venerdì 26 dicembre 2014
MERCATO ITTICO: IL 2014 SI CHIUDE BENE MA A NATALE I PREZZI ERANO TROPPO BASSI
mercato ittico di chioggia veduta aerea
Mercoledì scorso, alla vigilia di Natale presso gli uffici di sst c’è stato il tradizionale scambio di auguri della dirigenza di SST con gli operatori del mercato ittico. Il direttore Andrea Venerucci e il presidente Guerrino Cocuccia, in attesa di fornire i dati ufficiali che verranno redatti dopo la chiusura ufficiale del bilancio di fine anno , probabilmente anche ispirati da un clima pre festivo di serenità si sono lasciati un po’ andare e hanno confermato che il 2014 si chiuderà con discreto attivo.
Purtroppo se da una parte è confortante che, malgrado la crisi, il mercato ittico chiuda in attivo dall’altra c’è stata proprio nella settimana pre- Natalizia una vera débacle per i prezzi del pesce. “ Abbiamo venduto le sogliole grosse a ⅚ euro contro i 15/20 dello stesso periodo dell’anno scorso “ si confida con amarezza un armatore “ le sogliole mezzane a TRE contro i 12, con questi prezzi valeva la pena rimanere a casa “.
Armatori ed equipaggi sono riusciti a portare alle famiglie un po’ di remunerazione perché hanno lavorato ⅞ giorni consecutivi ritornando dalle battute di pesca sempre con le reti piene ma i prezzi del mercato sono rimasti così bassi che alcuni hanno ancora pesce invenduto nelle celle frigorifere.
I problemi sono sempre quelli: minor domanda di consumo da parte delle famiglie e concorrenza sleale dalla Croazia. “ Sono arrivati a dare il pesce in conto vendita - conferma più di un pescatore - come possiamo contrastare una simile concorrenza? “ Sabato, dopo la pausa Natalizia, i pescherecci riprenderanno il mare ( con la deroga del ministero) il meteo prevede già l’impossibilità di uscire a pescare per le cattive condizioni del mare ma più di qualche pescatore ne è contento perché convinto che portando meno pesce al mercato la remunerazione dei prezzi aumenterà. Domanda: Perché non auto-regolamentarsi?
lunedì 22 dicembre 2014
PESCA IN MARE: CONTESTATE SANZIONI PER 120.000 EURO
Settantaseimla euro di sanzioni per 19 pescherecci sorpresi a pescare dalla guardia di finanza di Chioggia durante la festività dell’Immacolata Concezione dello scorso 9 dicembre. Quando gli uomini della sezione operativa navale si sono accorti attorno alle 19 della massiccia presenza di pescherecci in pesca a cinque miglia dalla costa e quindi fuori dagli orari consentiti ( i pescherecci possono lasciare gli ormeggi solo alle tre del mattino e “ calare il ferro “ solo dalle 4.30) in un primo momento a qualcuno era anche venuto il dubbio che si potesse trattare di una deroga ministeriale. Invece non c’era nessuna deroga: “ Sappiamo che la nostra attività di pesca è vincolata a determinati orari - ha ammesso uno dei sanzionati - purtroppo le previsioni del tempo prevedevano nelle ore successive un peggioramento delle condizioni del mare, e quindi siamo usciti prima degli orari consentiti, la GDF fa il suo lavoro, però si è trattato di uno sbaglio fatto in buonafede “. Probabilmente, ma non possiamo avere conferme ufficiali, qualcuno avrebbe anche chiuso un occhio sulla violazione peraltro sembra che l’anno prima il ministero sempre con la festività dell’Immacolata aveva concesso la deroga ma ormai la notizia che c’erano molti pescherecci alle sette della sera in palese violazione delle regole si era troppo propagata e le gli uomini della motovedetta non hanno potuto fa altro che procedere all’identificazione dei pescherecci e a richiamare tutti i relativi comandanti presso gli uffici del reparto. La contestazione per pescare fuori dalle giornate consentite è ormai ben nota a tutti gli operatori del settore: 4.000 euro più sei punti di penalità sulla licenza di pesca. Una volta raggiunta quota 18, la licenza di pesca viene sospesa da un minimo di 15 giorni ad un massimo di due mesi, per poter cancellare i punti l’unico modo è quello di non commettere infrazioni gravi per tre anni, ma si può arrivare anche alla revoca della licenza di pesca, con un grave deprezzamento del valore economico delle unità di pesca. “ Anche se non sembra che ci siano tante possibilità pensiamo comunque di fare ricorso “ Riferisce non troppo convinto uno dei comandanti.
