sabato 27 maggio 2017

IL GLADIATORE TORNA A CHIOGGIA: FALLITA LA COMPRAVENDITA NELLE MARCHE

Non c'è fine alla sfortuna per il Gladiatore. Un video postato su facebook da un “navigatore” marchigiano, Nicola Rosetti, testimonia la partenza del peschereccio -schiantatosi dieci anni fa contro la diga frangiflutti a Sottomarina- dal porto di San Benedetto del Tronto per fare ritorno in laguna. L'imbarcazione aveva lasciato la riva del canale San Domenico lo scorso 16 marzo, scortata dal compagno di viaggio Giubileo per raggiungere le Marche, dove sarebbe stato messa in cantiere per i difficili lavori di riparazione. Ma, come scrive Nicola nel suo profilo, sarebbero sopraggiunti problemi nell'accordo con l'acquirente, che avrebbero fatto naufragare il passaggio. Al Gladiatore, accompagnato come sempre dal fedele Giubileo, non è restato che tornare a Chioggia, con qualche difficoltà dovuta alla bassa marea: ieri sera la barca era segnalata nel porto di Ancona, l'arrivo in città è previsto nella giornata odierna.

giovedì 25 maggio 2017

ANCORA TRE PESCHERECCI DI CHIOGGIA BECCATI DALLA FINANZA SOTTO COSTA: INGENTI SANZIONI

Nella notte fra martedì e mercoledì, entro le tre miglia dalla costa di Punta Maistra, la Guardia di Finanza di Chioggia ha fermato tre imbarcazioni appartenenti alla marineria di Chioggia, in quanto sorprese a pescare sotto costa infrangendo le regole, divenute vieppiù stringenti. Si tratta dei pescherecci Cormorano, Destriero -recidivo anche negli ultimi tempi- e un terzo non ancora identificato. I finanzieri hanno anche intercettato una barca alle foci dell'Adige per questioni relative alla semina del prodotto; analoga operazione è stata portata a termine dai militari di stanza a Porto Levante, che davanti a Barricata hanno fermato due pescherecci polesani. Nella zona è sicuro che ci fossero anche altre imbarcazioni intente al medesimo tipo di pesca. Naturalmente chi si comporta in questo modo sa di poter incorrere in sanzioni pesanti, eppure quasi ogni notte si continua. Superfluo aggiungere che pescare in questo modo -specie coi ramponi- danneggia l'intera marineria, non preservando la risorsa ittica che è di tutti, facendola crescere, a scapito dei pescatori onesti.

martedì 23 maggio 2017

APPROVATO IL REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONSULTA DELLA PESCA

Nella seduta ordinaria del consiglio comunale di Chioggia svoltasi il 18 maggio è stato approvato il regolamento della consulta della pesca. In applicazione delle disposizioni di cui all’art. 56 dello Statuto comunale, il Comune di Chioggia ha istituito la consulta della pesca quale organismo consultivo e propositivo del consiglio comunale, espressione degli interessi della pesca. Al fine del presente regolamento, il settore pesca include anche la molluschicoltura, praticata indifferentemente in laguna e in mare, e vengono individuate le seguenti categorie:
● piccola pesca costiera con attrezzi da posta
● pesca lagunare attrezzi polivalenti
● pesca a strascico
● pesca a coccia volante, reti circuizione;
● pesca di vongole di mare
● pesca dei casolari
● allevamento di mitili in mare
● allevamento di vongole veraci in laguna ed allevamento di mitili.

Per ognuna delle nove categorie verrà nominato un rappresentante, nominato fra coloro che non rivestono cariche politiche. La consulta, che si riunirà almeno due volte l’anno su propria iniziativa o su richiesta del sindaco, avrà i seguenti compiti: proporre metodi di analisi per un’adeguata conoscenza delle situazioni e dei problemi che vive il settore della pesca, proporre attività di integrazione, aggregazione per la soluzione delle problematiche tra i differenti mestieri di pesca. Dovrà inoltre svolgere attività di impulso nei confronti del consiglio comunale e dell’assessora alla pesca per la trattazione di temi di interesse generale per tutte le categorie e avrà un’attività consultiva per quanto attiene ai problemi ed alle prospettive della pesca. La consulta ha facoltà di richiedere proposte proprie al presidente del consiglio comunale e al presidente della commissione consiliare competente l’iscrizione all’o.d.g. del consiglio e della commissione e potrà richiedere di essere ascoltata nella seduta della commissione nella quale sarà esaminato l’argomento proposto. «Era giusto -spiega l’assessora alla pesca del Comune di Chioggia, Patrizia Trapella- in un’ottica di partecipazione di uno dei settori economici principali presenti nel territorio di Chioggia, dare voce a tutti coloro che fanno in modo che il nome della nostra città sia conosciuto non solo a livello locale, ma anche internazionale. Sono sicura che questo sarà un valido strumento di condivisione dei problemi e dei punti di forza della pesca».

