché quella soluzione, fondata sulle ore e non sui giorni di lavoro, avrebbe risolto anche il problema di chi parte prima della mezzanotte per poi venire sanzionato».
La stessa Capitaneria, tuttavia, aveva suggerito di inserire la questione delle 72 ore nel decreto per il fermo pesca, ma c’era stata la necessità di tenere assieme tutti i comparti veneti attraverso lo strumento dell’ordinanza. Ora la situazione è di stallo: le cooperative riconoscono che sarebbe stato preferibile un provvedimento nazionale per l’Adriatico, che dovrà comunque arrivare dal momento che le raccomandazioni del Consiglio Generale per la Pesca nel Mediterraneo comporta l’adozione di decreti conseguenti. «Si è persa comunque un’occasione importante – conclude Spinadin – per essere i primi a sperimentare nuovi tempi di vita e di lavoro, autoriducendo lo sforzo in nome della sostenibilità, quale esempio anche per gli altri. Le cooperative e i loro presidenti si sono adoperati “allo stremo” per arrivare al risultato in cui tutti credevano, ma la speranza non è perduta».

martedì 19 novembre 2019

LE MAREGGIATE HANNO DISTRUTTO PRATICAMENTE TUTTE LE VONGOLE ALLEVATE DAL CO.GE.VO., IL SETTORE IN GINOCCHIO CHIEDE AIUTO ALLE ISTITUZIONI

Addio vongole di Natale. Le violente mareggiate dei giorni scorsi hanno distrutto tutta la coltivazione costiera allestita dai pescatori del CoGeVo, il consorzio di gestione degli allevamenti: lo riferisce il presidente Michele Boscolo Marchi, che parla di «danno incalcolabile, con il rischio che la situazione permanga tale fino a primavera inoltrata». Le onde infatti hanno devastato il fondale, distruggendo il lavoro di anni sotto il primo strato di fango dove sono state messe a dimora le vongole: i bivalvi sono stati trasportati a riva e ora giacciono a quintali lungo la battigia. È anzi lotta contro il tempo per salvare gli esemplari sopravvissuti, facendoli ricrescere e generare.
Gli aderenti al CoGeVo, autentici "coltivatori" del mare e amministratori preziosi per la risorsa, ora si rivolgono agli enti pubblici per ottenere gli opportuni risarcimenti: a chiederlo al governo è anche l'eurodeputata Rosanna Conte, che allarga la questione all'intero comparto ittico. «Sessanta milioni di euro di perdite stimate e mancati guadagni - sono le cifre riportate dalla parlamentare europea - con un peschereccio su 3 fermo in porto. Mi unisco alla richiesta degli operatori di settore affinché venga attivato in tempi rapidi il Fondo di solidarietà, che non viene rifinanziato da anni». Domani inizieranno i negoziati per il nuovo FEAMP 2021-2027: «Come relatrice ombra - conclude Conte - farò di tutto affinché il Parlamento difenda la possibilità che il fondo copra i danni alla pesca provocati da calamità naturali».

lunedì 18 novembre 2019

IL MERCATO ITTICO ALL'INGROSSO AVRÀ UNA NUOVA PAVIMENTAZIONE IN RESINE SPECIALI: IL COMUNE HA APPROVATO IL PROGETTO E AFFIDATO L'APPALTO