venerdì 19 dicembre 2014
ANCORA UN SEQUESTRO DI VONGOLE DA PARTE DEI CARABINIERI
Alle ore 7,30 circa odierne, in Chioggia (VE) , l’equipaggio della Motovedetta della Compagnia Carabinieri di Chioggia, nel corso di un servizio di Polizia Marittima, finalizzato alla prevenzione e repressione dello sbarco e commercializzazione di prodotti ittici di dubbia provenienza e/o sprovvisti di documenti sanitari atti a stabilirne la rintracciabilità di filiera, mentre transitavano in località Brondolo, notavano lungo il canale adiacente 2 barchini i cui occupanti , cinque persone, intenti ad effettuare operazioni sospette, i quali accortisi della presenza dei militari immediatamente si dileguavano a forte velocità , lungo i canali circostanti, coperti dalla nebbia. Giunti sul posto, lungo la banchina, venivano rinvenuti 103 sacchi contenenti molluschi della specie vongole per complessivi kg.1030, sprovvisti di etichette e/o bolli sanitari atti a risalire o stabilirne la rintracciabilità di filiera, quindi all’identificazione del proprietario/i della partita, in violazione all’art.18 del Reg. Ce 178/2002 e Reg. CE 853/2004. Il prodotto ittico in questione per un valore commerciale di € 3.000 è stato sottoposto a sequestro amministrativo ai sensi dell’art. 13 Legge 689/81,
camionetta dei carabinieri - immagine di repertorio
mercoledì 17 dicembre 2014
1.500 EURO DI MULTA AD UN 40 ENNE CHE TRASPORTAVA VONGOLE VERACI
Continuano in prossimità delle festività natalizie anche i controlli da parte dei Carabinieri della Motovedetta della Compagnia Carabinieri di Chioggia che nel corso DI UN SERVIZIO DI POLIZIA FINALIZZATO ALLA PREVENZIONE E REPRESSIONE DEL TRASPORTO E COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI ITTICI DI DUBBIA PROVENIENZA, IN LOCALITA’ SANT’ANNA DI CHIOGGIA, LUNGO LA SS 309 ROMEA PROCEDEVANO AL CONTROLLO di una autovettura condotta da un quarantenne residente nella riviera del Brenta e nel bagagliaio del mezzo venivano rinvenute 16 CESTE CONTENENTI VONGOLE VERACI DELLA SPECIE “TAPES PHILIPPINARUM” PER COMPLESSIVI KG.400, del valore commerciale di euro 1.500, SPROVVISTE DEL PREVISTO DOCUMENTO SANITARIO DI REGISTRAZIONE MOLLUSCHI BIVALVI VIVI (D.D.R.). Il conducente veniva contravvenzionato e i molluschi rigettati in mare. SANZIONE AMMINISTRATIVA PECUNIARIA PARI A € 2.000 e SANZIONE AMMINISTRATIVA PECUNIARIA PARI A € 774,00, PERCHÉ TRASPORTAVA, CON IL PREDETTO VEICOLO, VONGOLE VERACI, SPROVVISTO DI REGISTRAZIONE SANITARIA Nottata odierna, in Chioggia medesimi militari, nel corso di un servizio finalizzato alla verifica della corretta compilazione dei documenti di bordo relativi alle catture effettuate ed alla tracciabilità di filiera dei prodotti ittici pescati, procedevano ad ispezionare alcuni pescherecci all’atto dell’attracco in banchina presso il mercato ittico all’ingrosso di Chioggia per lo scarico del pesce accertando che per un peschereccio il proprietario e conducente chioggiotto non aveva compilato il giornale di pesca relativo alle catture effettuate e veniva sanzionato per la violazione di cui agli artt. 14 Reg. CE 1224/2009 e art.33 Reg. CE 404/2011, con sanzione amministrativa pecuniaria di € 2.000, ai sensi dell’art.11 punto 2 del D. Lgs.9 gennaio 2012 nr.4, assegnati 3 punti (di penalizzazione); per altro peschereccio sempre condotto da un chioggiotto veniva contestata la violazione di cui all’art. 18 del Reg. Ce 178/2002 con sanzione amministrativa pecuniaria di € 1.500 ai sensi dell’art. 2 del D.Lgs. nr.190/2005 , perché non disponeva di un adeguato sistema di rintracciabilità, i documenti sanitari emessi (DDR) relativi alla pesca dei molluschi e dei pettinidi, non risultavano trascritti sul registro di carico/scarico
lunedì 15 dicembre 2014
VONGOLARI IN RIVOLTA: " PRONTI A FERMARE I LAVORI DELLA SOFFOLTA
I vongolari di Chioggia e di tutto il comparto hanno organizzato questa mattina una manifestazione nazionale, presso tutte le capitanerie di porto per protestare innanzi tutto contro le regole europee che stanno letteralmente affossando il lavoro di gestione fatto fino ad oggi. Per chi non lo sapesse i vongolari sono l'unica categoria di pesca che prende in mare solo ed esclusivamente il prodotto richiesto dal mercato organizzandosi a turno tra tutti i soci, quindi non l'uso del mare come una miniera dove scavare sempre ma come un orto da coltivare. Per quanto riguarda Chioggia un altro grave problema per l'attività dei vongolari è il prossimo intervento per la salvaguardia del litorale dalle mareggiate.
Per i vongolari la soffolta, la così detta diga sottomarina, con i vari pennelli danneggerebbe l'ambiente naturale delle vongole di mare e di conseguenza la loro attività economica.
Domani è programmato l'incontro in regione tra le cooperative del cogevo e l'assessore regionale alla pesca.
" Se non ci firmeranno il protocollo d'intesa siamo pronti a fermare i lavori per la realizzazione della soffolta.
Michele Boscolo Marchi - COGEVO
COMUNICATO STAMPA DELLA CAPITANERIA DI PORTO
GUARDIA COSTIERA: incontro con i rappresentanti delle associazioni di
categoria e CO.GE.VO
.
Nella mattinata odierna, su richiesta delle Associazioni di Categoria e del
Consorzio di Gestione Vongole di Chioggia “CO.GE.VO. Chioggia”, si è
tenuto, nei locali della Capitaneria di porto di Chioggia, un incontro durante
il quale i rappresentanti delle suddette categorie di pesca hanno voluto
manifestare pacificamente lo stato di crisi delle imprese dedite alla pesca
delle vongole e dei fasolari nel Nord Adriatico.
Durante l’incontro, sono state rappresentate problematiche riguardanti
alcune norme nazionali e comunitarie quali: la mancanza dell’applicazione
di una percentuale minima di tolleranza di prodotto sottomisura nel
pescato; la mancata depenalizzazione del reato previsto per la pesca del
prodotto sottomisura; l’attuale mancanza del rinnovo dell’affidamento della
gestione della risorsa a favore dei Consorzi di Gestione, scaduta da circa
2 anni, (con possibili conseguenti ripercussioni sui numero chiuso delle
licenze di pesca adibite all’uso della draga idraulica).
venerdì 12 dicembre 2014
PESCA IN MARE SOTTO COSTA: LA GDF FA " STRAGE" DI VERBALI DA 4.000 AL COLPO
FOTO DI ARCHIVIO - NON COLLEGATA AL COMUNICATO DELLA GDF
MULTE SALATE E SEQUESTRO DEGLI ATTREZZI DA PESCA PER BEN 5
PESCHERECCI, SORPRESI DALLA GUARDIA DI FINANZA DI VENEZIA MENTRE
PESCAVANO A “STRASCICO” A DISTANZA INFERIORE ALLE TRE MIGLIA DALLA
COSTA.