lunedì 22 maggio 2017

INGENTI CONTRAVVENZIONI COMMINATE DAI CARABINIERI PER IRREGOLARITÀ NELLA TRATTAZIONE DEI MOLLUSCHI

Continuano i controlli dei carabinieri della motovedetta del Comando Compagnia di Chioggia-Sottomarina. Nel corso di un servizio di polizia finalizzato alla prevenzione e repressione dello sbarco, trasporto e commercializzazione di molluschi della specie vongole veraci di dubbia provenienza e delle violazioni in materia di rintracciabilità di filiera di prodotti ittici, lungo la statale 309 Romea veniva controllata una Fiat Panda visibilmente “carica” con alla guida un soggetto già noto ai militari. A seguito della ispezione/controllo dell’autovettura, condotta da un 45enne chioggiotto, venivano rinvenute all’interno dell’abitacolo, coperte da un telo 12 ceste da 30 kg circa cadauna per un peso complessivo di 360 kg di prodotto ittico/molluschi della specie vongole veraci. Al fine della tracciabilità di filiera, il conducente non esibiva alcun documento di registrazione (DDR) sanitario di accompagnamento e scorta di tale lotto/partita di molluschi, pertanto veniva dichiarato in contravvenzione per la violazione del Reg. CE 853/2004 con la sanzione amministrativa pecuniaria pari a 2000 euro e in violazione del D.P.R. 26.03.1980 nr. 327, con la sanzione amministrativa pecuniaria di 774 euro, perché trasportava il prodotto ittico in questione (vongole veraci) con un mezzo sprovvisto di autorizzazione sanitaria. Tutto il prodotto ittico per un valore commerciale al dettaglio pari a 4800 euro veniva sottoposto a sequestro amministrativo ed essendo allo stato vivo veniva rigettato nelle acque lagunari.
Veniva poi controllato un motopesca di proprietà ed al comando di un 50enne chioggiotto, ormeggiato lungo la banchina del canale S.Domenico di Chioggia. All’atto del controllo veniva rintracciato a bordo un chioggiotto mentre sgusciava a mano dei canestrelli rimuovendone entrambe le valve ed all’interno di un frigorifero a pozzetto adagiato sul ponte di coperta del peschereccio, venivano rinvenute ulteriori due cassette di polistirolo contenenti entrambe canestrelli già sgusciati e una cesta in plastica di canestrelli integri. Alla richiesta di esibire sia il documento di registrazione a scorta dei predetti molluschi, sia l’autorizzazione sanitaria prevista per l’attività di trasformazione (sgusciamento) dei canestrelli, la prevista documentazione non veniva presentata. Per quanto accertato, veniva elevata contravvenzione e sanzionato per le seguenti violazioni: per la mancanza dell’autorizzazione sanitaria per la trasformazione dei canestrelli, secondo il Decreto Legislativo 06 novembre 2007 n. 193 con sanzione amministrativa di 3000 euro. Inoltre, per la mancanza del DDR a scorta dei molluschi rinvenuti, con sanzione amministrativa di 2000 euro. Il prodotto ittico, costituito dai canestrelli già sgusciati e da quelli ancora integri, avente un peso complessivo di circa 50 kg ed un valore commerciale di 350 euro, veniva sottoposto a sequestro amministrativo e affidato in custodia giudiziale al predetto contravventore, con l’obbligo di smaltirlo secondo normativa vigente.

venerdì 19 maggio 2017

LO SPINAROLO TORNA TRA LE SPECIE CHE SI POSSONO PESCARE. INTERVIENE "NUOVI ORIZZONTI"