L'amministrazione comunale, attraverso una determina del dirigente Stefano Penzo firmata lo scorso 8 novembre, ha approvato il progetto esecutivo per demolire e ricostruire la pavimentazione al mercato ittico all'ingrosso di Chioggia, allestito dai tecnici del settore Lavori Pubblici. Contestualmente, il Comune ha anche affidato l'incarico di eseguire i lavori al gruppo Mosole di Breda di Piave (Treviso), che ha presentato la miglior offerta per una spesa pari a 450mila euro, finanziata anche dalla Regione.
Il procedimento amministrativo non è stato certo facile dal momento che, in fase di stesura del progetto, sono emerse molte criticità legate alle attività presenti e alla logistica dello stabile: dalla massiccia e costante presenza di personale e mezzi nell'area interessata al rifacimento della pavimentazione, all'impossibilità di sospendere l'attività del mercato anche per brevi periodi, ai tempi tecnici necessari per la maturazione dei getti non compatibili con le attività, alla viabilità interna all'area quale unico collegamento tra l'abitato di via Poli e il resto della città. Inoltre, si è reso necessario utilizzare un prodotto con eccezionali caratteristiche di carrabilità, finitura impermeabile e non scivolosa, altissima resistenza ai cloruri presenti nell'ambiente e perfetta lavabilità quotidiana in forza del fatto che ogni giorno vi vengono movimentate merci alimentari.
Tali circostanze hanno di fatto reso impossibile procedere con materiali tradizionali e per vie ordinarie all'esecuzione dell'intervento, ricorrendo alla tecnologia Mapei per il calcestruzzo dopo vari campionamenti sul pavimento esistente e il sottofondo. L'impresa emiliana ha fornito quindi le resine chimiche apposite per il luogo in grado da soddisfare tutte le richieste. La pavimentazione rifatta in questa maniera consentirà di riaprire al traffico dopo solo 48 ore dal getto, garantendo la portata necessaria al passaggio dei mezzi pesanti. Lo smaltimento del materiale di risulta andrà completato in una struttura di Cantarana di Cona, in possesso di opportuna cava.

giovedì 14 novembre 2019

ROSANNA CONTE: IL NUOVO REGOLAMENTO CONTROLLI SULLA PESCA NELL'UNIONE EUROPEA TUTELI LA SPECIFICITÀ DELLA FLOTTA ARTIGIANALE ITALIANA

«La battaglia per la legalità nella pesca passa per regole chiare e attuabili, con sanzioni che siano proporzionate all’illecito commesso e che non comportino disparità di trattamento tra i pescatori. Un dato di buon senso che, purtroppo, finora è spesso mancato nelle varie norme UE che si sono succedute. Ecco perché al Parlamento europeo mi sto battendo perché il nuovo regolamento Controlli garantisca sanzioni proporzionate e parità di trattamento tra i pescatori, tutelando le specificità dei diversi comparti, a partire dalla pesca artigianale». Lo dice l’eurodeputata della Lega, Rosanna Conte, che è intervenuta in commissione Pech al Parlamento Ue dove si è tenuta un'audizione sul nuovo regolamento Controlli in materia di pesca.
«Uno degli obiettivi di questo regolamento – prosegue Conte - è quello di semplificare e migliorare il quadro normativo dei controlli nel settore della pesca e garantirne la corretta applicazione da parte degli Stati membri. L’Italia è il Paese UE che ha attuato il miglior sistema di controllo, ma a fronte di ciò i pescatori italiani hanno pagato un prezzo troppo alto anche in confronto alle altre marinerie europee. Le disparità di trattamento vanno eliminate, così come deve essere chiaro che il nuovo regolamento non comporti oneri aggiuntivi, soprattutto per le flotte artigianali.
A tal proposito – continua l’eurodeputata della Lega - l'ipotesi della Commissione UE pare ignorare le specificità della pesca mediterranea, prevedendo obblighi insostenibili per i piccoli pescatori, come quello di dotarsi di nuove tecnologie quali il giornale di pesca elettronico, le telecamere a bordo e i sistemi di geolocalizzazione. Bruxelles ha assicurato che tali costi saranno coperti al 100% dal Feamp, ma tale copertura deve valere anche per i relativi costi accessori e di manutenzione, e per corsi di formazione utili all’aggiornamento tecnologico dei pescatori veterani».

giovedì 7 novembre 2019

I SINDACATI DELLA PESCA CONTRO LA MANOVRA FINANZIARIA: «AZZERA LE MISURE SOCIALI E RIDUCE LE GIORNATE DI LAVORO»