LE MOTOVEDETTE DELLA STAZIONE NAVALE DI VENEZIA E DELLA SEZIONE
OPERATIVA NAVALE DI CHIOGGIA HANNO SCOPERTO I PESCHERECCI INTENTI
A PESCARE IN ZONA VIETATA, DESTINATA AL RIPOPOLAMENTO DELLA FAUNA
ITTICA.
UNO DEI MOTOPESCA MULTATI E’ STATO SORPRESO NEI PRESSI DI PORTO LIDO,
MENTRE GLI ALTRI 4 SONO STATI SCOPERTI, IN TEMPO DI NOTTE, A PESCARE
CON IL SISTEMA DENOMINATO “VOLANTE” (PESCA IN COPPIA) LUNGO IL
LITORALE DI PORTO CALERI (RO).
LA PENA PECUNIARIA PREVISTA PER TALI VIOLAZIONI E’ DI 4.000,00 EURO.
LE RETI, PER UN VALORE DI DIVERSE MIGLIAIA DI EURO, SONO STATE
SEQUESTRATE.
A CIASCUNO DEI COMANDANTI DEI PESCHERECCI MULTATI SARANNO
APPLICATE LE PENALITA’ SULLA LICENZA DI PESCA, IL CUI ACCUMULO POTRA’
DETERMINARE IL FERMO TEMPORANEO DELL’IMBARCAZIONE E, NEI CASI PIU’
GRAVI, LA REVOCA DEFINITIVA DELLA LICENZA DI PESCA.
sabato 6 dicembre 2014
I CARABINIERI SEQUESTRANO DUE QT DI SEPPIE: UNO SBAGLIO CON LA TARA SI GIUSTIFICA IL COMMERCIANTE
mercato ittico di Chioggia
I carabinieri hanno contestato ad un commerciante con box all'interno del mercato ittico di Chioggia due quintali di seppie sprovviste di documentazione tale che ne potesse dimostrare la tracciabilità. Sembra che l'operatore, a sua difesa, avrebbe sostenuto che la provenienza era regolare e che le seppie erano una sorta di rimanenza. Le seppie quando vengono trasferite dai pescherecci ai commercianti, essendo un prodotto al cui interno viene trattenuta una certa quantità d'acqua gli stessi pescatori calcolano una sorta di tara al momento della pesa, poi quando le seppie vengono riposte sempre in cassettine da 5 kg e quindi a seconda dei quantitativi trattati può avanzare una certa quantità di prodotto. Questo non ha però convinto i militari, sembra si trattasse di due quintali e non una ventina di chilogrammi e quindi è scattata la sanzione amministrativa. In questi giorni la domanda di seppie e di moscardini è stata maggiore dell'offerta, c'è stata una diminuzione nel conferimento di questo tipo di prodotto in mercato per il maltempo che ha impedito ai pescherecci più piccoli di uscire in mare inoltre il ministero non ha concesso la deroga per lunedì 8 ( L'immacolata). Questi fattori hanno determinato una corsa all'accaparramento di seppie e moscardini.
seppie
I carabinieri hanno contestato ad un commerciante con box all'interno del mercato ittico di Chioggia due quintali di seppie sprovviste di documentazione tale che ne potesse dimostrare la tracciabilità. Sembra che l'operatore, a sua difesa, avrebbe sostenuto che la provenienza era regolare e che le seppie erano una sorta di rimanenza. Le seppie quando vengono trasferite dai pescherecci ai commercianti, essendo un prodotto al cui interno viene trattenuta una certa quantità d'acqua gli stessi pescatori calcolano una sorta di tara al momento della pesa, poi quando le seppie vengono riposte sempre in cassettine da 5 kg e quindi a seconda dei quantitativi trattati può avanzare una certa quantità di prodotto. Questo non ha però convinto i militari, sembra si trattasse di due quintali e non una ventina di chilogrammi e quindi è scattata la sanzione amministrativa. In questi giorni la domanda di seppie e di moscardini è stata maggiore dell'offerta, c'è stata una diminuzione nel conferimento di questo tipo di prodotto in mercato per il maltempo che ha impedito ai pescherecci più piccoli di uscire in mare inoltre il ministero non ha concesso la deroga per lunedì 8 ( L'immacolata). Questi fattori hanno determinato una corsa all'accaparramento di seppie e moscardini.
seppie
lunedì 1 dicembre 2014
RITORNO DEI PESCHERECCI CON GLI AMICI GABBIANI
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sabato 29 novembre 2014
NON ERA UNO SQUALO BIANCO MA....
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In un primo momento avevano pensato di aver preso il piccolo di uno squalo bianco invece, secondo il parere del ricercatore dell'Ispra SADìSA RAICEVICH Si tratta probabilmente di un giovane esemplare di squalo toro, nome scientifico Carcharias taurus, il laminoforme catturato accidentalmente da un peschereccio chioggiotto nella notte di giovedì scorso a 20 mm dalla costa ( una specie non particolarmente aggressiva) . L’equipaggio, sensibile alle tematiche ambientali, pur non avendo sicurezza della specie ha preferito liberarlo con la massima celerità.
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Il dottor Sasa Raicevich dell'ispra
mercoledì 5 novembre 2014
IL SINDACO CASSON: L'UNIONE EUROPEA MASSACRA LA NOSTRA PESCA
Pesca. Sgravi contributivi alle imprese. Il sindaco Casson: “L'Unione Europea non rispetta i principi della Legge Speciale e massacra la nostra pesca”
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"L'Unione Europea non rispetta i principi di specificità del nostro territorio sanciti e riconosciuti dalla Legge Speciale e massacra la nostra pesca". Così il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson sulla vicenda degli sgravi contributivi del triennio 1994 - 1997 alle cooperative della pesca. Il Consiglio di Stato a metà ottobre ha infatti ribaltato la sentenza del Tar del Veneto, accogliendo il ricorso presentato dall'Inps. Gli sgravi considerati dall'Unione Europea come aiuti di Stato, dovranno essere recuperati da Equitalia dalle imprese veneziane. Sugli eventuali interessi invece si deciderà a Marzo 2015.