Marcia indietro sulla pesca dello spinarolo. L’art. 12 comma 1 lettera v) del Regolamento (UE) 2017/127 che ne aveva infatti, inspiegabilmente, vietato la pesca in tutte le acque comunitarie, incluso quindi il Mediterraneo, è stato modificato dal Regolamento (UE) 2017/595 del Consiglio del 27 marzo 2017. La nuova norma prevede che il divieto di pesca, di conservazione a bordo, di trasbordo e di sbarco dello spinarolo (Squalus acanthias) si applichi solo nelle zone CIEM, ossia nel Mare del Nord e nell’Atlantico. La pesca di questa specie, quindi, è ora nuovamente permessa nel Mediterraneo. La norma si applica con decorrenza retroattiva dall'inizio del 2017. Lo riporta una nota di Federcoopesca. Abbiamo raccolto i rilievi di Cristian Varisco, portavoce dell'associazione di armatori Nuovi Orizzonti.

DIREZIONE DEL MERCATO ITTICO: VENERUCCI LASCIA, ARRIVA EMANUELE MAZZARO

Cambio della guardia ai vertici del mercato ittico all'ingrosso di Chioggia. Dopo otto anni, Andrea Venerucci lascia il posto di direttore all'avvocato padovano Emanuele Mazzaro, che era già amministratore unico della società partecipata SST. Proprio un'assemblea dei soci ha deliberato nei giorni scorsi la riorganizzazione delle funzioni, con la riunione in una sola persona, quella del massimo dirigente, del ruolo apicale del mercato. Venerucci passa ora all'incarico di responsabile del nuovo ufficio di direzione aziendale di SST, quale raccordo tra l'amministratore unico e i singoli uffici. Mazzaro è stato presentato ieri, nella nuova funzione, agli operatori del mercato durante un incontro pomeridiano nella sala di via Poli. La motivazione del nuovo assetto è commentata dal sindaco Ferro come normale rotazione degli incarichi: il direttore si raccorderà direttamente con l'amministrazione. Difficile non vedere in questa operazione anche una mossa politica: l'assessore Stecco parla di «rapporto privilegiato», il sindaco di «miglioramento delle condizioni operative».

mercoledì 17 maggio 2017

PESCA SOTTO COSTA: LA CAPITANERIA DI PORTO SANZIONA UN MOTOPESCHERECCIO DI CHIOGGIA


immagine di repertorio

Ancora un caso di pesca sotto costa, sanzionata dalla Capitaneria di Porto di Chioggia. Alle 3 di stanotte un motopeschereccio facente parte della marineria locale è stato raggiunto dai militari, i quali hanno contestato al comandante di aver spento l'apparato che invia la posizione via radio, allo scopo di consentire il monitoraggio per ragioni di sicurezza. La barca stava pescando all'altezza di Porto Caleri, a 1.40 miglia dalla costa e 5 miglia sotto il porto. La sanzione potrebbe costare anche 6 punti nella licenza di navigazione: trattandosi di un'imbarcazione recidiva, la pena potrebbe anche aumentare a discrezione della Capitaneria, fino alla sospensione per quattro mesi dalle attività e al rimborso del fermo biologico. Si tratta infatti della quinta contravvenzione in cui incorre il peschereccio, che in passato è stato già fermato per due mesi: lo scorso mese lo stesso scafo era stato seguito anche da un elicottero.