I sindacati confederali della pesca commenta criticamente la manovra finanziaria del governo. «Il settore è al collasso - si legge in una nota - anche a seguito di norme europee sempre più orientate a ridurre le giornate di lavoro, già diminuite a causa del maltempo. Ma l’Italia dimentica i suoi figli naturali: i pescatori. È incomprensibile come un paese con 8000 km di coste e tante marinerie, da Nord a Sud, cresciute grazie alla forza di prodotti ittici unici che garantiscono l’eccellenza del Made in Italy, sia incapace di tutelare e promuovere questo patrimonio sociale, economico e culturale». La FLAI-CGIL, la FAI-CISL e UIL Pesca hanno apprezzato l’impegno della ministra Bellanova per stabilizzare il reddito dei pescatori nei periodi di non lavoro, così come l’aver recuperato i ritardi nel pagamento dell’indennità di fermo 2019 (risorse stanziate con legge di bilancio precedente che già i sindacati avevano denunciato come insufficienti) ma si ribadisce che «al momento, in questa manovra finanziaria di misure sociali per il 2020 non v'è traccia».

Aggiungono le sigle: «Non solo la cassa integrazione oggi prevista per i lavoratori agricoli non viene estesa alla pesca, come da anni il sindacato chiede, ma addirittura scompare per il 2020 l’unico strumento che garantiva l’indennità per il fermo obbligatorio, rimanendo solo risorse irrisorie per quello non obbligatorio. Il mix tra azzeramento delle misure sociali e incremento degli oneri per le imprese ittiche, assieme alla riduzione delle giornate di pesca - insistono i tre sindacati - si traduce in un colpo letale per i pescatori, sulle cui spalle ricade esclusivamente la responsabilità di tutelare la sostenibilità ambientale, e che devono combattere ogni giorno sul mercato con oltre il 75% di prodotto consumato importato. La politica tutta dovrà essere impegnata affinché le parole, troppo spesso pronunciate, si traducano in norme concrete al fine di salvaguardare le eccellenze nazionali. È quindi doveroso, durante il dibattito parlamentare, sanare questa annosa e profonda lacuna».

mercoledì 6 novembre 2019

ABBONDANZA DI PESCE FRA LE 3 E 6 MIGLIA MARINE, E AL MERCATO ITTICO ALL'INGROSSO CROLLANO I PREZZI

Abbondanza di pesce, e crollano i prezzi. Negli ultimi giorni il mercato ittico all’ingrosso ha assistito a un notevole ribasso delle quotazioni, soprattutto delle cicale di mare nel loro periodo migliore e delle sogliole: nei primi giorni della settimana queste ultime sono andate vendute rispettivamente a 4 e 2 euro il kg. Le celle sono colme di pesce, le barche -soprattutto quelle che usano i rapidi, ovvero sia i ramponi- tornano cariche di merce per guadagnare assai poco: il motivo è dovuto all’apertura, dopo il 1° novembre, della fascia di mare compresa fra 3 e 6 miglia.
Da qualche anno infatti, dopo la conclusione del fermo biologico e per otto settimane, i pescherecci possono gettare le reti solo dopo le 6 miglia per chi supera i 15 metri di lunghezza (secondo le dimensioni certificate dall’Unione Europea), dopo le 4 miglia per le barche di misura inferiore. Al termine di questo periodo, la distanza si riduce a 3 miglia dalla riva per tutte le imbarcazioni: esiste quindi una fascia adriatica che nelle scorse settimane era stata a riposo, e perciò ancora “vergine” dalla pesca stagionale, quindi assai popolata di fauna ittica.

lunedì 4 novembre 2019

"IL GOVERNO ITALIANO DICA NO AI PROGETTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER L'ADRIATICO", LO CHIEDE L'EURODEPUTATA ROSANNA CONTE