"Secondo i giudici romani, così come stabilito dalla Commissione europea, lo Stato italiano ha violato il principio di libera concorrenza nei confronti degli altri Stati europei. Tuttavia in questo modo non ottempera e bypassa i principi contenuti nella Legge Speciale per Venezia, che certificano uno stato di disagio del territorio lagunare e delle sue imprese. La Legge Speciale attesta la necessità di un surplus di attenzione per questi territori, penalizzati da una condizione ambientale e morfologica particolare - spiega il sindaco Giuseppe Casson - L'Unione Europea e il Consiglio di Stato con questa sentenza considerano ordinario qualcosa che ordinario non è: nella Legge Speciale, invero, si legge che tra gli impegni assunti dalla Repubblica vi è anche quello di assicurare la «vitalità socioeconomica» della laguna e del suo territorio, considerati di assoluta fragilità e meritevoli, per ciò stesso, di particolare sostegno. I finanziamenti aggiuntivi in sostanza riportano alla normalità, una situazione di deficit di partenza. Non si tratta quindi di privilegi ma di semplici diritti. A Roma chiederemo con fermezza al Ministero di farsi carico della problematica. Nel momento in cui tali somme vengono richieste indietro, con o senza interessi, consacriamo l'affossamento di centinaia di imprese del territorio, vanificando uno degli obiettivi della Legge Speciale. La politica non può tacere ed è obbligata a farsi carico della seconda marineria per importanza in Italia, che rischia, massacrata, di chiudere i battenti in un solo colpo". Entro fine mese l'incontro a Roma tra il sottosegretario alla pesca, Giuseppe Castiglione ed una delegazione composta dal sindaco, dal vicesindaco e assessore alla pesca, Maurizio Salvagno, e da alcuni rappresentanti delle cooperative della pesca interessate.
venerdì 24 ottobre 2014
lunedì 20 ottobre 2014
LA GUARDIA DI FINANZA SCOPRE QUATTRO PESCHERECCI A PESCARE ENTRO LE TRE MIGLIA
QUATTRO PESCHERECCI SORPRESI A PESCARE “A STRASCICO” IN
ZONA VIETATA.
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UN ELICOTTERO DELLA SEZIONE AEREA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI VENEZIA,
DURANTE UNA RICOGNIZIONE AEREA HA INDIVIDUATO QUATTRO PESCHERECCI,
UNO DELLA MARINERIA DI CHIOGGIA E 3 DI PORTO TOLLE, CHE PESCAVANO “A
STRASCICO” AD UNA DISTANZA DI 2,0 MIGLIA NAUTICHE DALLA COSTA, DI
FRONTE ALLA FOCE DEL PO’ DI PILA.
SINO AL 31 OTTOBRE, LA PESCA A STRASCICO È CONSENTITA, PER I
PESCHERECCI OLTRE I 15 METRI DI LUNGHEZZA, AD UNA DISTANZA NON
INFERIORE ALLE 6 MIGLIA DALLA COSTA E PER I MOTOPESCA ENTRO I 15 METRI
DI LUNGHEZZA, AD UNA DISTANZA NON INFERIORE ALLE 4 MIGLIA, PER
FAVORIRE LA RIPRODUZIONE DELLA FAUNA MARINA.
PESCARE CON RETI A STRASCICO ENTRO LE PREDETTE ZONE VIETATE
DANNEGGIA GRAVEMENTE L’ECOSISTEMA MARINO E MINACCIA LA
SALVAGUARDIA DELLE RISORSA ITTICA.
DALL’INIZIO DELL’ANNO, LE FIAMME GIALLE DEL REPARTO OPERATIVO
AERONAVALE HANNO SANZIONATO 18 MOTOPESCHERECCI SORPRESI A
PESCARE “A STRASCICO” IN ZONA VIETATA.
LA SANZIONE AMMINISTRATIVA APPLICABILE PER TALI COMPORTAMENTI VA DA
UN MINIMO DI 4.000,00 EURO AD UN MASSIMO DI 12.000,00 EURO.
OLTRE ALLA SANZIONE, AL COMANDANTE DEL PESCHERECCIO SARA’ APPLICATA
LA SANZIONE ACCESSORIA RELATIVA AL COSIDETTO “SISTEMA A PUNTI”, CHE
PREVEDE DI INFLIGGERE 6 PUNTI PER VIOLAZIONI DI SPECIE.
mercoledì 15 ottobre 2014
PESCHERECCIO RECUPERA ELICA DI UN AEREO DELLA II GUERRA MONDIALE
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" i se le và a cercare col lanternin " commentavano alcuni operatori del mercato ittico questa mattina presto nel guardare la grande elica ( diametro di circa tre metri) recuperata nel corso della battuta di pesca dal peschereccio ALESSANDRO N a circa 17 miglia a nord di Chioggia.
Effettivamente oltre ad un discreto numero di massi e di macigni " recuperati" sempre durante le innumerevoli battute di pesca, anche il famoso squalo elefante esposto al museo zoologico Giuseppe Olivi di palazzo Grassi era stato portato a terra dall'equipaggio del ALESSANDRO N.
La capitaneria di porto è stata regolarmente avvisata.
mercoledì 8 ottobre 2014
LA GDF SORPRENDE DUE PESCHERECCI CHIOGGIOTTI SOTTOCOSTA
DUE PESCHERECCI SORPRESI A PESCARE A STRASCICO
SOTTOCOSTA.
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UNA MOTOVEDETTA DELLA SEZIONE OPERATIVA NAVALE DELLA GUARDIA DI
FINANZA DI CHIOGGIA, IN SERVIZIO DI PATTUGLIAMENTO IN MARE, HA
SORPRESO A 0,6 MIGLIA DALLA COSTA, LUNGO IL LITORALE DI PO DI GORO, DUE
PESCHERECCI DELLA MARINERIA DI CHIOGGIA IN ATTIVITÀ DI PESCA A
STRASCICO IN COPPIA, COMUNEMENTE DENOMINATA “ VOLANTE” .