sabato 13 maggio 2017

PESCA: ALLEANZA COOPERATIVE, PROPOSTA REGOLAMENTO UE "MISURE TECNICHE" PROGETTO AMBIZIOSO MA DA RAFFORZARE

"semplificare, ammodernare e snellire la complessa rete di normative che costringe troppo spesso i pescatori europei nelle vesti di burocrati prima ancora che di operatori e imprenditori ittici. in questa ottica apprezziamo, nelle premesse, l'obiettivo che intende raggiungere la proposta di regolamento europeo sulle misure tecniche per la pesca, che punta a voltare pagina e a mandare in soffitta, tra gli altri, anche il vecchio regolamento del mediterraneo. un progetto ambizioso che pero', per essere realmente utile alla gestione del settore, deve sapere recepire meglio le specificita' territoriali", dichiara l'alleanza delle cooperative pesca in merito all'accordo raggiunto dal consiglio agricoltura e pesca dell'unione europea sulla proposta di regolamento per la conservazione delle risorse ittiche e la protezione degli ecosistemi marini attraverso misure tecniche che disciplinino modalita', tempi e luoghi della pesca. "un testo - prosegue l'alleanza - che ci auguriamo venga oltremodo migliorato grazie anche al lavoro del parlamento europeo, dando piu' voce alle istanze dei pescatori che operano nel nord e nel sud dell'europa rendendo possibile la richiesta di modifica delle misure tecniche anche dai singoli stati membri per cogliere le specificita' di condizioni locali, senza vincoli ad accordi tra stati e rispetto ai piani di gestione multiannuali". "troppo spesso infatti - rimarca l'alleanza delle cooperative pesca - registriamo ancora scelte legislative non sempre in linea con le realta' locali, in particolare quella italiana e mediterranea". "occorre piu' concertazione, piu' coraggio da parte comunitaria nel voler applicare fino in fondo i principi della regionalizzazione, senza piu' retaggi di dirigismo che purtroppo hanno caratterizzato in negativo, almeno sin qui, la politica della pesca brussellese, fin troppo schiava di approcci improntati al micro-management", afferma l'alleanza. "se le risorse stanno in crisi non e' colpa dei pescatori. anzi - conclude - occorre evitare che il prossimo stock da proteggere sia proprio quello dei nostri pescatori".

giovedì 11 maggio 2017

"I FASOLARI", PAOLO TIOZZO CONFERMATO AMMINISTRATORE DELEGATO. IL FUTURO DELLA PESCA PASSA DALLE ORGANIZZAZIONI DEI PRODUTTORI

L'Alleanza delle Cooperative della pesca informa che sono stati riconfermati i vertici dell'organizzazione produttori I Fasolari, primo esempio italiano di gestione interregionale della risorsa, che associa tutte le imprese di settore attive nella pesca di questo mollusco bivalve in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Per i prossimi tre anni Massimo Pedronetto, presidente, e Paolo Tiozzo, amministratore delegato, saranno ancora alla guida dell'organizzazione: secondo le coop si tratta di "una scelta nel segno della continuità, che premia non solo i successi ottenuti in questi anni, ma anche un modello di gestione in grado di coniugare economia, valorizzazione del prodotto e sfruttamento sostenibile delle risorse". Continua la nota: "Il nostro obiettivo è rafforzare sempre di più questo strumento. Il futuro della pesca passa dalle organizzazioni dei produttori, per la loro capacità di aggregare, e nel rafforzamento del ruolo delle cooperative di pesca". L'OP I Fasolari, riconosciuta con decreto ministeriale nel 2003, associa 68 produttori, che operano con 82 imbarcazioni tra Veneto e Friuli. Il bilancio 2016 si è chiuso con una produzione che supera le 1250 tonnellate, per un fatturato di oltre 7 milioni di euro.

lunedì 8 maggio 2017

LO SPINAROLO DIVENTA FUORILEGGE: PROIBITO PESCARLO, PENA L'ESTINZIONE

Un altro duro colpo alle marinerie adriatiche. Dopo la legge 154 e altre direttive europee, ora è la volta del regolamento continentale n.127/2017, esecutivo da ieri, che vieta la pesca di molte specie tra cui lo spinarolo (in dialetto “smoca”), un piccolo squalo simile al cagnoléto: da un giorno all'altro non può più essere catturato, con l'obbligo di rigettarlo in mare per la salvaguardia. A darne notizia il comandante Cristian Varisco, dell'associazione Nuovi Orizzonti. Alcune ricerche infatti collocano lo spinarolo tra i pesci in via d'estinzione. Lo scorso sabato, durante un incontro coi NAS, è stato discusso anche il divieto di buttare a mare le viscere poiché inquinanti: la nuova norma costringe a farlo a terra, stoccate in appositi frigoriferi a -20°C, ma il mercato ittico di Chioggia non è attrezzato per il trattamento delle interiora. Previste ora riunioni con la Capitaneria per dirimere la faccenda.