L'eurodeputata Rosanna Conte chiede che il governo italiano rifiuti l'ipotesi cui la Commissione Europea sta lavorando per regolamentare la pesca nel mare Adriatico. «Meno pesci pescati in Italia - argomenta Conte - significa più specie ittiche importate dall'estero e dal resto del Mediterraneo. Se è questa l'idea che la Commissione Europea ha del modo in cui proteggere i mari, allora sta sbagliando di grosso. I pescatori europei già oggi patiscono una condizione palese di concorrenza sleale, dal momento che attuano alti standard di sostenibilità mentre dall'altra parte del Mediterraneo la pesca eccessiva e impattante la fa da padrona. Senza considerare i costi ambientali del trasporto.
Ecco perché la Raccomandazione sulla pesca nell'Adriatico che la Commissione UE ha portato alla Commissione Generale della pesca nel Mediterraneo della FAO è un gravissimo errore. Ho già denunciato ampiamente tutto ciò, ora spetta al governo italiano opporsi a regole che, se attuate, provocherebbero un calo produttivo per le imprese del 40%, colpendo soprattutto la flotta a strascico, che rappresenta la parte più consistente della produzione ittica italiana». In sede FAO si sta discutendo, tra l'altro, dei nuovi limiti dell'UE alla pesca nell'Adriatico per alcune specie come nasello, scampo, sogliola, gambero rosa mediterraneo e triglia di fango.

mercoledì 30 ottobre 2019

ROSANNA CONTE: "L'UNIONE EUROPEA DEVE TUTELARE GLI OPERATORI ITTICI DALL'IMPORTAZIONE SELVAGGIA DI PESCE DA PAESI TERZI"

L'eurodeputata Rosanna Conte commenta i dati diffusi dall'Alleanza delle Cooperative della Pesca in occasione dell'assemblea annuale delle coop attive nel settore agroalimentare. «Solo un quarto della produzione ittica nazionale - nota Conte - arriva nei supermercati del Paese. Il resto, dalle vongole del Pacifico al pesce spada della Turchia, arriva dall'estero. Mentre l'export italiano è al palo. Il rischio, come denunciato dalle organizzazioni di settore, è che tra 15 anni la pesca italiana sia prossima all'estinzione.
E questo sarebbe un danno non solo per l'economia, ma anche per l'ambiente marino, visto che i pescatori, a dispetto di certa retorica pseudo-ambientalista, sono i primi baluardi della sostenibilità dei mari. Occorre un piano di rilancio pluriennale che punti sull'innovazione e su una migliore gestione della filiera, e che sfrutti anche il ruolo della pesca nella lotta ai cambiamenti climatici. Il Feamp, in questo, può e deve essere uno degli strumenti centrali. Ma occorre anche che l'UE provveda a tutelare in modo adeguato gli operatori dalla concorrenza sleale di Paesi terzi e da un import selvaggio che spesso mette a rischio la salute dei consumatori europei e gli ecosistemi marini di provenienza, compresi quelli nel Mediterraneo».

sabato 26 ottobre 2019

NON SOLO "FURBETTI", NEI VERBALI INVIATI AI PESCHERECCI FINISCONO ANCHE QUELLI CON L'AIS GUASTO (MA LA BLUE BOX FUNZIONANTE)

In merito all'articolo pubblicato la scorsa domenica 20 ottobre, relativa ai verbali stilati dalla Capitaneria di Porto di Chioggia ad alcuni pescherecci perché risultava spento il dispositivo di geolocalizzazione AIS a bordo, Chioggia Azzurra ha ottenuto ampie conferme di quanto aveva scritto. Ma intende tornare sull'argomento per delucidare che il frammento di conversazione radio pubblicato (dove la Capitaneria chiede spiegazioni a un comandante, di cui è stata modificata la voce) è stato estratto appunto da un discorso molto lungo tra le due parti, al cui inizio era stato segnalato un guasto all'AIS: «Stavamo navigando a 11 nodi e mezzo - afferma il comandante in questione - assieme ad altre barche che tenevano 10 nodi, ma non stavamo pescando perché non è possibile farlo sopra i 6 nodi».
Anche per il rientro dalle 3 miglia si sono dati casi di verbali inviati automaticamente a chi teneva una velocità inferiore ai 6 nodi, contestati però perché il peschereccio di turno non stava pescando bensì l'equipaggio voleva evitare un inutile stress ai motori. Inoltre, alcuni pescatori fanno notare che a bordo oltre all'AIS esiste anche un altro strumento che segnala la velocità alla Guardia Costiera: si chiama blue box ed è comunemente adoperato.