OLTRE ALLA MULTA DI EURO 2.000 ED AL SEQUESTRO DELLA RETE DA PESCA, AI
DUE COMANDANTI SARANNO DECURTATI DEI PUNTI DALLA LICENZA DI PESCA,
SECONDO IL MECCANISMO DI CUMULO DELLE VIOLAZIONI COMMESSE PER
INOSSERVANZA DELLE NORME SULLA PESCA.
IL CONTRASTO A QUESTE FORME DI PESCA ABUSIVA E’ NECESSARIO PER
TUTELARE LA RISORSA ITTICA E SALVAGUARDARE LE ZONE DI RIPOPOLAMENTO,
SECONDO LE NORMATIVE NAZIONALI ED EUROPEE.
LA VIOLAZIONE RISCONTRATA E’ AVVENUTA A POCHE SETTIMANE DALLA
RIPRESA DELLA PESCA, DOPO IL PERIODO DI “FERMO BIOLOGICO”.
SINO AL 31 OTTOBRE LA PESCA A STRASCICO È’ CONSENTITA PER I
PESCHERECCI OLTRE I 15 METRI DI LUNGHEZZA AD UNA DISTANZA NON
INFERIORE ALLE 6 MIGLIA DALLA COSTA E PER I MOTOPESCA ENTRO I 15 METRI
DI LUNGHEZZA AD UNA DISTANZA NON INFERIORE ALLE 4 MIGLIA.
venerdì 3 ottobre 2014
LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA 1400 KG DI VONGOLE APPENA PESCATE
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Giovedì mattina la gdf della sezione operativa navale di Chioggia ha sequestrato il primo importante quantitativo di vongole ( 1.400 chili) dopo della famosa operazione “ laguna reset” del maggio scorso ( centinaia di indagati, di cui 40 colpiti da provvedimenti cautelari)
Il prodotto, appena pescato, è stato rinvenuto a bordo di un mezzo galleggiante stabilmente ormeggiato all’interno di una concessione demaniale adibita all’allevamento di vongole.
Il titolare della concessione, rintracciato dai militari, ha disconosciuto la proprietà delle vongole esprimendo anche stupore per la presenza ma gli è stato ugualmente contestato il possesso e non essendoci la documentazione idonea per attestare la provenienza dei molluschi è stata elevata una sanzione di euro 2.000.
Dopo che che il personale veterinario dell’asl 14, intervenuto su richiesta degli operatori, ha accertato la vitalità e prelevato i campioni per sottoporli ad analisi l’intera partita di vongole è stata sequestrata e rigettata in acque profonde lagunari.
“ Con ogni probabilità pescate abusivamente” recita il comunicato stampa della gdf , gli ambienti di pesca , in modo non ufficiale, danno per probabile che le vongole oggetto del sequestro provengano da un’area SIN ( sito interesse nazionale) vicina a Venezia, un’area che, utilizzata in passato per il recupero della semina, da qualche tempo è libera di alghe e la semina è cresciuta diventando un bel prodotto, sembra anche salubre.
“ Considerando che la semina che perviene ai vivai non è minimamente sufficiente a garantire la redditività degli allevamenti se fosse consentita la pesca sotto controlli, anche stretti, è probabile che la pesca abusiva verrebbe fortemente ridotta “ E’ il commento di un operatore del settore.
martedì 30 settembre 2014
I CARABINIERI DELLA MOTOVEDETTA SEQUESTRANO 800 EURO DI BULLI A PUNTA POLI
Punta Poli vista dall'alto
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DURANTE LA NOTTE I CARABINIERI DELL’EQUIPAGGIO DELLA MOTOVEDETTA DIPENDENTE DAL COMANDO COMPAGNIA DI CHIOGGIA, NEL CORSO DI UN SERVIZIO DI POLIZIA MARITTIMA FINALIZZATTO ALLA PREVENZIONE E REPRESSIONE DELLA COMMERCIALIZZAZIONE DI MOLLUSCHI SPROVVISTI DI DOCUMENTAZIONE SANITARIA, IN CHIOGGIA , LUNGO LA BANCHINA DEL PUNTO DI SCARICO DEL MERCATO ITTICO ALL’INGROSSO PROVEDEVANO AL CONTROLLO DI UN PESCHERECCIO IVI ORMEGGIATO DI PROPRIETA’ E CONDOTTO DA UN PESCATORE DI CHIOGGIA. ALL’ATTO DEL CONTROLLO I COMPONENTI DELL’EQUIPAGGIO STAVANO INCASSETTANDO DIVERSE SPECIE ITTICHE E SUL PONTE DI COPERTA VENIVANO RINVENUTI 15 SACCHI PER UN PESO COMPLESSIVO PARI A UN QUINTALE E MEZZO CONTENENTI MOLLUSCHI GASTEROPODI DELLA SPECIE MUREX BRANDARIS (BULLI). ESSENDO IL PESCHERECCIO UN CENTRO DI SPEDIZIONE GALLEGGIANTE (CSM) , I SACCHI ERANO STATI GIA’ MUNITI DI BOLLO SANITARIO, PER ESSERE DESTINATI AL CONSUMO UMANO DIRETTO. GLI OPERATORI, A CONOSCENZA CHE NELLA QUASI TOTALITA’ DEGLI AMBITI MARINI DELLA REGIONE VENETO VIGE IL DIVIETO RACCOLTA DEI GASTEROPODI MARINI DELLA SPECIE “MUREX”, PERCHE’ RISULTATI POSITIVI PER LA PRESENZA DI CADMIO OLTRE IL LIMITE CONSENTITO DALLA NORMATIVA VIGENTE , CHIEDEVANO DI ESIBIRE IL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE MOLLUSCHI BIVALVI VIVI (DDR), PREVISTO DALLA VIGENTE NORMATIVA, PER VERIFICARE DOVE FOSSERO STATI PESCATI I MOLUSCHI IN QUESTIONE. IL GESTORE DICHIARAVA DI AVERLI PESCATI OLTRE LE 12 MIGLIA E DI NON AVER COMPILATO NE REGISTRATO SUL REGISTRO DI CARICO E SCARCO LA PRESA IN CARICO DI QUEL PRODOTTO.