venerdì 5 maggio 2017

MONTANARIELLO (PD) E "NUOVI ORIZZONTI" CHIEDONO COMMISSIONE URGENTE PER LA BANCHINA DEL MERCATO ITTICO

Il consigliere del PD Jonathan Montanariello ha chiesto la convocazione di una commissione consiliare congiunta con procedura d'urgenza pesca-lavori pubblici per capire da una parte come si sia organizzata l'amministrazione allo scopo di attingere ai fondi europei Feamp, qualora rientrasse all'interno di alcuni di essi, e d'altra parte per avere certezze sui tempi di sistemazione del degrado sulla strada e sulla banchina del mercato ittico. Già mesi fa -ricorda Montanariello- ne fu convocata una, «ma non vedo realizzata alcuna delle promesse ricevute in quell'occasione». I membri dell'associazione di armatori Nuovi Orizzonti spingono molto su questo tema, e quella sarà anche un'occasione per affrontare il problema della palificazione di ormeggio, caduto nel dimenticatoio «sempre dopo promesse ricevute», chiude l'esponente democratico, nonché delle bricole vaganti, tema tornato agli interessi della cronaca dopo la denuncia di Nuovi Orizzonti.

giovedì 4 maggio 2017

SERIE DI INTERVENTI DEI CARABINIERI CONTRO IL COMMERCIO DI MOLLUSCHI DI DUBBIA PROVENIENZA

Con l’approssimarsi della stagione estiva, nelle ultime settimane, i Carabinieri della motovedetta in servizio al Comando Compagnia di Sottomarina hanno effettuati controlli straordinari, che hanno portato ad alcune operazioni di rilievo. In località Porto Levante nel comune di Porto Viro, nel corso di un servizio di polizia marittima finalizzatto alla prevenzione e repressione dello sbarco e commercializzazione di molluschi di dubbia provenienza e/o privi della documentazione sanitaria/fiscale atta a dimostrarne la tracciabilità di filiera, alle prime luci dell’alba veniva controllato un furgone di proprietà e condotto da un quarantenne di Mesola, comandante di un motopeschereccio tipo vongolara All’atto dell’ispezione all’interno del predetto veicolo venivano rinvenute due partite di molluschi più di sessanta sacchi tutti da un chilo cadauno per complessivi 620 kg, per 22 sacchi di molluschi della specie venus gallina non veniva presentata alcun documento che ne giustificava il possesso/trasporto. Veniva elevata contravvenzione per la violazione del reg. Ce 29 aprile 2004 nr.853/2004, con la sanzione ammnistrativa pecuniaria di duemila euro. I molluschi, per un valore commerciale di 1100 euro, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo ai sensi dell’ex art.13 legge 689/81 ed essendo allo stato vivo venivano rigettati nelle acqua marine, per il ripristino del ciclo vitale.
Nel mentre a Chioggia veniva sottoposto ad ispezione un furgone frigo condotto da un chioggiotto: all’interno del vano di carico del furgone, in sosta nel parcheggio antistante la località Punta Poli, venivano rinvenuti dieci sacchi traforati, tutti contenenti prodotto ittico della specie vongole di mare, per un peso complessivo di circa un quintale. Al fine della rintracciabilità di filiera ed in ottemperanza alle disposizioni di cui al regolamento ce n. 853/2004 (sezione VII – molluschi bivalvi vivi), non veniva esibita alcun documento di registrazione, di accompagnamento e scorta di tale lotto di molluschi. Per questo motivo, le vongole venivano sequestrate ed è stata elevata contravvenzione per la violazione di cui al reg. Ce 853/2004 (allegato III, sezione VII, molluschi bivalvi vivi, capitolo I punti 3 e 4 lettera A), punita dall’art. 6 punto 11 del decreto legislativo 06 novembre 2007 n. 193 con sanzione amministrativa pecuniaria pari a duemila euro.
Veniva controllata anche l’imbarcazione tipo vongolara appena ormeggiatasi, rinvenendo sul ponte di coperta 80 sacchi contenenti vongole di mare. Per tale prodotto il comandante dell’unità esibiva 2 documenti per il trasporto di molluschi bivalvi che ne attestavano la provenienza, su di un altro bancale venivano rinvenuti altri 10 sacchi contenenti anch’essi 10 kg cadauno di molluschi della stessa specie, di cui invece non si esibiva alcun documento sanitario e/o fiscale che ne attestava la provenienza. Pertanto il prodotto ittico veniva sequestrato e l’interessato veniva dichiarato in contravvenzione con sanzione amministrativa pecuniaria pari a 2mila euro. Tutti i molluschi sequestrati per complessivi 2 quintali, per un valore commerciale di mille euro circa, sottoposti a sequestro amministrativo, essendo allo stato vivo venivano fatti rigettare per il ripristino del ciclo vitale nelle acque marine antistanti al litorale di Sottomarina a cura degli interessati, sotto la contante vigilanza del personale operante.
Ancora, a Chioggia l’equipaggio della motovedetta unitamente a tecnici di prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima - distretto di Chioggia, nel corso di un servizio di polizia finalizzato alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di rintracciabilità alimentare e dei requisiti igienico-sanitari, sottoponevano a controlli diversi esercizi di ristorazione di Chioggia. Il titolare di uno stabilimento balneare con annesso ristorante, ubicato a Sottomarina in Lungomare Adriatico, veniva deferito a piede libero all’Autorità Giudiziaria di Venezia per il cattivo stato di conservazione degli alimenti, perché a seguito del controllo, all’interno dei frigoriferi della cucina e dei locali adibiti a magazzino, venivano rinvenute all’interno delle celle frigorifere una ventina di cassette di polistirolo contenenti prodotto ittico (sogliole, canocie, orate, soasi) per un peso complessivo di circa 200 kg, in evidente stato di cattivo conservazione, dal momento che il pescato si presentava disidratato, ossidato, tutto ricoperto di ghiaccio/brina, “cotto” dal freddo e di colore non riconducibile all’aspetto naturale della specie in questione. Inoltre tutte le cassette non riportavano alcuna data di congelamento/abbattimento, come previsto dalla normativa vigente e su alcune di esse l’etichetta indicava una specie diversa da quella effettivamente contenuta. Tutto il prodotto ittico per un valore di 2mila circa veniva sottoposto a sequestro di polizia giudiziaria e affidato in custodia al gestore in attesa delle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria circa lo smaltimento. Inoltre veniva comminata una sanzione amministrativa pecuniaria di 1500 € perché venivano rinvenuti altri prodotti ittici alimentari per un peso di 50 kg circa sprovvisti di tracciabilità. Anche questi ultimi prodotti, per un valore commerciale di 600 €, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo.