giovedì 24 ottobre 2019

IL PESCHERECCIO RICCARDO T DEPREDATO DEI FANALI MENTRE ERA IN ACQUA. A PELLESTRINA INIZIA LA RIPARAZIONE

Finalmente il Riccardo T, il peschereccio chioggiotto affondato lo scorso venerdì notte nella laguna davanti a Ca' Roman, è stato tratto a terra ieri dalla liberalità dell'impresa Boscolo Bielo e ha trovato ubicazione nei pressi del cimitero di Pellestrina, in uno spazio individuato dalla Capitaneria di Porto -di concerto con l'amministrazione comunale- e autorizzato dal Provveditorato alle Opere Pubbliche. Già nelle prime ore della mattinata odierna gli operai si sono messi al lavoro per iniziare la lenta e faticosa riparazione del mezzo. Lo spostamento del peschereccio dal luogo dove era arenato ha anche consentito di appurare, a quanto si apprende, che il danno subìto è stato principalmente sul fondale dello scafo: circostanza che accredita la versione del comandante Elio Nordio "Tina", il quale ha sempre sostenuto di aver incocciato in una delle tante brìcole consunte e ormai sommerse che trapuntano la laguna, e delle quali anche il network Azzurra si è spesso occupato. Un aspetto spiacevole, invece, emerge sempre dalle operazioni di recupero: durante i cinque giorni in cui il Riccardo T è rimasto in acqua, vandali e malintenzionati gli si sono avvicinati e lo hanno depredato di fanali, cavi e ogni altro oggetto di bordo ancora funzionante che non era venuto a contatto con l'acqua.

I SINDACATI DELLA PESCA RICEVUTI A ROMA DALLA MINISTRA BELLANOVA: PRIORITÀ L'AMMORTIZZATORE SOCIALE STRUTTURATO COME LA CISOA AGRICOLA

Si è riunito stamane a Roma il tavolo di consultazione permanente della pesca e dell’acquacoltura. Oltre ai sindacati di categoria, erano presenti la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova e il sottosegretario Giuseppe l’Abbate. La FAI CISL, rappresentata dal segretario nazionale Silvano Giangiacomi e dal coordinatore per la pesca Pierpaolo Piva, ha ribadito l’importanza di un ammortizzatore sociale strutturato e stabile come il modello della CISOA agricola, e l’avvio dei percorsi di crescita professionale per avvicinare i giovani alla pesca e all’acquacoltura. La ministra ha manifestato grande attenzione ai due settori: secondo Teresa Bellanova, «è importante la valorizzazione del pescato per migliorare la tracciabilità dal mare alla tavola». Per quanto riguarda la tutela del reddito dei pescatori, l'esponente del governo ha evidenziato essere una priorità, anche se rimane consapevole delle criticità delle risorse.

martedì 22 ottobre 2019

ISPEZIONE DEI VIGILI DEL FUOCO AL PESCHERECCIO RICCARDO T, AFFONDATO NELLA LAGUNA DI CA' ROMAN: DOMANI L'INIZIO DEL RECUPERO?

Alle ore 14 di oggi i vigili del fuoco di Chioggia si sono recati nel tratto di laguna antistante Ca’ Roman per ispezionare il relitto del peschereccio Riccardo T, affondato nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. L’iniziativa è della Capitaneria di Porto di Chioggia ed è necessaria alla messa in sicurezza dello scafo e dell’ambiente circostante dalla continua fuoriuscita di nafta.
Il comandante dell’imbarcazione, Elio Nordio, ha fornito un disegno con le indicazioni utili per individuare i boccaporti e bloccare l’uscita del carburante. Il recupero del Riccardo T dovrebbe teoricamente iniziare domani, ma ci sono stati troppi colpi di scena negli ultimi giorni per essere sicuri.