ALLA LUCE DI QUANTO ACCERTATO TUTTI I MOLLUSCHI, PER UN VALORE COMMERCIALE € 800 CIRCA VENIVANO SOTTOPOSTI A SEQUESTRO AMMINISTRATIVO E RIGETTATI IN MARE. IL PROPRIETARIO DELL’IMBARCAZIONE VENIVA SANZIONATO PER OMESSA COMPILAZIONE DEL DDR PER € 2. 000.
ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL DIVIETO DI PESCA ENTRO LE 12 MM DEI MUREX BRANDARIS ( BULLI)
Dunque, facciamo una precisa premessa, PRIMA di tutto deve essere salvaguardata la salute pubblica nel caso del pescatore sanzionato dai carabinieri, si è dimenticato di registrare la pesca del prodotto oltre le 12 miglia nell’apposito registro? Purtroppo per lui ci sembra giusto e doveroso da parte delle forze dell’ordine elevare la sanzione.
Ci sembra altrettanto doveroso però fare alcune debite precisazioni: il Murex Brandaris ( bulli) è un mollusco che ha la caratteristica di accumulare il cadmio, che è un metallo TOSSICO, di cui non è chiaro se c'è un collegamento con l'inquinamento oppure questo tipo di mollusco lo accumula " naturalmente" dall'ambiente.
La regione Veneto per prudenza, visti i risultati delle analisi dei murici pescati entro le 12 miglia, ha posto il divieto assoluto di pesca, e fa benissimo, però qualcuno ci dovrebbe spiegare come mai la regione Emilia Romagna, confinante con il Veneto, ci riferiscono che non ha posto alcun divieto di pesca per lo stesso genere di mollusco...come mai?
Permetteteci anche un altro ragionamento, c’è gente che fa scorpacciate di bulli? Da quello che ci risulta è un mollusco poco appetibile per la maggior parte dei consumatori e quando viene consumato è quasi sempre in modiche quantità e ancora, ma quelli pescati oltre le 12 miglia siamo così sicuri che risultino negativi alle analisi del cadmio?
Sono in corso alcune valutazioni su come affrontare il problema, una delle proposte sul tavolo è quella di poter commercializzare però con le avvertenze di non consumarne più di una certa quantità al giorno.
Insomma non è che vogliamo giustificare se qualche pescatore ha pescato qualche piccola quantità di questo prodotto che viene collocato sul mercato al prezzo di 0,50/0,60 centesimi al chilo ci sembra opportuno però che un ragionamento su questo tipo di pesca dovrebbe essere fatto, magari PRIMA di accusare i pescatori di non essere ligi alle regole.
giovedì 18 settembre 2014
FIRMATO IL DECRETO - FONDI PER IL FERMO PESCA IN ARRIVO
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Ieri è stato firmato il decreto che finanzia la cassa integrazione straordinaria, in sintesi, quello che aspettavano le famiglie della marineria per ricevere il saldo del fermo biologico 2013 e la rimanenza 2014.
Ce lo anticipa Carlo Muccio, presidente regionale di UILA pesca : " E' in arrivo un comunicato ufficiale di tutti e tre i sindacati ( FAI, FLAI e UILA PESCA) che preciserà meglio gli aspetti tecnici , questo non vuol dire che domani mattina arriveranno i fondi per i marinai - precisa Muccio - ma abbiamo ragionevoli speranze che vengano liquidati al più presto dalle varie IMPS, le quali in via ufficiosa fanno sapere che si attiveranno al più presto " . Presidente Muccio, con tutto il rispetto degli armatori, che anche loro hanno i loro bei problemi, molte volte , soprattutto le famiglie dei pescatori sottolineavano che i fondi del fermo pesca agli armatori erano già arrivati da mesi mentre i marinai, dipendenti, aspettavano ancora quelli del 2013"
" Si tratta di due canali completamente diversi, i fondi agli armatori arrivano dall'unione europea con l'obiettivo di diminuire lo sfrozo di pesca e salvaguardare gli stock ittici, la cassa integrazione straordinaria è stata ottenuta con l'impegno di tutti i sindacati ma non solo per il fermo biologico ma per altre situazioni.
Insomma, per gli amici pescatori, ci sembra una buona notizia....speriamo arrivino presto.
COMUNICATO UNITARIO SINDACALE
FAI-CISL FLAI-CGIL UILA-PESCA
Via Tevere, 20 Via L. Serra, 31 Via Nizza, 154
00198 Roma 00153 Roma 00198 Roma
Tel. 06/845691 Tel. 06/585611 Tel. 06/844041202
Fax 06/8840652 Fax 06/58561334 Fax.06/8551128
COMUNICATO UNITARIO
Cigs in deroga: finalmente il decreto, sospesi stato di agitazione e presidio
È stato pubblicato, oggi, sul sito del ministero del lavoro, il decreto interministeriale che recepisce
l’accordo siglato al Ministero del Lavoro lo scorso 3 luglio per l’attivazione della cassa integrazione
in deroga 2014.
La liquidazione dei pagamenti arretrati è così definitivamente sbloccata, considerando che, secondo
quanto stabilito nell’accordo, le risorse stanziate serviranno prioritariamente a coprire il fabbisogno
delle istanze relative al 2013 non ancora liquidate.
Fai-Flai-Uilapesca esprimono soddisfazione per questo risultato, frutto del lavoro e dell’impegno
esercitato in queste settimane, che risponde, finalmente, alle giuste attese dei lavoratori.
Nel decidere, in conseguenza dell’avvenuta pubblicazione del decreto, l’interruzione dello stato
di agitazione l’annullamento del presidio del 24 settembre, Fai-Flai-Uilapesca, si impegnano nei
prossimi giorni a monitorare l’INPS che dovrà provvedere al pagamento diretto degli assegni di
integrazione del reddito in favore dei pescatori aventi diritto, da troppo tempo senza copertura .