Un altro esercente, titolare di un ristorante di Chioggia, veniva multato con la sanzione amministrativa pecuniaria pari a 1500 euro, perché all’interno dei frigoriferi sono stati rinvenuti 50 kg di prodotti ittici (moleche, filetti di orata, code di rospo, aragosta, cappesante) privi di tracciabilità di filiera. Tutto il prodotto ittico in questione per il valore commerciale di 700 euro è stato sottoposto a sequestro amministrativo in attesa dello smaltimento. Il medesimo titolare è stato multato per le carenze igieniche riscontrate con la somma amministrativa di mille euro, ai sensi del reg. Ce 853/2004.

lunedì 1 maggio 2017

BRICOLE ALLA DERIVA NEL CANALE SAN DOMENICO: L'ASSOCIAZIONE NUOVI ORIZZONTI MOBILITA IL COMUNE

La situazione delle bricole nel canale San Domenico diventa ogni giorno sempre più precaria. Non si contano più i pali erosi dall'acqua, che stanno in piedi per miracolo e solo perché legati ad altri per il momento più sani; mentre ormai sono all'ordine del giorno i sostegni che perdono contatto col terreno, si svincolano e galleggiano alla deriva, rendendosi pericolosi per la navigazione e per lo stesso ormeggio dei natanti. L'associazione di pescatori Nuovi Orizzonti ha fatto presente più volte il problema all'amministrazione comunale, ma da allora sono trascorsi alcuni mesi invano. Gli armatori presieduti da Christian Varisco hanno chiesto ufficialmente la convocazione di una nuova commissione congiunta, pesca-lavori pubblici, per arrivare a provvedimenti che mettano al più presto in sicurezza il canale.