Roma, mercoledì 17 settembre 2014 l’ufficio stampa
giovedì 11 settembre 2014
CATTURATO ( e poi liberato ) UN ENORME PESCE LUNA
pesce luna pescato per errore a Chioggia
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Catturato per errore da un pescereccio della marineria chioggiotta un enorme pesce luna ( chiamato anche pesce mole ) la notte scorsa.
Si tratta di una specie NON protetta, l'equipaggio però ha preferito rimetterlo immediatamente in mare in parte perché si tratta di una creatura bellissima, e tanti dei nostri pescatori hanno un profondo amore del mare, in parte perché non ha un particolare valore di mercato.
I pesci luna sono i pesci ossei più pesanti e gli esemplari più grandi possono raggiungere un'altezza di 4,2 metri, 3 metri di lunghezza e circa 2.268 chilogrammi, superato in alcuni casi da squali e mante, che appartengono però alla classe dei cartilaginei. Questo pesce è caratterizzato da una forma allungata, ovaloide, molto compressa ai fianchi. La pinna caudale è formata da un'escrescenza carnosa (che parte dalla radice della pinna dorsale), la quale ha poca mobilità: la locomozione è affidata alle pinne dorsale e anale, opposte, simmetriche, robuste e allungate. La pinna dorsale è piccola e a ventaglio.
lunedì 8 settembre 2014
VIDEO: PRIMO GIORNO DI MERCATO DOPO IL FERMO PESCA
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Primo giorno di mercato dopo il fermo pesca, i pescatori hanno portato una notevole quantità di pesce di ottima qualità, bilancio delle prime aste: cosa dicono gli operatori
sabato 6 settembre 2014
VIDEO: SABATO 6 SETTEMBRE: RELAZIONE DELL'ISPRA SULLO STATO DELLE RISORSE ITTICHE
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SABATO 6 SETTEMBRE: RELAZIONE DELL'ISPRA SULLO STATO DELLE RISORSE ITTICHE
Elio Dall'Acqua
venerdì 5 settembre 2014
I CARABINIERI SEQUESTRANO 16 QUINTALI DI COZZE A PUNTA POLI
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Carabinieri della Motovedetta di Chioggia, nel corso di un servizio, finalizzato alla prevenzione e repressione delle violazioni penali ed amministrative inerenti la pesca, la detenzione, il commercio e la rintracciabilità di filiera di prodotti ittici, in località Punta Poli del Comune di Chioggia, nel primo pomeriggio di ieri, hanno rinvenuto su una pedana di legno nr. 80 sacchi da circa 20 Kg. cadauno (per complessivi 16 quintali, circa), contenenti cozze della specie “Mytilus galloprovincialis”, sprovvisti di documentazione sanitaria atta a stabilirne la rintracciabilità di filiera, quindi a risalire al proprietario/i della partita di mitili, in violazione dell’art. 18 Reg. CE n. 178/2002.
Il prodotto ittico in questione, per un valore commerciale pari a 5.000 circa, è stato sottoposto a sequestro amministrativo ai sensi dell’art. 13 Legge 689/1981 per la violazione di cui sopra e rigettato nelle acque lagunari.
Verosimilmente il proprietario (pescatore e/o commerciante) della partita dei molluschi, accortosi dell’arrivo dei militari erano “sotto misura”, privi della documentazione sanitaria per la rintracciabilità di filiera, al fine di evitare le conseguenti gravi sanzioni, ha pensato bene di abbandonarli e dileguarsi, confondendosi con gli altri pescatori e commercianti in loco.
lunedì 25 agosto 2014
La seppia di Chioggia diventa Prodotto tradizionale della Regione Veneto
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La seppia di Chioggia, da sempre pescata e lavorata con sistemi tradizionali negli
stabilimenti locali, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale di “prodotto tradizionale” con
decreto del Ministero delle politiche agricole del 5 giugno. Ora i produttori potranno
riportare in etichetta e nel materiale promozionale la frase: “Prodotto inserito nell’Elenco
Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali”.
La seppia, da sempre pescata dalle marinerie di Chioggia e lavorata con sistemi
tradizionali dagli stabilimenti della città, ha finalmente ottenuto il riconoscimento ufficiale
di prodotto tradizionale con il Decreto del ministero delle Politiche agricole e forestali
(Mipaaf) del 5 giugno 2014 ed è stata inserita nella “Quattordicesima Revisione dell’Elenco
Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali”.
Il riconoscimento ufficiale di prodotto tradizionale può essere considerato uno strumento
informativo per il consumatore e di marketing per le imprese locali.
I produttori infatti potranno ora riportare in etichetta e nel materiale promozionale la
seguente frase: ”Prodotto inserito nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari
Tradizionali”.
A spiegare le caratteristiche che hanno fatto delle sepe de Ciosa un prodotto riconosciuto
a livello nazionale Luciano Boffo e Patrizia Buratti, dei servizi veterinari dell’Ulss 14,
già autori, nel dicembre scorso, del “Manuale di Corretta Prassi Igienica della Pesca e
Lavorazione della Seppia nell’Alto Adriatico” e membri del Comitato scientifico che ha
reso possibile l’attuale inserimento della seppia di Chioggia tra i prodotti tradizionali.
“Il primo requisito - precisano Boffo e Buratti - è che questo mollusco cefalopode,
denominato seppia bianca di Chioggia, sepe de Ciosa o seppioline di Chioggia, provenga
esclusivamente dalla pesca locale. Il nostro compito è stato innanzitutto quello di
ricostruire e documentare con scritti e fotografie le imbarcazioni, gli attrezzi e i sistemi
impiegati per la pesca e la lavorazione della seppia nei secoli scorsi evidenziandone gli
aspetti di continuità con i sistemi di preparazione tutt’oggi in uso a Chioggia”.
E aggiungono: “La codifica dei requisiti igienico-sanitari delle lavorazioni e del valore
nutrizionale del prodotto finito ha tenuto conto proprio delle particolarità della tecnologia
produttiva impiegata a Chioggia a partire dalla prima metà del secolo scorso, quali
l’eviscerazione e la spellatura rigorosamente manuale del cefalopode e i ripetuti lavaggi in
acqua salmastra depurata sotto pressione”.
I due veterinari evidenziano peraltro come “proprio il trattamento esclusivo con acqua
salmastra depurata, la cui salinità e composizione in microelementi coincidono con quella
dell’ambiente naturale in cui il mollusco vive, consenta di ottenere un prodotto finito di
particolare pregio”.
D’ora in avanti dunque la seppia di Chioggia potrà essere apprezzata per le sue carni
tenere e gustose con la consapevolezza di consumare un alimento di eccellente qualità
organolettica e che per le informazioni fornite circa i processi produttivi, la disponibilità e la
provenienza può a ragione ritenersi genuino.
I progetti e le aspettative per la seppia di Chioggia e i produttori locali non finiscono qui: il
Comitato Scientifico è attualmente impegnato nella messa a punto di una procedura per la
codifica di un marchio di qualità delle sepe de Ciosa.
Una scheda sulla seppia di Chioggia è stata inserita negli atlanti sui sapori veneti che
l’assessore regionale all’agricoltura e la pesca, Franco Manzato, ha presentato in questi
giorni.
Per chi volesse saperne di più consultare il sito: www.regione.veneto.it/web/agricoltura-e-
foreste/prodotti-tradizionali
lunedì 4 agosto 2014
GRANDE AMAREZZA TRA I PESCATORI A CUI E' STATO IMPEDITO DI PARTECIPARE ALLA BENEDIZIONE DEL MARE
Anche se il comandante della capitaneria. Di porto ci ha proibito di partecipare alla commemorazione dei nostri cari lo abbiamo fatto dalla banchina per fortuna un po di democrazia c'e ancora ...
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Domenica 3 agosto,domenica attesa per tutta l’estate, ci prepariamo allestiamo il peschereccio facciamo il carico di cibo bibite, imbarchiamo amici e parenti,e attendiamo con ansia il suono della campana del Santuario di San Domenico per poter avviarci in porto per la tradizionale benedizione del mare.
Giornata ,per noi credenti e figli del mare, sacra, in 54 anni d’età e 40 in mare non ne ho mai saltata una.
Ma del resto un pescatore come può mancare ad una cosa del genere,ad un sacro ricordo dei fratelli caduti in mare,e ad una benedizione solenne per la nuova battuta di pesca .
Bè pronti a partire,sereni carichi di gioia e felicità,ma subito un vento di ponente arriva a minare le tranquille acque,ci informano che quest’anno nessun peschereccio può partecipare,ci spiegano che purtroppo NESSUN peschereccio ha un collaudo particolare e necessario per poter essere presenti alla benedizione del mare.
A Venezia, con il tradizionale Redentore, altra manifestazione di tradizione non ci risulta che sia stato chiesto alcun ché alla marineria.
Ovviamente visto la Fonte Autoritaria della notizia non cerco smentite o verità trasversali,chiedo semplicemente il perché e da chi viene l’ordine, e come mai non siamo stati avvisati prima,ma non ottengo risposte chiare e sensate ,tutto sul vago.
Spengo tutto porto a casa la spesa fatta alla faccia della crisi, e con i miei amici e parenti mi reco a piedi nel santuario di San Domenico per accendere una candela in memoria dei miei fratelli caduti in mare, e prego perché il buon Dio mi protegga nella nuova stagione di pesca, e mi scuso con lui e chiedo che la sua collera ed ira non si scagli sul mio motopeschereccio,in quanto non è stata una mia volontà il non partecipare ma mi è stato imposto e senza capire il motivo.
In 40 anni di professione pescatore non mi sono mai vergognato tanto,il non partecipare alla benedizione del mare mi ha toccato dentro,da uomo di fede.
Poi venire a sapere tramite foto e video che i nostri rappresentanti erano presenti con le istituzioni e gioivano alla festa,è stato come una pugnalata alle spalle,invece di negare la loro presenza per solidarietà si sono messi a rivista rinnegando i loro fratelli.
Capitano Robert
lunedì 28 luglio 2014
TEMPI DI SPENDING REVIEW ANCHE PER I PESCHERECCI DI CHIOGGIA
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Come noto il periodo del fermo biologico viene utilizzato per portare il peschereccio in cantiere, da qualche anno un numero sempre maggiore di pescherecci chioggiotti addattandosi a questa “ stagione” di spending review prendono la rotta del Porto di Ancona, circa 110 miglia di sola andata, per eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria e strordinaria di cantiere.
Ben sei i pescherecci “ tirati in squero “ presso lo scalo della coop dei pescatori del porto di Ancona: “ Massimo Tanfa, Mario Tanfa, l’Audace, il Profeta, l’Illiria e il Gulliver alcuni, ci riferiscono, anche per motivi legati alle garanzie degli scafi ma sostanzialmente per il risparmio che viaggia attorno al 40%.
“ A Chioggia il costo per il solo alaggio e varo per un peschereccio di medie dimensioni è di circa 2500 euro contro 800/900, mentre qui a seconda della barca il costo totale per i lavori, pittura, antivegetativa e varie si aggira tra i 4.000 e 7.000 euro a Chioggia una barca grande come l’Illiria può arrivare a spendere anche 16.000 euro, qui c’è un risparmio enorme” Ci riferisce un addetto ai lavori.
Il costo vivo del carburante per il viaggio si aggira sui mille euro ma è possibile risparmiare ancora navigando a rimorchio, uno traina gli altri due, sabato mattina con questo sistema tre pescherecci insieme hanno consumato solo 10 quintali di nafta suddividendosi i costi, da mille a circa trecento euro.
Ovviamente il tutto facendo le debite comunicazioni all’autorità marittima sia all’andata che al ritorno.
“ Pionieri i Tanfa cinque anni fa, da allora sempre più barche ci seguono”
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